Il passato ha i tuoi occhi
Quando ti senti stanco, chiudi gli occhi e inizia a sognare.
La fantasia è un privilegio di pochi; la realtà è un obbligo di tutti.
Jacob
L'ho
incontrata molte volte, e
ogni volta è una sorpresa. L'ho
incontrata all'inizio, qualche anno fa, quando sono morto e rinato
allo stesso tempo, e allora ero solo suo fratello. L'ho incontrata di
nuovo, poco tempo dopo, ed ero il suo migliore amico. La sto
incontrando anche oggi e, forse, sarò il suo ragazzo. Credo
che ci
incontreremo sempre e per sempre, ogni volta con un ruolo diverso.
Per noi il primo incontro è sempre dietro l'angolo.
La
vedo ora e dimostra diciassette anni, anche se in realtà ne
ha molti
di meno. Spegne le candeline e annusa l'aria, il suo petto si alza e
abbassa con
regolarità. Il suo
profumo mi giunge nuovo, ma anche conosciuto: sa di casa e neve.
Credo sia la prima volta che la osservo di nascosto, rimanendo
ammutolito tra i presenti. Non la conosco, eppure le appartengo. Chi
sei, ragazza dai boccoli d'oro? Non ti ho mai vista con questi occhi,
non ti ho mai desiderata con questo corpo.
Lei
si gira e mi guarda, meravigliata, sorpresa, ci stiamo incontrando
ancora,
adesso, ed è un sogno che si realizza.
Sei
bellissima.
“Ciao.”
“Ciao.”
Sei
la stessa bambina con cui giocavo ieri? O la ragazza che mi confidava
di sentirsi diversa? Chi sei? Non ti riconosco in questo corpo di
donna.
“Vuoi
una fetta di torta, Jacob?”
Torta?
No, grazie. Voglio solo un pezzo del tuo cuore, anche una piccola
parte. In fondo non ho mai preteso molto, nemmeno da tua madre...
“L'ha
fatta mamma. So che la sua cucina ti piace. Ne vuoi, Jake?”
“Okay,
ma non fare la tirchia come tuo solito. Ne voglio una fetta grande
così!” e allargo le mani, come quando era piccola
e voleva
misurare la grandezza del mio affetto per lei.
Nessie
sorride insieme ai suoi occhi. I suoi occhi... la guardo, e vedo
tutto. Mi immergo nelle sue iridi calde e marroni che un tempo
appartenevano ad un'altra. A
Bella
Bella
mi osserva spesso, anche adesso, dietro la spalla di suo marito e il
viso inespressivo. La vedo ma non la percepisco. Non la sento
più
come fuoco nelle vene e in nessuna parte di me stesso. Ora sento
Renesmee: lei che sta tagliando la torta solo per noi due, lei che mi
sorride felina e sensuale, lei per cui darei la vita. Ma è
sempre
uguale a sua madre. Quando mi ascolta e annuisce perplessa, o mi dice
“Ora fai il serio, Jake.” Adesso, mentre armeggia
con il coltello
come un tempo faceva Bells nella cucina di Charlie.
Sempre,
anche quando vorrei solo eliminare i ricordi dal mio cervello,
strapparli e ridurli a brandelli, perché guardo lei, amo
lei, e vedo
un'altra. Sempre e da sempre. Come
in ogni
nostro incontro,
ad ogni
nostro cambio d'identità.
Il
profumo della torta è così invitante da
annebbiarmi la mente. Il
giardino lussuoso non sembra più lo stesso, ora
c'è anche una
vecchia cucina disordinata e una donna dai lunghissimi capelli neri.
Mia
mamma ha appena sfornato una torta di mele e preparato lo stufato,
stasera viene Charlie con sua figlia e tutto deve essere perfetto. Io
gioco con le macchinine, mi diverto un mondo a farle scontrare e,
intanto, evito di pensare che da lì a pochi minuti
sarò costretto a
condividere i miei giochi con un'altra femmina, come se le mie due
sorelle non fossero già abbastanza. Bussano alla porta e mia
madre
grida qualcosa. Fate ordine, siate educati, aprite voi. Ma io non
sento niente. Proprio in quel momento Mr. Velocità sta
superando con
la sua Ferrari ultimo modello quel rottame di Porsche di Mr. non
ricordo il nome. È la gara del secolo, sto per vincere.
L'ultima
curva prima del traguardo in legno che mi ha costruito Billy. Pochi
centimetri e...
“Jacob!
Ti avevo detto di ritirare i tuoi giocattoli più di mezz'ora
fa!
Alzati e vieni a salutare gli ospiti, e comportati bene con
Bella!”
La
voce di mia madre è come il megafono in una pista vera che
annuncia
gara interrotta, bandiera rossa, time out. Grugnisco qualcosa
in risposta,
mi alzo in piedi e sono
tutto rosso per la rabbia.
Inizio
a ritirare le mie macchine da corsa farfugliando tra me. Sento
qualcuno alle mie spalle e credo che sia di nuovo lei, l'altoparlante
vivente.
“Sto
ritirando. Sto ritirando!” ripeto.
Ma
dietro di me nessuno risponde, getto l'ultimo gioco nella cesta in
vimini e mi giro. Lei è lì, davanti a me, bianca
come un lenzuolo e
la faccia buffa, anche se i suoi occhi sono tristi e spenti.
“Tua
mamma mi ha detto di aspettare con te finché la cena non
è pronta.”
La
fisso come un ebete, perché mi fa una tenerezza infinita. Ha
le
guance rosse
e i capelli arruffati in una coda disordinata. Probabilmente gliel'ha
fatta Charlie.
“Ehm,
va bene. Ti faccio vedere la casa, okay? Io sono Jacob!”
Le
sorrido perché mamma mi ha insegnato che il sorriso
è contagioso, e
lei ha tanto bisogno di sorridere. Me lo sento dentro.
“Io
sono Isabella, ma chiamami Bella, per favore.”
Le
sorrido ancora, con più calore possibile, perché
lei sembra avere
freddo, e non so ancora che un giorno avrà freddo per sempre.
La
prendo per mano e iniziamo a correre per le stanze tutte uguali e
tutte calde. Lei mi segue, ma inciampa ovunque, e io l'aiuto a
rialzarsi. Torniamo in cucina che siamo tutti sudati e mia mamma mi
guarda malissimo.
“A
lavarvi le mani, si mangia.” ci dice, sorridendo a Bella e
rivolgendo
una smorfia al sottoscritto.
Nel
bagno c'è uno sgabello di legno per arrivare al lavandino,
aiuto
Bells a
salire. Per me ha quel
soprannome stampato in fronte.
“Tu
prendi il sapone rosa, io quello blu, come mio
papà!”
Lei
inizia a ridere, una risata sincera e limpida.
“Vuoi
fare
il grande,
Jacob?”
“Naaah,
preferisco essere un bambino, ma non mi va di profumare di
pesca!”
Ride
di nuovo, e io capisco subito che Bella è
un esemplare di femmina molto
strana, quasi rara.
Ci
sediamo a tavola tenendoci per mano e Rachel e Rebecca urlano
divertite.
“Jacob
ha la ragazza. Jacob ha la ragazza!”
Mia
madre le dà il cucchiaio di legno sulla testa, piano, solo
per
scherzare e farle stare zitte. Bella diventa subito rossa e si
nasconde dietro Charlie, lasciando la mia mano.
“Non
le ascoltare, Bells. Sono solo gelose!” la rassicuro.
Ci
sediamo vicini e ogni tanto ci tiriamo pezzi di cibo, fino a quando
non giungono nuovamente i rimproveri, ma io mi diverto lo stesso.
Finito il dolce le faccio vedere la mia stanza, le foto delle mie
macchine preferite e i vari legni che cerco grossolanamente di
intagliare.
“Sei
bravissimo, Jake! Sai fare tutto!”
“Da
grande voglio fare il meccanico. Se vuoi,
anche tu puoi
lavorare nella mia
officina!”
Bella
corruga la fronte pensierosa, mi guarda negli occhi e dice qualcosa,
ma io non sento la sua risposta perché tutto inizia a
cambiare
forma. Il viso tondo e i capelli mori vengono sostituiti da altri
lineamenti più perfetti e da
una chioma
chiara fatta di ricci.
Solo
gli occhi rimangono gli stessi.
“Jacob? Ti senti bene, oggi sei
strano.”
La
voce che amo e conosco è l'unica che sento.
Quella del mio passato, invece, è intrappolata in un fluire
di
ricordi dolorosi che non mi appartengono più, ma che di
tanto in
tanto saltano ancora fuori, come una vecchia cicatrice che pizzica in
un freddo giorno di pioggia.
“Sì,
sto bene. Grazie per la torta, Nessie.”
Lei
mi sorride. Ora sono io quello a cui tutti sorridono, sono io quello
che ha bisogno
di essere
riscaldato. Vedo Renesmee
e mi rendo conto che il nostro non è mai stato
un primo
incontro, è solo l'inizio
di una nuova condanna, sempre la stessa. Devo solo essere il suo
tutto, tutto ciò di cui lei ha bisogno.
E appena penso questo di lei la testa mi pulsa di dolore.
La
verità fa così male che
mi sembra di impazzire, mi sta squartando la pelle e il cuore, ma
qualcosa di più forte mi mantiene integro, almeno
all'apparenza.
Non
posso restare, ma scappare mi è impossibile.
Angolo autrice
Questa storia si è classificata prima al contest “Hi! Nice to meet you” indetto da Virgyblackina. Bisognava scrivere il primo incontro tra due o più personaggi, un'idea semplice e originale che mi ha coinvolto moltissimo. Alla fine la scelta è ricaduta su Jacob e Bella, insomma, una Jacob/Renesmee un po' travestita da quella che secondo me è la vera coppia della saga!
Non vedevo l'ora di pubblicarla perché scriverla mi ha emozionato molto. Ringrazio particolarmente l'ideatrice del contest per avermi dato la possibilità di cimentarmi con questo argomento e anche la cara Vannagio per aver betato la storia.
Spero che anche a voi questa shot abbia regalato qualcosa!
Con affetto
Lea
Angolo autrice
Questa storia si è classificata prima al contest “Hi! Nice to meet you” indetto da Virgyblackina. Bisognava scrivere il primo incontro tra due o più personaggi, un'idea semplice e originale che mi ha coinvolto moltissimo. Alla fine la scelta è ricaduta su Jacob e Bella, insomma, una Jacob/Renesmee un po' travestita da quella che secondo me è la vera coppia della saga!
Non vedevo l'ora di pubblicarla perché scriverla mi ha emozionato molto. Ringrazio particolarmente l'ideatrice del contest per avermi dato la possibilità di cimentarmi con questo argomento e anche la cara Vannagio per aver betato la storia.
Spero che anche a voi questa shot abbia regalato qualcosa!
Con affetto
Lea