Autore: Olimpia~ sul Forum, HeRmIoNe LuNa su EFP.
Titolo: Perdere ~
Personaggi principali: Albus Silente, Hermione Granger, Peter Minus.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste.
Rating: Verde.
Avvertimenti: Drabble, Raccolta.
Introduzione: Una mini raccolta composta da tre drabble incentrate su tre personaggi differenti: Albus Silente, Hermione Granger e Peter Minus. Cos’hanno in comune? L’aver perso qualcuno o qualcosa.
Prompt/Citazione/Pacchetto: Perdita.
Note dell'autore (non obbligatoria): Ho cercato di dare più significati alla parola ‘perdita’, mi auguro di esserci riuscita e di aver trasmesso ciò che volevo.
Qualche noticina stupida.
Nella prima drabble, quel ‘Ti sei perso’ potrebbe non suonarti bene, potresti aver preferito leggere ‘Hai perso te stesso’, ma credo – scioccamente, forse – che sia più incisivo così.
Sempre in questa drabble più che la perdita di Ariana, ho voluto descrivere la confusione di Albus, suppongo che si sia perso in quel periodo, si sia lasciato trascinare da Gellert Grindelwald e dai sentimenti che provava per lui.
Per quanto riguarda le altre due drabble non ho molto da dire, spero che Hermione non sia OOC, in fondo penso che – per quanto sia forte e determinata – anche lei abbia sofferto per quello che ha dovuto fare ai suoi genitori.
Altro da dire? No.
Anzi, sì. Il titolo… Scusami, ma non ho trovato nulla di meglio.
Ti ringrazio sin da ora e buona lettura!

Perdere ~

Dopo la morte di tua madre ti sei sentito in trappola, costretto a dover badare a tua sorella, soffocando così le tue grandi doti e le tue reali aspirazioni.
Eri in gabbia.
Nessuno sembrava farci caso, nessuno, tranne lui.
Lui che per te è stato una via di fuga, lui che ha creduto in te come nessun altro.
Lui, la tua luce in quel momento buio. Una luce talmente forte e luminosa da averti accecato, confondendoti e cambiandoti.
Solo ora, col corpo esanime di Ariana tra le braccia, ti rendi realmente conto di cosa sei diventato.
Ti sei perso.
Hai perso tutto.

~

Oblivion.
Una parola, una sola parola e i ricordi di una vita non ci sono più.
Cancellati.
Persi per sempre.
Sostituiti da una bugia, da una tua bugia.
Trattieni a stento l’ennesimo singhiozzo, mentre altre dolorose lacrime ti rigano il volto.
Non riesci a fermarle o forse, più semplicemente, non vuoi farlo.
Vuoi rimanere seduta lì, nascosta dietro un albero, a piangere e a stringere tra le mani tutto ciò che ti resta dei tuoi genitori: una vecchia fotografia, l’unica prova di quel legame ora inesistente.
Eravate così felici.
Eravate una famiglia.
Non puoi credere di averli persi per sempre.
Non puoi.

~

Ti sei mai domandato se ne è valsa la pena?
Ti sei mai chiesto cosa sarebbe successo se avessi fatto un’altra scelta? Se non li avessi traditi?
Quando quell’impacciata timidezza è diventata codardia?
Quando per sentirti migliore, per sentirti qualcuno, hai deciso di ingannare i tuoi amici?
Quando hai perso la tua umanità?
Quando?
Non vuoi ricordare quei momenti, sarebbe troppo doloroso farlo, ti renderesti conto di quanto hai perso, di cosa hai perso…
Inutilmente.
Tutto per quel potere che non hai mai conosciuto.
E ora, mentre la mano che il Tuo Signore ti ha donato ti sta uccidendo, rispondi: ne è valsa la pena?