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Autore: Mad Hatter_    01/02/2012    2 recensioni
Una minaccia incombe sulla città incantata.
Lui si è risvegliato da poco e lei ha tradito.
Il piano? Conquistare la città per poi diventarne gli assoluti padroni.
Lui è potente, la città lo sa. Il piano non può fallire.
Non può fallire se non si calcolano una ragazzina piagnona, un ragazzo drago e uno spirito triste...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprì lentamente gli occhi, per essere sicuro che in quel luogo non vi fosse luce.

Dato che la stanza era completamente buia si rilassò, distendendo le tempie.

Portò una mano alla tempia, massaggiando la delicata pelle.

Quanto tempo era passato? Centoventi anni?

Probabile

Ricordava perfettamente la pace che regnava in quel luogo, le lunghe chiacchierate con gli altri spiriti.

Non avrebbe mai immaginato di tornare, eppure adesso era lì, seduto su un trono di pietra con un lungo mantello nero che gli avvolgeva le spalle.

Decisamente non lo avrei mai immaginato.

Era tornato solamente grazie ad Akane che lo aveva risvegliato in un freddo giorno di pioggia.

 

Una ragazza sta meditando, inginocchiata per terra davanti ad un corpo.

I capelli neri le ricadono lunghi sulle spalle, la carnagione è talmente pallida da sembrare vitrea.

Nel mezzo della fronte ha una piccola perla che improvvisamente si illumina.

Dei raggi colorati circondano il corpo e all'improvviso spariscono.

Si alza e prende in braccio l'uomo, depositandolo sul trono di pietra.

<< Bentornato, mio signore >>

 

Sorride, pensando alla ragazza.

Con un corpo sarebbe stato più facile impadronirsi della città.

E finalmente avrebbe avuto la sua vendetta.

 

 

Il vento soffiava facendo frusciare le foglie degli alberi e giocando con i capelli castani della tredicenne.

Il suo sguardo si soffermò sull'infinito tunnel, lo stesso tunnel che fin da bambina la spaventava così tanto.

Entrò e percepì ancora un brivido lungo la schiena.

Non era cambiato nulla.

Quando uscì vide ancora la stazione e l'immensa pianura.

Sorridendo, iniziò a correre come una forsennata, il vento le si sferzava in faccia.

Cadde, ma si rialzò e continuò a correre con il sorriso sulla labbra.

Arrivata dall'altra parte, salì i gradini di pietra e attraversò il ponte.

Guardò l'orologio che portava al polso, tra circa un'ora sarebbero dovuti arrivare.

Nel frattempo decise di visitare nuovamente la città.

Camminò dunque nel dedalo di vie e negozietti, non degnando neanche di uno sguardo il cibo degli spiriti.

Diventare una maialina era l'ultimo dei suoi desideri.

Vagò, ripensando ai giorni passati in quella città, agli amici incontrati...

Pensò anche ai suoi genitori e il sorriso le si spense.

Non doveva pensarci, non doveva.

Troppo tardi: una lacrima già le rigava la guancia.

 

La ragazzina scendeva dalle scale di legno tutta allegra.

Aprì la porta della cucina e salutò la nonna con un bacio.

<< Buongiorno piccola! Ecco a te la colazione >>

<< Giorno nonna! Grazie >> rispose, prendendo in mano la teiera che la donna le porgeva.

Versò quindi nella ciotola qualche cucchiaiata di mushi, la tipica zuppa giapponese.

Allungò quindi una mano e prese anche un onigiri, un involtino a base di riso e alghe crude.

Mangiò di gusto, mentre la nonna era ancora alle prese con i fornelli.

<< Tesoro, ti spiace accendere un attimo la televisione? >>

La ragazzina annuì e prese in mano il telecomando.

Accese il televisore esattamente alla fine di un servizio del telegiornale.

<< Che precisione! >> sorrise la donna, sedendosi.

<< E questo è tutto da Roku Saito >>

<< Bene, ringraziamo Saito, ma passiamo alla prossima notizia. L'aereo Inoue 107 che doveva atterrare a New York questa notte è precipitato nell'Oceano Atlantico, scomparendo tra le acque. E' probabile che si tratti di un'avaria al motore, tuttavia continuano le indagini e le ricerche.

Che fine ha fatto l'Inoue 107? E i 250 passeggeri che fine hanno fatto? Abbiamo in collegamento la nostra collega... >> la donna spense il televisore e nella stanza calò il silenzio.

La ragazzina teneva lo sguardo fisso sulla sua ciotola, mentre delle lacrime iniziavano a bagnarle il volto.

Sussultò e singhiozzo più volte, mentre la nonna l'abbracciava e le accarezzava la testa.

Akio e Yuko Ogino erano su quell'aereo, diretti a New York per una conferenza.

I suoi genitori erano precipitati nell'Atlantico.

Fu poco dopo, in camera sua, che prese la decisione di tornare in quella città.

Da più di un'ora sua nonna stava chiamando ogni singolo parente, camminando agitata per la stanza al piano di sotto. La ragazzina riusciva a percepire i suoi passi.

All'improvviso il luogo le era parso ostile, non era più la sua casa.

Si alzò di scatto, scrivendo velocemente un bigliettino che poi lasciò sulla scrivania.

Scese le scale cercando di non far rumore e con passo felpato uscì di casa.

Poi corse all'impazzata per strada, permettendo a qualche lacrima di scenderle dagli occhi.

Ma sorrideva. Eccome se sorrideva.

 

Si riscosse dai suoi pensieri, accorgendosi che la notte stava calando.

Corse ancora, mentre gli spettri iniziavano a popolare la città.

Arrivò fino alla porta che portava alla strada per le caldaie.

L'aprì ed iniziò a scendere le scale, percorrendole velocemente come una volta.

Ma questa volta non si schiantò contro il muro, ma per terra.

Si rialzò velocemente ed entrò nella sala delle caldaie.

L'uomo stava lavorando con le sue otto lunghe mani/zampre, mentre i piccoli esserini di fuliggine andavano avanti e indietro trasportando il carbone.

Sorrise ancora, nel constatare che niente era cambiato. Sembrava quasi che il tempo si fosse feramto.

Rimase lì immobile a fissarli per qualche minuto, poi decise di parlare.

<< Buongiorno signor Kamaji, starei cercando... >>

<< No! Non ho assolutamente bisogno di un assistente >> la interruppe, continuando a lavorare.

<< Che peccato... per un attimo ho pensato che per me avrebbe fatto un'eccezione >>

Lui si fermò un e, parlando, si voltò.

<< Senti io non so... >> le parole gli morirono in gola nel vederla davanti a sé.

La guardò un istante e poi riprese a lavorare.

<< Beh, forse un aiuto mi farebbe comodo >>

<>

Sorrise anche lui.

<< Bentornata, Chihiro, bentornata >>

Ed eccomi qua. E' in assoluto la mia prima storia su Spirited Away, non so nemmeno se sarò in grado di scrivere una storia su questo meraviglioso cartone.
Però ho deciso di provarci. Non so se i personaggi siano perfettamente IC, accetto critiche negative. Certamente mi aiuteranno.
Beh che altro dire?
...
...
...
Haku è un figo secondo me *w*
Haku: Ma secondo te è una cosa da dire in questo momento? -.-
* Arriva Chihiro che prende Haku per un braccio e lo trascina via, prima che lanci un maleficio contro la sottoscritta *
Marika


 

  
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