IL SOGNO TORMENTATO
- Tyki …?-
Road era molto
stupita di vedere proprio lui tra
tutti.
L’uomo dai capelli
neri buttò a terra il mozzicone di sigaretta che aveva appena finito di fumare
e si tolse la polvere e i calcinacci dal completo con tutta calma.
-Cosa ci facevano
qui tutti quegli akuma?- Il sospetto della ragazza
divenne certezza quando avverti un’intensa fitta di dolore al fianco sinistro,
seguita da una sensazione calda e umida che a contatto con la camicia diventava
una rasoiata da mozzarle il fiato.
-Se ne è andato
via, lasciandoti da sola con quel gruppo così numeroso...- Tyki
le si avvicinò lentamente, con un’espressione delusa che lei, conoscendolo da
tempo, sapeva bene essere falsa –Sei scappata da noi per qualcuno così … quanto
è triste l’amore … - disse coprendosi gli occhi con la mano destra concedendosi
un sospiro drammatico.
-Piantala Tyki, non sai nulla di lu..!- non
riuscì a finire la frase, poiché il Noah l’aveva
bloccata contro al muro a cui si era appoggiata, premendole sulle spalle e strappandole
un lungo bacio, passionale e struggente. Road cercò di spingerlo via, o liberarsi,
ma le sue mani gli passavano attraverso e non aveva abbastanza forza per
vincere la sua stretta, così lasciò che le passioni di lui le scorressero
attraverso mentre sopprimeva la rabbia ad occhi chiusi.
-Vero..ma so tutto
di te.- Le sussurrò spostandole i capelli dal viso, per
poi disegnarle gli zigomi con la punta dell’indice –E lui non ti merita -
La ragazza se ne
stette zitta, con gli occhi bassi e i pugni serrati così forte che le unghie
smaltate di blu incisero la pelle dei palmi mentre il nodo alla gola gli si
sciolse in una colata amara e rovente che accompagnava un fiume di vecchi
ricordi di loro due, ricordi in cui lui aveva tutte le sue attenzioni, eppure
non la considerava minimamente.
Mentre Tyki Mikk si allontanava svanendo
nelle ombre dense della polvere di mattoni e cemento della cucina distrutta
calde lacrime iniziarono a rigarle le guance scure.
Road Kamelot, nono Noah, scivolò piano
sul suolo scossa da singhiozzi silenziosi: anche adesso come anni fa quell’uomo
sapeva toccare le sue corde più profonde e farle male, anche se non era quello
il suo intento. Lo maledì asciugandosi gli occhi e provò ad alzarsi ma la
ferita al fianco era più brutta di quel che sembrava e la costrinse a restare a
terra con un’impietosa fitta che le strappò un gemito rabbioso.
Una decina di
minuti dopo tornò Allen, esausto e coperto di ferite, e appena la vide in
quello stato le fasciò lo squarcio stando attento a non peggiorare le cose e la
portò in braccio fino al letto al piano di sopra.
Road lo strinse
forte ancora piangendo mormorandogli continuamente ti amo dicendolo, però, più
per se stessa che per lui. Il giovane esorcista cercò di calmarla e, quando
alla fine ci riuscì, lei si avvolse nelle coperte cercando di non guardarlo
negli occhi, sentendosi colpevole. Il ragazzo le si sedette al fianco e le
accarezzò la schiena e i capelli con un sorriso stanco –Cos’è successo?- lei
rispose col volto affondato nel cuscino soffocando tutte le parole. Intuì che
non era il momento di parlarne, ma giurò a se stesso che l’avrebbe fatta pagare
molto cara all’uomo che aveva ridotto così quella ragazza solitamente così
solare.
Da qualche parte dentro di lui qualcuno rise di un gusto
perverso assaporando la vendetta …
Allen si stropicciò gli occhi e si andò a fare una doccia
veloce e poi si infilò subito sotto alle coperte e, stringendosi a Road, si
addormentò facendo incubi strani.
-Angolo autore-
Salve salve <3
Bene questo è il terzo(secondo) capitolo della long.
Ringrazio Maiko che ha messo la ff
tra le seguite, spero ci dirai cosa ne pensi della ff
al più presto <3 per il resto vi prego di lasciare un commento per farci
sapere cosa ne pensate <3 un bacione a tutti.
Trisha_Elric.