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Autore: Black Panther    28/01/2012    7 recensioni
Freezer ti osserva per qualche secondo, la coda che si muove da una parte all’altra senza sosta, e sai cosa si aspetta da te: vuole che ti inchini. La cosa di cui tu avresti voglia, invece, è sputargli in faccia per poi farlo a pezzetti così minuscoli da rendere impossibile anche il vederli a occhio nudo.
Questa storia partecipa al The One Hundred Prompt Project indetto da BlackIceCrystal, con il prompt numero 71, “Orgoglio”.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Freezer, Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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The One Hundred Prompt Project



Questa storia partecipa al The One Hundred Prompt Project indetto da BlackIceCrystal, con il prompt numero 71, "Orgoglio".




Titolo: Piegato ma non spezzato
Autrice: Black Panther
Fandom: Dragon Ball
Personaggi/Pairing: Vegeta, Freezer
Genere: Angst, Introspettivo
Avvertimenti: Flashfic, Missing Moment
Note: Vegeta è costretto ad inchinarsi davanti a Freezer, ma sa che un giorno sarà lui a guardare l’altro dall’alto in basso. Dopotutto, è pur sempre il principe dei Saiyan, per cui si piega ma non si spezza. Vegeta POV, linguaggio scurrile! Questa storia partecipa al The One Hundred Prompt Project indetto da BlackIceCrystal, con il prompt numero 71, “Orgoglio”.
Introduzione:
Freezer ti osserva per qualche secondo, la coda che si muove da una parte all’altra senza sosta, e sai cosa si aspetta da te: vuole che ti inchini. La cosa di cui tu avresti voglia, invece, è sputargli in faccia per poi farlo a pezzetti così minuscoli da rendere impossibile anche il vederli a occhio nudo.

 

Piegato ma non spezzato

 

Quel lurido figlio di puttana non ti ha neanche dato il tempo di andare a farti una doccia e di liberarti da quel fetore da cui sei impregnato. Il sangue ormai secco sembra non avere alcuna intenzione di andarsene dalle tue mani e ti sei abituato talmente bene alla puzza di sudore da non trovarla più nemmeno così fastidiosa. No, lui ha voluto vederti non appena tornato dalla tua missione e tu non puoi fare altro che imprecare tra te e te, mandandolo più volte all’inferno.

Non ti sfugge l’occhiata di disgusto che si scambiano Zarbon e Dodoria non appena entri nella stanza in cui loro si trovano davanti a Freezer. È impossibile non notare quel bastardo mormorare qualcosa all’orecchio di quel pallone gonfiato rosa in piedi accanto a lui, così come non puoi non sentire la risata di entrambi. Avresti voglia di cancellare il loro sorriso a suon di calci e pugni, ma sai di non potertelo permettere, per cui taci e pregusti già il momento in cui potrai staccare la loro testa dal collo con le tue stesse mani.

Freezer ti osserva per qualche secondo, la coda che si muove da una parte all’altra senza sosta, e sai cosa si aspetta da te: vuole che ti inchini. La cosa di cui tu avresti voglia, invece, è sputargli in faccia per poi farlo a pezzetti così minuscoli da rendere impossibile anche il vederli a occhio nudo. Sai di non esserne in grado, non ancora almeno, per cui obbedisci nonostante il tuo orgoglio ti stia urlando con tutte le sue forze di non farlo.

Quello stronzo parla e parla ancora, criticando tutto il tuo lavoro: ti dice che hai impiegato troppo tempo per conquistare un pianeta abitato da gente con un livello combattivo così basso e che, in fondo, non poteva aspettarsi niente di meglio da un saiyan. Tu ascolti e senti la rabbia ribollire dentro di te, perché è facile parlare senza muovere un dito per ottenere ciò che si vuole e perché in fondo sai che avrebbe trovato un motivo per umiliarti qualsiasi cosa tu avessi fatto.

Quello che Freezer sembra non capire, però, è che così infliggerà anche nuovi colpi al tuo orgoglio già ferito, ma che tutto ciò non è sufficiente per metterti fuori gioco. Basta concentrarsi sul sangue che macchia le tue mani e pensare che appartenga a quel figlio di puttana per far sì che tutte le sue critiche ti scivolino addosso senza lasciare traccia. Non lo sa, ma ogni volta che combatti contro qualcuno è lui che immagini di uccidere, di squartare, di fare a pezzi. Ogni volta che uccidi un nemico, è lui che immagini di colpire, senza alcuna pietà.

Mormori qualche parola in risposta alle accuse di Freezer, per poi alzarti e uscire da quella stanza. Per ora devi continuare a subire quelle umiliazioni, è vero, ma ben presto sarai in grado di liberarti e allora sarà la fine per tutti coloro che oseranno mettersi sul tuo cammino. Un giorno sarai tu a guardare dall’altro in basso quei bastardi che ora si prendono gioco di te e allora il tuo orgoglio sarà soddisfatto com’è giusto che sia. Dopotutto, il principe dei saiyan si piega ma non si spezza, non è vero, Vegeta?

 

 

 

Flashfic banale e scontata, ma visto che l’ispirazione si degna di farmi visita così raramente ho ritenuto doveroso scriverla e poi postarla. Devo ancora rispondere alla maggior parte delle recensioni che mi avete lasciato alla storia “Se all’alba finisse il mondo”, scusatemi, prometto che lo farò al più presto!

 

   
 
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