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Autore: Lilith09    03/02/2012    2 recensioni
Il passato non può essere dimenticato, prima o poi arriverà il momento della resa dei conti. Perchè proprio ora, nell'oscurità, i pensieri su di lei mi opprimono la mente e mi chiedo se sia possibile riparare ai miei errori. La felicità non appartiene ai vampiri...
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaname Kuran
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un passato represso nel sangue e fino a quel momento sepolto nell'oblio si era prepotentemente riappropriato della mente di Yuuki, questo Kaname lo sapeva bene, dal momento che ne era il diretto responsabile. Ricordava lo sguardo della sua amata sorellina quel giorno in cui tutto le era divenuto chiaro, uno sguardo colmo di inquietudine,in cui balenavano il rimorso per non aver compreso la sua profonda solitudine e il dolore per l'imminente separazione da Zero, insieme a tutte le domande che avrebbe voluto porgli ma che per qualche motivo le rimanevano bloccate in gola. Quello sguardo lui, Kaname, non lo avrebbe mai dimenticato; esso era come un marchio indelebile impresso nel suo cuore. Quando, spinto dalla forza degli eventi, aveva deciso di riportare Yuuki alle sue vere origini, contravvenendo alle disposizioni date da sua madre, non aveva pensato alla sofferenza che ciò le avrebbe procurato. Era forse stato un egoista, ostinandosi a voler tenere Yuuki tutta per sé, fingendo di non conoscere quelli che erano i suoi veri sentimenti? C'erano forse dubbi sul fatto che Yuuki, venuta a conoscenza del legame che li univa, lo avrebbe seguito ovunque, anche a costo di sacrificare se stessa? In realtà Kaname sapeva che lei lo amava, e questa consapevolezza sarebbe bastata di per sé a placare ogni rimorso, a renderlo felice. Dopotutto, avrebbero potuto continuare a vivere nella loro “bolla di cristallo” per l'eternità, lontani dal resto del mondo, l'uno per l'altra, nell'intento di ricomporre quell'armonia familiare di cui erano stati bruscamente privati.
Tuttavia lo sapevano entrambi: una parte di Yuuki desiderava Zero, e il fatto che ella bramasse il suo sangue era una prova inequivocabile del fatto che lo amava. La sofferenza, per lo più latente, che tale rinuncia le procurava era implicita nel suo costante senso di inappagamento, di debolezza e malinconia.
Soprattutto, ciò che più affliggeva Kaname, era l' incapacità di porvi rimedio. La sua natura di purosangue era sempre stata per lui una garanzia di onnipotenza che lo aveva portato fatalmente ad ottenere qualsiasi cosa desiderasse, senza il minimo sforzo. Invece ora, per la prima volta, il suo lato  “umano” veniva alla luce in tutta la sua debolezza e fragilità. Una cosa era però certa: se il destino lo avesse messo alla prova, lui si sarebbe dimostrato all'altezza, non solo per una questione d'orgoglio ma in particolar modo per il bene di Yuuki, colei che sola era in grado di trasmettergli calore umano, colei che avrebbe protetto anche a costo della vita.
Lei sarebbe tornata umana. Non aveva alcun diritto di privarla della vita, delle persone a lei care che erano diventate come una “seconda famiglia”. Dopotutto era solo grazie a loro che Yuuki era tornata a sorridere. Kayen Cross, Yori, le sue amiche, e anche lui, Zero avevano asciugato ferite così profonde che non pensava potessero mai rimarginarsi. E qual era stato il suo ringraziamento? Non riusciva a giustificare in alcun modo ciò che aveva fatto, se non ammettendo che le cose gli erano sfuggite di mano, che il suo era stato un terribile errore ( nonostante ciò fosse abbastanza insolito per un purosangue e troppo ingenuo per lui). Già, era questa la spiegazione più semplice, anche se non del tutto veritiera.
 “Povera Yuuki, è come se le avessi fatto rivivere l'incubo di dieci anni fa...”.
Mentre tali pensieri gli affollavano la mente egli era chino sul corpo di lei e il profumo che si spandeva dall'incavo del suo collo lo inebriava pian piano. La luce lunare filtrava dalla finestra semiaperta, insinuandosi nella stanza come un ospite troppo indiscreto, e si rifrangeva su di lei, sulla sua pelle diafana che risplendeva di argentei bagliori. Per un attimo Kaname parve esitare e   volse lo sguardo alla luna che, silenziosa compagna, riuscì ad infondergli il coraggio necessario.   Quando infine le sue zanne affondarono dolcemente nella carne sentì sua sorella svegliarsi e sussurrare il suo nome. Senza fermarsi le posò una mano sulla testa e si accinse a cancellare i ricordi legati al suo passato da vampiro, sentì una lacrima scorrere sul suo viso.
“ Perdonami Yuuki. Sentirai sfumare lentamente i tuoi ricordi, finché il vuoto non avrà ricoperto la tua mente...”.
  
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