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Autore: Son Manu    01/02/2012    8 recensioni
Goku non aveva più il coraggio di dire una parola: la tristezza che provava in quel momento era indescrivibile. Forse anche peggio del dolore che provava quando un avversario lo colpiva. Avrebbe voluto tornare indietro ma ormai era troppo tardi.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Gohan, Goku, Goten | Coppie: Chichi/Goku
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, cari lettori! Anche qui come la fic precedente, ha diversi anni, credo del 2007. Non so che razza di testa avessi a quell'epoca ^^
Spero vi piaccia, buona lettura!


Erano passate due settimane dalla sconfitta di Majin Bu e finalmente la pace ritornò sulla terra.
Ovviamente Goku non perdeva l’occasione di allenarsi ugualmente, infatti, ogni mattina si alzava di buon ora per le sue flessioni quotidiane facendo attenzione a non svegliare i figli e soprattutto Chichi! Perché, se l’avesse scoperto, di sicuro come minimo gli avrebbe fatto saltare tutti i pasti!
Una mattina il giovane si alzò alla sua solita ora e si diresse verso la porta della camera matrimoniale per recarsi in cucina, ma prima di riuscire ad aprire la porta, andò a sbattere contro uno spigolo del letto e cadde a terra provocando un tonfo assordante che fece svegliare la moglie:
“ Ma che succede? ”, chiese questa svegliatasi di soprassalto guardandosi intorno.
“ Ah…Ehm…Ciao tesoro… ”
“ Cosa ci fai per terra? ”
“ Beh ecco…io… ”
“ Mio Dio, Goku! Non starai riprovando di nuovo ad allenarti di nascosto! ”
“ Beh…veramente si….Ehm scusa tesoro, ma devo tenermi sempre in allenamento, capisci? Non posso starmene qui a non fare niente… ”
“ Niente scuse! Mi avevi promesso che non ti saresti più allenato per un po’! ”
“ Lo so amore, ma cerca di capirmi. La vita tranquilla non fa per me, lo sai. ”
“ Va bene, l’hai voluto tu! Niente pasti per oggi, così impari! ”
A quelle ultime parole, Goku scattò velocissimo verso di lei, le prese le mani fra le sue e cominciò a supplicarla disperatamente:
“ Ti prego, Chichi, non farlo! Scusami, non lo farò più, ma ti prego, non farmi questo! ”
“ Non mi incanti con le tue scuse, caro mio. Mi dispiace ma non cambio idea! ”, disse staccandosi dalla presa. Ma il giovane, deciso a non mollare, l’abbracciò forte continuando a supplicarla. A quel gesto, Chichi gli dette una lieve spintarella all’indietro:
“ E va bene, per questa volta ti perdono, ma la prossima volta non sarò così indulgente, intesi? ”
“ Grazie Chichi! Sei la moglie più buona del mondo! ” gioì il marito stampandole un bacio sulla guancia.
“ Si, si, adesso però torna a letto! ”
“ Ma io non ho sonno. Mi prepari uno spuntino? ”
“ Cosa? Ma sono le 6 e 30! E in più ho sonno quindi adesso vorrei dormire se non ti dispiace.”
" Uffa! Ma io ho fame! Dai Chichi, per favore…”
“ Ho detto no! E’ presto e voglio dormire. Te la preparo più tardi… ”. detto questo, si distese sul letto; il sayan, rassegnatosi, si distese anche lui.
“ Guarda che se ti sorprendo ancora sono guai… ”
“ Si, lo so, non preoccuparti… ”, la rassicurò abbracciandola da dietro.
“ Dai Goku. Voglio dormire, lasciami… ” gli disse seccata.
“ Non posso nemmeno abbracciarti? ”
“ No, mi da fastidio. ”
“ Ok, come vuoi ” concluse questo lasciando l’abbraccio e voltandosi da un lato.
Ma Goku non riusciva a dormire: pensava al modo in cui Chichi l’aveva respinto al suo abbraccio e al tono seccato con cui gli aveva risposto.
< Boh, avrà le sue cose.> pensò cercano di dormire.
Un paio di ore dopo, Gohan e Goten si precipitarono affamatissimi in cucina in attesa che la loro mamma arrivasse per preparare loro la colazione; pochi minuti dopo, infatti, arrivò con Goku al seguito.
“ Ciao, papà! ” esclamò Goten saltandogli in braccio dalla gioia.
“ Ehilà, figliolo! Dormito bene? ” chiese dolcemente il padre sedendosi sulla sedia col piccolo in braccio; il bambino annuì tutto contento e rimase sulle sue ginocchia finché la colazione non fu pronta.
“ Allora, che programmi avete oggi, ragazzi? ” chiese Chichi mentre passava un piatto di frittelle a Gohan.
“ Beh…io andrò a studiare a casa di Videl… ” rispose questo un po’ imbarazzato.
“ Si, si, proprio S-T-U-D-I-A-R-E. Hi hi hi ” ridacchiò Goten cercando di nascondere la risata.
“ Tu non impicciarti, piccola peste! ”
“ Su, ragazzi non cominciate a litigare. Goten, per favore, lascialo stare ” , intervenne il padre.
“ Tu invece cosa fai, Goten? ”, chiese la madre facendo finta di non aver capito le parole del secondogenito.
“ Uhm.. Posso andare da Trunks? ”
“ Se per Bulma non è un problema, va bene, puoi andarci. ”
“ Evviva! Allora lo chiamo tra un po’. ”
“ Tu invece cosa fai? ” , chiese rivolgendosi al marito.
“ Beh...Avrei qualcosa in mente ma… ”
“ Bene, allora mi aiuterai un po’ in casa, ok? ”
“ Mmm. Va bene ” rispose il marito non avendo il coraggio di obbiettare per paura di rimanere seriamente a digiuno.
Finito di mangiare, il piccolo Goten telefonò a casa Brief avvisando l’amichetto che sarebbe andato a casa sua.
Intanto Goku e Gohan andarono qualche minuto al piano di sopra.
“ Papà, come mai non ti stai allenando oggi? ”
“ Tua madre…..”
“ Oh, capisco ”
“ Beato te che oggi ti diverti. Vai da Videl per allenarti, vero? ”
“ Eh? A-Ah….Ehm…certo…” . Gohan arrossì violentemente; probabilmente il padre non aveva la minima idea di cosa avrebbe fatto con Videl quel giorno, così cambiò discorso:
“ Ehm…perché non provi a parlarle? ”
“ Stai scherzando? Lo sai com’è la mamma! ”
“ Ok, come vuoi. Ti saluto perché…ehm…sono in ritardo per le…lezioni con Videl! Ciao!!! ”
“ Ah, ciao…. ”
Goku rifletté un minuto e, con un gran sospiro, prese coraggio e andò nella camera matrimoniale, dove Chichi stava sistemando il letto, e, una volta entrato, si avvicinò all’interessata pronto per parlarle.
“ Non si usa bussare, testone? ”
“ Giusto! Scusami, tesoro, è che… ”
“ Lasciamo stare. Piuttosto: devi dirmi qualcosa? ”
“ Beh…si ma promettimi che non ti arrabbierai! ”
“ Dipende da cosa devi dirmi. Avanti, parla! ”
Goku fece per dire qualcosa ma fu interrotto dall’arrivo di Goten che strattonò il vestito della madre per attirare la sua attenzione:
“ Ho messo nello zaino il pigiama, il cambio, l’intimo e il cuscino. Ora posso andare da Trunks? ”
“ Hai messo anche lo spazzolino e il dentifricio? ”
“ Si, ho messo anche quelli! ”
“ Bravo il mio bambino…ok, puoi andare adesso… ”
“ Grazie mamy! Ciao! ”. Li salutò e volò via dalla finestra.
“ Dicevi? ”, chiese rivolgendosi nuovamente al marito.
“ Chichi…ehm…per caso se arrabbiata con me? ”
“ E tu sei venuto qui solo per chiedermi questo? ”
“ Ehm…veramente no, ma intanto rispondi a questa domanda… ”
“ E tu perché vuoi saperlo? ”
“ Perché è da un po’ di giorni che sei così e sembra che tu ce l’abbia sempre con me. Allora, è così? ”
“ Si, è così! ”
“ E posso sapere per quale motivo? ”
“ Sono affari miei! ”
“ Come sarebbe sono affari tuoi? Scusa ma se sei arrabbiata con me, avrò il diritto di sapere il perché, no? ”
“ …….Dovresti saperlo….. ”
Il ragazzo si grattò la testa e ci pensò un attimo, poi, con aria interrogativa, rispose:
“ Ehm….se devo essere sincero non lo so… ”
“ Sei uno Stupido!! ”, abbaiò lei tirandogli un cuscino che, prontamente, scansò.
“ M-Ma perché? Che ho fatto? ”
“ Pensi che non mi sia mai accorta che te la svignavi di nascosto tutte le mattine per allenarti? Pensi che sia così scema? ”
“ Ah, era per questo allora! Beh, in effetti hai ragione…ti chiedo scusa. ”
“ Oh, certo “scusa”. E’ sempre stata l’unica parola sensata che tu sia riuscito a dirmi in 17 anni di matrimonio. ”
“ Ehi, ma che hai? ”. Il sayan era veramente preoccupato: perché Chichi si comportava in quel modo? Cosa voleva dirgli con quelle parole?
Le mise le mani intorno ai fianchi e la guardò preoccupato.
“ Pensi solo agli allenamenti e a nient’altro, non ti rendi nemmeno conto di quanto tu mi abbia fatto soffrire in tutti questi anni! Sparisci e poi ritorni come se nulla fosse e anche adesso che è tornata la pace ti alleni in continuazione, non mi dedichi mai un minimo di attenzione, per te non conto niente! ”
“ Chichi, ascolta…io… ”
“ No! Non voglio più sentire le tue scuse, lasciami adesso. ”. La donna fece per liberarsi ma Goku l’afferrò per un polso.
“ No, Chichi, ascolta…mi dispiace, hai ragione tu, lo so, ma io non… ”
“ Perché non lo capisci da solo, Goku? Possibile che tu sia capace di rifilarmi sempre e solo scuse? Goku, ormai io… ”
“ Tu Cosa? C-Cosa vorresti dire? ”
Il sayan cominciò a tremare a causa delle parole che la moglie gli stava rivelando: un brivido gli corse per tutta la schiena e, incapace di reagire, la ascoltò; lei, invece, con le lacrime agli occhi, sospirò e gli disse:
“ Goku…io…io non sono più felice insieme a te, lo vuoi capire? ”
Nell’udire quelle parole, il sayan provò la sensazione di come se qualcuno lo stesse pugnalando al cuore.
“ V-Vorresti dire che…v-vuoi lasciarmi? ”
Lei abbassò lo sguardo e annuì col capo. Il ragazzo, in preda al panico, le prese la testa tra le mani cercando di incrociare il suo sguardo:
“ D-Dimmi che non lo pensi sul serio! Ehi, guardami, ti prego! Dimmi che non lo farai! ”
“ M-Mi dispiace, Goku… ” , detto questo si staccò dalla sua presa e corse giù per le scale; il giovane la seguì fino in giardino e l’afferrò nuovamente cingendola per un braccio.
“ Non puoi farmi questo, Chichi! ”
“ Io non ti amo più, Goku, lo vuoi capire? Ti prego, non rendere tutto più difficile… ” , lo spinse con tutta la sua forza facendogli lasciare la presa, ma quest’ultimo la guardava ancora disperato: non avrebbe sopportato l’idea di lasciare Chichi. Tentò ugualmente di restare calmo:
“ E non pensi a Gohan e a Goten? ”
“ Capiranno… ”
“ Gohan forse, ma Goten è ancora piccolo… ”
“ Ormai ho preso la mia decisione, mi dispiace. ”
Goku abbassò il capo stringendo i pugni e, con voce malinconica, le rivolse un’ultima domanda:
“ E io dove andrò? ”
“ No, me ne vado via io: andrò a stare da mio padre con i ragazzi finché non troviamo una sistemazione. ”
Il sayan rialzò subito lo sguardo.
“ Adesso vuoi portarmi via i miei figli? ”
“ Sono la loro madre ed ho il diritto di prendermeli…. ”
“ No! Sono anche i miei figli! Non puoi portarmeli via! ”
“ Ho il diritto di tenerli finché sono minorenni, Goku! ”
“ Non posso sopportare l’idea di non rivedere più nemmeno loro! Impazzirei! ”
“ Ma potrai venire a trovarli quando vorrai… ”
“ Davvero? ”
“ Si… ”
Goku non aveva più il coraggio di dire una parola: la tristezza che provava in quel momento era indescrivibile. Forse anche peggio del dolore che provava quando un avversario lo colpiva. Avrebbe voluto tornare indietro ma ormai era troppo tardi e prima che potesse fare o dire qualcosa, la moglie gli rivolse un ultimo sguardo e concluse il discorso:
“ Vado a prendere Goten, gli spiegherò la situazione . Ce ne andremo domani mattina. Tu spiegalo a Gohan, ok? ”
“ Si, d’accordo… ”
La donna lo sorpassò e fece per entrare in casa.
“ Chichi! ” , Goku la chiamò attirando per l’ultima volta la sua attenzione: questa si voltò a guardarlo. Lui la guardò semplicemente con fare abbattutto.
La giovane si limitò a ricambiare quello sguardo per un momento, poi entrò in casa e lo lasciò col suo dolore. Pochi minuti dopo, Chichi uscì di nuovo in giardino per dirigersi verso la macchina; chiuso lo sportello, mise in moto e si avviò verso casa di Bulma non degnando mai di uno sguardo il marito che la vide allontanarsi.
   
 
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