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Autore: T_Jey    30/01/2012    2 recensioni
Forse dal titolo non si capisce subito,ma si può intendere, questa, diciamo, è la mia rivisitazione, nei giorni nostri, di Orgoglio e Pregiudizio. Spero che la Austen non mi maledica, perchè onestamente nella mia storia del racconto originale rimane ben poco. La storia viene narrata dalla protagonista, Lizzy, che però è figlia unica e convive con sua cugina, nonchè migliore amica, Jane Bennett. Il vero motivo per cui Lizzy non vive più a casa dell'amato e sempre sottilmente ironico padre è la donna che questi ha sposato dopo la morte della prima moglie. Lizzy infatti non riesce proprio a sopportarla, ma per poter andare a vivere da sola ha dovuto concedere alla matrigna di andare con lei, un pomeriggio alla settimana, a fare shopping ed è proprio durante uno di questi pomeriggi di compere che, tra un paio di scarpe e l'ultima borsa di Gucci, la matrigna informa la sua cara figlioccia di averle organizzato un incontro al buio con il figlio dei signori Bingley.
Lizzy ovviamente rimane scaturita da questa notizia e ... beh, il resto lo scoprirete leggendo ;D .
La storia è tutta raccontata, almeno per ora, dal punto di vista di Lizzy, che con ironia e un pizzico della sua pazzia, arrichisce gli eventi.
Spero vivamente che vi piaccia e vi diverta tanto quanto mi sono divertita io a pensarla e scriverla!
Chiedo perdono a tutte le amanti di Orgoglio e Pregiudizio, perchè ho cambiato un po' i personaggi,ma le coppie rimangono sempre le stesse, Darcy/Lizzy, Jane/Bingley!
Buona lettura e mi raccomando, commentateeee!!:D
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quel che tutti sanno, ma che nessuno si ricorda mai nel momento del misfatto, è che se bevi,bevi e bevi, e bevi, e poi bevi ancora, il giorno dopo, quando ti alzi, ne dovrai pagare le conseguenze.


E la cosa peggiore è doversi alzare per la sete, quando l’unica cosa che vorresti fare e rimanere steso a letto. Anche perchè quando ti alzi, e sei ancora mezzo ubriaco, la nausea è la prima cosa che ti prende, e che ti rende sensibile al più delicato odore nell’aria.


Nausa Malditesta Sonno Sete: Doposbornia.


Tremendo.


Ah, il malditesta.


C’è chi la mattina si prende due aspirine.


Due aspirine di prima mattina a stomaco vuoto? Ma che si fumano gli americani dei film?


Il modo migliore per perforarsi lo stomaco in 5 secondi. Complimenti per l’idea!


Tanta acqua e un caffè nero.


E ovviamente evitare di alzarsi di scatto.


Certo, sempre se si fosse in grado di alzarsi, a meno che il dolore ai piedi non vi costringa a strisciare per terra fino alla più vicina fonte d’acqua potabile.


Ok, non ti tutti passano la notte a ubriacarsi su trampoli con punta a spillo. Capita.

Oppure un mal di piedi che vi faccia camminare così lentamente da permettervi di notare, mentre passate davanti al più vicino divano, che lì c'è disteso qualcuno che non dovrebbe essere lì.


Tanto meno in casa vostra.


Tanto meno in quella città.


E per essere veramente pignoli, tanto meno in quello stato nè continente e se non sbaglio nemmeno emisfero, e perchè no, sicuramente non nello stesso fuso orario.



Ma sono questi shock mattutini che riescono a farti dimenticare completamente le sbronze.


E ti fanno fare attenzione ai piccoli particolari come ad esempio: come cavolo sono tornata a casa ieri sera?


E quando cavolo mi sono messa il pigiama?


E quando cavolo mi sono tolta il trucco?



Cosa che ti fa correre in bagno per scoprire che no, il trucco non te lo sei tolta, che in effetti non hai il tuo ultrasexy pigiama con i pinguini, ma solo una maglia extraextralarge di un gruppo rock di cui non ti sembra di aver mai sentito nemmeno parlare, ma hai ancora reggiseno e perizoma,elementi a tuo favore e a sfavore di un’ipotesi di sesso con il presunto essere disteso sul divano e per quanto riguarda il fattore ritorno a casa...beh, quella non è casa tua e quindi quello di là non è proprio il tuo divano.



- oh,mio dio, che faccio? -


Ovvio, mi lavo la faccia da questo disastro, mi lavo in un qualche modo i denti, che ho un alito con cui potrei commettere uno sterminio di massa, poi trovo il mio cellulare,alias la mia borsa, e i miei vestiti, hum,il mio vestito e perchè no anche le mie calze...



Uscita dal bagno però Lizzy non riesce a far più di tre passi senza bloccarsi rapita dall’irresistibile voglia di vedere meglio chi è disteso sul divano.


E di scoprire che non si era sbagliata.


E constatare che sì, è lui, in tutto il suo scarmigliato splendore.


Arruffato come chi non ha fatto altro che rigirarsi per tutta la notte su un divano, e rigido come chi è abbituato a dormire su qualcosa di molto più comodo e spazioso, come un bel letto a due piazze, con profumate lenzuola blu e morbidi cuscini di piume.


Maledetto damerino.


Mi spieghi che ci faccio qui?


O meglio, come ci siamo arrivati qui?



Mi da quasi fastidio lasciarlo sul divano, ma l’idea di svegliarlo comporterebbe l’inizio di un momento di terribile disagio per entrambi, sommato più al fatto di non avere la più pallida idea di come sono arrivata qui.


Devo chiamare chi per certo sa come sono andate le cose.



- pronto...ma chi è a sta ora?-


- Jane? Sono Lizzy! -


- Lizzy? Ma da che numero chiami? - sbadiglio sonoro e voce di sottofondo con relativa risposta “lizzy”


- ti chiamo da quella che immagino sia casa di Darcy...suppongo, non mi sembra un albergo,e non è casa mia...ed appunto di questo che vorrei chiederti-


- ah, già, è vero...scusa...è che sono ancora mezza addormentata....bel casino che avete combinato ieri...- sghignazzata di Jane - Charlie ha detto che non ha mai visto Will arrabbiarsi tanto...era proprio nero...-


- Cosa?! Jane ho un malditesta atroce, non mi ricordo niente di ieri e sono mezzanuda con addosso solo una maglietta di uno sfigatissimo gruppo rock di cui non ho mai sentito parlare, credi di riuscire a spiegarmi in breve che diavolo è successo ieri? -


- beh...in breve, tu hai bevuto, ti sei messa a ballare con un tipo, è arrivato lui ha preso a pugni il tipo e ti ha portato via mentre scalciavi e urlavi di lasciarti andare perchè lui era un lurido a bastardo che se ne doveva tornare dalla sua fidanzata.-


- uhm, okey, un po’ più in lungo? -


Jane sospira e si sente un rumore di lenzuola.


Solo l’idea che Jane fosse stesa a letto con il suo Charlie accanto, dopo sicuramente una notte di dolce e appagante sesso, la faceva sentire incredibilmente invidiosa.


- allora, noi stavamo ballando, e ogni tanto tornavamo al tavolo a bere e tra mezzanotte e le due, beh siamo tornate parecchi volte a bere...almeno tu...così per le due tu eri bella che andata. Non ubriaca fradicia da star male, ma tanto da non dover più pensare e soffrire. E ballavi. Beh tesoro ballavi come se non ci fosse stato nessun altro...e per un po’ non c’è stato nessun problema, c’era chi ti guardava, ma se ne stava in parte, poi però ha iniziato a farsi avanti uno, ma tu lo ignoravi, poi un altro e ignoravi pure quello, poi però è arrivato un tipo, carino, ma niente di che. A quanto pare lo conoscevi, l’hai chiamato “chiappa” o “schiappa”, l’hai abbracciato e gli hai stampato un bacio sulla guancia. Ho pensato che non fosse niente di serio, perchè se eri così spigliata con lui, voleva dire che non ti interessava, allora ti ho lasciata con lui perchè ero stufa di ballare con te e volevo stare con Charlie per un po’ -


- ah, grazie! -


- non ti lamentare! Ti ho sopportata per ore, sapendo in che stati eri... tornando a ieri sera...quando sono tornata al tavolo ho trovato Charlie che parlava con qualcuno, che non era altri che Will, che era appena arrivato con un volo diretto da New York. Tesoro, sai cosa vuol dire? Ore e ore di viaggio. Ma era là perchè sapeva che poteva incrontrare qualcuno di nostra conoscenza che era da troppo tempo che non vedeva e altrettanto che non sentiva, perchè stupidamente, a causa dei vari giri di lavoro, impegni, cene e pranzi, e in più del fuso orario, non era riuscito mai a trovare il momento giusto per telefonarle. Non voleva chiamare solo per dire ciao, voleva chiamare per poter rimanere a parlare per almeno un’ora per poterne sentire la voce, e la risata. Ma causa lavoro e altre cose non c’era riuscito il primo giorno e così aveva rimandato al secondo, ma nel momento in cui stava chiamando si era reso conto che in Inghilterra erano notte fonda e così aveva rimandato al giorno seguente, ma alla sera si era ritrovato talmente stanco che arrivato in stanza era praticamente crollato a dormire.


Così aveva rimandato e poi rimandato e poi aveva provato a chiamare, per accorgersi all’ultimo che sarebbe stata proprio l’ora del giorno della riunione del mese e che quindi non avresti potuto rispondere...insomma, così aveva deciso di fare in modo di accorciare il soggiorno in America e di addensare tutto in due settimane in modo da poter essere qua il prima possibile e smetterla con questa storia dei fusi, invece che tornare il giorno prima del matrimonio, come da programma. Poi appena arrivato in aeroporto si è fatto venire a prendere e si è fatto portare direttamente al Venice, dove ovviamente non ti ha trovata al tavolo, perchè, come le aveva detto sua sorella, ti eri andata a nascondere in mezzo alla pista. Ma forse la sorella le ha detto anche qualcos’ altro perchè quando sono arrivata al tavolo aveva appena finito di scolarsi in lisciata un qualcosa che aveva tutta l’aria di essere di non essere solo acqua e sembrava parecchio turbato. A quanto pare stava chiedendo a Charlie che fine avessimo fatto e lui gli stava rispondendo che non ne aveva la più pallida idea, ma che teoricamente in breve saremmo tornate al tavolo.


Quando sono arrivata da sola ovviamente sono stata costretta a dire che ti avevo lasciata a ballare con il tipo, “chiappa”, e che eri ancora là in mezzo. Al che Will mi ha chiesto di portarmi da te. Io inoltre l’avevo avvisato del tuo leggero stato di sbronza, cosa che parve non renderlo troppo contento. Il peggio è stato però quando siamo arrivati al punto in cui ti avevo lasciata. Beh, non eri più lì, ma eri un po’ più lontana e ti ha trovata Will. -


-oh merda, e che è successo?? -

- Stava decisamente per scoppiare, perchè beh...il tipo ti si stava letteralmente spalmando addosso...tu, in verità non facevi più di tanto...ballavi, ma ti teneva stretta a lui con una mano sul tuo culo e con l’altra, beh...l’altra andava un po’ ovunque. Ma la cosa veramente comica, era come cercasse in tutti i modi di baciarti, ma tu, nel tuo disinteresse totale continuavi a ballare rendendogli la cosa impossibile. Fino a quando lui non ti ha fermato il viso tenendoti per il mento e così ha cercato di baciarti, peccato che prima di riuscire a farlo è stato preso di peso William e buttato in mezzo alla mischia.


È lì che tu non hai reagito molto bene. Gli hai iniziato a gridare qualcosa come “ehi, ma come cazzo ti permetti di arrivare qua dal nulla e di trattare in quel modo i miei amici” e credo che la cosa che ti ha fatto più imbestialire sia che ti abbia preso per un polso e ti abbia strattonata a se e invece che risponderti ti abbia baciata e tu, mia cara, hai risposto al bacio, come se fosse stata l’unica fonte di ossigeno rimasta in quella sala. Poi lui come ha iniziato a baciarti ha smesso e ha decretato che ve ne saresti andati, perchè tu in quello stato non potevi stare lì un minuto di più.


Ti ha preso di forza e ti a portata via. Ah, la tua giacca ce l’ho io.


Ovviamente tu hai iniziato a urlare che non andavi da nessuna parte,in particolare con quello stronzo che prima ti aveva illusa e poi era scomparso e che era solo un gran pezzo di, beh, io questo cose non le ripeto, ma puoi immaginarle, e che se ne doveva tornare dalla sua stupida fidanzata, quella stronza ( si, ieri ti piaceva particolarmente dare degli stronzi un po' a tutti ) dai capelli rossi. Poi non so come sia finita,ma immagino tu ti sia addormentata come al tuo solito appena salita in taxi-


-oh merda.-


- già-


- ho dato proprio il meglio di me...-


- no, avresti potuto fare anche di peggio...-


- come?-


- baciando il tipo...-


- giusto...ora però devo andare...-


- credo anche io...-




Lizzy si avvicina al divano.


Poi prende una decisione.


Si avvicina ancora di più, si inginocchia davanti al bell’addormentato e si chiana a baciarlo dolcemente sulle labbra.


- ehi, sveglia, c’è un letto grande e caldo che ti aspetta.-


William mugugna nel sonno,ma non si degna di svegliarsi,allora lei gli avvolge il viso con le mani e lo bacia di nuovo, poi si alza e lo afferra per una mano e per l’avambraccio, cercando di farlo sollevare.


Come reazione di riflesso però lui ritira il braccio verso di sé trascinandosi addosso Lizzy e svegliandosi di soprassalto.


- ehi, non vale, io mi sono trattenuto dal saltarti addosso ieri sera, con quel vestito, e tu invece non ti fai remore a saltarmi addosso sopra al mio divano? - esclama con voce assonnata, passandosi una mano tra i capelli.


Lei lo fissa allucinata - ma quanto sei scemo - e si china a baciarlo.


- vieni con me - sussurra poi lei - quel letto è troppo grande per starci da sola -


Lui si solleva senza smettere di baciarla - scusa ma ora come ora sono troppo stanco per fare nient’altro che non sia dormire, il viaggio, la festa, sono distrutto.... -


- tranquillo, credo che prima di qualsiasi cosa sia il caso di dormire, fare colazione, chiarirsi e poi, al caso, chiudersi in camera per il resto della giornata-


-mi sembra un’ottima idea... ma senza "al caso" -


- bene -


I due si stendono sul letto e ricadono addormentati nel giro di pochi secondi, abbracciati.



  
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