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Autore: hinata 92    03/02/2012    6 recensioni
Come può un papero non rimanere sconvolto da un imprevisto del genere?
Come può un eroe non aiutare un innocente?
Come può Paperino arrendersi?
Come può Paperinik non combattere?
Come può farlo Pk?
Tutto quello che un piccolo papero non avrebbe mai immaginato accade in una notte. Basteranno gli amici, gli affetti e il suo coraggio a riparare alla più assurda delle ingiustizie?
Perchè, a volte, quando il gioco si fa duro, anzi durissimo, non basta desiderare di essere da un'altra parte...
Pk torna in edicola e questo è per festeggiare il suo ritorno in grande stile!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Paperino aka Paperinik, Sorpresa, Un po' tutti, Uno
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Perché

Perché. Proprio. Qui?

 

 

Ciao a tutti! Per festeggiare la nuova ristampa di PK in edicola da lunedì col Corriere della Sera, ho deciso di pubblicare questa storia. Dato che il fumetto è un po’ vecchiotto e non tutti conoscono i personaggi, metto solo una piccola introduzione che permetta di capire la storia (se invece ve la ricordate, saltate pure la parte colorata!):

 

Paperino, alias Paperinik, viene assunto da suo zio come custode della Ducklair Tower, un palazzo pieno di tecnologia sconosciuta venduto a poco prezzo. Per caso si accorge della presenza di un piano in più e cerca di entrarci. Con sua grande sorpresa trova all’interno Uno, un’intelligenza elettronica sofisticatissima, che si offre di aiutarlo nel suo ruolo di supereroe in difesa della città, soprattutto perché ultimamente Paperinik si ritrova ad affrontare dei nemici molto particolari, degli invasori alieni chiamati evroniani che si nutrono di emozioni, riducendo le proprie vittime a schiavi senza volontà chiamati coolflames, riconoscibili dalla tipica fiammella azzurra che avvolge le loro teste. Tuttavia i guai non finiscono qui: Pk (diminutivo di Paperinik) dovrà vedersela anche con avversari terrestri, quali Angus Fangus, giornalista di 00 news che cerca sempre di screditarlo. Non mancano però gli aiuti, per esempio Lyla Lay, ufficialmente collega di Angus, in realtà droide del ventitreesimo secolo della Tempolizia, organismo che si occupa di impedire crimini in giro per i secoli.

 

Bene, direi che ho detto tutto l’indispensabile! La storia contiene qualche piccolo riferimento a PKNA#1 (Ombre su venere), ma non è necessario averlo letto per capire la trama!  Buon divertimento!

 

 

 

 

 

19.37

 

Uno, da brava intelligenza artificiale, sorvegliava il suo piccolo mondo, la Ducklair Tower. I piani erano tranquilli, gli ascensori funzionavano normalmente, Angus Fangus veniva sgridato nella redazione di 00 Channel. Tutto normale, insomma.

 

Nessuno sembrava ricordare l’incursione evroniana di poco prima. Nessuno tranne lui… e ovviamente Pikappa. Il suo socio, dopo aver sistemato gli invasori alieni, aveva deciso di fare ritorno a casa, dalla sua famiglia.

Uno faticava a volte a comprendere a fondo questo concetto. Famiglia? Cos’era? Ne aveva una? Se proprio si voleva tentare una comparazione, Padron Ducklair sarebbe stato forse il padre, lui il figlio e Due il fratellino cattivo.

Se Pikappa fosse stato presente, la proiezione olografica di Uno avrebbe riso. Ma ora era solo, ed era inutile questa finzione, oltre che un po’ triste.

Niente da fare, un’intelligenza come la sua si annoiava a sorvegliare solo i corridoi della torre. Uno decise di allargare il suo sguardo collegandosi alle telecamere di sorveglianza della città. Meglio buttare un occhio, anzi, diecimila, in giro. In fondo, era o no l’assistente di un supereroe?

 

Fu allora che la notò. Una piccola monovolume dai colori mali assortiti e molto sgargianti. L’auto con la targa più corta che avesse mai visto. La macchina del suo socio Pikappa, anzi, visto che era in abiti civili, sarebbe stato più corretto chiamarlo col suo vero nome. 

 

Ma il comportamento di Paperino era strano.

 

Prima di tutto, stava superando, anche se di poco, i limiti di velocità. Di poco, probabilmente, per i limiti strutturali della 313, visto che il volto del papero mostrava tutta la sua ansia.

Altro fatto degno di nota: stava tornando alla Ducklair Tower, senza che lui l’avesse chiamato. Non aveva senso, dopotutto se n’era andato da malapena mezz’ora!

E, ultimo ma non meno importante, aveva un passeggero a bordo. Un passeggero più basso di lui e con un cappuccio ben calato sulla testa.

 

Paperino parcheggiò malamente l’auto vicino alla torre e scese. Il passeggero non si mosse. Il papero provò a insistere un po’, poi lo prese per mano e l’altro, senza fare resistenza, lo seguì. Prima di entrare nell’ingresso, Paperino si fermò e aggiustò bene il cappuccio sulla testa del suo accompagnatore; poi, più veloce che riuscì, se lo trascinò  sull’ascensore.

 

« Uno, piano segreto, per favore. »

 

L’intelligenza artificiale avrebbe voluto protestare, ma si bloccò. Non gli aveva mai sentito quel tono di voce così… triste.

La porta dell’ascensore si aprì su una stanza buia e anonima, con un paio di divanetti appoggiati alle pareti.

Paperino sospirò:« Uno, per favore, puoi evitare di fare questi giochetti con l’arredamento? »

« E tu puoi evitare di portare intrusi qua dentro? »

« Senti, è un’emergenza! »

« Quale emergenza? Niente è più importante della sicurezza della Ducklair Tower! »

 

Paperino scoppiò:« QUESTO È  PIÚ IMPORTANTE DI TUTTO!!! DI TUTTO!!! POSSIBILE CHE CON TUTTI I TUOI SENSORI NON TI SIA ACCORTO DI NULLA? O SEI L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PIÚ LENTA DEL MONDO O HAI DAVVERO UN CUORE DI SILICIO!!! »

 

Uno rimase spiazzato. Non si aspettava questa reazione.

 

Paperino scosse la testa e riprese per mano il suo ospite, trascinandolo su un divanetto. Quando entrambi si furono seduti, iniziò ad accarezzargli la mano e ad abbracciarlo bisbigliando:« Tranquillo, andrà tutto bene, tutto bene… »

 

Uno non capiva più nulla. Chi era il personaggio che il suo socio trattava con tanta gentilezza? E perché quest’ultimo non reagiva?

L’intelligenza artificiale dovette però dare regione all’amico: non aveva controllato l’inatteso ospite con i suoi sensori. Sarebbe stata la prima cosa che avrebbe dovuto fare, ma era talmente preso dallo strano comportamento di Paperino…

 

Uno scansionò con attenzione l’individuo. Comprese subito l’anomalia, ma non la reazione così accesa di Paperino. Non era la prima volta che ne incontrava e non aveva mai reagito così. A meno che…

C’era un’analisi che non aveva fatto. Non l’aveva ritenuta necessaria, visto che aveva individuato all’istante che il soggetto era terrestre. Ma quando l’ebbe conclusa, Uno si diede dell’idiota per la prima volta da quando Everett aveva avviato il suo programma. Come aveva fatto a non capire?

 

« Io… scusami, hai ragione, sono l’intelligenza artificiale più lenta del mondo… non avevo scansionato… non avevo capito… »

La stanza si aprì, ritornando quella a cui Paperino era abituato. L’ologramma verde di Uno si ripresentò con la faccia più addolorata che aveva nel database.

« Non fa nulla. Anzi, scusami tu, per prima… tu non potevi sapere, avrei dovuto avvertirti prima di portarlo alla Ducklair Tower, ma ero troppo sconvolto! »

Uno avvicinò la sua immagine al piccolo ospite col cappuccio:« Quale… qual è dei tre? »

Paperino tolse il cappuccio, di colpo. Non era più necessario.

 

 

 

« Ciao Uno! A domani! »

« Ciao, Pikappa! »

Paperino scese con l’ascensore e si accomodò (per modo di dire) sul suo adorato ferrovecchio, la sua 313. Dopo aver concluso il suo turno di sorveglianza della torre, nei panni di Paperinik aveva appena sconfitto una piccola incursione evroniana ed era stanco morto. Nessuno poteva negargli una bella partita del Paperopoli in TV con tanto di pop corn!

Il cellulare squillò. Il papero sbuffò: sicuramente era Uno, ad informarlo di una nuova quanto improbabile minaccia aliena. O al massimo zio Paperone per affibbiargli un altro dei suoi “lavoretti”!

Al semaforo lo prese, ma sbarrò gli occhi: non era nessuno dei due.

Era il numero di Quo.

No, non era normale. Di solito i suoi nipotini gli mandavano degli sms, non lo chiamavano quasi mai, soprattutto quando sapevano che poteva essere al volante.

Paperino conosceva bene le norme del codice stradale, sapeva che non si sarebbe dovuto fare, ma l’ansia che gli prese lo stomaco mandò al diavolo ogni prudenza.

« Pronto? »

« Zio Paperino, dove sei? »

La stretta allo stomaco aumentò d’intensità. Conosceva Quo abbastanza bene da capire dal tono di voce che stava trattenendo a stento le lacrime.

« Sono quasi arrivato a casa! Cosa succede? »

« Non lo so! Non capiamo! Abbiamo guardato anche sul manuale delle Giovani Marmotte, ma non dice nulla a proposito! Non sappiamo che fare! »

Paperino parcheggiò malamente vicino al suo steccato. Non aveva capito nulla, ma se i suoi nipoti avevano cercato informazioni sul loro manuale e non avevano trovato nulla, la cosa era per lo meno preoccupante. Su quel libretto c’era quasi tutto lo scibile umano, era da tempo che sospettava che Everett Ducklair si fosse ispirato a quello per creare Uno!

Senza nemmeno staccare la chiamata, il papero entrò in casa.

Vide gli occhi in lacrime di due dei suoi nipoti, che non sapevano cosa fare.

Vide uno sguardo che conosceva troppo bene.

 

 

 

Si morse il becco per trattenere le lacrime« Perché? Perché. Proprio. Qui? »

« Gli evroniani attaccano un po’ dappertutto, non solo qui! »

Paperino scosse la testa:« No, Uno, non hai capito. È normale, in fondo, tu non li hai visti prima… »

« Già, per capire chi fosse sono dovuto ricorrere all’analisi del DNA. A essere sincero non mi hai neanche detto i loro nomi! »

Paperino sorrise tristemente:« Davvero? Bè, allora lascia che te lo dica ora! I miei nipoti si chiamano Quo, Qua… »

Un brivido lo scosse. Una carezza aveva sfiorato per un attimo la nuova fiammella azzurra che incastonava le bianche piume dei capelli del ragazzino:« … mentre lui è Qui! »

 

 

 

Ok, spero che la storia vi sia piaciuta! Aggiornerò appena possibile con il seguito! Se potete, per favore, lasciatemi un commentino, grazie!

CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Hinata 92

  
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