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Autore: Iuvenia    03/02/2012    1 recensioni
Darren ha una missione, uccidere. Questa volta però la vittima diventerà il suo salvatore, colei che gli ruberà il cuore. Il titolo è ancora provvisorio.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

Era appena iniziata una noiosissima ora di filosofia ed io non avrei di sicuro ascoltato la lezione. Osservai fuori dalla finestra, era cominciata una partita di calcetto e quella era di sicuro più interessante. In lontananza osservai due figure che si stavano avvicinando agli spalti sedendosi in quello più alto; riconobbi subito le due ragazze, Rachel e Azzurra che osservavano assorte la partita.
< Hai visto chi c’è? > Chiesi sottovoce a Giacomo.
Lui guardò fuori dalla finestra soffermandosi sulle due figure:
< Una è Azzurra e l’altra… mi sembra un viso conosciuto >.
< Ah, io di certo non l’ho mai vista in vita mia >.
< Ho sentito alcuni ragazzi che parlavano delle audizioni di calcetto, ci saranno tra pochi giorni come quelli di danza e pensavo di andare ad entrambi >
< Perché anche a quello dii danza? >
< Perché quel giorno i ragazzi dovranno rimanere a scuola fino alle 4, senza permesso di uscita, la mattina ci saranno le audizioni di calcetto e il pomeriggio quelle di danza, tutti andranno lì per forza >
< Cosa ne sai? Magari lei se ne va! >
< Non se ne andrà, fidati di me >
< Se lo dici tu >
La settimana trascorse tranquillamente, ogni sera io e lei ci incontravamo e, non l’avrei mai detto, grazie al mio cane che aveva fatto “amicizia” col suo, avevo una scusa per parlare con lei. A scuola procedeva tutto correttamente finché giunse il fine settimana, nel quale mi chiamò il capo:
< Come vanno le cose? > Chiese lui più freddamente del solito.
< Sempre meglio, capo! Abbiamo studiato un piano che dovrebbe funzionare >.
< Bene, continuate così, ci sentiamo la prossima volta >. Dicendo ciò mi riattaccò in faccia, avevamo avuto una lunga chiacchierata. Era strano, era più freddo del solito anche se lo era sempre stato, ma quel giorno le era particolarmente.
 
Conclusi la chiamata con Adam senza neanche aspettare il suo saluto, oggi non era un giorno come gli altri ma era il giorno in cui lei se ne era andata per sempre. Mi versai del wisky in un bicchiere di cristallo e mi sedetti sulla poltrona che dava sul mare. Bevvi un sorso e chiusi gli occhi ritornando indietro a quella prima volta in cui io e lei ci eravamo conosciuti, quel giorno di quando avevo 26 anni, ero andato in spiaggia con il mio migliore amico per fare surf:
< Oggi ritornerà mia sorella da Barcellona, dovrebbe venire qui tra qualche ora > Disse lui osservando il mare calmo.
< Sono anni che non la vedo, come sono andati i suoi studi? >
< Benissimo, adesso che ha finito l’università verrà qui per trovare lavoro >
Sua sorella, Arianna, l’ultima volta che l’avevo vista era una ragazzina di 15 anni, con i codini, gli occhialoni e l’apparecchio stile Hugly Betty, ogni volta che la vedevo a mala pena riuscivo a non ridere. Suo fratello Kris mi dava sempre un sacco di gomitate per farmi smettere ma anche lui non riusciva a rimanere serio nel vedermi.
< Andiamo a farci una nuotata? > Chiesi.
< Si, andiamo! >
Quel giorno il tempo era magnifico, non c’era un filo di vento e faceva abbastanza caldo; tra noi due c’era sempre stata molta rivalitò, per chi nuotasse più velocemente oppure chi riusciva a stare sott’acqua di più, credo era questo ciò che ci aveva fatti diventare amici. Per il pranzo mi ero preparato dei panini al prosciutto cotto, che mangiai in pochi minuti:
< Cavolo avevi proprio fame! > Disse lui sorpreso.
< A chi lo dici, invece tu per mangiare un panino ci stai mettendo anni >
< Non è colpa mia, non mi vanno! >
< A te non va mai niente! > Disse una voce femminile dietro di noi.
Ci voltammo e davanti a noi c’era una ragazza dai biondi capelli corti mossi, gli occhi verdi, la carnagione un po’ abbronzata e un fisico snello e atletico, non la riconoscevo neanche, si era trasformata in un bellissimo cigno del quale mi innamorai. In pochi giorni io e lei ci avvicinammo molto e parlavamo quasi come se non ci fossimo mai stati separati, come se la conoscessi ormai da tempo e il mio amore verso di lei cresceva ogni giorno di più così come crescevano le ostilità con suo fratello. Lui aveva capito i miei sentimenti e colui che credevo fosse il mio migliore amico ostacolò il nostro rapporto. Fu allora che io e lei stabilimmo di andarcene insieme. Fuggimmo in Spagna, dove affittammo un appartamento e trovammo un lavoro per vivere. Qualche settimana dopo il nostro arrivo lei mi diede la notizia, aspettava un figlio e io ne suo felicissimo, programmammo di sposarci e di comprare una nuova casa, sognavamo un futuro felice. Tutto venne rovinato in poco tempo, Arianna si ammalò gravemente e il mio stipendio non era abbastanza elevato per permettermi un dottore privato per le sue cure, mentre suo fratello poteva. Qualche giorno dopo la riportai da lui il quale mi cacciò da casa sua vietandomi di vederla. Non potevo fare nulla, dovevo lasciare che le cose andassero così e permettergli di curarla in pace.
Qualcuno bussò alla porta:
< Avanti >
< Signore, c’è la signorina Kassandra che vuole parlare con lei >
< Falla entrare >
Kassandra era una ragazza d 17 anni, alta con i capelli mori fino ai fianchi e gli occhi scuri come la pece:
< Capo, sono venuta qui per informarti che ho terminato la missione che mi avevi assegnato >
< Bravissima, hai fatto un ottimo lavoro, c’è qualcosa che tu vuoi come ricompensa o il solito periodo di pausa? >
< In realtà vorrei qualcosa… voglio unirmi a Giacomo e Adam >
< Per adesso non puoi, ho promesso ad entrambi che solo in caso di necessità ti avrei fatto intervenire >
< Ho capito, bhe almeno posso fare qualche ricerca su di lei? >
< Si, puoi fare ricerche ma non intrometterti nella missione >
< Va bene, se non c’è altro io vado >
< Vai pure >
Lei era tra le poche persone di cui mi fidavo per le missioni più importanti, i genitori le avevano insegnato a combattere sin dall’infanzia e io l’avevo portata con me istruendola come avevo fatto con Adam e Giacomo. In seguito ebbi altre visite e non riuscii a stare da solo fino a sera, prima di coricarmi ricevetti un messaggio di Giacomo che mi informava che la prima parte della missione era superata.
 
Dopo la telefonata con il capo, io e Giacomo ci preparammo per la scuola o meglio, per le audizioni. Non c’era lezione quel giorno, tutti erano troppo impegnati con i preparativi per il giorno seguente, nel quale ci sarebbe stata una piccola fiera organizzata dagli alunni per racimolare dei soldi. Mi aspettai poche persone per “i provini” di calcetto e invece era tutto pieno, direi quasi una quarantina di ragazzi, tutti pronti per sorprendere gli allenatori. Sarebbe stata dura, ma io e lui c’è l’avremmo fatta, ne eravamo certi; eravamo gli ultimi della lista, e per questo riuscimmo a vedere le prove degli altri e trovarci pronti per superarle.
Dovevamo superare degli ostacoli con la palla, cercare di evitare alcuni giocatori che cercavano di rubarcela e fare goal. Era più complicato di quanto mi fossi immaginato e anche Giacomo, che stava affrontando la prova, aveva difficoltà nel superarla ma entrambi eravamo più veloci e agili di loro e con un po’ di impegno saremo riusciti superare la prova senza mostrare agli altri le nostre capacità. Riuscimmo ad entrare in squadra con altri 6 ragazzi, tutti della nostra età; le maglie che ricevemmo erano rosse con delle scritte in oro, non male. Ci cambiammo tutti e ci dirigemmo nella sala per le prove di danza e fu lì che vidi Azzurra, tra le ragazze che volevano fare l’audizione, con un body bianco perlato e delle scarpette nere, era veramente bella.
 
Angolo dell'autrice
Perdonate il ritardo ma ho avuto molto da fare, spero che possa piacervi e perdonati gli errori di ortografia, ho cercato di essere attenta ma qualcosa mi sfugge sempre, non c'è ancora molta azione e mi ci vorrà per scrivere il prossimo capitolo >.< perdonoooo.
alla prossima ^^

  
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