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Autore: Ren2021    30/01/2012    4 recensioni
« Se fossi nei boschi di Narnia da un momento all'altro uscirebbe il Signor Tumnus. »
Cosa accadrebbe se, ad un tratto, nell'armadio della vostra camera si aprisse un portale per una terra tanto amata?
Un'avventura degna del migliore dei sogni, in compagna del più grande Re di tutti i tempi.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Peter Pevensie, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il Sogno Realtà Diverrà
 

« .. il flusso del rotore di un campo vettoriale attraverso Σ uguaglia la circuitazione del campo lungo il bordo della superficie stessa.. E a me che importa? » domandò Ren, lanciando il libro di Analisi 2 sul letto ancora tutto sfatto. La scrivania, situata sotto la finestra, sembrava un campo di battaglia. Libri, fogli, fotocopie sparsi un po' dappertutto, insieme ad un esercito di penne e matite di ogni colore, anch'esse disseminate ovunque. Sul bordo un grosso mattone risaltava per la sua tonalità rosso infuocato. Un leone sulla copertina.
« Aslan.. » mormorò tra sé, alzando lo sguardo. Davanti a lui, oltre la finestra, si ergeva un'enorme montagna innevata, di un bianco quasi magico. Il cuore gli si riempì di una profonda tristezza.
Si vestì in fretta ed uscì di casa di gran passo. Odiava quello stato d'animo e l'unica cura era una bella passeggiata. Si diresse spedito nel bosco ai margini del paese, nel suo luogo segreto dove nessuno avrebbe potuto disturbarlo. Lì poteva fantasticare su luoghi mitici, ricchi di avventure e di eroi coraggiosi, con cavalieri, elfi e altri esseri impossibili.
Perché non posso vivere in un libro?” si chiedeva spesso Ren. “La vita vera è troppo brutta. Non mi piace. Qui non ci sono le persone speciali che ci sono lì. Qui sono tutti egoisti. Ognuno pensa al proprio tornaconto, approfittando degli altri senza il minimo scrupolo. Un mondo infame.
Giunto nel suo angulus si sedette sul solito tronco e, con la musica nelle orecchie, lasciò che la mente vagasse mentre un paesaggio innevato gli riempiva l'animo. « Se fossi nei boschi di Narnia da un momento all'altro uscirebbe il Signor Tumnus. »

 

Dopo cena Ren accese il suo computer, giusto per guardare cosa proponeva di nuovo Facebook. « Solite stronzate.. » ammise, poco sorpreso. Passò da un profilo all'altro, per noia, finché non decise di guardare un film. « E Megavideo non c'è! » esclamò, ironico. « A questo punto me ne vado a letto.. » concluse, indispettito. Si spogliò velocemente, indossando il pigiama al rovescio. Con ai piedi le pantofole a forma di Paperino fece un salto in bagno. La luce della stufa illuminava il corridoio con il suo caldo scoppiettio.
Guardò l'orologio: le 00.59. “Come fa ad essere sempre così tardi?” domandò tra sé. Spense la abat-jour e si infilò sotto al piumone. Un tenue chiarore, proveniente dalla finestra, investì la camera e ben presto sprofondò nel mondo dei sogni.

 

Ren si svegliò di soprassalto. Era buio. Fuori ancora notte. Notò subito il freddo innaturale nella stanza, esagerato. D'istinto si portò le braccia vicine, per riscaldarsi. Incuriosito, uscì dal letto e, indossate le pantofole, tentò di capire da dove provenisse un simile gelo. Percorse la camera, fino ad uscire nel corridoio, incredibilmente tiepido. Sbalordito, ritornò nella stanza e stava per tornare a letto quando, proveniente dalla fessura dell'armadio, una debole luce bianca fece capolino. Un sorriso gli si stampò sul volto mentre stava aprendo la porta che, anziché mostrare giacche e camicie, dava su uno spiazzo innevato con un singolo lampione che illuminava la zona. La neve cadeva abbondante. « Se questo è un sogno non svegliatemi! » esclamò stupefatto.
Subito entrò nell'armadio, lasciandosi alle spalle la sua buia camera. Ancora incredulo, si diresse goffamente sotto al lampione e, incurante del freddo, lo abbracciò.
« Ehi tu! Non sai che quello è sacro? » una voce infranse il silenzio che fino a quel momento aleggiava nell'atmosfera, interrotto solo dai fiocchi di neve che leggeri si poggiavano a terra. Ren si voltò di scatto e, ancor più sorpreso, rimase immobile con la bocca spalancata.
« Ma tu... tu... » iniziò, senza riuscire a concludere la frase. Davanti a lui si ergeva nel suo maestoso cavallo bianco il Re dei Re, avvolto nel sontuoso mantello rosso che ricopriva la cotta di maglia e l'armatura. Alla cintura la spada leonina, alla sinistra lo scudo. Il volto fiero e fermo. I due occhi azzurri, più splendenti della corona dorata, fissi su di lui. Non aveva dubbi su chi fosse. « Re Peter! »
« Esatto » continuò questi « e tu stai.. » si bloccò di colpo, osservando il ragazzo. « Mah.. i tuoi vestiti.. » incredulo anch'esso, si zittì. Per qualche altro istante, l'unico rumore tornò ad essere quello dei fiocchi di neve. Il Re si riprese e, spronando il cavallo, si avvicinò per osservarlo meglio. « Tu vieni dall'altro mondo! » esclamò, scendendo dal destriero con un balzo elegante.
« Io.. »
« Starai gelando! » Peter si slacciò il mantello e lo consegnò a Ren, che solo in quel momento si rese conto di battere i denti dal freddo. « Vieni » continuò, rimontando in sella. « Parleremo dopo davanti ad un bel focolare caldo. » E così dicendo gli allungò il braccio destro, affinché salisse anch'esso.

   
 
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