Se ti vedessero le mie compagne di classe, mi scambierebbero per una pazza.
Inizierebbero a strillare con le loro vocette delicate e estremamente femminili quanto mature che sono una pazza.
Una folle.

Eppure a me non dispiace sinceramente la tua figura.
Imperfetta e malinconica, sembra proprio ciò che sei, e non mi può fare più felice di così.

La perfezione mi annoia, forse gli altri non l'hanno capito...Preferisco visi meno usuali, corpi più robusti,  caratteri più complessi e intenzioni decisamente serie.
Tuttavia...Non è mai semplice eh?

Ancora non so come difendermi da Lui, dall'altro, da quello che mi usa e mi fa sentire usata ogni volta che apre bocca, anche solo per respirare.
Non so come liberarmi del suo ricordo.
Così prepotente...così stranamente perfetto in corpo e viso, con un carattere strano e particolarmente interessante, se notiamo come lo usa.

Non è mai facile staccarsi dal passato vero?
Non è mai facile lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare...

Anche se non c'è stato un vero e proprio inizio, voglio dire, non ho mai voluto essere trattata come invece sono stata trattata, nè mai ho voluto dire ciò che gli ho detto più volte.
Ho sbagliato un sacco con lui, e me ne pento caro, sa cose che non dovrebbe sapere, ha visto lati di me che nessuno dovrebbe vedere.

Eppure ero tanto felice quando tutto questo è successo, a che pro finire così male per un altra persona?
I sentimenti sono corde che si spezzano, se tirate troppo.
E io l'ho tirata, ho commesso un grave errore si, ma in fondo non ne ha risentito lui.
Sono io a portarne il peso e l'oppressione...

A lui di me che vuoi che gl' interessi?
Mi usa e basta, lo fa da anni ormai...
Ma ho trovato una scappatoia dalla sua pressa, e mi sembra strano, così strano avere la libertà.

Assaporarla,

Annusarla da vicino, averla.

Possederla completamente negli attimi in cui penso a lui e a un noi che forse non avrà mai luce.

Non mi spiace vederlo e tentare di capirlo, non mi spiace avere qualcun altro a cui pensare che non sia una persona così infame da usarmi senza scrupoli o mezzi termini, non mi spiace affatto pensarlo e contrapporlo a lui.

Sono così diversi...


Così infantile uno, e non conto sulle mani ma sulla bocca le volte in cui mi ha fatto del male.

Così maturo l'altro, e quando i miei occhi si posano sulla sua figura, è sempre così...uomo...tanto da farmi quasi paura.

Così perfetto uno, con le proporzioni dettate dai canoni e il taglio corto di capelli e il sorriso splendente, quasi stampato.

Così difettoso l'altro, con capelli perennemente spettinati e selvaggi, gli occhi sempre un po' spenti, e i movimenti irrigiditit dalla stanchezza.

Così ordinario uno, figlio di una buona famiglia, con buoni voti e una vita così incredibilmente stereotipata.

Così particolare l'altro, con interessi così variegati e maturi, troppo forse per un ragazzo della sua età.



E il mio cuore sembra diviso....

Ma l'ago della bilancia, forse finalmente in mi aiuto,

slitta verso il maturo,

verso l'imperfetto,

verso il particolare.



E per una volta posso anche provare a credere che potrebbe anche andare bene, se solo mi decidessi a mostrarmi.
La paura di un rifiuto mi attanaglia, un cuore in pezzi vale troppo per me.
Non lo sopporterei nè lo vorrei, non così.
Non buttato e calpestato.
Non da lui.