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Autore: Lea__91    02/02/2012    10 recensioni
Ci troviamo nel periodo di New Moon, quando il branco di La Pusch è impegnato nella caccia a Victoria. Bella, per la sua sicurezza e il suo benessere personale, passa molto tempo alla riserva. Il dolore per Edward è ancora radicato in lei e, nonostante il rapporto con Jacob si stia evolvendo in maniera inaspettata, il passato continuerà ad interferire nella vita dei due, sconvolgendo il loro instabile futuro.
Amore e dolore si mescoleranno in un’unica miscela, lasciando che nuovi e vecchi personaggi intreccino le loro vite, confondendole irreparabilmente.
La pace e la felicità non sono mai sono mai state così difficili da conquistare.
Dopo la cena con Sam, Emily e l’ispettore Swan a casa di Billy, Jacob e Bella si recano nel garage a bordo della Golf per rimanere un po’ da soli e parlare della licantropia di lui.
Ma se quell’attimo di silenzio si fosse prolungato? Se Jacob non avesse cambiato discorso e avesse lasciato capire a Bella che cosa stesse pensando in quel momento? Cosa sarebbe successo?
Questa storia parte proprio da quel punto.
Dal capitolo 1 : Il silenzio che ci avvolgeva era intrinseco di pensieri non detti ma che entrambi conoscevamo. Temevo il momento in cui quella bolla di pace si sarebbe infranta.
Come molte altre volte i confini che avevo cercato di tracciare nel nostro rapporto si stavano confondendo, ed io avevo il terrore di rispondere a quella situazione.
Speravo continuasse a non dire niente, che non desse voce a ciò che il cuore, immaginavo, gli stesse suggerendo.
Ma non fui così fortunata…
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Quileute | Coppie: Bella/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Epilogo


Bella

L'umore di Charlie era come una bomba a orologeria, solo che non avevo la minima idea di quando sarebbe esplosa. La notizia della mia vacanza con Alice non gli era piaciuta per niente e ora, mentre aspettavo che la mia amica passasse a prendermi, mi toccava subirmi il suo borbottare continuo in giro per la casa.
Lui attribuiva la mia partenza improvvisa alla sparizione di Jacob dalla mia vita che, a parere suo, non aveva il minimo senso. Aveva il terrore che tornassi insieme a Edward e non perdeva mai l'occasione di ripetermi quando Jake fosse un bravo ragazzo e mi avesse aiutata a essere felice.
“Papà calmati, è solo una vacanza!” gli ripetei per l’ennesima volta.
Ma lui mi ignorò, mise il broncio e si sedette sul divano a fissare la televisione spenta.
Ovviamente la vacanza non era una vera vacanza, ma non era il caso che Charlie venisse a conoscenza dei dettagli.
L'esercito stava arrivando a Forks, era questione di due giorni al massimo e, nella radura scelta per il combattimento, si sarebbero riversati centinaia di neonati spietati, addestrati a uccidere e distruggere. I Cullen e il branco avrebbero cercato di eliminarli.
Il branco. E Jacob.
Il suo pensiero mi faceva male come una pioggia incandescente che mi trafiggeva la pelle.
Non resisterò mai senza di lui.
Sapevo che si era ritirato a La Push dopo aver parlato con Carlisle. Probabilmente stava smontando e rimontando motori proprio in questo istante. Quel pensiero mi fece tremare, solo pochi giorni prima sarei andata da lui ad abbracciarlo, mentre ora mi era stato impedito anche solo di avvicinarmi alla riserva. Seth aveva cercato di essere gentile mentre me lo riferiva...
Dentro di me avevo l’inferno, e bruciava, consumava. Faceva male sempre, una morsa che non allentava mai la sua presa.
Mi manchi, Jake.
Ritrovai gli occhi tristi e preoccupati di mio padre quando il suono di un clacson mi fece trasalire. Non si era ancora rassegnato alla mia partenza. Chissà quando lo avrei rivisto. Nessuno di noi aveva idea di quanto sarebbe durata la mia permanenza dalla famiglia di Tanya. Tutto dipendeva dalla velocità con cui Victoria fosse stata catturata ed eliminata.
“Mi raccomando papà, se non ti ricordi come accendere il forno chiamami, intesi?”
“Bells, fai attenzione, okay? E se il posto non ti piacesse o avessi nostalgia puoi sempre tornare a casa.”
Mi si strinse lo stomaco a sentirlo parlare così, non volevo andarmene, ed era ingiusto che non avessi alternative.
Mi avvicinai a lui e lo abbracciai. Nonostante nessuno dei due fosse un asso nelle dimostrazioni d’affetto ci stringemmo come non avevamo mai fatto. Forse, dentro di sé, anche mio padre sapeva la verità.
“Grazie papà, ci sentiamo presto.”
Cercai di sollevare la mia valigia ma Charlie mi precedette facendomi segno di uscire. Ci avviammo silenziosi fuori nel giardino dove Alice ci aspettava a braccia conserte.
“Bella, finalmente! Muoviti che siamo in ritardo! Salve Charlie! Porto la sua bambina a svagarsi un po’!” disse allegra e sorridente.
Nessuno avrebbe dubitato di quella recitazione perfetta. I Cullen fingevano ogni giorno della loro vita.
“Si, ehm… non divertitevi troppo, ecco.” rispose burbero mio padre.
“Stia tranquillo, la terrò d’occhio io. Ora però dobbiamo sbrigarci! A presto, e non si preoccupi!”
Alice salì in macchina mentre io rimasi incerta di fianco alla portiera.
“Ricordati di chiamarmi quando arrivi. Buon viaggio piccola.”
“Promesso. Ciao papà.”
Mi voltai e salii sulla vettura sportiva che partì a tutta velocità.
Il viaggio procedette avvolto nel silenzio, ero troppo persa nelle mie riflessioni per instaurare un dialogo.
Arrivammo a casa Cullen dopo pochi minuti mentre il resto della famiglia ci aspettava. Saremmo partiti immediatamente.
Io avrei viaggiato insieme a Edward, dopodiché lui avrebbe fatto marcia indietro per combattere durante la battaglia. Era un sollievo sapere che non sarebbe rimasto, mi sentivo in imbarazzo a stare con lui. E una parte di me lo riteneva responsabile della mia rottura con Jacob.
Mi misi in disparte mentre gli altri puntualizzavano alcuni dettagli poi, dopo poco, Edward mi raggiunse.
“Sei pronta?”
Annuii e mi voltai indietro per salutare tutti.
Alice mi si fece vicino.
“Bella, ci vediamo non appena questa storia sarà finita. Non combinare guai, intesi? Ti voglio bene.”
Con il suo solito entusiasmo riuscì a strapparmi un sorriso ma subito scomparve dal mio volto.
Nei miei pensieri vedevo solo Jacob e le lacrime pungevano i miei occhi. Anche se non ero ancora partita sentivo il peso della sua mancanza ridurmi a brandelli.
Feci per risalire in macchina ma Emmet mi fece esitare.
“Non vi dimenticate qualcuno?”
Chi avremmo dovuto dimenticare?
Mi girai verso l’enorme casa e, dalla porta principale, vidi uscire la bella figura di Ivy.
Come suo solito indossava solo un paio di jeans larghi e una felpa con cappuccio. Nonostante l’avessi già conosciuta non mi ero ancora abituata a quel suo strano modo di vestire. Era chiaro che voleva proteggersi da qualcosa, solo non avevo ancora capito da cosa.
Portava un borsone a tracolla ma Edward glielo tolse quasi subito.
I loro sguardi si incrociarono mentre le labbra si sorrisero a vicenda.
Quella scena non mi turbò, avevo già notato il loro atteggiamento la prima volta che l’avevo incontrata. Edward era l’unico che riuscisse ad interagire con quella strana ragazza. Non era un vampiro o una compagna di esso, eppure era stata ugualmente adottata dai Cullen come una figlia. E io ero ancora ignara del motivo che l'aveva condotta a loro.
I due si avvicinarono a passo svelto verso di me e Ivy mi salutò con un cenno del capo. Sapevo che non avrei ottenuto di più. Lei non parlava mai, o almeno non con me o qualunque altra persona non fosse Edward, a meno che non fosse strettamente necessario.
Mi sedetti sul sedile posteriore lasciando a lei il posto davanti. Allacciai la cintura e sprofondai nel sedile di pelle nera. Fuori il sole era coperto da spesse nuvole che minacciavano pioggia. Sembrava che anche il tempo piangesse insieme a me. Dopo quel giorno il sole non era più comparso nel cielo, come nel mio cuore.
Volevo Jacob.
Il suo sorriso era tornato trionfante al centro dei miei pensieri incantandomi con la sua bellezza.
In quel momento ogni voce del mio corpo gridava il suo nome, e desiderava un’altra presenza in quell’abitacolo.
Chiusi gli occhi cercando di frenare l’ondata di dolore che ormai conoscevo bene. Perché da quando Jake mi aveva lasciato io avevo lasciato questo mondo, non con il corpo, ma con la mente.
Fuori dal finestrino il paesaggio scorreva veloce, quasi alla stessa velocità della mia sofferenza.
Nel bosco, lungo la strada, un lupo dal colore rossiccio sfrecciava al nostro fianco. Lo vidi solo per qualche istante e la mia mano, richiamata dalla sua presenza, si era subito posata sul vetro della vettura, cercando in qualche modo di colmare la distanza che ci separava.
Negli abissi del mio petto sentivo soltanto disperazione, non era rimasto altro.
Sarei ancora riuscita a percepire la gioia, la felicità e la sicurezza del nostro amore?
Ero a brandelli, senza Jake sorridere era diventata un'impresa quotidiana.
Mentre mi allontanavo da Forks la voce del mio cuore iniziò a gridare il suo nome, come un pianto disperato e senza sosta. Chissà... chissà se anche lui mi stava pensando in questo momento.
Mi manchi già, Jake. Ti basta come dimostrazione?
Una lacrima solitaria scese dalla mia guancia fino a perdersi nel nulla. Anche piangere faceva troppo male.
E ora? Cosa avrei fatto sola e lontana da casa? Come sarei sopravvissuta alla nostalgia? Chi mi avrebbe assicurato che Jacob sarebbe sopravvissuto?
Non lo sapevo, non avevo neppure una certezza in questo viaggio che mi portava lontano.
Lontano da te.
Chiusi gli occhi e mi feci cullare dalla musica alla radio, anche se i mie battiti volevano sovrastare tutto il resto. Il volto di Jake mi solcò la mente come un veliero, i suoi baci attraversarono violenti i mie ricordi e l'amore che provavo voleva ricongiungersi alla sua dolce metà.
Li senti anche tu i sussurri del cuore, Jacob? Perché io non sento altro.
Esisti solo tu.












Angolo autrice

Ed eccoci alla fine, o forse all'inizio?
Questo epilogo non dice nulla, è solo un passaggio, l'inizio di un nuovo percorso. Mi spiace essere riuscita a postare solo ora ma l'ispirazione è andata in vacanza per un po' :( . Ho iniziato a scrivere il seguito ma non so ancora quando inizierò a postarlo. Quando lo farò, comunque, ve lo farò sapere tramite la mia pagina di Facebook Myfanifction e un avviso che posterò in questa storia.
Non so che altro aggiungere se non la cosa più importante di tutte, GRAZIE. La verità e che che questa storia non sarebbe tanto speciale se non ci foste stati voi a darmi fiducia.
Un abbraccio a tutti, ci si rivede a Dawn of fire!
Con affetto

Eleonora


   
 
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