Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: SunriseNina    02/02/2012    6 recensioni
Non riesci a dormire. Lanci uno sguardo alla Luna: uno sguardo disperato e confuso.
Non avresti mai pensato di ritrovarti così, Light.
Ammanettato ad un altro ragazzo, costretto a passare le notti accanto a lui, a sentirne i respiri sospirati.
Cosa sono quegli sguardi, quei discorsi a notte fonda e soprattutto, cos’è quella strana sensazione al basso ventre quando lui si avvicina a te, quando ti sfiora tra le coperte?
Cos’è quel battito incessante che rimbomba nel tuo petto?
E la Luna culla i tuoi tormenti in queste notti insonni.
#1: Novilunio ~ "Rimasero fermi qualche istante: si guardarono negli occhi, le teste appoggiate ai due guanciali, le mani di Eru che giocherellavano con la cucitura del cuscino torturandola tra i polpastrelli."
#2: Luna crescente ~ "Light continuava a sentire il cuore battere con impetuosità. «Smetti, ti prego», implorò a sé stesso.
Chiuse gli occhi, sperando infinitamente di svegliarsi e di scoprire che nulla di ciò era davvero successo, ma che era stato tutto un sogno. Un immorale sogno."
#3: Primo quarto ~ "«Non so bene come dirlo, Light.» il giovane Yagami trattenne il respiro, con l’impressione che il tempo rallentasse «Sei speciale.»
«In… altre parole?» chiese Light, innaturalmente impaziente.
Per la prima volta Eru sembrò essere a disagio; abbassò lo sguardo e mormorò: «Sei unico. Vorrei che fossi mio e di nessun altro. Come se fossi un oggetto. Immagino che questo, nelle relazioni umane, si traduca in una specie di innamoramento, no?»"
#4: Gibbosa crescente ~ "«Io sono la tua principessa, non è così? Appena si romperà l’incantesimo, potrò volare via. Non puoi permettertelo, vero?»"
#5: Plenilunio ~ "«Una sera il mago si stava addormentando, come al solito, da solo, quando sentì un picchiettio proveniente dalla finestra. Si voltò, e vide che la principessa alata si librava in aria all’altezza della sua finestra, e bussava sul vetro. Era tornata.»
«Perché? Perché avrebbe dovuto tornare?» la voce di Eru era intrisa di una curiosità radicata nel profondo del cuore.
«Per quelle sue piccole manie, per i suoi capelli, per il suo sorriso, per i suoi occhi, per la sua voce, per… per quanto era bello.»"
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


I know you’re somewhere out there
Somewhere far away
I want you back
I want you back
  ~
At night when the stars
light up my room
I sit by myself
Talking to the moon
Try to get to you
In hopes you’re on
the other side
Talking to me too
Or am I a fool
who sits alone
Talking to the moon
~

 

























Light camminava a testa alta, sul viso un’espressione di malefica soddisfazione.
«Bah. Odio i funerali. Sono noiosi.» disse Ryuk, librandosi a mezz’aria accanto a lui.
«Non ti annoierai, d’ora in poi» disse Light, mentre il suo sorriso si allungava in un ghigno «Ce n’è voluto, ma ce l’abbiamo fatta. Sapevo che Rem avrebbe ceduto.»
«Certo che hai rischiato, eh, Light?»
Il giovane Kira rimase perplesso da quella domanda; si voltò verso lo Shinigami, corrucciando le sopracciglia: «Che vuoi dire?»
«Come facevi a sapere che Rem avrebbe ceduto, o che Eru non avrebbe rivelato che tu sei Kira?»
«Che domande sono, Ryuk? Comunque, era ovvio che Rem ci sarebbe cascata. Proteggere quell’idiota di Misa era la sua unica ragione di vita. E inoltre Eru non sapeva per certo che io fossi Kira.»
«Ma lo aveva capito fin dall’inizio, no? E quando Rem gli aveva detto della possibilità di falsificare i quaderni, era ormai sicurissimo della sua teoria. Si capiva.»
Lo Shinigami rivolse il suo volto spaventoso e scrutatore a Light:«Perché non ha detto niente, Light? Lo sai…» Ryuk ridacchiò. I suoi bulbi oculari dalle iridi color del sangue nascondevano un segreto che non vedevano l’ora di rivelare.
«Cosa stai dicendo, Ryuk?» il tono di Light voleva essere furioso, ma sembrò più una supplica. Il cuore aumentò il battito cardiaco, in preda ad un presentimento che andava radicandosi nella sua mente.
«Dovresti sapere bene che i muri per noi Shinigami non sono barriere… E cancellare le registrazioni delle telecamere non ha certo impedito a me di vedervi.»
Scoppiò in una risata fragorosa e perfida: «Oh, che carini eravate! Com’era la storiella, Light? La principessa, il mago cattivo, il pozzo… E tutti quei “ti amo”, “sei bellissimo”!» la risata gli impedì di parlare per alcuni secondi «E quando hai spento la lampada, ti si sentiva gemere come una donnetta anche a due chilometri di distanza!»
«Piantala!» sibilò Light, paonazzo in viso, mentre le budella gli si contorcevano per la vergogna.
«Ehi, calmo» disse Ryuk, riprendendosi dalle risate «Ovviamente non era mia intenzione. Figurati, che schifo. Ero tornato a dare un'occhiata a come procedesse il tuo piano, mi annoiavo, come sempre. Sto solo dicendo che sei stato stupido a non usare subito il suo nome sul Death Note, senza dover tirare in ballo anche Rem e Misa. Insomma, ormai lo sapevi, come si chiamava.»
«Come mi hai simpaticamente ricordato poco fa, Ryuk, l’ho fatto perché avevo la certezza che Eru non avrebbe osato incolpare il suo amato Light…»
«E perché tu non hai usato il suo nome appena hai ripreso coscienza?»
«Non sarebbe stato leale!» disse Light, rosso in viso.
«LEALE?!» Ryuk scoppiò nuovamente a ridere, tenendo la mano ossuta sulla pancia «Balle. Sei la persona più disonesta e subdola che conosco.»
«Questa discussione termina qui.»
«Sei mai tornato da lui?»
Light guardò il viso di Ryuk che, se ne fosse stato capace di piangere dalle risate, in quel momento avrebbe avuto il viso pieno di lacrime. Un viso pieno di lacrime come sarebbe stato il suo, se solo fosse stato ancora in grado di farsi sottomettere dai sentimenti.
«No. Mai. E non ho mai avuto voglia di farlo.»
Che bugia.
«Andiamo, ora. Ci aspettano al quartier generale, anzi. Mi aspettano.»
 
 







Che bugia.
Che enorme, tremenda bugia.
Era quasi tornato, una volta. La sera prima della morte di Eru.
E Ryuk lo sapeva. Non poteva non aver sospettato nulla, quando Light gli aveva espressamente chiesto di rimanere nella sua camera insieme ad un paniere di mele rosse e succulente. Si era fermato davanti alla porta, aveva afferrato il pomello lucido, poi era tornato nella sua camera a testa bassa.
Ma non importava più nulla. Eru era morto, e questo bastava.
 
 







“Sai perché non hai usato il suo nome. Fino all’ultimo hai sperato che si salvasse.”

 “Non è vero!” si dimenò il ragazzo: dove si trovava? Il buio dominava ogni spazio dove si posasse il suo sguardo.
“Sì che è vero…” quella voce interiore, quel brandello di anima umana che era ciò che rimaneva di Light in Kira, rimbombava nel cranio del ragazzo, facendolo contorcere per lo sforzo di tenerla lontana dalla mente “Non avresti nemmeno avuto il coraggio di farlo tu, vero? No, sarebbe accaduto tutto per colpa di Misa e per mano di Rem… Il segreto del suo nome era tutto ciò che di vero rimaneva del vostro amore…”
“Amore un corno! Non era vero nulla! Sei solo una chimera!” Light cercò invano di lottare contro sé stesso, ma gli era impossibile e doloroso.
“Non sei riuscito a varcare quella porta perché ti vergognavi… Non gli avresti voluto mentire… Prova a dire la verità almeno a te stesso… Avevi voglia delle sue labbra, ma sapevi di non meritarle. Lo avevi appena condotto al patibolo. Quel nome era tutto ciò che rimaneva del vostro sentimento, la chiave, l’unico segreto che era rimasto a suggellare il vostro patto, l’unico vero e intoccabile ricordo delle sue carezze…”
“Non volevo che si salvasse! No! Io, Kira, volevo solo la sua morte!”
E Light cosa ne dice?
Il ragazzo si girò istintivamente, come richiamato da una forza oscura: nelle tenebre vi era un ragazzino nudo come un verme, raggomitolato in terra, il naso sporco e le guance rigate di lacrime, le braccia e le cosce coperte di graffi e lividi violacei. Con un profondo terrore, Kira riconobbe lo stesso viso delle foto incorniciate alla parete del salotto, vecchi ricordi di una giornata a pescare con suo padre, quando aveva appena undici anni.
“Questo… questo è quello che rimane di me?” Kira si avvicinò al bambino, ma lui si ritrasse, intimorito. Lentamente, il ragazzino alzò gli occhi fino ad incrociare il suo sguardo: ”Sei stato tu…” i suoi occhi color nocciola erano cisposi ed umidi, come reduci da un pianto straziante.
Kira cercò di ribattere a quella voce inquisitrice, ma il bambino continuò: ”Sei tu che lo hai fatto morire… Sei tu, maledetto… E io che avevo tenuto il suo nome qui…” premette con il pugno contro il petto nudo; si vedeva la rabbia montargli in corpo e sgorgargli in viso, facendogli avvampare le guance e corrucciare la fronte “Pensavo che fosse al sicuro, e invece… ora non mi serve più a niente!”
Light per poco non vomitò: lanciando grida furiose, il bambino infilò le unghie nel petto e iniziò a strapparsi la pelle, la carne, si ruppe le ossa piegando le costole tra le mani con agghiaccianti scricchiolii, coprendosi le mani di schizzi vermigli; agguantò il proprio cuore, lo strappò dal petto senza smettere di strillare; lo alzò verso Kira, che osservava disgustato il piccolo organo palpitante dal quale sgorgava una fiumana di sangue scuro e viscoso.
Sangue, sangue ovunque: si diramava per il pavimento, divorando gli spazi di quell’oscurità. Troppo sangue.
Kira si guardò intorno: le pareti di quella stanza scura si rimpicciolivano. Sentì una sensazione di bagnato sull’orlo dei pantaloni, e vide che il livello del liquido rossastro si stava alzando a velocità incredibile, pompato dal cuore che il ragazzino stringeva in mano.
“Light!” urlò, disperato, mentre il sangue gli raggiungeva la vita inzuppandogli i pantaloni “Fermati!”
“Non è mio, non posso fermarlo” sibilò il bambino, con un’espressione inquietante e a tratti perversa “Non è il mio cuore. Non è  me che hai ucciso.”
Davanti agli occhi stralunati e terrorizzati di Kira, il bambino diede un lento bacio al cuore coperto di venuzze sussultanti, e quando si allontanò da esso aveva le labbra scarlatte, tremendamente simili a due petali di rosa coperti brillanti di rugiada –Kira si chiese, in un fugace attimo di lucidità, come potesse aver pensato un simile paragone-.
Light sorrise, trasformando la faccia in una maschera di sadica contentezza; il livello del sangue gli raggiunse le spalle, poi il collo, fino a sommergerli il viso e a farlo scomparire, mentre lui rimaneva con quel sogghigno immutato sul volto.
Kira batteva le pareti, cercava di arrampicarsi per i muri, ma lo spazio sembrava farsi sempre più piccolo e opprimente; annaspava sul punto di rigettare anche le interiora, lottando per non annegare in quel liquido denso e dal sapore ferroso... Iniziò a scivolargli in gola, a riempirgli i polmoni… la vista si offuscava…
 
 

Light si svegliò di soprassalto: era caduto dal letto. Madido di sudore, con il respiro ansante, si guardò intorno: era nella sua camera. Si tastò il corpo: nessuna traccia di sangue.
Un incubo.
Solo un incubo.
Scivolò sotto le coperte, cercando invano di riprendere sonno: ogni qualvolta che era sul punto di assopirsi, vedeva due occhi fissarlo nell’oscurità.
Due occhi grandi, spalancati, neri come le ali di un corvo, oscuri come l’ignoto, inquietanti come l’oltretomba da cui provenivano.
“Calmo, è morto. Non  c’è più. È tutto finito.” Si disse.
Eppure, in una remota e sofferente parte della sua anima, quella frase lo ferì con la violenza di una pugnalata.
Prima o poi avrebbe smesso. Prima o poi, ne era certo, quei sentimenti reconditi si sarebbero spenti.

Ma, fino a quando ciò non sarebbe successo, le ultime braci dell’ardore che aveva divampato in lui, appiccato dall’amore di Eru, gli avrebbero fatto patire le pene dell’inferno.











































____________________________________
Capitolo completamente diverso dagli altri, ma non penso si possa definire "fuori luogo".
Poniamoci una domanda che, a mio parere, è quanto meno scontata: i sentimenti di Light che fino fanno, una volta che quest'ultimo riprende conoscenza?
Può davvero dimenticare tutto così, senza pensarci nemmeno su?
Spero che questa piccola, come si può definire, allegoria sui sentimenti di Light/Kira sia stata convincente e vi sia piaciuta.




Nina.
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: SunriseNina