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Autore: allison742    31/01/2012    0 recensioni
"Cos'è il destino?"
"E' una forza superiore anche alla volontà dell'uomo, ma il suo spirito è buono e alla fine aggiusta ogni cosa. bisogna avere solo la pazienza di aspettare".
"E intanto che si aspetta cosa si fa?"
"Si può sognare"
(Celia scappa da suo padre a arriva al circo, lì incontra un uomo che le insegna a sognare...)
Genere: Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aspettare. Questo è il segreto.

Corri.
Corri terrorizzata per le strette vie di New York.
È quasi buio, non c’è nessuno intorno a te; sei sola.
Soffia un vento forte, che lascia dietro di sé un velo di tristezza e malinconia.
Non riesci a sopportare quell’uomo; sei scappata senza rimpianti.
«Avrebbe dovuto chiamarti Miranda» ti ha detto quando sei stata "spedita" come un pacco a casa sua; ma lui non conosce tutta la storia, lui non sa.
Nonostante sia tuo padre non era mai presente, e probabilmente non lo sarebbe mai stato se non fosse per la morte di tua mamma.
Lui non sa che in realtà Miranda esisteva, che era tua sorella gemella, e che è morta anche lei; lui non lo sa perché non c’è mai stato.
Sei spaventata, non conosci il paese, vuoi solo tornare alla tua  "vera" casa, dalla mamma.
Sei stanca, non ce la fai più a correre; decidi di sederti sul gradino del marciapiede.
Non  c’è anima viva, non una luce, non un rumore, solo il vento che a poco a poco sta cessando; ti senti abbandonata.
Ti stai guardando intorno quando scorgi sull’altro lato della strada un tendone che attira la tua attenzione, non l’avevi notato prima.
Ti avvicini lentamente, appoggi le braccia sulla vecchia staccionata che lo delimita e osservi.
Noti che ha le forme di un circo, ma manca qualcosa: i colori.
Sì, perché e tutto completamente in bianco e nero.
«Che strano» pensi, «un circo senza colori».
«Oh, non è affatto senza colori. Se hai la pazienza di attendere vedrai che il circo si illuminerà!»
Sussulti. Non hai sentito quell’uomo arrivare.
Ti giri e lo guardi, potrebbe essere tuo nonno. Come ha fatto a leggerti nel pensiero?
Decidi di non rispondere.
Lui, vedendo la tua faccia spaventata continua: «Stai tranquilla piccola, non era mia intenzione farti paura» disse sorridendo amorevolmente.
«Non importa» sussurri sorridendo a tua volta «Perché il circo si accende così tardi?» chiedi curiosa.
«Non hai letto il cartello?» ti chiede lui.
Ci fai caso solo ora; sulla tua destra spunta un rettangolo:
«Apre al crepuscolo. Chiude all’alba.» Leggi ad alta voce «che strano».
«Non è affatto strano, aspetta e capirai.» Ti risponde con un sorriso.
«Tu chi sei?» domandi rendendoti conto solo ora che non hai mai visto quest’uomo.
«Oh, questo non è importante. Sappi solo che lavoro in quel circo e che sono qui per aiutarti»
«Per aiutarmi?» per quanto fossi intelligente cominciavi a non capire.
«Quanti anni hai piccola?» ti chiede lasciando cadere la tua domanda.
«Dieci»
«E cosa fa una bambina di dieci anni in giro da sola quando è quasi sera?» ti domanda con una sguardo quasi severo, ma che lascia trasparire tenerezza.
«Sono scappata. Voglio tornare dalla mia mamma.» Gli rispondi mentre sul tuo viso passa un ombra di tristezza.
«E dov’è la tua mamma?»
«Non c’è più, è morta» annunci mentre una piccola lacrima ti accarezza la guancia.
«Allora sei nel posto giusto» ti dice lui.
«Non capisco»
«Non preoccuparti e aspetta. Vedrai, è destino.» Continua lui mentre ti accarezza la testa.
«Destino? Cos’è il destino?» gli chiedi.
«Vedi piccola, il destino è difficile da spiegare, è una forza superiore anche alla volontà dell’uomo, è un qualcosa che non puoi controllare o gestire, ma che devi accettare così com’è. Talvolta  il destino può essere crudele, ma il suo spirito è buono, e alla fine aggiusta ogni cosa. Bisogna solo avere la pazienza di aspettare.» Ti risponde sorridendo amaramente, come se anche per lui il destino fosse stato crudele.
«E intanto che si aspetta, cosa si può fare?» gli chiedi innocentemente.
«Si può sognare. È per questo che sei nel posto giusto. Vuoi rivedere la tua mamma?»
«Certo!» rispondi convinta mentre ti spunta un enorme sorriso; un sorriso che sa di speranza.
«Allora non devi fare altro che sognare.»
«E cosa devo fare?»
«Devi chiudere gli occhi…» ti dice lasciando la frase in sospeso.
Tu obbedisci e li chiudi, ma ora non sai cosa devi fare.
«E adesso?» domandi.
Nessuno ti risponde. Li riapri e guardi nella direzione dell’uomo.
Se ne è andato; esattamente come è venuto.
La tua testa si affolla di dubbi, ma non preoccuparti, questo posto è così, è magico.
Non c’è spazio per le domande. Bisogna solo viverlo.
Ti giri e non credi ai tuoi occhi. Scosti le ciocche di capelli dalla faccia per vedere meglio; è proprio come aveva detto il vecchio: il circo sì è illuminato di ogni colore possibile.
Sulla sommità spunta una scritta: "le Cirque des Rêves". Il circo dei sogni.
I cancelli si aprono pronti ad accoglierti. Vedi un tappeto rosso che conduce all’entrata.
Sorridi. Ora capisci tutte la parole del vecchio.
Aspettare; questo è il segreto.
Metti un piede sul tappeto e compi il primo passo verso il circo.
Adesso sai cosa devi fare.
   
 
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