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Autore: thewhitelady    31/01/2012    4 recensioni
Of all the times Noel left Liam. By kimtristh.
Su tutte le volte che Noel ha lasciato Liam.
"And then it hits you: you don't stutter when you talk to Liam"
"E poi ti colpisce: non balbetti quando parli a Liam"
Traduzione con parecchio fluff e angst. Buona lettura :)
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta che lo lasci avevi appena compiuto sette anni.
Non stai andando a scuola questa settimana perchè hai un occhio nero, così hai dovuto prenderti cura di lui mentre mamma fa turni lavorativi al giorno. Mamma t'aveva detto di stare con lui mentre vi metteva a sedere su una panchina vicina al droghiere. Diceva che sarebbe tornata a breve; sai che sta mercanteggiando con il panettiere nella speranza di rimediarti una torta.
Tu odi il bambino. E' rumoroso, pesante, incespica mentre cammina, non sa ancora parlare e porta I pannolini. Forse papà non sarebbe così arrabbiato se il bambino non piangesse così tanto. Non ti ricordi che lui t'abbia mai colpito prima che fosse nato.
Così mentre sorride e ti offre una pietra piatta, su cui ha appena sbavato, con una mano sporca, lo guardi, ti alzi di colpo facendolo cadere all'indietro e corri a casa mentre lo senti piangere, per quella ritieni sarà l'ultima volta nella tua vita.
Sembrava proprio un piano meraviglioso. “Qualcuno ha rubato il bambino, e io sono corso a casa così che non prendessero pure me!” Non hai mai mentito a tua mamma, ti domandi se la balbuzie ti tradirà.
Entri attraverso la finestra della cucina e aspetti in silenzio aspettando per quella che sembra un'eternità. Alla fine mamma arriva a casa, e ha in braccio il bambino, che non piange più. Non è mai sembrata così arrabbiata nella sua vita e puoi dire che ha pianto.
Mette a sedere il bambino nella sedia accanto a te e mette una piccola scatola marrone in cima al tavolo, si inginocchia per essere al tuo stesso livello e ti guarda dritto negli occhi.
“Che è successo? Perchè hai lasciato il bambino?”
“Q-q-qualche... qu-qua-qualcun-n...” non hai mai balbettato così malamente.
“Non mentirmi, Noel! Perchè hai abbandonato Liam!?”
“Lo o-o-odio!” sbraiti. “Odio il b-bambino! H-h-ha r-rovinato tutto!”
Senti praticamente il suo cuore spezzarsi appena inizia a piangere e ti dà un ceffone sulla faccia. Sarà l'unica volta che ti colpisce in tutta la tua vita. S'alza in piedi rapida e ti getta in grembo la scatola marrone.
“Lascia una fetta per Paul”dice mentre se ne va via per prepararsi per il secondo lavoro della giornata. Pensi che non ti perdonerà mai.
Apri la scatola e guardi la torta, non è molto grossa ma ha la glassatura di cioccolato. Sarebbe potuta essere davvero una bella festa. Il bambino ti sta fissando.
“Noo-l”
“Taci”
“Tol-ta” dice mentri si lancia verso la scatola afferrando il tuo ginocchio per stare in equilibrio.
“Vai via!” metti la torta fuori dalla sua portata e ti alzi lasciandolo a tenersi alla sedia.
“Noo-l! Tol-ta!” ti segue nella maniera in cui lo fanno i bambini, ti fa ancora più arrabbiare.
“Non è tua! E' mia! E' il MIO compleanno! Non sai neppure che siano i compleanni!” ti guarda con quegli occhi blu troppo grandi per la sua testa senza capire nulla. Non solo un bambino, ma pure uno scemo. L'avevi voluta.
“Non provarci a metterti a piangere!” ma lo fa, così tu gridi di più, naturalmente.
“Vai via! E' il mio compleanno e tu l'hai rovinato! Hai rovinato tutta la mia vita! Papà ci odio ora per via di te a e mamma adesso mi odia pure lei ed è tutta colpa tua!” gli urli ma lui continua solo a piangere.
Per un attimo fugace consideri di cokpirlo finchè realizzi che sta singhiozzando il tuo nome, non solo farfugliando a caso. All'improvviso ti senti grande e importante, e capisci che è compito tuo confortarlo. Ti inginocchi per essere alla sua altezza e apri le braccia.”Vieni qui bambino, è tutto a posto...”
Liam incespica verso di te e sbava e piange su tuta la sua vecchia camicia, bagnandola e non t'importa.
E poi ti colpisce: non balbetti quando parli a Liam.
 

***

La seconda volta che lo lasci hai 12 anni. E' estate; ti stai prendendo cura di lui mentre mamma lavora. Paul è via, a lavorare nella fattoria dello zio, ma voi due non siete potuti andare. Ma non importa, perchè a Abby sta sempre più simpatico e non hai visto tuo papà per settimane. Per una volta, le cose sembrano si stiano sollevando.
“Non andare, Noel! Non voglio stare da solo!”
“Non fare il bambino, Liam. Quando crescerai capirai!”
“E se mamma torna a casa..?”
“Sarò di ritorno prima che faccia buio, sarò via a malapena per un'ora” gli dai un sorriso rassicurante.
“Prometti?”
“Sì, prometto” ma incroci le dita dietro la schiena; sai che i film durano almeno due ore, in più forse lei vorrà essere accompagnata a casa e potresti persino comprarle un gelato. Gli scompigli i capelli ed esci facendogli l'occhiolino, ti saluta con la mano dalla porta e ti grida dietro “Buona fortuna!”
Il film è davvero noioso e venite cacciati fuori durante l'intervallo perchè non avete I biglietti. Abby non vuole che la accompagni a casa perchè suo padre potrebbe vedervi, e i gelati sono troppo costosi, ma per salutarti ti bacia, dietro un cassonetto, con le labbra chiuse e ridacchia – e tu sei in paradiso.
Sei così felice che decidi di comprare qualcosa al ragazzino e spenfi tutti i tuoi soldi in una barretta di cioccolata di dimensioni ragguardevoli e di una bella marca che non hai mai assaggiato. Fischietti canzoni allegre mentre cammini a casa un'ora in ritardo. Ma appena raggiungi l'angolo noti tutte le luci accese e la porta aperta.
Ti catapulti dentro, senza osare chiamare il nome di Liam ad alta voce. L'ultima stanza che controlli è la vostra camera da letto e lo trovi raggomitolato e tremante sotto le tue coperte. Sussurra prima che tu raggiunga il letto. “Andrò nel mio letto, non t'arrabbiare”
Sei interdetto e hai paura di toccarlo. “Papà era a casa” dice senza che sia necessario. Ti inginocchi vicino alla sua faccia e come vedi il danno fatto è come se non avessi mai voluto ammazzare veramente tuo padre sino ad ora. Sai che se tu fossi stato a casa Liam sarebbe stato al sicuro; il bastardo non avrebbe mai posato un dito su di lui se tu fossi stato là. Ti domandi quanto lontano oserebbe andare papà se da solo con qualcuno così indifeso e nessun testimone, rabbrividisci e Liam s'allunga per stringerti il braccio.
“M'ha solo tirato un pugno due volte. Mi è sanguinato il naso e ho sbattuto la testa contro il muro così s'è fermato. Ha preso i soldi di mamma. Ho macchiato il tuo lenzuolo” e questo è quando ti spezzi. Prendi a piangere e lo stringi tra le braccia.
“Mi dispiace ragazzino, mi dispiace così tanto! Sarei dovuto rimanere con te! Non ti torcerà più un capello!” ti strofina la schiena e ti lascia piangere.
“E' tutto ok, non è colpa tua”
“Non ti lascerò mai più! Lo giuro!”
“Lo so, Noelie. Sono felice tu sia tornato”
E poi ti colpisce: dovresti essere tu quello a consolare Liam.

***

 La terza volta che lo lasci è abbastanza grande per bere, guidare e scopare e per quanto ne sai ha fatto un bel po' di tutte e tre. Ancora però, passa metà della sua vita nel salotto ddell'appartamento che condividi con Louise. E lei ha odiato questa cosa per mesi.
Quanfo hai dato la notizia del tour, ha detto immediatamente che non sarebbe stata lì quando saresti partito, così è da sua madre ora. Quando Liam chiede dove sia tu tralasci i dettagli a proposito della tua prossima assenza e finisci per fare un cenno e indicare lo schermo. “Tele” e lui non chiede nient'altro.
Passate il pomeriggio guardando quegli odiosi show che gli piacciono e quando viene buio ti guarda dritto in faccia e ti chiede “Che cos'è, allora?”
Me ne andrò per un anno in tour”
Esala e suona come un fischio, tragicamente divertente e dolorosamente insignificante. Gli ci vogliono tre intere pubblicità per chiedere “Quando?”
“Domani”
Nessuno di voi due menziona più la cosa; parlate di calcio e di musica che non apprezza ancora. Non c'è niente per cena se non cereali e fingi d'essere pieno così che possa servirsi due volte.
Se ne resta lì per la notte senza chiedere, e nessuno dei due batte ciglio quando ti segue nella camera da letto e resta invece di prendere la sua coperta e andare in salotto come fa di solito. Vi mettete uno di piedi e l'altro di testa senza discutere però, perchè è questo che fanno i ragazzi, giusto? Secondi dopo che hai spento la luce e siete andari sotto le coperte, parla in un sussurro, alla maniera in cui faceva quando eravate piccoli.
“Noel?”
“Sì, ragazzino?”
“Posso tenere i tuoi dischi mentre sei via?” Non gli ricordi che non gli piacciono, non dici che un po' di quelli sono di Louise, e non gli dici che sei preoccupato li possa rovinare. Certo che non lo fai.
“Sicuro”
E dopo si gira e il suo respiro si appiana entro pochi minuti. Dovresti dormire pure tu, sarà un lungo giorno domani, sarà un lungo anno in effetti, ma sai presto che non sarai in grado di dormire del tutto.
Non avendo niente da fare, chiudi gli occhi e sincronizzi il tuo respirare al suo, pensando che ciò potrebbe portarti sonno. Dopo un po' che è lungo abbastanza per te per lasciarti quasi andare, lo senti muoversi, percepisci che sta guardando e senti quando si siede e rigira dall'altro lato del letto e si muove quanto più possibile vicino a te senza toccarti.
Realizzi per la prima volta che è più alto di te abbastanza per rinchiuderti da testa a piedi, ma non lo fa.
Respira contro la tua schiena; all'inizo inala profondamente diverse volte, ma presto sta soprattuto esalando in corti e tremanti sbuffi e tu sia dannato se lui non sta piangendo; hai sentito ciò abbastanza volte per sapere. Mormora pure qualcosa che ti sforzi di non capire. Continui soltanto a respirare.
E poi ti colpisce: Liam ha bisogno di te più di quanto tu ti permetta di volergli bene.

 

***

La quarta volta che lo abbandoni è stato proprio uno stronzo e ha manipolato i tuoi versi per farli diventare offensivi borbottii senza senso diretti a chiunque e a tutti quanti riscono a meritarli.
Te ne vai via e viaggi da qualche parte di soleggiato pianificando di non tornare mai. Sei solo per la prima volta in anni e scrivi bella roba e ti sembra davvero tua.
Ancora, per qualche motivo incontri le persone giuste e dicono le parole giuste e torni indietro.
Liam stava aspettando tutto quel tempo e non capisce perchè cazzo te ne sia andato. Dici che è per via della sua mancanza di professionalità e come ha davvero rovinato lìopportunità di diventare grandi in America, e che nessun'altra discussione è necessaria.
Comunque, mentre stai scrivendo una nota di ringraziamente nell'unico modo di cui sei capace, capisci che non stai pensando come la canterà, perchè questa volta non lo farà. Comprendi poi che è sempre un mettere parole che vuoi nella sua bocca, e come hai potuto non accorgertene prima?
E' sempre alla fine un lasciare a lui le parole che non sei in grado di dire e chiamre te stesso fuori dai giochi.
E poi ti colpisce: tutte le tue canzoni sono a proposito di Liam. 

***

La quinta volta che lo abbandoni lui è un disastro. Ha bevuto per giorni, ti picchia e ti insulta, dà la colpa a tutti e tutto per I suoi stessi errori. Non ti ricordi neppure i dettagli quando l'hai buttato a terra e te ne sei andato via.
Capisci comunque qualcosa, quel che senti non è rabbia. E' paura. Sei totalmente terrorizzato cazzo, più di quanto tu sia stato mai dei passi rabbiosi che sentivi su per le scale, più di quella volta che hai pensato che mamma avesse il cancro, più della volta che il petto ti faceva così tanto male che hai creduto saresti morto.
E poi ti colpisce: sei terrorizzato d'essere in grado di poter realmente odiare Liam.

***

L'ultima volta che lo lasci non si muove neppure di un centimtro. Ma come ti giri capisci di star piangendo.
Lui è stato un casino per mesi, per una volta la cosa più responsabile era non presentarsi e lui aveva concordato, ma poi è dovuto andare e rovinare la cosa .
Non lo lascerai andare sul palco, non dopo tutte le volte che l'hai voluto lì e non l'aveva fatto. Non dopo aver fatto le prove da solo nella totale consapevolezza per una volta.
Sta strimpellando sulla sua chitarra troppo costosa con gli unici cinque accordi che conosce a malapena e posando come un partire. Il ragazzino è troppo vecchio per essere così deludente.
Prendi la via più semplice e ti confronti con lui sul suo bere, certo, anche se oggi non ha bevuto. Disinvoltamente vai quanto più vicino al compararlo in una maniera velata a papà. Non smette di strimpellare.
“Stesso padre, stesso figlio” ghigna e non va così lontato come hai pensato avrebbe fatto, ma la battuta è molto più sottile di quanto ti saresti aspettato “Hai già trasformto Donovan in un balbuziente?”
Gli gridi qualcosa di feroce a proposito della suo suonare, di come è troppo tardi per imparare un qualcosa di nuovo ora, di come come manderebbe tutto a cagare come ha fatto con la sua voce, di come non sia abbastanza bravo bravo nell'unica cosa in cui è bravo. E' furioso ora, urlandoti in faccia. “Perchè cazzo mi tieni allora?!”
Ti lancia il suo oggetto più amato che è per caso pure il simbolo della sua adorazione per te, così tu fai l'unica cosa ragionevole: la calpesti sino sino a che è poco più ceh polvere.
Rompi ciò che è mio e io romperò ciò che è tuo: corre sul palco e tutte le tue chitarre in attesa del cncerto cadono giù in un mucchio. Non ne rompe nessuna però.
Sei vagamente consapevole del fatto che tutti nel backstage stanno trattenendo o grida di panico risate. Senti il pubblico gridare il suo nome. Esali sembrando inquietantemente calmo e torni suoi tuoi passi mentre borbotti solo una volta.
“Fanculo questo, io mollo” sai che loro sanno che lo intendi davvero.
Nessuno osa neanche guardati (figurarsi fermarti) mentri cammini via fuori dalla porta e in qualche modo arrivi all'hotel. Nessuno domanda o ti dà la colpa anche se sai che questa volta potrebbe essere soltanto tua.
I giorni passano e scrivi un addio criptico che spezza i cuori di tutti e nel tentativo di adagiare la colpa su di te o niente in particolare, fai quel che ti viene meglio e punti il dito a lui come causa ultima della tua infelicità; non nega niente, non parla male di te e non si spezza.
Le settimane corrono e lui ha deciso tutto, sta lavorando. Quando viene intevistato e dice che gli Oasis sono finiti, riesce a portare conforto alle masse piangenti mentre tu hai solo brancolato senza senso e suonato maligno facendo festa mentre lui si metteva in moto lentamente.
Dovresti essere orgoglioso di ciò ma ti fa solo sentire più indesiderato, innervosito e inutile. Per la prima volta nella tua vita la cosa più vicina ad un piano che tua abbia è andare in vacanza con la tua signora “da qualche parte di caldo”.
E poi ti colpisce: così è come si è sentito Liam ogni singola volta che lo hai lasciato.
 

***

 Sono le 3 del mattino e non hai dormito. Ti auguri d'aver fatto mente locale prima ma c'è qualcosa poetico in ciò, qualcosa nello scambiarsi i ruoli per una volta.
Prendi il tuo nuovo cellulare, quello che hai comprato il giorno dopo che hai lanciato via il vecchio con un centinaio di messaggi non risposti che non volevi vedere. Quello che non ha mai ricevuto o fatto nessuna chiamata... e anche se la chiamata automatica ha fatto il lavoro per te per anni, sai ancora il suo numero a memoria. Sussurra nella maniera in cui faceva quando era molto più giovane
“Pronto?”
“Liam?”
“Ciao”
“Io...io penso d'aver capito ora”
“Okay”
E sì, sarebbe stato okay

Note: da principio avrei voluto tradurre solo la prima parte, poi però ho scelto che era giusto nei confronti della storia e dell'autore tradurre tutto, quindi eccoci qua. Sono consapevole del fatto d'aver commesso errori probabilmente e scelte lessicali poco adeguate, e in ogni caso di certo la storia rende di più in originale, per cui a voi il link per la pagina LJ dell'autrice/autore  http://kimtristh.livejournal.com/

Mentre a puro titolo di spam metto un link ad una foto http://www.facebook.com/#!/photo.php?fbid=257675024302313&set=a.257673510969131.57880.147880688615081&type=3&theater 

  

   
 
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