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Autore: Silvia_sic    05/02/2012    5 recensioni
Un collega fa visita a Tony Stark nella sua lussuosissima dimora, ma le cose non andranno nel migliore dei modi... Entrate turbolenti, piccoli battibecchi e parecchie incomprensioni porteranno l'intervento del nostro eroe corazzato! Una delle regole da seguire è quella di non irritare Iron Man...
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Phil Coulson, Sorpresa, Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Iron Future'
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Una splendida Dea

 

Capitolo 1: Un regalo molto speciale

 

Di giocattoli ne aveva una quantità ammirevole! Qualunque bambino della sua età sarebbe stato il più felice del mondo, ma lui non era un bambino qualunque, perciò era comprensibile la sua indifferenza a tutti quei balocchi.

 

Ovviamente il suo interesse primario era di natura ereditaria, suo padre alla sua età aveva gli stessi avanzati interessi.

 

A primo impatto poteva sembrare del tutto strano o addirittura anormale, ma dopo aver scoperto l'identità del piccoletto la faccenda diventava del tutto logica e lineare. Dopotutto era puro discendente della famiglia Stark! E si può ben capire l'interesse alla meccanica già in tenera età!

 

E chi, se non meglio di Tony Stark, poteva insegnare al figlio tutte quelle cose?!

Quel pomeriggio il piccolo Anthony si era messo in testa di costruire un guanto meccanico della stessa tecnologia dell'armatura Iron Man.

 

Tony aveva cercato di dissuadere il bimbo, ritenendo quel guanto un attrezzo pericoloso, ma dopo le innumerevoli suppliche da parte del figlio aveva ceduto, accontentando la sua richiesta e aiutandolo nella creazione del guantino metallico. Non riusciva mai a dire di no a quel monello!

 

Anthony ammirava fieramente le placche metalliche assemblate intorno alla sua piccola manina, seduto sulla scrivania a gambe incrociate con il padre difronte che, accomodato sulla poltrona, lo guardava sorridendo.

 

-Guarda! Ce l'abbiamo fatta!- esclamò tutto emozionato.

 

-Lo vedo, però adesso mi devi spiegare l'utilità di questa creazione... Hai solamente quattro anni, tra un paio di mesi sarai cresciuto e non riuscirai più ad usarlo.- osservò, indicando l'oggetto meccanico.

 

-Sì, lo so! Ma volevo fare un esperimento!-

 

-Ah! Quindi quello finirà nell'armadio degli esperimenti, che ormai è saturo... Dovremo costruire una stanza, così potrai riempirla con tutti i tuoi aggeggi. Un solo armadio non riuscirà mai a contenere tutte le tue future creazioni! Vero, genietto?!- gli chiese, scompigliandogli i capelli scuri in un gesto affettuoso.

 

Anthony rise divertito. -Ma se vado avanti con questo passo, una sola stanza non basterà! Ci serve una casa grande, grande!- affermò, ruotando le braccia all'indietro e perdendo l'equilibrio.

 

Tony prontamente lo afferrò per la maglietta, ritirandolo su e impedendogli di cadere dalla scrivania. -Prima di tutto cerchiamo di farti arrivare a fine giornata sano e salvo, terremoto che non sei altro!- Quel bambino dava proprio un bel da fare! -Per la casa, ne riparliamo quando ce ne sarà bisogno.-

 

-Ok!- esclamò, sorridendo. -Ora manca solo la verniciatura ed abbiamo finito!- disse entusiasta, osservando il suo nuovo “giocattolo”.

 

-Come sarebbe a dire che l'abbiamo finito?! Da quando in qua?!- Il piccolo guardò prima il guanto e poi il padre, non capendo cosa volesse dire.

 

-Bhè... sì, è finito!-

 

-No, mio bel genietto! Ti manca l'alimentazione!- enunciò Tony, battendo due dita sul reattore arc impiantato nel petto.

 

Anthony lo guardò tutto emozionato. -Posso davvero!?!?! Mi lasci mettere l'alimentazione?!-

 

-Certo, che puoi! Non si comincia mai un lavoro senza terminarlo del tutto!- esclamò per poi alzarsi, andando verso un armadio, sotto gli occhi attenti del suo piccolo erede.

 

-Mi fai usare una batteria come la tua o una normale?! Posso usare il reattore arc?! E se ne creiamo uno nuovo? Potremmo centralizzare l'energia in quest'unico punto, che ne pensi, papà?! ….- Da lì a dieci secondi il bimbo aveva posto una miriade di domande, tutte ambigue per un'intelligenza al di sotto della media. Tony intanto cercava qualcosa nell'armadio, curiosando dentro varie scatole e scatoloni. Anthony si accorse che il padre era concentrato a far altro al posto di rispondere a tutte quelle domande, allora incuriosito gli pose un altro piccolo quesito: -... Ma cosa stai cercando?!-

 

-Era proprio la domanda che stavo aspettando! Questo qua!- esclamò, trovando l'oggetto desiderato e mostrandolo al figlio.

 

-Cos'è?- chiese Anthony, ammirando l'oggetto luminoso nella mano del padre.

 

-A te cosa sembra?- gli domandò, risedendosi sulla poltrona di fronte al bimbo, che lo guardava dubbioso.

 

Era un oggetto discoidale con una tenue luce azzurra che partiva dal centro e si espandeva verso l'esterno. Il nucleo definito da cerchietti più scuri, rivestito da una protezione trasparente e sul retro spuntava un piccolo cavo. Anthony non aveva mai visto un oggetto del genere, ma gli ricordava vagamente una cosa a lui famigliare.

 

-...bhè... a me sembra un reattore arc... Ma l'energia sprigionata è troppo debole e poi ha figure circolari, non come il tuo che ha sagome trigone.- disse, dondolandosi sul posto e sperando di non essersi sbagliato.

 

-Tieniti pronto, perchè ora ti svelerò cos'è questo piccolo oggetto. Sei pronto?!- Anthony annuì ripetutamente, guardando il padre come se fosse un Dio sceso in Terra. -Sicuro?!- richiese Tony, tenendolo sulle spine.

 

-Sì sì sì sì sì! Dimmi, dimmi!- esclamò trepidante.

 

-Questo è in assoluto il primo reattore arc che ho costruito, fatto con palladio. La sua energia è molto ridotta poiché è stata quasi esaurita durante un combattimento e soprattutto perchè quando l'ho costruito mi trovavo in una grotta, ma questa è un'altra storia. Comunque è stupefacente il fatto che sia ancora funzionante dopo tutti questi anni, non trovi?!- disse, rigirandosi tra le dita il piccolo reattore.

 

Ovviamente Anthony non poteva sapere com'era fatto il primo prototipo di reattore, perchè lui a quel tempo non era ancora nato e soprattutto non era stato previsto! Ma nonostante questo la sua ipotesi era in parte verificata.

 

-Pensa che questo cosino ha nove anni o più! Se non fosse stato per tua madre sarebbe finito nell'inceneritore... Mio malgrado mi trovo a dire che...-

 

-La mamma ha sempre ragione!- esclamò il bimbo, terminando la frase e mettendosi poi a ridere per l'espressione dipinta sul volto del padre.

 

-Che fai?! Prendi in giro, mostriciattolo?!- lo provocò, dandogli un leggero buffetto sul naso.

 

-No! È che lo dici sempre!- In effetti non aveva tutti i torti.

 

Tony alzò gli occhi al cielo. -Uguale a sua madre!- affermò a voce bassa tra sé e sé. -Comunque... Dov'eravamo rimasti?! Ah già! Il reattore...- Tony venne interrotto dal vibrare del cellulare, posto sulla scrivania accanto al figlio.

 

Prese in mano il telefono, leggendo sullo schermo il nome di chi lo stava chiamando. Era Fury.

 

-Chi è?- domandò il bambino timidamente, cercando di osservare lo schermo del cellulare.

 

-Fury... Strano. Non chiama mai con il suo telefono. Non sarà nulla di importante! Se c'è veramente bisogno di me mi chiamerà lo S.H.I.E.L.D.- affermò, fissando con sguardo perplesso il display per poi premere il tasto rosso del palmare e gettarlo nuovamente sul tavolo.

 

-Ma... ma... ma... E se chiamava per una missione, potrebbe essere importante?!- chiese Anthony.

 

-No, tranquillo! Adesso la cosa più importante è portare a termine il tuo progetto!- disse, sorridendo e facendogli l'occhiolino. -Tornando al reattore... l'ho conservato proprio per questo momento.- Anthony lo guardava dritto negli occhi, non capendo cosa volesse dire. -Ora che sei abbastanza grande, posso affidarti questo piccolo oggetto per me molto importante.- disse, porgendogli l'arnese luminoso.

 

Il bimbo sgranò gli occhi incredulo. -Dici davvero?!- gli chiese tutto emozionato.

 

-Certo che sì! Avanti prendilo! È tutto tuo!- Anthony avvicinò lentamente le manine al reattore, per poi afferrarlo delicatamente. Il padre mollò la presa, osservando il figlio che guardava incantato l'oggetto preso in considerazione.

 

Il quel momento Anthony aveva il cuore che batteva all'impazzata dall'emozione, non aveva mai avuto il permesso di toccare un reattore arc, ora invece ne possedeva uno tutto suo e per di più era il primo prototipo che aveva creato suo padre.

 

Guardava affascinato la fonte luminosa, rigirandola tra le sue piccole manine. -Grazie, papà!- disse, alzando lo sguardo verso di lui e sorridendogli.

 

-Prego, campione! Mi raccomando: usalo con criterio e sempre con la zucca sulle spalle!- esclamò, dandogli due teneri colpetti sulla testolina.

 

Anthony annuì entusiasta. -In che modo posso usarlo come alimentatore del guanto?-

 

Tony si appoggiò allo schienale della poltrona, passandosi una mano sull'inconfondibile pizzetto. -Bhè... ci sono due casi possibili. Uno è collegarlo attraverso vie di passaggio secondario dell'energia come per la mia armatura, l'altro metodo è utilizzarlo come principale fonte, installando il reattore direttamente sul palmo del guanto. Dipende dalla potenza che vuoi utilizzare.-

 

-Io voglio usare il massimo dell'energia!-

 

-Ok! E quindi qual è la giusta scelta?- gli domandò, mettendolo alla prova.

 

-Installare il reattore sul palmo della mano!- esclamò il piccolo convito.

 

-Bravo genietto! Proprio così! Infatti l'uniraggio è il colpo più potente in assoluto! Mi raccomando però di stare attento, altrimenti se ti scappa un fascio di energia e disintegri un muro, poi chi la sente tua madre!?- esclamò Tony, facendo ridere il bimbo.

 

-Ok, starò attento, altrimenti mamma si arrabbia!- disse per poi continuare ad ammirare il suo nuovo regalo.

 

-A proposito di tua mamma... sai dov'è?-

 

Anthony scosse il capo. -Non lo so.-

 

-Vado a cercarla, appena torno voglio vedere la tua opera ultimata! E fai la guardia al laboratorio, quando io non ci sono sei tu il capo qui dentro!- esclamò, facendogli l'occhiolino.

 

Il bimbo sorrise. -Certo!- Tony si alzò e si diresse verso la scalinata che portava al piano superiore. -Ah! Papà!- lo richiamò.

 

-Dimmi.- lo esortò il padre, girandosi verso la sua direzione.

 

-Mi potresti portare un succo di frutta, per favore?-

 

-Con piacere, capo!- rispose, sorridendo e salendo le scale.

 

 

Continua...

 

 

 

NdA: Salve a tutti miei cari lettori!

Questo è il primo capitolo della mia nuova e breve ficcy! =) Spero vi sia piaciuto! Se volete sapere come continua dovrete aspettare la prossima settimana!

Grazie per aver letto! Lasciate qualche recensione!

Baci by Sic!

   
 
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