A Thousand Of Questions
Vincent,
una ragazza ed un migliaio di domande a cui lui dovrà rispondere.
“If
today was your last day and tomorrow was too late, Could you say goodbye to
yesterday? Would you live each moment
like your last? Leave old pictures in the past?”
«Dimmi,
Vincent, riusciresti a fare tutto questo?».
Mentre
ti porge quella domanda, i tuoi occhi non si stanno riflettendo nei suoi e la
tua mente sta pensando a tutt’altro. Non si fa, Vincent, non si fa. Non lo sai?
È maleducazione. Ma vedo che questa è una delle tue ultime preoccupazioni. Mi deludi.
«Perché
non mi rispondi? Ti costa così tanto?».
Ecco,
sei riuscito a farti dipingere di nuovo come uno che si fa pregare per
qualsiasi cosa.
Sei pietoso.
Quella
ragazza, quella che adesso si trova di fronte a te, fin dal primo momento in
cui ti ha visto, pende dalle tue labbra, dalle parole che pronunci raramente,
dalle tue azioni, dalla tua semplice esistenza. Perché non riesci a capirlo?
Anzi. Perché non vuoi accettarlo?
Il
passato è meno importante del presente, Vincent. Ed il presente sarà meno
importante del futuro che verrà.
La
ragazza ti sta fissando. Sta aspettando che tu le dica qualcosa, Vincent. Qualsiasi
cosa. Quindi, fai lo sforzo di risponderle. Dopotutto non ti costa nulla e lo
sai.
«No,
non riuscirei a fare tutto ciò. Mi dispiace».
La
ragazza abbassa la testa, triste. «Ho capito».
Stringi
i denti perché vorresti aggiungere altro, ma non lo fai, Vincent. Vedi quella
creatura sofferente andare via e sei combattuto tra il fermarla ed il lasciarla
andare, ma non fai né l’una né l’altra, limitandoti ad allungare una mano verso
di lei per poi ritrarla.
Quante
volte si è ripetuta questa scena? L’ho vista talmente tante volte, che ormai ne
ho perso il conto.
I
giorni passano, ma le parole della ragazza, le sue domande, continuano a
ripetersi nella tua mente come una registrazione, Vincent.
Riusciresti a dire addio al passato?
No, perché tu vivi aggrappato ad esso; non potresti mai lasciarlo.
Vivresti ogni momento come se fosse
l’ultimo? Sì, perché è quel che fai fin da quando Cloud e gli
altri ti hanno risvegliato dopo trent’anni passati a dormire in una bara.
Lasceresti le vecchie immagini dei
tuoi ricordi nel passato? No, perché sei attaccato anche a
quelle, oltre che ai ricordi, inutili fardelli della tua esistenza.
Nella
tua testa hai già le risposte, ma non hai voluto dirle in faccia a lei, temendo
che così facendo avresti fatto cambiare il vostro rapporto. Ma, in realtà,
l’avresti semplicemente rafforzato, perché le tue risposte, anche se negative,
le avrebbero fatto capire che anche tu hai dei sentimenti e sei umano e vivi, soffri,
gioisci come tutti. Peccato che tu abbia voluto fare come al tuo solito,
mandando tutto a farsi benedire.
E,
no, è inutile che tu ti rechi ogni volta nella grotta in cui si trova colei che
un tempo amasti, verso la quale
continui a provare qualcosa, perché lei non potrà mai farti domande, darti
risposte, guardarti negli occhi, ascoltarti, toccarti, amarti. Non ha senso cercare conforto in qualcuno la cui esistenza
si è ridotta ad esser un semplice ornamento di un cristallo, proprio come gli
insetti all’interno di un’ambra.
Esci
dalla grotta ed i raggi solari investono i tuoi poveri occhi, abituati di più
all’oscurità, e per un breve lasso di tempo ci vedi male; quando riacquisisci
la vista, ti accorgi che c’è qualcuno di fronte a te. Qualcuno che giorni prima
ti aveva fatto delle domande piuttosto importanti, alle quali, in realtà, non
hai dato risposta.
Alla
vista di quella ragazza vorresti non esser uscito dalla grotta, eppure la tua
non è paura. O forse sì?
Lei
si avvicina e tu resti fermo lì dove sei, conscio che ti inseguirebbe ovunque
andassi; si ferma proprio di fronte a te e ti fissa dritto negli occhi come
l’altra volta. A quel punto, finalmente, ricambi il suo sguardo e ti accorgi
che c’è qualcosa di diverso, ma non riesci a capire cosa.
“And
would you call those friends you never see? Reminisce old memories? Would you
forgive your enemies? And would you find that one you're dreaming of? Swear up
and down to God above That you'd finally fall in love if today was your last
day?”
«Questa
volta, per favore, rispondimi sinceramente».
Il
tono della sua voce, serio come non mai, fa capire molte cose, Vincent. È
giunto il momento che tu le dia una risposta definitiva, se non altro più per
far mettere l’anima in pace a lei che a te. Dopotutto, non trovi che sia giusto
farlo?
Le
domande che ti sono state fatte sono ancora presenti nella tua mente, la quale
ad alcune sa già cosa rispondere, mentre ad altre no; quest’ultime richiedono
un vero e proprio esame di coscienza. Ma prima o poi avresti dovuto farlo,
Vincent, così come prima o poi ti saresti ritrovato ad affrontare tutti i fantasmi
del passato che hai tenuto segregati per ben trent’anni. Nella vita c’è sempre
un momento in cui bisogna affrontare sé stessi. È inevitabile.
Chiameresti gli amici che non vedi
mai?
Sì, perché adesso possiedi un cellulare tuo e, cosa più importante, dei veri
amici. Perché, anche se non lo ammetti, Cloud, tutti gli altri e la ragazza che
ti è di fronte sono i tuoi amici.
Richiameresti alla memoria vecchi
ricordi? Sì, perché sei fin troppo legato ad essi, anche se hai
iniziato a staccarti un po’.
Perdoneresti i tuoi nemici?
No, perché il male da loro causato è troppo per poter essere perdonato.
Troveresti quello che stai sognando?
No, perché tu non hai sogni e, se li hai, sono irrealizzabili.
Giureresti alla Divinità lassù che
t’innamoreresti, se oggi fosse il tuo ultimo giorno? A
quest’ultima domanda non rispondi.
La
ragazza ti guarda, prima perplessa e poi afflitta, come se il tuo silenzio
equivalesse ad un “No” secco. Allora tu t’agiti, perché vorresti risponderle e vuoi farlo, ma non ti vengono le parole.
È difficile dire quello che si prova veramente, Vincent. Adesso lo sai bene
anche tu.
Una
lacrima scende lungo il volto di lei e ciò ti colpisce duramente, proprio
all’altezza di quel tuo cuore congelato nel tempo che ha dimenticato alcune
cose, che ora piano piano ha riscoperto. Il tempo, alla fin fine, riesce a
sistemare tutto.
La
ragazza fa per andarsene come la volta precedente, ma tu, sicuro, l’afferri un
polso e l’attiri a te, stringendola contro il tuo petto con entrambe le
braccia. Di’ la verità, hai paura di perderla, vero?
Restate
fermi così per chissà quanto tempo; poi, alla fine, ti decidi a darle la
risposta definitiva.
Se oggi fosse il tuo ultimo giorno,
Vincent, faresti di tutto pur di trascorrere il tempo che ti resta al fianco della
persona che ami?
Lyrics: If Today Was Your Last Day © Nickelback
Dunque...
salve a tutti, anche a chi mi conosce di già! Dopotutto, non sono nuova del
fandom di Final Fantasy VII...
Questa
one-shot (più shot che one) va fuori da ciò che solitamente scrivo, ma ho
voluto pubblicarla lo stesso. L'ho scritta dopo aver parlato con una mia amica
che aveva appena passato un momento infelice, quindi, diciamo che vi ho
riversato un po' quello che lei ha provato e che io ho provato, anche se tutto
è finito addosso al povero Vincent. ^^"
So che
dovrei concentrarmi sul seguito di The Red Eyed Girl, ma
questa one-shot si è parata sulla mia strada e... Ok, la finisco qui e vi
saluto! xP
Alla
prossima!
Yunalesca
Valentine.