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Autore: _Valchiria_    03/02/2012    2 recensioni
Un ragazzo, alle prese con un libro da pubblicare.
Un gruppo di amici, scanzonati e pronti a divertirsi.
Una città, scenario della festa più colorata e allegra dell'anno e di un'amore pronto a sbocciare.
DAL CAPITOLO 4:
"Sai, sono due giorni che salgo su queste gondole e mi chiedo il significato delle canzoni che intonano i gondolieri!" rise Ludwig.
"Beh, non hanno sempre lo stesso significato. A volte si canta dell'amore e della propria amata, altre delle città e delle sue luci." Mentre Feliciano parlava, gli ultimi raggi di sole di quella giornata gli illuminavano il profilo e Ludwig si scopri incantato da quel viso così dolce.
"E ora, quest'uomo cosa sta cantando?"
Feliciano si girò a guardare Ludwig. I loro sguardi si incatenarono. Feliciano gli sorrise.
"Adesso sta parlando d'amore, Ludwig. Tu ci credi nell'anima gemella?"
"Penso di sì"
"Io si e credo anche nel colpo di fulmine"
Fra i due cadde il silenzio. Era però, un piacevole silenzio, non imbarazzante, ma quasi complice di quella conversazione.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo primo: Pronti per il viaggio?

Da tempo ormai, il lavoro lo stava ossessionando. La notte non dormiva e pensava, pensava solo a come avrebbe potuto realizzare il suo libro.
Con la testa china sul proprio lavoro, fatto di nero inchiostro e carta immacolta, un giovane scrittore fantasticava su trame e luogli che avrebbero potuto far da sfondo al suo libro.
Immaginava cascate maestose, attraversate dal volo di uccelli con grandi ali, che si posavono su alberi rigogliosi, forse tane di animaletti graziosi. Oppure immaginava deserti aridi, con belve feroci e affamate, alla ricerca di qualche carcassa da ripulire.
Oppure...

Qualcuno alle sue spalle, un giovane dall'aria divertita e scansonata, con capelli color argento, camminava in punta di piedi, pronto a tendergli un agguato.
E lo scrittore, troppo intento a elaborare il suo libro (o forse disinteressato da ciò che il suo "assalitore" gli stava preparando) non si accorse delle varie lampade e oggetti che quest'ultimo stava investendo nel suo cammino.
"West! Ancora a scribacchiare? Non dovresti essere già pronto?" disse il ragazzo, portandosi le mani ai fianchi.
"Oh Gilbert, mi hai fatto prendere un colpo. Ho quasi finito di..beh di pensare a cosa scrivere!" sospirò amereggiato il ragazzo.
"Non ti preoccupare Lud! Il viaggio in Italia ti farà bene! Guarda qua! -gli disse, sbattendogli sotto il muso due biglietti per l'areo con aria soddisfatta- Ho prenotato due biglietti per Venezia!"
"Oh no, Gil! Di questi periodi, lì si festeggia il carnevale ed io non posso permettermi distrazioni!"
"Ma va là, West! Partiamo domani mattina! E poi lo sapevi no? Hai anche già preparato le valigie!" disse Gilbert, assumendo l'aria di chi la sa lunga.
"Si, ma credevo avresti scelto un posto un pò più tranquillo!"
"Più tranquillo della bella Venezia! Fratello mio, ti ricordo che è una delle città più romantiche del mondo!"
"Appunto...che ci vengo a fare io, povero cuore solitario?" ridacchiò Ludwig, prendendo in giro il fratello, che si stava facendo prendere un pò troppo dall'entesusiasmo.
"Sei troppo scontroso West!" lo additò il fratello. Poi continuò. " Il magnifico me ha una missione da compiere! Ti ricordi quella bella fanciulla che conobbi l'anno scorso in Italia?"
"Chi, l'ungherese?" chiese Ludwig, per nulla interessato ai racconti troppo pieni di ego del fratello.
"Esatto, West! Io e la bella Liz abbiamo deciso di rincontrarci lì per Carnevale, per festeggiarlo sulle gondole al chiaro di luna! Come biasimarla, sono troppo magnifico e passare con me del tampo è davvero stupendo!" finì il suo discorso Gilbert.
"Certo,certo Gil. Ma io che centro?"
"Come che centri? Sei mio fratello e voglio che anche tu sia felice come me e Liz" ormai il tedesco era catapultato a Venezia e quasi non sentiva le lamentele del fratello.
"Gil, torna a Berlino!" disse Ludwig,sventaloandoli una mano davanti agli occhi. Poi continuò. "Uno: siamo ancora in Germania. Due: partiamo domani. E tre: Fuori dalla mia stanza e fammi concentrare!" disse il biondo, spingendo il fratello fuori dalla camera.
"L'amore è cosa troppo complicata per uno come me. Ho bisogno di concentrazione per il mio lavoro e tu ed i tuoi sproloqui di certo non mi aiutate!"
"Ehi, non spingere così forte il Magnifico me! Sei un insensibile! Ma io ed il mio meraviglioso trio riuscriremo a farti cambiare idea!" disse Gilbert, assumendo un'aria ancor (se si può) più sicura di sè.
"Oh misericordia! Io lo dico che quei tre ti fanno male"


Finalmente Ludwig riuscì a cacciare fuori dalla stanza il suo fastidioso fratello pieno di sè. Si sedette alla scrivania e
rimase ancora per qualche minuto ad osservare il foglio bianco che sembrava dirgli "riempimi, se ci riesci".
Era un'occasione formidabile quella che stringeva fra le mani, una di quelle che ogni scrittore vorrebbe ottenere per la propria carriera.
Doveva scrivere un libro per una nota casa editrice del luogo e se le cose fossero andate bene, avrebbe avuto tutti gli onori che si riservano agli scrittori.
Ma lui non aveva la più pallida idea di cose scrivere e questo lo scoraggiava molto.
Si tolse gli occhiali che pogiò sulla scrivania e si massaggiò le tempie.
"Speriamo davvero che Venezia mi sia d'aiuto"


La mattina seguente, Ludwig e Gilbert avevano caricato l'auto di primo mattino. Gilbert aveva un'aria così eccitata che mentre camminava quasi saltava. Era un tipo assai vivace e Ludwig sapeva bene che, unendosi con i suoi due amici (più casinisti di lui) la sua esuberanza aumentava.
Al contrario, lui era un tipo calmo e riflessivo, e durante i viaggi preferiva godersi i monumenti più che andare a bighellorane in giro.
Ma sapeva bene che non avrebbe potuto fare nè il turista modello nè il ragazzino perdi giorno, poichè un lavoro lo attendeva.
Arrivati al chek in, i due aspettarono il resto della comitiva. Ludwig si sedette su di una sedia ed iniziò a leggere un libro, convinto che qualcosa potesse scattargli nel cervello.
L'altro camminava avanti ed indietro, guardando l'orologio e sbuffando.
"Stai calmo Gil! Vedrai che tra un pò arriveranno!" disse Ludwig, alzando lo sguardo dalle pagine del suo libro.
"Ma dove diamine si saranno cacciati? Tra un'ora si parte e quei due rimbambiti ancora non si vedono!"
"Rimbambiti a chi, mon cher?" chiese un'uomo vestito con una camicia blu di raso e dei pantaloni attillati bianchi, mentre si passava un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.
"Francis! Dove eravate finiti! Avevamo appuntamento- si guardò l'orologio- circa mezz'ora fa!"
"Oh, non iniziare a stressarmi Gil! Lo sai che odio arrabiarmi! Mi si fanno le rughe!"
"Non dire cazzate Francis! A proposito, dov'è l'altro beone?"
"E cosa ne so! L'ho lasciato al chek in! Ora sposati Gil, e fammi salutare tuo fratello"
Mentre Gilbert imprecava (ora) contro un Antonio che ancora non si vedeva, Francis si avvicinava all'altro tedesco, sfoderando il suo sorriso migliore.
"Bonjour, Ludwig! Come va?"
"Oh Francis! Tutto bene. Sono solo stanco e stressato per il mio libro".
"Ancora con quelle storia? Non ti preoccupare, cherì, sono sicuro che riuscirai a scriverlo e soprattutto a pubblicarlo" disse il francese, avvicinandosi un pò troppo al ragazzo.
Ludwig sapeva bene che gli amici del fratello erano, beh come dire, un pò particolari. Il francese era una sorta di ninfomane e credeva di essere un vero e proprio paladino dell'amore. Lo spagnolo (l'Antonio che ora era in seri guai, vista l'ira del fratello) era un tipo assai solare, anche se la sua duplice personalità lo metteva spesso in situazione poco piacevoli.
Tutto sommato però, erano due bravi ragazzi, anche se troppo casinisti.
Ludwig indietreggiò, sentendosi a disagio per vicinanza che Francis aveva creato.
Era un tipo un pò troppo riservato, il tedesco.
"Oh beh, ti ringrazio Francis."
Il francese stava per replicare qualcosa, quando un urlo fece girare entrambi e tutto l'aereoporto.
"Dannato Iberico! Dove cazzo eri finito! Lo sai bene che dobbiamo imbarcarci, no?"
"Gil, non urlare così! Calmati, ahora yo soy aquì!" rise lo spagnolo, tenendo sempre quel suo solito cipiglio divertito, portandosi le mani davanti al busto, come per dire "mi arrendo".
"Non me ne frega un corno, ebete! Muoviamoci ad imbarcarci! Mi spiegherai sull'aereo perchè hai fatto tutto questo ritardo!" disse il tedesco, pizzicando un braccio dello spagnolo.
Nel frattempo, Ludwig aveva assunto varie gradizioni di colore per l'imbarazzo e si copriva la faccia con il libro, mentre camminava dietro agli autori di tutto quel casino.
Francis, invece, si passa nervosamente le mani fra i biondissimi capelli, bofonchiando qualcosa in francese (simile a vari insulti) mentre con nonchalance camminava verso il resto della comitiva.
Si prospettava davvero un viaggio movimentato, senza pace, al contrario di come, invece, lo desidereva Ludwig.





*Angolo dell'autrice*
Salve! Eccomi alle prese con una nuova storia! Questa volta non sarà una oneshot, bensì qualcosina per carnevale con alcuni capitoli. Credo che non supererò i tre, massimo quattro capitoli. Poi non so, la vita è piena di sorprese! *che centra xD*
Questa volta ho voluto scocciar..ehm cimentarmi con personaggi diversi (conoscete bene la mia fissa per le usuk, no?xD) e quindi ho in mente di fare una gerita. Mi piace tantissimo il Bad Trio! Ho pensato che un pò di movimento poteva rendere la storia più interessante e quindi li ho inseriti! *ride*
Non ho mai scritto nulla su questi tre, quindi se vi sembrano mal resi non esitate a dirmelo! Se magari volete darmi qualche consiglio, lo accetterò di buon grado! ;)
Come sempre, vi chiedo di lasciarmi un commentuccio! Suvvia, non è così difficile scrivere tre righe! xD *supplica*
Un grazie in anticipo a tutti i recensori e lettori! :D
Un bacio

_Valchiria_
  
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