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Autore: _Hana_    30/01/2012    1 recensioni
La mia piccola e frizzante ooc è la protagonista. Alice Mountblanc.
Non è ispirata a nessuna parte della serie,solo questa ragazza scrive del suo primo approccio con la squadra.
Una piccola cosa che mi è venuta in mente durante l'ora di geometria,forse non è così carina ma sono nuova,ecco.
Comunque se ci saranno commenti del tipo "Sparati che è meglio" la toglierò subitissssimo ... ma dovevo postrla perchè adoro NCIS.
Kiss,Hana.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Proprio una bella mattinata.
Il sole brillava e l’aria era frizzante,proprio come piaceva a me.
Mi trovavo davanti all’entrata dell’agenzia N.C.I.S ovvero Naval Criminal Investigation Service.
Fissai per cinque buoni minuti le porte trasparenti dell‘edificio riflettendo sul da farsi,poi mi decisi a spalancarle: mi feci riconoscere dall’uomo della sicurezza che mi indicò la strada per arrivare agli uffici.
Potevano definirmi in tanti modi:ero una donna fiera di esserlo e non mi sarei fatta mettere i piedi in testa da nessuno;spalancai la porta di legno di cedro scura e davanti a me una stanza enorme con varie scrivanie,computer e persone schiamazzanti.
La luce era tanta,filtrava dalle grandi vetrate e investiva ogni cosa:-Agente Alice Mountblanc … benvenuta- una voce maschile,sicura di se quanto ironica mi distolse dai miei pensieri.
:-Agente speciale Jethro Gibbs da quanto tempo- gli agenti che prima giravano senza sosta spostandosi dai computer alle scartoffie sulle loro scrivanie,ora mi fissavano allibiti,vi erano poche donne mentre gli uomini al mio passaggio fischiavano eccitati.
Un sorriso mi affiorò sulle labbra mentre mi dirigevo con passo sicuro da quello che sarebbe stato il mio nuovo capo.
Jethro Gibbs era un uomo,forse l’unico dopo mio padre che rispettavo veramente,un marines qualificato che si era guadagnato la stima di tutti con lavoro e sofferenza.
Lo vidi sorridere con gli occhi come faceva ogni volta quando mi vedeva,mi fermai davanti alla scrivania sulla quale era seduto:-Sei rimasto il solito pazzo cinquantenne!- esclami,non ce la feci più,mandai a farsi fottere i miei tacchi a spillo e corsi ad abbracciarlo.
Fui accolta calorosamente sotto gli occhi esterrefatti della sua squadra,conoscevo perfettamente il carattere di quell’uomo e sapevo che lui non era uno che scherzava facilmente,tranne che con me naturalmente.
Mi strinse a se come ogni volta:-Non sei cambiata neanche tu,poi molto- ci staccammo e lo vidi darsi contegno.
Improvvisamente uno dei ragazzi della sua squadra mi interruppe bruscamente:-Capo,un marines è stato trovato morto … tre coltellate al cuore …- Gibbs con un gesto lo zittì.
:-Loro sono Antony Dinozzo,Tim McGee e Ziva David i tuoi futuri compagni- me li presentò,i suoi occhi azzurrissimi luccicavano di luce propria segno che aveva molta fiducia in loro,strinsi la mano ai miei futuri colleghi:la ragazza mi piaceva già.
:-Alice è qui per unirsi a noi …- fece una breve pausa guardando i suoi ragazzi ormai disposti in fila,poi due schiocchi di dita:-E ora dopo le presentazioni al lavoro:Tony e McGee con me,Ziva spiega tutta alla nuova arrivata- dicendo così prendendo la giacca,dopo alcuni cenni agli uomini uscì dal locale prima però sotto gli occhi della povera ragazza vicino a me,mi stampò un bacio sulla fronte.
Si,sono proprio io,Alice Mountblanc agente speciale federale e per i prossimi anni della mia vita li passerò con un uomo che personalmente adoro e dei ragazzi apparentemente simpatici a scovare criminali e a buttarli in gatta buia.
Modestamente sono una donna alta con gli occhi verdissimi e i capelli lunghi e castani fino ai fianchi,ho un corpo invidiabile e insomma fate conto che sono stata nei marines e nell’esercito per un paio di anni.
So maneggiare una pistola.
Ziva la ragazza simpatica apparentemente mi indicò la mia nuova scrivania:-Prego,siediti pure questo è il tuo nuovo posto!- appoggiai sulla sedia le miei cose,poi dopo un sonoro sospiro mi trovai a fare il giro dello stabilimento.
Conobbi Ebby la pazza dark della scientifica che obbiettivamente era il mio tipo;il signor Palmer un ragazzotto alto con gli occhiali e Ducky rispettivamente l’aiutante del medico legale e il medico legale.
Tutti molto simpatici.
Ci sarà tempo per descriverli.
:-Vieni beviamo un caffè - la gentile Ziva mi offrì la bevanda bombardandomi di domande:-Ti basta sapere che mi chiamo Alice e che voglio essere tua amica- così risposi a tutto quello che mi chiese,non intendevo dire niente a nessuno del mio passato. Erano fatti top-secret.
La vidi mettere il broncio:-Senti .. Chiediamo ad Ebby se questa sera vuole venire a fare shopping??- chiesi elettrizzata,lei annuì ancora di più.
Avevo sempre voluto avere delle amiche della mia età,ma il mio vecchio lavoro me lo impediva.

Erano passati ormai tre buoni mesi dal mio arrivo,  mi ero perfettamente
integrata con tutto e tutti e credevo che Gibbs fosse felice di avermi tra i piedi.
Poi come un fulmine a ciel sereno si ammala e ci fa preoccupare come non mai.
:-Alice ho paura per Gibbs- eravamo tutti in ospedale me lo ricordo perfettamente,io stringo la darkettona in un abbraccio mentre Tony consola Ziva e Il signor Palmer Ducky e McGee creano un solco davanti all’entrata della sala operatoria.
Una lacrima di Ebby mi bagna la mano non appena il chirurgo esce e mi dà la notizia in privato:-È in uno stato molto variabile dipende solo dalla sua buona volontà,se vuole vivere veramente si salverà altrimenti …- non sentii più niente di quello che disse in seguito.
Mi morsi il labbro inferiore ripetutamente durante il tragitto verso i miei colleghi.
Appena arrivai si alzarono tutti in piedi e mi guardarono imploranti di buone notizie:li guardai ognuno negli occhi,quelle stesse persone che ormai non avevano più segreti ….
Una rabbia mi diede una scossa potente …. Solo un malore dicevano …
Con una forza a me sconosciuta abbattei la porta della camera di Gibbs,del mio Jethro Gibbs le infermiere mi bloccarono anzi tentarono perché ancora più infuriata riuscii ad arrivare al lettino.
Sentii gli altri entrare nella stanza.
Lui era li,steso, con le coperte tirate sino alla gola e un’espressione beata in volto;i battiti del mio cuore e di quello degli altri erano accompagnati da quello suo tramite la macchina:-Cazzo Gibbs!! Maledetto  è troppo semplice così!!!- urlai tirando un pugno contro il muro,lasciando scendere le lacrime e il dolore propagarsi.
Ebby e Ziva corsero ad abbracciarmi.
Ero inconsolabile,continuavo ad urlare contro il suo corpo inerme non ascoltando le infermiere che mi minacciavano.
:-Avevi giurato che mi avresti protetta,lo giurasti a mio padre,io c’ero!! E ora?! Te ne vai così,lasciandoci,lasciandomi sola e io come faccio?! Lo sai che sono debole e che non so difendermi! Forse sono egoista,ma anche tu lo sei .. Mio padre è morto e solo tu c’eri per me! Sono diventata una spia segreta solo per proteggere le persone a me care! Gibbs ora mi devi una spiegazione anzi mi devi una cena,a me Ebby,Ziva,Tony,McGee … devi molte cose a Ducky e a Palmer.
Se ora muori giuro sulla mia testa che non ti perdonerò!! E con questo ho chiuso- il mio sfogo si era completato con una minaccia,era proprio nel mio genere.
:-Mountblanc sei proprio una casinista! Proprio come tuo padre- era la sua voce.
I miei colleghi gli si fiondarono contro,in un abbraccio collettivo mentre io rimasi impalata con due occhi a palla stralunati e non avevo voglia di piangere!
Poi però il mio abbraccio me lo presi anch’io.

Ricordo nitidamente quei momenti felici.
Sorrido ancora,pensandovi,chissà cosa state facendo .. Le solite cose immagino.
Gibbs finalmente ci eravamo  finalmente riuniti,mi hai fatto conoscere persone meravigliose facendomi dimenticare per un po’ il mio passato.
Sono io quella che stà lottando quaggiù,pensavo di potervici sfuggire ma mi sbagliavo in cuore mio lo so:la guerra fa veramente per me.

*Ora vi spiego* Una piccola cosa che dovevo postare,perchè adoro NCIS. Magari non è favolosa,sono nuova del settore quindi andateci giù di brutto con me. Avete il mio permesso. Hana.
   
 
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