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Autore: Fiby_Elle    29/01/2012    19 recensioni
Emma cercò a tentoni il suo flacone di pillole nel cassetto, prima di esprimersi e mettere fine a quel principio di rissa.
“Ma… se tu sei sicuro di essere gay… e tu sei sicura di essere lesbica… si può sapere quale è il vostro problema?”
I due studenti si girarono verso la psicologa, guardandola entrambi in un misto di confusione e imbarazzo.
(...)
“Il problema è che ogni volta che io e il figlio illegittimo di Timon, del duo Timon e Pumbha, ci incontriamo succedono due cose…”
“…”
“O ci scanniamo…”
E Sebastian spostò il colletto mostrando un graffio profondo che partiva dalla clavicola e finiva poco vicino al mento.
Santana si soffiò fiera le unghie lunghe come gli artigli di una iena.
“Oppure?” farfugliò la signorina Pillsbury, non proprio sicura di volerlo sapere davvero.
L’ispanica e l’Usignolo si lanciarono un’occhiata d’imbarazzo ed intesa.
“O finiamo a letto, a scopare come due puttane…”
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Emma Pillsbury, Santana Lopez, Sebastian Smythe | Coppie: Santana/Sebastian
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mr and Mrs Smythe

Prologo

Emma Pillsbury si era sempre definita una donna molto paziente.

Insomma, se non avesse avuto neanche un briciolo di tolleranza in più degli altri, col cavolo che sarebbe riuscita a togliere tutte le macchiette invisibili delle già immacolate palline di Natale o che avrebbe, infine, trionfato su quella goccia di cioccolato finita per chissà quale castigo divino sul suo golfino blu.

Sissignore , Emma poteva orgogliosamente affermare che la calma e, volendo esagerare, il sangue freddo, erano di sicuro le sue qualità più speciali.

Erano…

Almeno finchè Sebastian Smythe e Santana Lopez non si erano accomodati sulle poltroncine colorate del suo ufficio al Mc Kingley High School.

Sospirò sconfortata, roteando gli occhi dall’uno all’altro e cercando dentro di sé la forza di non scappare fuori dalla porta come un’invasata.

Già separati quei due erano diabolici, insieme erano praticamente da manicomio criminale!

Emma dovette ingerire una quantità davvero esagerata di pillole, prima di tornare, per l’ennesima volta, a rivolgersi alla versione femminile di Satana e quella meno mostruosa di Belzebù.

“Allora… adesso ricapitoliamo, d’accordo? Senza urlare, senza prendersi a capelli, con calma e mantenendo una distanza di sicurezza… ok?”

I due si limitarono a scrollare le spalle ed  arricciare sdegnosamente le labbra.

Chissà se si accorgevano di avere gli stessi identici modi di fare, alle volte…

“Tu sei Sebastian Smythe e sei uno studente della Dalton, giusto?” cominciò la donna, rivolgendosi al ragazzo sbracato sulla sedia e con la testa appoggiata su tre dita di una mano.

Quello roteò gli occhi chiari al cielo, prima di rispondere in modo saccente: “Che sono della Dalton lo ha capito dalla divisa che portiamo solo noi in tutta l’Ohio o è lei che ha delle doti intuitive particolarmente sviluppate?”

Emma fece finta di non sentire e si rivolse alla ragazza con le gambe e le braccia incrociate.

Non riusciva a guardarla negli occhi, sembravano due dardi infuocati!

“E tu sei Santana Lopez, di questa scuola, il Mc Kingley, giusto anche questo?”

“Mi sta prendendo in giro, per caso? Sono in questo carcere minorile da un po’ di anni, se non l’ha notato! Eppure con quegli occhi strabuzzanti che si ritrova, proprio la vista, non dovrebbe essere questo gran problema!”

La signorina Pillsbury si maledì interiormente per aver deciso di venire a lavorare quella mattina.

Fu costretta ad una veloce sessione di training autogeno, prima di continuare.

“Tu, Sebastian, sei gay…”

“Sto puntando a scoparmi gli uomini etero di Lima, visto che quelli gay me li sono fatti già tutti!” rispose il ragazzo, ghignando.

“Tranne Blaine Anderson…” esclamò zuccherosa Santana, con un sorriso così radioso da sembrare abbagliante.

Sebastian accusò il colpo, ma non si trattene dal lanciare alla rivale una fugace occhiata assassina.

Emma constatò che per uno come Smythe, narcisista ed egocentrico fino al midollo, quella sconfitta poteva essere considerata il peggior
sacrilegio della sua esistenza.

“Già…” fece soltanto, ma la donna capì che per la sua incolumità mentale e per le fondamenta di quella scuola era il caso davvero di cambiare argomento.

“E tu… tu Santana sei lesbica, dico bene?”

“A meno che lei non consideri Brittany Pierce un uomo, e le faccio notare che ha anche più seno di lei, direi di sì, sono lesbica! Ma…
seriamente, ha mai pensato di fare qualcosa per il suo problema? Non mi sorprenderebbe se il professor Shou fosse un assiduo frequentatore di TETTE AL VENTO.COM, vista la poca sostanza che si ritrova tra le mani!”

Emma guardò demoralizzata la sua seconda scarsa e si appuntò mentalmente di farsi un giro di controllo sul computer di Will alla prima occasione.

Cioè… non di controllo… preventivo, ecco…

“Quindi hai avuto una storia con Brittany Pierce, ok…” riprese la psicologa, giusto per ritrovare il filo e scacciare quei pensieri  malsani dalla testa.

“Solo con Brittany…” proruppe d’un tratto Sebastian, con una faccia da prendere volentieri a schiaffi.

Santana si voltò verso di lui lentamente, sul viso un’espressione talmente serafica e controllata da risultare inquietante.

“Grazie a Dio non siamo tutti delle vacche in calore come te, Smythe!”

“Grazie a Dio non sono tutte delle bacchettone frigide come te, Lopez, il mondo etero e lesbico si sarebbe già suicidato da un pezzo, sennò!”

“Hai ragione, uccellino, se non ci fossi io a soddisfare tutti quanti, chi lo farebbe? Tu col tuo culo ossuto e la faccia a banana?”

 “Io almeno non sfogo la mia frustrazione sessuale sugli altri come una zitella in menopausa…  passo le mie giornate a scopare e i risultati
sul mio umore si vedono!“

“Ah! Quindi che tu sia simpatico come una colica renale è dovuto al fatto che ti scopi qualsiasi cosa si muova! Ormai è ufficiale, necessiti di una castrazione!”

“ Ti ritroveresti il mondo gay in rivolta fuori la porta di casa, te lo assicuro…”

“Ma se su Facebook hanno fondato il gruppo: spiegate a Sebastian Smythe che fare un pompino, non è addentare una bistecca!”

“Allegato alla pagina twitter di: dite a Santana Lopez che al mondo non ce l’ha solo lei e che se se la tira un altro po’, finirà per rompersi!”

“Brutto…”

Santana e Sebastian si alzarono dalle sedie così rapidamente che il collo della povera signorina Pillsbury emise uno schiocco davvero sinistro nel passare dal dondolarsi dall’uno all’altro sfidante, fino alla posizione eretta in cui si trovava ora.

I due ragazzi si fissavano, in piedi davanti alla sua scrivania, due sguardi di fuoco già dai colori contrastanti, ghiaccio gelido e catrame bollente, così vicini tra loro e furibondi, da far pensare che due cose in quel momento sarebbero potute succedere, solo due.

O si sarebbero azzannati, nel vero senso della parola.

O si sarebbero sciolti in un bacio divorante, sempre nel vero senso della parola.

Ma la seconda ipotesi era impossibile date le premesse sulla reciproca sessualità che erano appena state pronunciate, no?

Emma cercò a tentoni il suo flacone di pillole nel cassetto, prima di esprimersi e mettere fine a quel principio di rissa.

“Ma… se tu sei sicuro di essere gay… e tu sei sicura di essere lesbica… si può sapere quale è il vostro problema?”

I due studenti si girarono verso la psicologa, guardandola entrambi in un misto di confusione e imbarazzo.  

Balbettarono qualcosa, addossando le voci l’uno all’altra, per la prima volta senza trovare le parole giuste, finchè Santana non si schiarì la voce e con un gesto teatrale delle mani, Sebastian non le concesse di parlare anche per lui.

Emma li squadrò, sempre più perplessa…

“Il problema è che ogni volta che io e il figlio illegittimo di Timon, del duo Timon e Pumbha, ci incontriamo succedono due cose…”

“…”

“O ci scanniamo…”

E Sebastian spostò il colletto mostrando un graffio profondo che partiva dalla clavicola e finiva poco vicino al mento.

Santana si soffiò fiera le unghie lunghe come gli artigli di una iena.

“Oppure?” farfugliò la  signorina Pillsbury, non proprio sicura di volerlo sapere davvero.

L’ispanica e l’Usignolo si lanciarono un’occhiata d’imbarazzo ed intesa .

“O finiamo a letto, a scopare come due puttane…”

Emma Pilsbury ingurgitò tutto il flacone delle pillole, prima di scappare fuori dalla porta, urlando.
  

Smooth Criminal ha mietuto più vittime del previsto, lo so, ma non ce l’ho fatta a resistere alla tentazione di scrivere una cosina leggera, leggera su di loro.
Spero vi piaccia! Alla prossima!  
   
 
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