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Autore: Arashinoharuka    30/01/2012    2 recensioni
TEMPORANEAMENTE INTERROTTA
Un quattordicenne che sembra il protagonista di un manga di Shonen Jump. Il fratello maggiore, che ricorda vagamente l'occhialuta versione giapponese de Il Corvo. Un amico in comune, appena uscito da Final Fantasy targato 2024. Tokyo fuma, piange, si lamenta, si ribella; leccandosi le ferite del terzo conflitto mondiale da cui è uscita nuovamente perdente.
Il futuro, come il cielo, è grigio e puzza di fumo.
Ma da qualche parte, forse, i ciliegi sono ancora pronti a fiorire.
{Storia nata per essere un fumetto. Autrice senza senso, come la storia. Aggiornamenti incerti. Rating arancio per violenza e/o linguaggio colorito. PLEASE ENJOY}
Genere: Azione, Dark, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Se vuoi un'immagine del futuro, immagina uno stivale che calpesta un volto umano — per sempre."
{George Orwell, 1984}

**

Ciaf, ciaf.

Raggiungere onii-san*, raggiungere onii-san, raggiungere onii-san, raggiungere onii-san..

Tra il mantra ripetuto mentalmente più e più volte per darsi speranza e il terrore spaventoso di cui era preda, l'azione abitudinaria di mettere velocemente un piede davanti all'altro stava cominciando a togliargli il fiato.

Un senso di nausea, dovuto al fastidio di doversi scostare i capelli dagli occhi mediamente ogni tre secondi e all'opprimente mancanza di ossigeno nella fumosa aria industriale delle stradine secondarie del distretto sud di Tokyo, s'intromise tra i suoi pensieri, interrompendo il mantra. L'acqua delle pozzanghere gli si era infilata nelle sottili scarpe da basket e il freddo pungente gli stava congelando le ossa. Ma la sua giacca rimaneva aperta. I suoi capelli continuavano a svolazzare. E lui avrebbe continuato a correre, nonostante sapesse che non aveva una singola possibilità contro la cosa che si affrettava dietro di lui con un lieve rumore metallico.

Ora: Isamu Yogoshaki**, quattordici anni, un metro e sessantadue d'altezza, cinquantasei chilogrammi di peso, giapponese. Questa è l'inutile vagonata di informazioni che accompagna il mio – vostro, nostro, come preferite – protagonista. È uno di quei ragazzini in divisa scolastica che si autopresenterebbe mentalmente nelle prime pagine dei manga, e che poi scoprirebbe di avere i superpoteri se s'infila i guanti oppure che s'innamora del/la primo/a che incrocia per strada. Per sua sfortuna, però, in questo momento la sua storia è un po' diversa. Innanzitutto, indossa vestiti sgualciti e alla buona. La Tokyo in cui vive è appena uscita perdente dal terzo conflitto mondiale, è divisa in tre distretti principali separati da mura di cemento armato ed è governata da un'oligarchia di capi industriali che crede troppo nella genetica artificiale. I suoi monumenti, i suoi grattacieli, persino i tronchi dei ciliegi sono neri, e il cielo è perennemente coperto da un'indistinguibile massa di nubi plumbee.  Chi si ribella alla situazione corrente viene inserito nei database di stato come criminale, e può venire sterminato a piacimento dai nuovi aiutanti meccanici dell'uomo, la cui pigrizia ha finalmente trionfato. In termini gergali, sono robot-mostri. Ansatsusha. Assassini.
La cosa da cui il protagonista sfigato sta scappando è uno di questi.

Raggiungere onii-san, raggiungere onii-san, raggiungere onii-san, raggiungere onii-san..
La preghiera mentale e la corsa di Isamu furono interrotte da un gelido dispositivo meccanico simile ad una mano che gli si posò pesantemente sul collo. Non gli servì nemmeno roteare disperatamente gli occhi di lato per scorgere l'ansatsusha che l'aveva fermato: ne conosceva l'aspetto perfettamente. Lo sporco reticolo che fungeva da bocca all'androide gracchiò: “Obiettivo raggiunto. Eliminazione obiettivo imminente.”, e il secondo braccio si tramutò con un'inquietante sibilo vibrante in un fucile che fu piantato tra le scapole del ragazzo paralizzato.

Prima che potesse fare un'ultimo respiro saturo di anidride carbonica, prima che potesse sperare che onii-san si salvasse, prima ancora che potesse avere il più infinitesimale istinto di tentare di ribellarsi, una lacrima rotolò goffamente sulla guancia di Isamu.

E il rumore secco di uno sparo eccheggiò tra i condomìni in disuso.

Poi, Isamu inspirò dell'aria con un suono strozzato, brillantemente realizzando che nessun proiettile l'aveva ancora colpito.


**

Il primo capitolo effettivo seguirà a breve insieme a delle NdA sensate ;u; spero che fin'ora la storia non abbia avuto alcun senso, ma mi piacerebbe comunque sentire i vostri commenti disgustati. ^^ {l'unica cosa che qui non ha senso è il mio cervello.}
* onii-san: modo giapponese per chiamare il fratello maggiore.
** Isamu Yogoshaki: il nome significa 'coraggio', mente i kanji usati per il cognome sono quelli di 'salvatore' e 'albero'.
Sayonara.
-Amethystandblood
   
 
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