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Autore: corhopecohen    28/01/2012    1 recensioni
Non nutrivi forse la speranza ti incontrare nuovamente quel Prospero Incantatore? Non era forse stato capace di incantare i tuoi sentimenti con la stessa facilità con cui faceva trucchetti magici, un tempo?
Genere: Introspettivo, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avresti dovuto chiamarla Miranda

Corri, la paura incombe su di te.

Hai deciso di attraversare quella cancellata in ferro perché la curiosità ti stava divorando e ora ne stai pagando le conseguenze. Avresti dovuto capire che un circo che apre le sue danze solamente quando tutto è illuminato dalla fioca luce di una pallida luna ha un che di sinistro.

Continui a correre, torturata, maledicendoti per non essere stata a casa quella sera. Apparentemente stai scappando dal nulla.

E allora perché mentre il mondo va avanti tu sei inquieta?

Scuoti la testa, scacciando quell’ immagine dalla testa: non era forse quell’uomo che sorridente ti ha fatto un cenno di saluto la causa del tuo terrore?

Ti accasci contro un gelido palo al cui vertice vi sta un orologio, normale all’apparenza. Sono passati svariati minuti da quando sei scappata da quella figura e di quest’ultima non vi è alcuna ombra. Un piccolo sorriso ti increspa le labbra rosse: sei salva.

Ti guardi attorno e il primo pensiero che ti attraversa la mente è che sei sola: circondata da migliaia di persone intente a mangiare, chiacchierare e divertirsi ma completamente ignare e noncuranti del tuo dolore.  Vivi in un mondo cieco.

Sei talmente affranta da non esserti accorta che quell’uomo pian piano si è avvicinato; non hai avuto il tempo di scansarti dalla sua presa e ora il suo torace è premuto prepotentemente contro il tuo.

Ti sforzi di voltarti senza mostrare terrore, fingendo che la paura non sia davvero così forte da penetrarti nelle viscere.

Ci vuole poco per notare che i capelli scuri, ricci e gli occhi stretti sono quelli della bambina che hai lasciato a casa nel suo lettino, ignara di ciò che sta accadendo in quel circo magico… come lei.

Con uno sguardo di pietà preghi affinché lui ti lasci andare, dopotutto non hai intenzione di opporti al suo volere. Otterrà quello che vuole senza bisogno che ti torga un capello.

Quanto tempo è trascorso da quando hai iniziato a scappare da quell’uomo? Da quando la tua piccola Celia stava crescendo dentro di te, seppur contro il tuo volere.

L’hai cresciuta senza l’uomo a cui somiglia. Eppure, seppur con timore, sapevi da quando hai visto comparire l’inaspettato Cirque Des Rêves quella mattina che lui sarebbe tornato.

Non nutrivi forse la speranza ti incontrare nuovamente quel Prospero Incantatore? Non era forse stato capace di incantare i tuoi sentimenti con la stessa facilità con cui faceva trucchetti magici, un tempo?

Sei stata accontentata, ma sai di essere alla fine.

Ripensi nuovamente a tua figlia e sai che è giunta l’ora che incontri suo padre. Lo farà senza di te e probabilmente quell’uomo, che  non tende a lasciare la sua stretta attorno al tuo collo, cercherà di cambiarle nome.

L’hai chiamata Celia per dispetto, lui lo odiava.

E tirando un ultimo respiro, speri almeno che la lettera che sta attaccata al cappotto della tua bimba un giorno venga letta; il tuo ultimo desiderio è stato espresso. L’orologio smette ti ticchettare.

«Avresti dovuto chiamarla Miranda».

  
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