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Autore: Lea__91    30/01/2012    11 recensioni
Storia PRIMA CLASSIFICATA al contest “Hi! Nice to meet you” indetto da Virgyblackina.
"Le sorrido perché mamma mi ha insegnato che il sorriso è contagioso, e lei ha tanto bisogno di sorridere. Me lo sento dentro.
“Io sono Isabella, ma chiamami Bella, per favore.”
Le sorrido ancora, con più calore possibile, perché lei sembra avere freddo, e non so ancora che un giorno avrà freddo per sempre."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga, Successivo alla saga
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Il passato ha i tuoi occhi


Quando ti senti stanco, chiudi gli occhi e inizia a sognare.

La fantasia è un privilegio di pochi; la realtà è un obbligo di tutti.


Jacob
L'ho incontrata molte volte, e ogni volta è una sorpresa. L'ho incontrata all'inizio, qualche anno fa, quando sono morto e rinato allo stesso tempo, e allora ero solo suo fratello. L'ho incontrata di nuovo, poco tempo dopo, ed ero il suo migliore amico. La sto incontrando anche oggi e, forse, sarò il suo ragazzo. Credo che ci incontreremo sempre e per sempre, ogni volta con un ruolo diverso. Per noi il primo incontro è sempre dietro l'angolo.
La vedo ora e dimostra diciassette anni, anche se in realtà ne ha molti di meno. Spegne le candeline e annusa l'aria, il suo petto si alza e abbassa con regolarità. Il suo profumo mi giunge nuovo, ma anche conosciuto: sa di casa e neve. Credo sia la prima volta che la osservo di nascosto, rimanendo ammutolito tra i presenti. Non la conosco, eppure le appartengo. Chi sei, ragazza dai boccoli d'oro? Non ti ho mai vista con questi occhi, non ti ho mai desiderata con questo corpo.
Lei si gira e mi guarda, meravigliata, sorpresa, ci stiamo incontrando ancora, adesso, ed è un sogno che si realizza.
Sei bellissima.
“Ciao.”
“Ciao.”
Sei la stessa bambina con cui giocavo ieri? O la ragazza che mi confidava di sentirsi diversa? Chi sei? Non ti riconosco in questo corpo di donna.
“Vuoi una fetta di torta, Jacob?”
Torta? No, grazie. Voglio solo un pezzo del tuo cuore, anche una piccola parte. In fondo non ho mai preteso molto, nemmeno da tua madre...
“L'ha fatta mamma. So che la sua cucina ti piace. Ne vuoi, Jake?”
“Okay, ma non fare la tirchia come tuo solito. Ne voglio una fetta grande così!” e allargo le mani, come quando era piccola e voleva misurare la grandezza del mio affetto per lei.
Nessie sorride insieme ai suoi occhi. I suoi occhi... la guardo, e vedo tutto. Mi immergo nelle sue iridi calde e marroni che un tempo appartenevano ad un'altra. A Bella
Bella mi osserva spesso, anche adesso, dietro la spalla di suo marito e il viso inespressivo. La vedo ma non la percepisco. Non la sento più come fuoco nelle vene e in nessuna parte di me stesso. Ora sento Renesmee: lei che sta tagliando la torta solo per noi due, lei che mi sorride felina e sensuale, lei per cui darei la vita. Ma è sempre uguale a sua madre. Quando mi ascolta e annuisce perplessa, o mi dice “Ora fai il serio, Jake.” Adesso, mentre armeggia con il coltello come un tempo faceva Bells nella cucina di Charlie.
Sempre, anche quando vorrei solo eliminare i ricordi dal mio cervello, strapparli e ridurli a brandelli, perché guardo lei, amo lei, e vedo un'altra. Sempre e da sempre. Come in ogni nostro incontro, ad ogni nostro cambio d'identità.
Il profumo della torta è così invitante da annebbiarmi la mente. Il giardino lussuoso non sembra più lo stesso, ora c'è anche una vecchia cucina disordinata e una donna dai lunghissimi capelli neri.
Mia mamma ha appena sfornato una torta di mele e preparato lo stufato, stasera viene Charlie con sua figlia e tutto deve essere perfetto. Io gioco con le macchinine, mi diverto un mondo a farle scontrare e, intanto, evito di pensare che da lì a pochi minuti sarò costretto a condividere i miei giochi con un'altra femmina, come se le mie due sorelle non fossero già abbastanza. Bussano alla porta e mia madre grida qualcosa. Fate ordine, siate educati, aprite voi. Ma io non sento niente. Proprio in quel momento Mr. Velocità sta superando con la sua Ferrari ultimo modello quel rottame di Porsche di Mr. non ricordo il nome. È la gara del secolo, sto per vincere. L'ultima curva prima del traguardo in legno che mi ha costruito Billy. Pochi centimetri e...
“Jacob! Ti avevo detto di ritirare i tuoi giocattoli più di mezz'ora fa! Alzati e vieni a salutare gli ospiti, e comportati bene con Bella!”
La voce di mia madre è come il megafono in una pista vera che annuncia gara interrotta, bandiera rossa, time out. Grugnisco qualcosa in risposta, mi alzo in piedi e sono tutto rosso per la rabbia.
Inizio a ritirare le mie macchine da corsa farfugliando tra me. Sento qualcuno alle mie spalle e credo che sia di nuovo lei, l'altoparlante vivente.
“Sto ritirando. Sto ritirando!” ripeto.
Ma dietro di me nessuno risponde, getto l'ultimo gioco nella cesta in vimini e mi giro. Lei è lì, davanti a me, bianca come un lenzuolo e la faccia buffa, anche se i suoi occhi sono tristi e spenti.
“Tua mamma mi ha detto di aspettare con te finché la cena non è pronta.”
La fisso come un ebete, perché mi fa una tenerezza infinita. Ha le guance rosse e i capelli arruffati in una coda disordinata. Probabilmente gliel'ha fatta Charlie.
“Ehm, va bene. Ti faccio vedere la casa, okay? Io sono Jacob!”
Le sorrido perché mamma mi ha insegnato che il sorriso è contagioso, e lei ha tanto bisogno di sorridere. Me lo sento dentro.
“Io sono Isabella, ma chiamami Bella, per favore.”
Le sorrido ancora, con più calore possibile, perché lei sembra avere freddo, e non so ancora che un giorno avrà freddo per sempre.
La prendo per mano e iniziamo a correre per le stanze tutte uguali e tutte calde. Lei mi segue, ma inciampa ovunque, e io l'aiuto a rialzarsi. Torniamo in cucina che siamo tutti sudati e mia mamma mi guarda malissimo.
A lavarvi le mani, si mangia.” ci dice, sorridendo a Bella e rivolgendo una smorfia al sottoscritto.
Nel bagno c'è uno sgabello di legno per arrivare al lavandino, aiuto Bells a salire. Per me ha quel soprannome stampato in fronte.
“Tu prendi il sapone rosa, io quello blu, come mio papà!”
Lei inizia a ridere, una risata sincera e limpida.
Vuoi fare il grande, Jacob?”
“Naaah, preferisco essere un bambino, ma non mi va di profumare di pesca!”
Ride di nuovo, e io capisco subito che Bella è un esemplare di femmina molto strana, quasi rara.
Ci sediamo a tavola tenendoci per mano e Rachel e Rebecca urlano divertite.
Jacob ha la ragazza. Jacob ha la ragazza!”
Mia madre le dà il cucchiaio di legno sulla testa, piano, solo per scherzare e farle stare zitte. Bella diventa subito rossa e si nasconde dietro Charlie, lasciando la mia mano.
“Non le ascoltare, Bells. Sono solo gelose!” la rassicuro.
Ci sediamo vicini e ogni tanto ci tiriamo pezzi di cibo, fino a quando non giungono nuovamente i rimproveri, ma io mi diverto lo stesso. Finito il dolce le faccio vedere la mia stanza, le foto delle mie macchine preferite e i vari legni che cerco grossolanamente di intagliare.
“Sei bravissimo, Jake! Sai fare tutto!”
Da grande voglio fare il meccanico. Se vuoi, anche tu puoi lavorare nella mia officina!”
Bella corruga la fronte pensierosa, mi guarda negli occhi e dice qualcosa, ma io non sento la sua risposta perché tutto inizia a cambiare forma. Il viso tondo e i capelli mori vengono sostituiti da altri lineamenti più perfetti e da una chioma chiara fatta di ricci.
Solo gli occhi rimangono gli stessi.
“Jacob? Ti senti bene, oggi sei strano.”
La voce che amo e conosco è l'unica che sento. Quella del mio passato, invece, è intrappolata in un fluire di ricordi dolorosi che non mi appartengono più, ma che di tanto in tanto saltano ancora fuori, come una vecchia cicatrice che pizzica in un freddo giorno di pioggia.
“Sì, sto bene. Grazie per la torta, Nessie.”
Lei mi sorride. Ora sono io quello a cui tutti sorridono, sono io quello che ha bisogno di essere riscaldato. Vedo Renesmee e mi rendo conto che il nostro non è mai stato un primo incontro, è solo l'inizio di una nuova condanna, sempre la stessa. Devo solo essere il suo tutto, tutto ciò di cui lei ha bisogno. E appena penso questo di lei la testa mi pulsa di dolore. La verità fa così male che mi sembra di impazzire, mi sta squartando la pelle e il cuore, ma qualcosa di più forte mi mantiene integro, almeno all'apparenza.
Non posso restare, ma scappare mi è impossibile.














Angolo autrice
Questa storia si è classificata prima al contest “Hi! Nice to meet you” indetto da Virgyblackina. Bisognava scrivere il primo incontro tra due o più personaggi, un'idea semplice e originale che mi ha coinvolto moltissimo. Alla fine la scelta è ricaduta su Jacob e Bella, insomma, una Jacob/Renesmee un po' travestita da quella che secondo me è la vera coppia della saga!
Non vedevo l'ora di pubblicarla perché scriverla mi ha emozionato molto. Ringrazio particolarmente l'ideatrice del contest per avermi dato la possibilità di cimentarmi con questo argomento e anche la cara Vannagio per aver betato la storia.
Spero che anche a voi questa shot abbia regalato qualcosa!
Con affetto
Lea
   
 
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