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Autore: Yunalesca Valentine    02/02/2012    2 recensioni
È giunto il momento di andare avanti per Vincent, ma, purtroppo, continua a vivere nel passato, nei ricordi misti a momenti di dolore, felicità e fin troppe parole di scuse. Quando si troverà davanti alle domande che gli porgerà una ragazza, sarà in grado di rispondere? Sarà in grado di affrontarle tutte, senza scappare?
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Vincent Valentine
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dirge of Cerberus
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A Thousand Of Questions

Vincent, una ragazza ed un migliaio di domande a cui lui dovrà rispondere.

 

 

“If today was your last day and tomorrow was too late, Could you say goodbye to yesterday?  Would you live each moment like your last? Leave old pictures in the past?”

«Dimmi, Vincent, riusciresti a fare tutto questo?».

Mentre ti porge quella domanda, i tuoi occhi non si stanno riflettendo nei suoi e la tua mente sta pensando a tutt’altro. Non si fa, Vincent, non si fa. Non lo sai? È maleducazione. Ma vedo che questa è una delle tue ultime preoccupazioni. Mi deludi.

«Perché non mi rispondi? Ti costa così tanto?».

Ecco, sei riuscito a farti dipingere di nuovo come uno che si fa pregare per qualsiasi cosa.

Sei pietoso.

Quella ragazza, quella che adesso si trova di fronte a te, fin dal primo momento in cui ti ha visto, pende dalle tue labbra, dalle parole che pronunci raramente, dalle tue azioni, dalla tua semplice esistenza. Perché non riesci a capirlo? Anzi. Perché non vuoi accettarlo?

Il passato è meno importante del presente, Vincent. Ed il presente sarà meno importante del futuro che verrà.

La ragazza ti sta fissando. Sta aspettando che tu le dica qualcosa, Vincent. Qualsiasi cosa. Quindi, fai lo sforzo di risponderle. Dopotutto non ti costa nulla e lo sai.

«No, non riuscirei a fare tutto ciò. Mi dispiace».

La ragazza abbassa la testa, triste. «Ho capito».

Stringi i denti perché vorresti aggiungere altro, ma non lo fai, Vincent. Vedi quella creatura sofferente andare via e sei combattuto tra il fermarla ed il lasciarla andare, ma non fai né l’una né l’altra, limitandoti ad allungare una mano verso di lei per poi ritrarla.

Quante volte si è ripetuta questa scena? L’ho vista talmente tante volte, che ormai ne ho perso il conto.

 

I giorni passano, ma le parole della ragazza, le sue domande, continuano a ripetersi nella tua mente come una registrazione, Vincent.

Riusciresti a dire addio al passato? No, perché tu vivi aggrappato ad esso; non potresti mai lasciarlo.

Vivresti ogni momento come se fosse l’ultimo? Sì, perché è quel che fai fin da quando Cloud e gli altri ti hanno risvegliato dopo trent’anni passati a dormire in una bara.

Lasceresti le vecchie immagini dei tuoi ricordi nel passato? No, perché sei attaccato anche a quelle, oltre che ai ricordi, inutili fardelli della tua esistenza.

Nella tua testa hai già le risposte, ma non hai voluto dirle in faccia a lei, temendo che così facendo avresti fatto cambiare il vostro rapporto. Ma, in realtà, l’avresti semplicemente rafforzato, perché le tue risposte, anche se negative, le avrebbero fatto capire che anche tu hai dei sentimenti e sei umano e vivi, soffri, gioisci come tutti. Peccato che tu abbia voluto fare come al tuo solito, mandando tutto a farsi benedire.

E, no, è inutile che tu ti rechi ogni volta nella grotta in cui si trova colei che un tempo amasti, verso la quale continui a provare qualcosa, perché lei non potrà mai farti domande, darti risposte, guardarti negli occhi, ascoltarti, toccarti, amarti. Non ha senso cercare conforto in qualcuno la cui esistenza si è ridotta ad esser un semplice ornamento di un cristallo, proprio come gli insetti all’interno di un’ambra.

Esci dalla grotta ed i raggi solari investono i tuoi poveri occhi, abituati di più all’oscurità, e per un breve lasso di tempo ci vedi male; quando riacquisisci la vista, ti accorgi che c’è qualcuno di fronte a te. Qualcuno che giorni prima ti aveva fatto delle domande piuttosto importanti, alle quali, in realtà, non hai dato risposta.

Alla vista di quella ragazza vorresti non esser uscito dalla grotta, eppure la tua non è paura. O forse sì?

Lei si avvicina e tu resti fermo lì dove sei, conscio che ti inseguirebbe ovunque andassi; si ferma proprio di fronte a te e ti fissa dritto negli occhi come l’altra volta. A quel punto, finalmente, ricambi il suo sguardo e ti accorgi che c’è qualcosa di diverso, ma non riesci a capire cosa.

“And would you call those friends you never see? Reminisce old memories? Would you forgive your enemies? And would you find that one you're dreaming of? Swear up and down to God above That you'd finally fall in love if today was your last day?”

«Questa volta, per favore, rispondimi sinceramente».

Il tono della sua voce, serio come non mai, fa capire molte cose, Vincent. È giunto il momento che tu le dia una risposta definitiva, se non altro più per far mettere l’anima in pace a lei che a te. Dopotutto, non trovi che sia giusto farlo?

Le domande che ti sono state fatte sono ancora presenti nella tua mente, la quale ad alcune sa già cosa rispondere, mentre ad altre no; quest’ultime richiedono un vero e proprio esame di coscienza. Ma prima o poi avresti dovuto farlo, Vincent, così come prima o poi ti saresti ritrovato ad affrontare tutti i fantasmi del passato che hai tenuto segregati per ben trent’anni. Nella vita c’è sempre un momento in cui bisogna affrontare sé stessi. È inevitabile.

Chiameresti gli amici che non vedi mai? Sì, perché adesso possiedi un cellulare tuo e, cosa più importante, dei veri amici. Perché, anche se non lo ammetti, Cloud, tutti gli altri e la ragazza che ti è di fronte sono i tuoi amici.

Richiameresti alla memoria vecchi ricordi? Sì, perché sei fin troppo legato ad essi, anche se hai iniziato a staccarti un po’.

Perdoneresti i tuoi nemici? No, perché il male da loro causato è troppo per poter essere perdonato.

Troveresti quello che stai sognando? No, perché tu non hai sogni e, se li hai, sono irrealizzabili.

Giureresti alla Divinità lassù che t’innamoreresti, se oggi fosse il tuo ultimo giorno? A quest’ultima domanda non rispondi.

La ragazza ti guarda, prima perplessa e poi afflitta, come se il tuo silenzio equivalesse ad un “No” secco. Allora tu t’agiti, perché vorresti risponderle e vuoi farlo, ma non ti vengono le parole. È difficile dire quello che si prova veramente, Vincent. Adesso lo sai bene anche tu.

Una lacrima scende lungo il volto di lei e ciò ti colpisce duramente, proprio all’altezza di quel tuo cuore congelato nel tempo che ha dimenticato alcune cose, che ora piano piano ha riscoperto. Il tempo, alla fin fine, riesce a sistemare tutto.

La ragazza fa per andarsene come la volta precedente, ma tu, sicuro, l’afferri un polso e l’attiri a te, stringendola contro il tuo petto con entrambe le braccia. Di’ la verità, hai paura di perderla, vero?

Restate fermi così per chissà quanto tempo; poi, alla fine, ti decidi a darle la risposta definitiva.

 

 

Se oggi fosse il tuo ultimo giorno, Vincent, faresti di tutto pur di trascorrere il tempo che ti resta al fianco della persona che ami?

 

 


Lyrics: If Today Was Your Last Day © Nickelback

 

Dunque... salve a tutti, anche a chi mi conosce di già! Dopotutto, non sono nuova del fandom di Final Fantasy VII...

Questa one-shot (più shot che one) va fuori da ciò che solitamente scrivo, ma ho voluto pubblicarla lo stesso. L'ho scritta dopo aver parlato con una mia amica che aveva appena passato un momento infelice, quindi, diciamo che vi ho riversato un po' quello che lei ha provato e che io ho provato, anche se tutto è finito addosso al povero Vincent. ^^"

So che dovrei concentrarmi sul seguito di The Red Eyed Girl, ma questa one-shot si è parata sulla mia strada e... Ok, la finisco qui e vi saluto! xP

Alla prossima!

Yunalesca Valentine.

   
 
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