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Autore: Snafu    30/01/2012    1 recensioni
«Red Serpetine e Johnny Thunders a Paradise City e Drumshit, mi sentite?»
«Vaffanculo, ti ho detto mille volte che non sono Drumshit ma Drumsteve
Dedicato a DazedAndConfused per il suo compleanno (:
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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29.01.2012 h. 21.00

Una certa persona sta dormendo sogni tranquilli nel suo lettuccio caldo caldo nella sua stanzetta... e altre persone stanno lavorando per lei.
«Ma che cazzo! Ma stacci attento no?» grida una figura piuttosto minacciosa fuori dalla finestra della detta camera.
«Eh, sì, scusa, non credevo che fosse così difficile maneggiare questo coso...» replica l’altro.
«È che sei ubriaco!»
Il primo dei due loschi apre senza difficoltà la finestra e si addentra nella camera... allora si consuma la tragedia.
«Cosa ci fai tu nella mia camera da letto!!!????» esclama colei che poi è la nostra protagonista, Dazed.
«Ecco, lo sapevo io che alle 9 questa non poteva già essere a dormire... ma figurati. Perché questi compiti infami toccano sempre a me? Ma poi scusa... mi stai minacciando con il libro del buon vecchio Duff? Manco fossi l’anticristo... d’accordo che la copertina rigida fa male, però, insomma...» protesta debolmente il giovane colto in flagrante.
«Oh, Santa Merda. Tu sei Steven Adler!»
Dazed è sul punto di svenire, ma non può farlo: non può avere un calo di zuccheri perché ha appena mangiato il dolce a cena.
«Sì, brava.» vuota il sacco il batterista «Certo, un tempo le donne si presentavano nude e assatanate alla mia porta e ora io mi presento alla tua finestra e tu mi aggredisci in pigiama e con la foto del McKagan, però vabeh. Ascolta, hai intenzione di perdere dell’altro tempo o andiamo? No, perché domani alle otto devi essere a scuola.»
«E quindi?» domanda Dazed, piuttosto perplessa.
«E quindi sali sulla piattaforma, no? Oppure passa dalla porta di casa, basta che non rompi e ti fai trovare giù al camion dei traslochi nel minor tempo possibile perché abbiamo una certa fretta, altrimenti poi il capo chi lo sente...»
«Sì, ok, ti raggiungo giù» risponde prontamente lei, con tutta l’intenzione di darsi una ripulita.
Dopotutto non è che tutti i giorni, anzi, le notti, ti si presenta Steven Adler alla finestra! Meglio di nulla... Dazed si affaccia e dà un’occhiata al camion: il batterista sta litigando per il possesso del volante con una figura che indossa un passamontagna, piuttosto sospetta. Ma lo spirito d’avventura che l’ha sempre contraddistinta da tutti gli altri esseri umani, viscidi, inutili, spinge la nostra protagonista a lanciarsi in questa ennesima prova!
Ordunque, giunta al camion dei traslochi (con la piattaforma ancora per aria che faceva su e giù, a seconda di chi risultava momentaneamente vincitore nella lotta per il possesso del volante) ascolta fortuitamente una strana conversazione:
«Red Serpetine e Johnny Thunders a Paradise City e Drumshit, mi sentite? Passo.» chiama una voce da un specie di ricetrasmittente.
«Vaffanculo, ti ho detto mille volte che non sono Drumshit ma Drumsteve!» si lamenta Adler.
«Ti sei dimenticato di dire ‘passo’,» prosegue l’altro «a che punto del piano siete? Il boss è piuttosto inquieto. Ha detto che il piano Why should I believe in you? dovrebbe essere già iniziato. Passo.»
«Sì, stiamo prelevando il soggetto. Passo.»
«D’accordo, lo riferirò. Saluti da Johnny. Passo e chiudo.»
Dazed si rende conto che la sua copertura è saltata: il tizio col passamontagna (che in realtà non indossa nessun passamontagna, è solo Slash con i capelli e la barba lunga) la sta guardando e domanda a Steven, con l’innocenza della pubertà:
«Ma lei da quanto tempo è qui?»
-Sticazzi pure Slash, che mi sta succedendo stasera? Non è che sono diventata una super figa tutto d’un colpo?- pensa la nostra protagonista, dandosi una controllata nello specchietto laterale.
«Si può sapere cosa stai facendo?» domanda Adler.
«Ma me l’hai detto tu di venire qui!» protesta Dazed.
«No, tu devi salire dietro che c’è il makeupstaminkiastylist o come si chiama, che ne so, comunque devi andare lì dietro a prepararti su, sali, che siamo in ritardo, poi il boss chi lo sente...»

29.01.2012 h. 23.57

«Porca merda siamo in ritardo! Tutto questo perché ti sei voluto fermare in quella piazzola di sosta per farti la barba, sei un imbecille, Slash! E mettiti quello smoking, non sei mica Tommy Lee! Non hai motivo di andare a giro nudo!» Steven apre la porta posteriore del camion di traslochi e ne esce una specie di super figa Dazed con un vestito super sexy, coi tacchi, insomma, lo sapete... tipo la storia di Cenerentola.
I tre entrano di corsa nell’enorme villa palladiana e si guardano intorno. Ci sono un sacco di vip, addobbi, cibo per tutti, e soprattutto alcol a fiumi e coca in proporzioni maggiori alla farina in un mulino.
«Dove siete stati? Il capo è fuori di sé...» sibila Axl, arrivato alle spalle dei tre come un fantasma. «Fammi un po’ vedere» prosegue «L’imbottitura ha avuto il suo effetto, devo dire... ma per queste occhiaie proprio non si può fare niente?»
«Axl, vaffanculo! Le mie occhiaie sono bellissime!» obietta Dazed, piuttosto infastidita.
«Senti, non prendertela con me, vallo a dire al capo, ok?»
«Eh, a proposito, il capo? Dov’è?» domanda Adler.
«Lo sai...» Axl lancia un’occhiata alle scale che portano al piano superiore.
Da quella via, proprio da uno dei corridoi del primo piano, arriva una megatorta di circa due metri di altezza, due di profondità e non si sa bene quanti di diametro e in cima una grandissima candelina rosa a forma di D che sta prendendo fuoco.
«Ci è voluta un’ora e mezzo a farla, ma ne è valsa la pena...» commenta Izzy, piuttosto soddisfatto, appena ricomparso insieme alla Cath.
«Ehm, Izzy, hai... la maglietta alla rovescia...» gli sussurra quella buona anima della nostra Dazed.
«Oddio che vergogna! È... che... ehm, mi sono... sì, mi sono sporcato con la cera e mi sono cambiato in fretta e furia...!»
«Non volevamo rivelare la tua età a tutto il nostro pubblico quindi abbiamo creato questa candelina bipersonalizzata, speriamo che sia di tuo gradimento» la Cath sorride a Dazed con gli occhi di un avvoltoio. «Voi due. Il piano stava per fallire per colpa vostra...»
«Scusaci capo! È stata colpa di Slash che si è fermato per...» tenta Steven Adler, porgendo le sue più sentite scuse, ma viene interrotto.
«Shhhh, è mezzanotte!»
Allora il buio cala nella stanza e tutti gli ospiti più o meno famosi intonano la più che nota canzoncina tipica di tutti i compleanni, che ho deciso di risparmiarvi. Nel frattempo una specie di scala di quelle che si usano nelle biblioteche viene affiancata alla torta per permettere a Dazed di spegnere la sua candelina. Al termine della canzone, dopo che Axl ha commentato con un:
«Che strazio, ragazzi...»
Dazed spegne la sua candelina rosa un po’ tamarra esprimendo un desiderio non troppo segreto. Nel buio più completo risuona un caldo applauso e fioccano auguri da tutte le parti. Un riflettore illumina la cima della torta.
«Ci siamo...» sussurra la Cath, piuttosto soddisfatta.
E da quella via una specie di terremoto inizia a scuotere tutta la panna che ricopre il dolce fino a che una figura decisamente a sproposito non esce dalla cima gridando:
«Buon compleanno!»
ÈnientepopòdimenocheLizaMinnelli.
Dazed quasi cade dalle scalette per lo spavento e urla istericamente:
«Avevo intuito che qualcuno sarebbe uscito da lì, ma... che cazzo ci fa Liza Minnelli nella mia tortaaaaaaaa!! Dovè Duff?»
«Duff?» domanda Cath ai suoi complici.
«Già, è vero? Dov’è Duff n’ Bones?» domanda Slash.
Momento di silenzio in sala. Poi un’auto sfreccia alla velocità della luce e attraversa la sala, investendo anche qualche invitato e finendo per infilarsi completamente dentro la torta. Pochi istanti dopo ecco la sorpresa che Dazed si aspettava: Duff che esce dalla torta.
«Ah, ragazzi, siete qui! Scusate il ritardo, ma davvero... ho cercato una villa a forma di palla, ma non l’ho mica trovata!»
«A forma di palla?» domanda Cath allibita. «Axl, ma cosa gli hai detto?»
«Gli ho detto di venire alla villa palladiana. Se è scemo non è mica colpa mia...»
«Ah, auguri Dazed, buon compleanno!» dice Duff, dandole una pacca sulla spalla. «Oh, cazzo, scusa ti ho smerdato tutto il vestito...»
«Ma... ma... non importa.»
«Dazed. Chiudi la bocca...»

30.01.2012 h. 00.17

La festa sta andando avanti alla grande. Gli invitati sono praticamente tutti più o meno fatti o ubriachi, o entrambe le cose, ma non faremo nomi (tanto non ce n’è bisogno). Dazed, che ha preso parte al trenino alla cui testa c’era ovviamente la nostra Liza, si accorge che il Duffone se ne sta da una parte a ripulirsi i capelli dalla torta, così la vecchia volpe pensa bene di raggiungerlo.
«Ehi, ciao, bel party! Hai visto? Liza è l’anima della festa e anche quei due emarginati sociali di Izzy e Cath pare si stiano divertendo senza di lei!» esclama lui.
«Ma... stanno facendo il gioco della bottiglia da soli... non è molto divertente...» commenta la giovane pulzella.
«Beh, se sei sobrio in effetti no, ma, non parliamo degli altri, parliamo di te! Oggi è il tuo compleanno! Vuoi un po’ di torta?» propone, muovendo le sopracciglia all’unisono con aria quasi perversa.
«La devo prendere... come una proposta indecente?»




Ci vuole del coraggio a scrivere un WC per questa fiction, ma io sono capace di tutto, anche di questo. (: Volevo solo scusarmi con gli eventuali lettori che non comprenderanno la comparsa di Liza Minnelli dalla torta, ahah. Tutto qui. Ah, e poi ‘auguri Dazed.’ =)
Cath&Liza (ndCath:ohohoh, cos’è tutta questa confidenza?!)
   
 
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