La Porta di Brandeburgo
“A |
llora
cosa ne dice, signor Mitchell…?”
Alla
domanda del Coordinatore, il responsabile della Neuro ikariana si alzò e parve
meditare per qualche istante. “Signor Carnaby” disse poi “ho ascoltato i pareri
di tutti i colleghi presenti, in special modo quelli del signor Blixen (resp. dell’Immunitaria) e del signor
Jerricane (resp. della Cardiaca).
Convengo perfettamente con loro che la dolcezza della signorina Ayanami
garantirebbe a questo organismo una vita del tutto felice e serena, senza
contare che la continuità genetica con la dottoressa Yui ci farebbe percepire
un efficace quanto imperituro senso di protezione… convengo inoltre col signor
Harriman[1] che
la conquista dell’Angelo Azzurro
sarebbe una strada del tutto in discesa… mentre la strada per la conquista del Demone Rosso ci procurerebbe fatica,
dolore e frustrazione per un tempo pressoché indeterminato…”
Tutti
i membri del Consiglio Organico pendevano dalle labbra del collega, alcuni
annuendo decisamente alle sue considerazioni.
“…tuttavia…”
disse però il direttore dell’Emotiva, guardando il Coordinatore con un moto di
titubanza…
“…tuttavia,
signor Mitchell?” lo spronò S1.
“…tuttavia…
se noi resistiamo a tutte le sue scorrettezze… se noi superiamo tutte le sue
prove… se noi, per una qualche sorta di miracolo… riuscissimo a far veramente
breccia nel cuore del Demone Rosso…
insomma, se trovassimo la maniera per tirar fuori la parte migliore di quella ragazza… se potessimo convincerla che si può veramente fidare del nostro assistito…
ecco, io sono convinto… sono sicuro…
che potremmo essere veramente fieri di noi stessi e rendere il signorino Shinji
veramente un piccolo grande uomo…!”
Daniel
Carnaby, nome in codice S1, Coordinatore dell’essere umano di sesso maschile concepito
dal Comandante della NERV e dalla Creatrice del Progetto E, meditò a sua volta
per poi fissare ad uno ad uno i restanti responsabili di sezione…
“C’è
qualcuno che pensa che non ne valga la pena…?”
I
suoi sottoposti si guardarono cautamente per poi scuotere tutti la testa.
“Per
male che vada” parlò Harriman per tutti “ci sarà sempre l’Angelo Azzurro ad aspettarci…!”
S1
ebbe un moto di disappunto. Ma, dopotutto, le Cerebrali avevano anche il
compito di essere pragmatiche.
“Ebbene
sia” dichiarò a questo punto “tentiamo…!”
“Alla
conquista del demone rosso!” gridò Mitchell, spinto dall’entusiasmo.
“Alla
Porta di Brandeburgo…!” gli fece eco il
signor Blaskovich, il responsabile della Genetica.
“Che
ti sei fumato, Misha?” gli domandò Harriman.
“Oh…
beh… volevo dire… Na zdorovie!”[2]
Gli
altri fecero spallucce, abituati alle stravaganze del capo della Ripro.
Solo
Michtell, tuttavia, non poté fare a meno di pensare: *Se tutto va bene… siamo rovinati!*
FINE