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Autore: peppe24487    11/09/2006    1 recensioni
A volte i sogni sono molto più reali di quello che pensiamo. C'è da averne paura.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardi la sigaretta che tieni tra le dita: sta per finire. Un ultimo tiro e poi la spegni nel portacenere, tra nuvole di fumo c

Guardi la sigaretta che tieni tra le dita: sta per finire. Un ultimo tiro e poi la spegni nel portacenere, tra nuvole di fumo che ti annebbiano la vista; sei brillo.
Ti alzi, faticosamente, e ti dirigi verso la camera da letto. Il corridoio pare muoversi a suo piacimento, hai i sensi appannati. Tasti con le mani un muro, per non cadere.
Finalmente sei in camera. Ti siedi sul letto ancora vestito. Pensi; un po’ perché non hai niente da fare, un po’ per vedere se l’alcol sta influendo sulle tue capacità intellettive oltre che quelle motorie. Ti decidi a spogliarti, e lo fai lentamente: hai paura che un qualsiasi movimento brusco possa farti girare la testa più di quanto questa lo stia facendo adesso.

Stai guardando il soffitto. Sei nel letto, sotto le coperte che ti tengono caldo nonostante il freddo di questa notte. Volti lo sguardo su di un lato, e ti ritrovi a fissare la serranda, con la flebile luce della luna che fa capolino dai buchi, e crea strane forme, luminose ma non fastidiose, sul pavimento. Con questa immagine ti addormenti, non sapendo che questa notte farai strani sogni.

Sogni di dormire, di svegliarti di soprassalto. Apri gli occhi e li spalanchi subito, impaurito: hai sentito dei rumori strani. Rimani così immobile, in silenzio tanto da non respirare, per vedere se il rumore si ripete. Si ripete. E’ il rumore di una serratura che si apre. Poi dei passi, dei respiri affannosi. “I ladri!” Pensi. Cerchi di raffreddare il tuo sangue, perché hai paura, molta paura. Sfili delicatamente le coperte sopra di te, ti alzi, ti accovacci di fronte al comodini, apri un cassetto, prendi la pistola, una Beretta legittimamente detenuta. E’ carica, non si sa mai. Ti avvicini quatto quatto al corridoio, dal quale provengono i passi che ancora senti. Sbuchi dalla porta e ti ritrovi faccia a faccia con il ladro…
E’ vestito di nero, con un passa montagna a coprirgli il viso. Rimane sorpreso, immobile, quando tu gli punti in faccia la pistola. E’ a neanche tre metri da te. Apparentemente non è armato. Cerchi di risolvere le cose con le buone.
“Chi sei? Che ci fai qui?”
“….”
“Che vuoi da me? Rispondi!”
E infatti ti risponde, ma nella sua lingua. Naturalmente non capisci un’acca, ma intuisce che è slavo.
“Vattene, vattene! Se no la uso!”
“Snaklfjqjf…” eccetera eccetera.
Gli fai segno con la mano di andarsene, dato che con le parole non vi capite. Ma lui rimane fermo, e ti fissa.
Ti ritrovi magicamente con la sua pistola puntata nella tua faccia. Chissà dove ha trovato il tempo. Fa un ghigno, e non sai come, ma senti che nell’ attimo dopo ti sparerà. Lo anticipi. Premi il grilletto, e quasi simultaneamente vedi il suo sangue dipingere schizzi scuri sul muro dietro di lui.
Sudato, sconvolto, guardi il cadavere scompostamente disteso a terra. Hai ucciso un uomo.
Fissi la pistola assassina fra le tue mani, e schifato la getti per terra, accanto al corpo. Come un zombie, trascinandoti, ritorni a letto e ti subito ti addormenti…

Apri gli occhi, e davanti a te hai ancora una volta il soffitto. Sei nella semi-incoscienza e ti chiedi: “Ma è davvero successo?”
A mano a mano che riacquisti le tue facoltà realizzi che è stato un sogno. Ma siccome sei mezzo ubriaco vuoi la conferma. Ti alzi e vai in corridoio. Nessun cadavere di nessun ladro. Sì, hai certamente sognato. Fai tappa in bagno per vuotare la vescica. Dopo ti guardi allo specchio, faticando un poco perché la luce del neon ti abbaglia. Hai proprio una brutta cera, fai promemoria di bere meno spesso, d’ora in poi: l’alcol non ti dona. Come uno zombie, trascinandoti, ritorni a letto e subito ti addormenti.

Tuttavia non hai ancora realizzato quello che veramente è successo, valea dire che hai confuso i sogni, vale a dire che la mattina dopo, quando ti sveglierai sul serio, ritroverai il cadavere di un uomo sul tuo corridoio, e la pistola che l’ha ucciso, la tua pistola, accanto ad esso

  
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