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Autore: Anna6    30/01/2012    1 recensioni
"Aveva dei momenti in cui ci pensava più del solito. Le sembrava di avere quelle mani grandi, calde, dai polpastrelli callosi che le sfioravano delicatamente la pelle provocandole dei brividi che le correvano per tutto il corpo."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Danny Jones, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sorry's not good enough
why are we breaking up?
'cause I didn't treat you rough
so please don't go changing!
What was I thinking of?
When you said you're out of love
baby don't call this off
'cause sorry's not good enough

 

occhi azzurri. Si intrufolavano prepotentemente nella sua mente quando meno se lo aspettava. E ora stava anche ascoltando quella canzone. Che diavolo l'aveva presa? Stava letteralmente soffocando al suono di quella voce roca e energica che le rimbombava nelle orecchie. E la metro non era sicuramente il luogo ideale per tutto quello.                                                       
Aveva dei momenti in cui ci pensava più del solito. Le sembrava di avere quelle mani grandi, calde, dai polpastrelli callosi che le sfioravano delicatamente la pelle provocandole dei brividi che le correvano per tutto il corpo.                                                                                                                                                                                                                                                      
Il respiro pesante del ragazzo le rimbombava nella testa. A volte sovrastava perfino la musica. E anch'esso le provocava brividi di piacere che dal collo le scendevano giù, percorrendo la spina dorsale e successivamente il retro delle gambe... le accarezzavano dolcemente il retro delle ginocchia facendole il solletico e le arrivavano alle punte dei piedi. E le sue dita lo seguivano sempre, il suo respiro, veloci e sicure percorrevano la sua pelle non tralasciando nemmeno il più piccolo e recondito pezzettino. Era una sensazione indescrivibile per lei che, con la testa vuota e gli occhi socchiusi, si tendeva come la corda di un arco, come per rendere più agevole il percorso che stava intraprendendo il ragazzo, e rovesciava la testa all'indietro, lasciando che i suoi lunghissimi capelli castani si sparpagliassero disordinatamente dappertutto.
Scosse con decisione il capo. I capelli corti fino alle spalle le ondeggiarono con furia intorno al viso per qualche secondo prima di riprendere la loro posizione abituale. Lisci, liscissimi. Qualcuno avrebbe detto come spaghetti. Ma come spaghetti è dispregiativo. E quei capelli erano bellissimi. Lucidi e spessi, sembrava che la ragazza fosse appena uscita dal parrucchiere mentre erano anni che non ci andava. Anche l'ultima volta se li era tagliata da sola. E quello fu davvero un taglio drastico. Da lunghi fino al fondoschiena quali erano lei li aveva accorciati fino alle spalle.
Era cambiata repentinamente, non solo i capelli erano stati tagliati ma le sue unghie curate e lasciate crescere, non più rosicchiate fino al midollo. Gli occhiali erano spariti, via, erano buoni solo per le letture serali, le lenti avevano preso il possesso dei verdissimi occhi della ragazza. Rendendoli, se possibile, ancora più verdi. Le labbra avevano assunto un colore vermiglio semi permanente, il rossetto avendo preso potere sul burro cacao. E il viso era praticamente perfetto, ogni singolo difetto veniva eliminato rispettivamente da fondotinta e/o correttore aiutati da svariati altri cosmetici. I suoi amici non riuscivano più a riconoscerla. Forse nemmeno lei si riconosceva più quando si guardava allo specchio. Ma lui l'aveva spinta a fare tutto questo, non riusciva a sopportare la sua lontananza, per questo si era ribellata. A modo suo. Cambiando.
Il cambiamento avvenne anche per quanto riguarda il suo guardaroba. Via tutti i vecchi jeans larghi e slavati e le magliette nere di vecchi complessi rock che nemmeno lei ascoltava più. Gonne strette e tacchi alti avevano preso il loro posto portando la ragazza ad altezze mai esplorate prima d'allora.
E non intendo solo altezze fisiche.
Anche spirituali. Perchè non c'era un uomo o ragazzo che sia che non si voltasse quando lei passava. Il che, si sa, è la maggior fonte di un ego sproporzionato in una ragazza. Il suo era aumentato in picchiata, passando da sotto zero a sopra il mille.
Tutto ciò portò anche, finalmente, a un lavoro decente. Il suo capo l'aveva notata ad un colloquio, e, apprezzando la sua decisione e sicurezza, l'aveva assunta.
E allora perchè continuava a pensare a lui? La sua voce calda, sensuale le risuonava ad ogni istante nelle orecchie. Perchè? Perchè?
Era finalmente realizzata, dopo vent'anni di vita era riuscita ad uscire dal suo guscio protettivo che non lasciava trasparire altro oltre ad un'annebbiata immagine della vera lei. E continuava a pensare sempre a quello. D'altronde era l'unica cosa che le mancava. Il suo più grande e recondito segreto, il sogno che l'assillava ogni notte. Aveva tutto quello che poteva desiderare. Ma quello non l'aveva. E non l'avrebbe mai avuto. Perchè lei, cos'era lei alla fine? Una povera interprete italiana. E lui...? lui era Danny Jones.  

   
 
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