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Autore: Hilda Polaris    09/04/2004    3 recensioni
- 2019, ATTO I rimaneggiato e corretto. ATTO II revisionato e aggiunta scena V! -
Il Silenzio dei ghiacci, la maestosità dei monti, l'infinito fulgore dei cieli... Le Alfe, fate del gelo, si riuniscono in una radura tra gli abeti durante un'abbondante nevicata, e iniziano, a turno, a raccontarsi una favola.
What If strutturata come un'opera teatrale per chi ama il mondo di Asgard, vorrebbe sapere di più sul passato, presente e futuro dei protagonisti e, soprattutto, vorrebbe che la storia non fosse finita così.
Grazie in anticipo a chi vorrà leggere e commentare.
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Note alla struttura e premesse varie - 
(vi chiedo un po' di pazienza nel leggere questo preambolo. La storia comincia in fondo alla pagina)

 

A Silent Other Where è strutturato come un’opera teatrale, con divisione in atti e scene.

Ho seguito alcune delle norme di composizione che derivano dalla tragediografia classica, altre dall’opera lirica, altre dalla tragedia moderna…Diciamo che mi sono incasinata graziosamente con le mie stesse mani.

Gli atti veri e propri (5, come nella tragedia classica e divisi ciascuno in 7 scene come spesso nell’opera lirica) sono preceduti da un proemio, che segue in tutto e per tutto quelli epici con divisione in Protasi, Propositio e Invocatio; in particolare, l’Invocatio, dato che è cantata o recitata da un gruppo di fate, svolge anche la funzione dei Cori nella tragedia classica, e, metricamente, è scritta in quartine di settenari a rima alternata. Precede gli atti anche un piccolo prologo introduttivo, sempre recitato dalle fate, che poi, a turno, racconteranno gli avvenimenti degli atti, in una struttura a cornice tipo quella del Decamerone, intervenendo anche nel corso dei racconti per commentare o spiegare. Non si tratta quindi solo di un “racconto”, perché le narratrici a volte racconteranno, a volte interverranno con brevi commenti, a volte occuperanno intere scene con le loro osservazioni sugli avvenimenti o meditazioni di carattere più generale, o digressioni su avvenimenti passati non raccontati nella narrazione vera e propria. Alla fine di ogni atto, a mo’ degli intermezzi usati nella tragedia classica, presumibilmente aggiungerò una songfic, o un’epistola, o dei versi, o qualche altro testo di qualche genere che avranno anche la funzione di approfondire o chiarire i pensieri di qualche personaggio. Alla fine del Terzo e del Quinto atto cercherò di aggiungere anche un altro Coro (come accade nella tragedia manzoniana) in versi settenari, e spero di farcela.

Il linguaggio delle Alfe sarà di registro più alto, aulico: sono delle creature divine, in fondo.
Il linguaggio usato dai personaggi resterà più colloquiale e moderno.

In sostanza, un bel pout-pourri… Non posso garantire né ho la pretesa di affermare che si tratti di una bella opera, perché è piuttosto sperimentale e perché, ovviamente, non sono una scrittrice professionista - e anche i professionisti non possono mai scriver qualcosa che piaccia a tutti - , ma assicuro di averci messo tutto il mio impegno, la mia creatività e la mia smisurata passione per Asgard.

La storia è identificabile come un what-if collocato dopo la battaglia ad Asgard. Avviene contemporaneamente alla saga di Poseidone e parzialmente dopo la sua fine, allorquando, prima dell’inizio della nuova Guerra contro Hades, i guerrieri di Atena passano un periodo di relativa tranquillità in Grecia - nell’ultima puntata di Poseidone è infatti lì che li lasciamo.

Hilda, regina di Asgard e sacerdotessa/tramite del dio Odino, viene lasciata in un regno distrutto, ferita nel corpo e nell’animo, sola, con i suoi difensori morti per causa sua (almeno nella sua percezione delle cose), una sorella in preda a crisi isteriche dovute alla “sindrome da stress post traumatico” e una popolazione diffidente e spaventata. Gli Asi non sembrano più desiderare di comunicare con lei.

Ma, un giorno, i God Warriors tornano misteriosamente alla vita, annunciati dai corvi Hugin e Munin.

***

La quasi totalità dei personaggi la conosciamo già: ovvero © di Masami Kurumada, l'autore e ideatore, e Shingo Araki e Michi Himeno, i Character Designers. Altri, come alcuni tra i familiari dei Cavalieri di Asgard, compaiono nella serie ma io ho dato loro nomi e storia, e in alcuni casi solo storia perché i nomi erano già noti (vedi Fölken o la madre di Fenrir, Ingrid). Alcuni altri, come Bastian il cacciatore, Axel il padre di Fenrir, o Elfriede, madre di Alberich, o le varie Alfe, sono inventati esclusivamente da me. La maggior parte di costoro fa solo atto di presenza o serve per riempire il background dei protagonisti motivando dunque certi loro atteggiamenti ed azioni, laddove i personaggi principali sono quasi soltanto quelli che conosciamo già.


Cercherò per quel che posso di tenermi lontana dagli stereotipi e dalle MarySue, che innervosiscono anche me. La storia è in divenire, e io non mi stanco mai di trovarle difetti e di correggerla. So che la soluzione di far rinascere i God Warriors possa sembrare trita, ritrita e banale, di primo acchitto. Concedetemi il tempo di mostrare che così non è.

Vedrete, leggendo, che i personaggi principali sono quasi soltanto quelli che anche voi conoscete.
Altri ancora, come i familiari di Siegfried e il loro passato, sono ideati in comunione con la meravigliosa scrittrice e amica Belial*Mime, in quanto le nostre due fic (la sua è Blue Silence) sono legate in molti punti. In particolare, Aska è creata da lei, (e una stupenda frase a lei riferita, "il fiore sull'orlo del dirupo, il fiore destinato a morire", è direttamente ispirata ad una sua) ed è proprio grazie a questo personaggio e alla sua vicenda che ho deciso di collegare SOW alla sua stupenda storia, benché si tratti di due universi differenti e collegabili solo nel passato.
Approfitto di questo spazio per ringraziarla come non mi stancherò mai di fare.

Prima di proseguire, un ringraziamento doveroso e sentito va a anche a CowGirl Sara. Ha apprezzato così tanto SOW da sentirsi così ispirata da scrivere una specie di "fic della fic", incentrata su Siegfried e Hilda. Sono felice e onorata di questo, immensamente, ancor più perché la sua "The Night of Light" è davvero molto bella, e talmente azzeccata da sembrare perfettamente inseribile nel contesto di SOW, benché in quest'ultima i sentimenti di Siegfried non siano corrispondenti a quelli descritti da lei e non so se mai lo saranno. Insomma, vi consiglio caldamente di leggerla, non ne rimarrete delusi.
E voglio aggiungere anche altro: la ringrazio pubblicamente ancora più, perché, in questa bailamme di "ispirazioni al lavoro altrui" esplicite ed implicite, non dichiarate perché fa tanto comodo (e ovviamente non mi riferisco solo ai miei lavori, è una piaga diffusa nel mondo delle fics, purtroppo), lei ha avuto la correttezza e la maturità di "citare le fonti" e di chiedere il mio parere privatamente, nonostante ci conoscessimo proprio poco.
Grazie, Sara. :-)

E un'ultima osservazione riguardo plagi veri o presunti, "ispirazioni", "misteriose congruenze di avvenimenti, toni narrativi, struttura o descrizioni", permettetemela: sono cose che ho subito, che tanti hanno subito e che sono veramente fastidiose...
La mia fic è stata iniziata nel 2000, e dalle date potete vedere che è stata pubblicata poco dopo. Su altri siti, ancor prima di questo, quando certe cose ancora "non erano tanto di moda". Come le fic su sulle serie di moda ora così diffuse: ne leggi dieci belle, ben scritte e originali, e le altre mille ti sembrano tutte "già viste". Mia opinione.

Se la fantasia e l'immaginazione è un dono proprio di ogni essere umano, se ce l'abbiamo tutti, perché usare quella altrui anche come ispirazione, senza dare crediti?

No al plagio, in qualunque forma.


Grazie a chiunque vorrà dedicare parte del proprio tempo nel leggere la mia storia, con tutto il mio cuore.
È imperfetta, come lo sono io. Nasce dall'amore per Asgard senza pretese di grandezza.
Qualsiasi tipo di opinione costruttiva e motivata è ben accetta.


Grazie a tutti e buona lettura!

Mariacristina - Hilda Polaris

***

- A SILENT OTHER WHERE -

PROLOGO

 

 

Guardo la neve che cade…
È una vista non rara di questi tempi. È una vista non rara, in questi luoghi.
Osservo la danza dei fiocchi; sembrano così piccoli, fragili… Vita fugace.

Fugacità della vita.

 

Eppure Odino ha creato ogni singolo fiocco, affinché danzi nell’aria e affinché formi, con i suoi fratelli, un manto bianco e materno che preservi la terra dai rigori del gelo e che la culli in attesa del sole, al cui fecondo bacio cederà il posto quando sarà il tempo.

E anche allora ogni fratello sarà utile allorquando si trasformerà in goccia d’acqua.

 

Com’è bello questo silenzio…

Avete mai provato ad ascoltare il silenzio?
Perché è di esso, o di suoni simili, che Asgard si serve per raccontare le sue leggende.

 

Ascolta, mortale…

Gli Dei consentono, Odino mi dischiude le labbra.

Sarò io, per te, la voce del Silenzio.

 


 

  
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