Epilogo
Bella
L'umore di
Charlie era come una bomba a
orologeria, solo che non avevo la minima idea di quando sarebbe
esplosa. La notizia della mia vacanza con
Alice non gli era piaciuta per niente e ora, mentre
aspettavo
che la mia amica passasse a prendermi, mi toccava subirmi il suo
borbottare continuo in giro per la casa.
Lui attribuiva la mia partenza
improvvisa alla sparizione di Jacob dalla mia vita che, a parere suo,
non aveva il minimo senso. Aveva il terrore che tornassi insieme a
Edward e non perdeva mai l'occasione di ripetermi quando Jake fosse
un bravo ragazzo e mi avesse aiutata a essere felice.
“Papà calmati, è solo una
vacanza!”
gli ripetei per l’ennesima volta.
Ma lui mi ignorò, mise il broncio e si
sedette sul divano a fissare la televisione spenta.
Ovviamente la vacanza non era
una vera vacanza, ma non era il caso che Charlie venisse a conoscenza
dei dettagli.
L'esercito stava arrivando a Forks, era
questione di due giorni al massimo e, nella radura scelta per il
combattimento, si sarebbero riversati centinaia di neonati spietati,
addestrati a uccidere e distruggere. I Cullen e il branco avrebbero
cercato di eliminarli.
Il branco. E Jacob.
Il suo pensiero mi faceva male come una
pioggia incandescente che mi trafiggeva la pelle.
Non resisterò mai senza di lui.
Sapevo che si era ritirato a La Push
dopo aver parlato con Carlisle. Probabilmente stava smontando e
rimontando motori proprio in questo istante. Quel pensiero mi fece
tremare, solo pochi giorni prima sarei andata da lui ad abbracciarlo,
mentre ora mi era stato impedito anche solo di avvicinarmi alla
riserva. Seth aveva cercato di essere gentile mentre me lo
riferiva...
Dentro di me avevo l’inferno, e
bruciava, consumava. Faceva male sempre, una morsa che non allentava
mai la sua presa.
Mi manchi, Jake.
Ritrovai gli occhi tristi e preoccupati
di mio padre quando il suono di un clacson mi fece trasalire. Non si
era ancora rassegnato alla mia partenza. Chissà quando lo
avrei
rivisto. Nessuno di noi aveva idea di quanto sarebbe durata la mia
permanenza dalla famiglia di Tanya. Tutto dipendeva dalla
velocità
con cui Victoria fosse stata catturata ed eliminata.
“Mi raccomando papà, se non ti
ricordi come accendere il forno chiamami, intesi?”
“Bells, fai attenzione, okay? E se il
posto non ti piacesse o avessi nostalgia puoi sempre tornare a
casa.”
Mi si strinse lo stomaco a sentirlo
parlare così, non volevo andarmene, ed era ingiusto che non
avessi
alternative.
Mi avvicinai a lui e lo abbracciai.
Nonostante nessuno dei due fosse un asso nelle dimostrazioni
d’affetto ci stringemmo come non avevamo mai fatto. Forse,
dentro
di sé, anche mio padre sapeva la verità.
“Grazie papà, ci sentiamo presto.”
Cercai di sollevare la mia valigia ma
Charlie mi precedette facendomi segno di uscire. Ci avviammo
silenziosi fuori nel giardino dove Alice ci aspettava a braccia
conserte.
“Bella, finalmente! Muoviti che siamo
in ritardo! Salve Charlie! Porto la sua bambina a svagarsi un
po’!”
disse allegra e sorridente.
Nessuno avrebbe dubitato di quella
recitazione perfetta. I Cullen fingevano ogni giorno della loro vita.
“Si, ehm… non divertitevi troppo,
ecco.” rispose burbero mio padre.
“Stia tranquillo, la terrò d’occhio
io. Ora però dobbiamo sbrigarci! A presto, e non si
preoccupi!”
Alice salì in macchina mentre io
rimasi incerta di fianco alla portiera.
“Ricordati di chiamarmi quando
arrivi. Buon viaggio piccola.”
“Promesso. Ciao papà.”
Mi voltai e salii sulla vettura
sportiva che partì a tutta velocità.
Il viaggio procedette avvolto nel
silenzio, ero troppo persa nelle mie riflessioni per instaurare un
dialogo.
Arrivammo a casa Cullen dopo pochi
minuti mentre il resto della famiglia ci aspettava. Saremmo partiti
immediatamente.
Io avrei viaggiato insieme a Edward,
dopodiché lui avrebbe fatto marcia indietro per combattere
durante
la battaglia. Era un sollievo sapere che non sarebbe rimasto, mi
sentivo in imbarazzo a stare con lui. E una parte di me lo riteneva
responsabile della mia rottura con
Jacob.
Mi misi in disparte mentre gli altri
puntualizzavano alcuni dettagli poi, dopo poco, Edward mi raggiunse.
“Sei pronta?”
Annuii e mi voltai indietro per
salutare tutti.
Alice mi si fece vicino.
“Bella, ci vediamo non appena questa
storia sarà finita. Non combinare guai, intesi? Ti voglio
bene.”
Con il suo solito entusiasmo riuscì a
strapparmi un sorriso ma subito scomparve dal mio volto.
Nei miei pensieri vedevo solo Jacob e
le lacrime pungevano i miei occhi. Anche se non ero ancora partita
sentivo il peso della sua mancanza ridurmi a brandelli.
Feci per risalire in macchina ma Emmet
mi fece esitare.
“Non vi dimenticate qualcuno?”
Chi avremmo dovuto dimenticare?
Mi girai verso l’enorme casa e, dalla
porta principale, vidi uscire la bella figura di Ivy.
Come suo solito indossava solo un paio
di jeans larghi e una felpa con cappuccio. Nonostante
l’avessi già
conosciuta non mi ero ancora abituata a quel suo strano modo di
vestire. Era chiaro che voleva proteggersi da qualcosa, solo non
avevo ancora capito da cosa.
Portava un borsone a tracolla ma Edward
glielo tolse quasi subito.
I loro sguardi si incrociarono mentre
le labbra si sorrisero a vicenda.
Quella scena non mi turbò, avevo già
notato il loro atteggiamento la prima volta che l’avevo
incontrata.
Edward era l’unico che riuscisse ad interagire con quella
strana
ragazza. Non era un vampiro o una compagna di esso, eppure era stata
ugualmente adottata dai Cullen come una figlia. E io ero ancora
ignara del motivo che l'aveva condotta a loro.
I due si avvicinarono a passo svelto
verso di me e Ivy mi salutò con un cenno del capo. Sapevo
che non
avrei ottenuto di più. Lei non parlava mai, o almeno non con
me o
qualunque altra persona non fosse Edward, a meno che non fosse
strettamente necessario.
Mi sedetti sul sedile posteriore
lasciando a lei il posto davanti. Allacciai la cintura e sprofondai
nel sedile di pelle nera. Fuori il sole era coperto da spesse nuvole
che minacciavano pioggia. Sembrava che anche il tempo piangesse
insieme a me. Dopo quel giorno il sole non era più comparso
nel
cielo, come nel mio cuore.
Volevo Jacob.
Il suo sorriso era tornato trionfante
al centro dei miei pensieri incantandomi con la sua bellezza.
In quel momento ogni voce del mio corpo
gridava il suo nome, e desiderava un’altra presenza in
quell’abitacolo.
Chiusi gli occhi cercando di frenare
l’ondata di dolore che ormai conoscevo bene.
Perché da quando Jake
mi aveva lasciato io avevo lasciato questo mondo,
non con il
corpo, ma con la mente.
Fuori dal finestrino il paesaggio
scorreva veloce, quasi alla stessa velocità della mia
sofferenza.
Nel bosco, lungo la strada, un lupo dal
colore rossiccio sfrecciava al nostro fianco. Lo vidi solo per
qualche istante e la mia mano, richiamata dalla sua presenza, si era
subito posata sul vetro della vettura, cercando in qualche modo di
colmare la distanza che ci separava.
Negli abissi del mio petto sentivo
soltanto disperazione, non era rimasto altro.
Sarei ancora riuscita a percepire la
gioia, la felicità e la sicurezza del nostro amore?
Ero a brandelli, senza Jake sorridere
era diventata un'impresa quotidiana.
Mentre mi allontanavo da Forks la voce
del mio cuore iniziò a gridare il suo
nome, come un pianto
disperato e senza sosta. Chissà... chissà se
anche lui mi stava
pensando in questo momento.
Mi manchi già, Jake. Ti basta come
dimostrazione?
Una lacrima
solitaria scese dalla mia guancia fino a perdersi nel nulla. Anche
piangere faceva troppo male.
E ora? Cosa avrei
fatto sola e lontana da casa? Come sarei sopravvissuta alla
nostalgia? Chi mi avrebbe assicurato che Jacob sarebbe sopravvissuto?
Non lo sapevo, non
avevo neppure una certezza in questo viaggio che mi portava lontano.
Lontano da te.
Chiusi gli occhi e
mi feci cullare dalla musica alla radio, anche se i mie battiti
volevano sovrastare tutto il resto. Il volto di Jake mi
solcò la
mente come un veliero, i suoi baci attraversarono violenti i mie
ricordi e l'amore che provavo voleva ricongiungersi alla sua dolce
metà.
Li senti anche tu i sussurri del
cuore, Jacob? Perché io non sento altro.
Esisti solo tu.
Angolo autrice
Ed
eccoci alla fine, o forse all'inizio?
Questo
epilogo non dice nulla, è solo un passaggio, l'inizio di un
nuovo
percorso. Mi spiace essere riuscita a postare solo ora ma
l'ispirazione è andata in vacanza per un po' :( . Ho
iniziato a
scrivere il seguito ma non so ancora quando inizierò a
postarlo.
Quando lo farò, comunque, ve lo farò sapere
tramite la mia pagina
di Facebook Myfanifction
e un avviso che posterò in questa storia.
Non
so che altro aggiungere se non la cosa più importante di
tutte,
GRAZIE. La verità e che che questa storia non sarebbe tanto
speciale se non ci foste stati voi a darmi fiducia.
Un
abbraccio a tutti, ci si rivede a Dawn of fire!
Con
affetto
Eleonora