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Autore: Paw_    05/02/2012    10 recensioni
Flash/sognfic un po' lunga, ambientata dopo il 13° episodio della quarta stagione. ATTENZIONE! Contiene piccoli spoiler per chi non ha ancora visto il 13.
Castle e Beckett hanno tenuto il cane in "custodia condivisa", e stanotte Caste lo porta a Beckett, cogliendola nel mezzo dei suoi pensieri.
[ “Sì… Sì, ma non è la stessa cosa. Sai… Vorrei qualcuno che fosse sempre qui. Sempre… Sempre con me.”
“Io sono sempre con te.”
Beckett lo guarda. E decide che non vuole più stare da sola. Non vuole più stare senza di lui.
“Ti ho sentito.” ]
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Rick Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
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La canzone è "I'm lost without you", dei Blink 182. ( http://www.youtube.com/watch?v=QptgHvF7Ck0 )
 



Seduta alla sua scrivania, fissa la lavagna senza vederla veramente.
“C’è qualcosa che non va, Beckett?” Castle la guarda preoccupato. La detective alza lo sguardo su di lui.
“No.” Risponde, ma la sua faccia dice tutt’altro. “Sono solo molto stanca.”
Castle ha imparato a lasciarla perdere quando dice che è “solo molto stanca”, perché in realtà significa che sta pensando a qualcosa di suo, di personale, che non vuole condividere. Allo scrittore fa male vederla così turbata, ma finchè lei non si lascerà andare lui non potrà aiutarla. Aspetterà. Aspetterà perché la ama, e capisce che ha vissuto così tante delusioni e perdite da non riuscire più a fidarsi di nessuno.

I swear that I can go on forever again
Please let me know that my one bad day will end

“Allora,  buona notte”
“ ‘notte” risponde lei distratta.
Kate Beckett esce dal distretto poco dopo Castle, e raggiunge casa velocemente, guidando automaticamente. Entra, butta le chiavi e la borsa sul tavolino dell’ingresso e la giacca leggera sul divano. Va in bagno e riempie la vasca d’acqua bollente. La giornata è stata pesante. Nonostante la facilità con cui hanno chiuso il caso, i detectives del 12° distretto avevano dovuto fronteggiare l’omertà che vige tra i politici e la difficoltà di accusare uno di loro di un reato grave come l’omicidio.
Ma non è il caso che occupa i pensieri di Beckett. Al centro dei suoi pensieri c’è sempre lui. L’uomo di cui è innamorata da sempre, l’uomo che vede tutti i giorni, l’uomo che la fa sentire così BENE, così COMPLETA come non si sentiva da prima che sua madre morisse, l’uomo che riesce a farla sorridere e che la lascia sempre a bocca aperta. L’uomo al quale non riesce a confidarsi. Pur sapendo che lui la ama, lo ha sentito, glielo ha detto chiaramente il giorno dello sparo, non riesce ad aprirsi, a digli quello che prova.
Ti amo.
Sono due semplici parole. Non dovrebbero essere così difficili da pronunciare. Eppure eccola lì, la detective più bella, sexy, e in gamba di tutta New York, a rimuginare su Richard nella vasca da bagno, alla luce soffusa delle candele. Kate si lava i lunghi capelli con il suo shampoo preferito, quello alla ciliegia, e sta per
Suona il campanello.

I will go down as your lover, your friend
Give me your lips and with one kiss we begin

“Chi può essere a quest’ora?” si domanda irritata la donna mentre cerca un accappatoio. Infila le ciabatte di pelo e arriva con qualche difficoltà alla porta. Guarda dallo spioncino.
“Non ci posso credere! Come ho fatto a dimenticarmi che stasera devo tenere io il cane!” Apre la porta e cerca di sistemarsi l’accappatoio.
“Ehi Beck.. Wow. Ho interrotto qualcosa?” Richard non riesce a sollare lo sguardo dalle gambe della detective che spuntano, ancora bagnate, da sotto l’accappatoio.
“No Castle, entra pure, mi ero solo scordata che dovevi portare Roy.” Kate si scosta dalla porta e fa entrare l’uomo e il cane.
“Ha mangiato?”
“No.” Risponde lo scrittore. “E per la verità, nemmeno io.” Passare più tempo con Beckett non gli dispiace di certo.
“Allora aspettami un attimo. Mi metto qualcosa addosso e ordino al ristorante cinese qua sotto.” Kate va in camera da letto e si infila un paio di culottes nere, dei jeans un po’ vecchi e scoloriti, un reggiseno coordinato e una maglia a maniche corte blu, quella che usa sempre per stare in casa. Lega i capelli ancora bagnati e torna in cucina, prende il telefono e ordina per due.
“Allora, Detective, stiamo meglio dopo un lungo bagno caldo?” dice Castle con la bocca piena di riso alla cantonese.
“Perché ‘meglio’? Non stavo mica male oggi…”
“Non saprei. Al distretto, prima di uscire ti ho vista un po’ turbata…”
“Castle, stavo solo pensano al caso…”
“Il caso è chiuso. Ora è tutto nelle mani di Iron.” Lo scrittore la inchioda con i suoi occhi azzurri. “C’è dell’altro vero?”
Kate abbassa lo sguardo sulla cena. Si che c’è qualcos’altro. ‘Ma come faccio a dirglielo?’ pensa.
“Kate, sai che con me puoi parlare di tutto.” La chiama raramente con il suo nome, e quando lo fa, vuol dire che è serio, disposto ad ascoltare, che non ti interromperà con qualche battuta scema.
“E’ solo che… Sai, in questo periodo mi sento un po’ giù… Un po’… Sola.”

Are you afraid of being alone?
Cause I am. I'm lost without you

“Sola?” ‘Sapessi come mi sento io da tre anni, Kate.’
“Sì, sai, da quando ho rotto con Josh, e il Capitano non c’è più… Mi sento sola.”
“Non parli più con Lanie?”
 “Sì… Sì, ma non è la stessa cosa. Sai… Vorrei qualcuno che fosse sempre qui. Sempre… Sempre con me.”
“Io sono sempre con te.”
Beckett lo guarda. E decide che non vuole più stare da sola. Non vuole più stare senza di lui.
“Ti ho sentito.”
Le parole le escono dalla bocca senza passare dal cervello. Ormai l’ha detto, non può più tornare indietro.
“Cosa?” ribatte Rick confuso. “Quando?”
“Quando mi hanno sparato, al funerale di Montgomery. Ti ho sentito.” Ripete.
Per un po’ restano in silenzio, pensando a cosa dire, a cosa fare.
“Kate…”
“Lo pensi davvero? Insomma… Mi ami Rick?”
Lo scrittore la guarda, si perde nei suoi occhi che da duri sono diventati dolci, e speranzosi.
“Sì.” Non stacca gli occhi dai suoi “Sì, Kate. E probabilmente adesso mi dirai che non è il caso, che non dovremmo, che me ne dovrei andare dal Distretto, ma non mi importa. Ti ho sempre amata, Katherine Beckett, e non smetterò mai di amarti.”
Kate lo guarda con un’intensità ancora maggiore di prima, ma non riesce a fare altro. E’ come paralizzata, non riesce a muoversi, non riesce a parlare. Rick gira intorno al tavolo, le passa una mano dietro la schiena e la fa alzare dalla sedia. La trascina in mezzo al salotto, le prende il viso tra le mani e le posa sulle labbra un bacio carico d’amore, tenerezza e di un centinaio di altre emozioni che Kate non sapeva potessero essere espresse con un unico bacio. Kate prende i polsi di Castle e si stringe a lui, che le fa scivolare le mani sulla schiena e l’abraccia.
“Non te ne andare.” Quella della donna è quasi una supplica. Lacrime, nella sua voce.

Are you afraid of leaving tonight
Cause I am.  I'm lost without you.

“Non vado da nessuna parte.” Risponde Richard abbracciandola forte.
“Ti amo Rick.” Sussurra la bellissima detective tra le sue braccia. Gli prende il viso tra le mani e lo bacia nel più dolce dei modi, le labbra schiuse, le lingue che si assaggiano dopo tanto tempo che si sono desiderate.
“Rick” lo chiama lei con voce dolce, felice.
“Si?”
“Perché prima di baciarmi mi hai portata al centro del salotto?”
Lo scrittore arrossisce leggermente, imbarazzato.
“Istinto di sopravvivenza.”
“Eh?” Kate non capisce cosa lui le voglia dire.
“Ti ho allontanato dalle bacchette con cui stavi mangiando.”
Kate lo guarda ancora più confusa.
“Sai… In caso avessi reagito male al bacio e avessi tentato di uccidermi.”
La detective inizia a ridere a crepapelle, come  non faceva da tanto, troppo tempo, e Richard pensa che probabilmente quello è il suono più bello che abbia mai sentito.
“Oddio, Castle! Pensavi che ti avrei pugnalato con una bacchetta?” Beckett ride ancora, sta quasi piangendo dalle risate.
“Beh, con te non si sa mai!!”
“Pensi che non sarei capace di ucciderti a mani nude, scrittore?” lo provoca lei.
“Non ho dubbi che ci riusciresti. Ma amputarti le mani mi sembrava un po’ eccessivo.” Rick sta al gioco.
“Non penso che mi servano le mani per ucciderti, Rick…”
“E’ forse una proposta, detective? Intuisco forse malizia nella sua voce?”

I'll leave my room open till sunrise, for you.
I'll keep my eyes patiently focused on you.

 

Kate lo guarda maliziosa, gli prende una mano e lo trascina verso la camera da letto. Si morde il labbro inferiore. Richard non riesce a fare altro che a fissarla a bocca aperta. Poi si riscuote da quella specie di trance e le si avvicina, la prende in braccio, allacciandosi le gambe di lei al bacino. La bacia appassionatamente, le mani di Kate gli accarezzano i capelli, il viso, il petto.  Arrivati l letto, lui siede e le toglie la maglietta.
“Caspita, Beckett, se questo è il reggiseno che avevi oggi in distretto, intuisco come fai a far confessare i peggiori criminali d’America.” Castle fissa il perfetto decolleté della donna, senza riuscire a tornare al suo viso.
“No, Castle, non è quello che avevo questo oggi al distretto.” Lei gli tira su il mento con una mano e lo bacia dolcemente. “Quello che avevo oggi era rosso…” gli sussurra sulle labbra. Richard, che inizia a sentire i pantaloni decisamente troppo stretti, si morde il labbro per non fare un commento che potrebbe davvero costargli caro e scende con le labbra a baciarle il collo, i lobi delle orecchie, il petto e il seno. Kate geme piano e spinge Richard sul letto, inizia a sbottonargli la camicia e gliela toglie. Finalmente, la musa può accarezzare i pettorali del suo scrittore, può baciargli ogni centimetro di pelle, e sentire sotto di se l’eccitazione di lui che cresce. Lo guarda negli occhi, ancora una volta. Sorride.
Castle ribalta la situazione, continuando a baciare sensualmente la donna che ha desiderato per anni.
Kate non sa come si siano ritrovati nudi, sotto le coperte, la pelle sudata e bollente, i corpi intrecciati, gli odori e i sapori mischiati, eccitanti, sa solo che le piace e che è stata una stupida a negare cosa provava per Rick per così tanto tempo. Lo stringe forte, non vuole lasciarlo andare. Mai più.
“Kate?”
“Sì?”
“Mi vuoi soffocare o cosa?”
Kate ride. “Scusa. E’ solo che… Non andartene, Rick.”
“Te l’ho detto, non me ne andrò da nessuna parte.”
“Mai più?”
“Mai più. Sto troppo bene qui con te.” Dice lo scrittore baciando di nuovo la sua musa sul collo.
Quando i loro corpi si fondono, quando le due anime gemelle raggiungono il nirvana insieme, abbracciate, è come se nella stanza tutto andasse a fuoco. Non esiste nient’altro che la loro passione, il loro amore. Si addormentano stretti l’uno all’altra, la testa di Kate sul petto dell’uomo, le sue braccia che la circondano.
Il mattino dopo, Castle si sveglia da solo. Confuso, si guarda attorno, alla ricerca della donna con cui ha passato la notte. E’ stato un sogno?

Where are you now? I can hear footsteps… I'm dreaming?
And if you will, keep me from waking to believe this.

Si alza dal letto e cerca la sua camicia, senza successo. Si infila i jeans. ‘Aspetta un minuto… Questa non è casa mia!’. La speranza che non fosse solo un altro sogno di una notte con Katherine Beckett si riaccende. Apre la porta della camera della detective. Lei è in cucina, una tazza di caffè in mano mentre cucina la colazione. Indossa solo la camicia di Castle e degli slip. E’ bellissima. Si gira, e un sorriso enorme le illumina il viso.
“Buongiorno!” esclama.
“Buongiorno.” Lo scrittore la raggiunge e la circonda con un braccio. La bacia dolcemente e le mette dietro all’orecchio una ciocca di capelli.
“Sei bellissima.” Le dice, sincero.
Lei arrossisce e nasconde la faccia nell’incavo del collo di lui. Restano abbracciati ancora un po’, poi lei si gira per preparare la colazione.
“Hai imparato a cucinare? Non ci posso credere… E il tuo tempio di polistirolo?”
“Ah-ah Castle” risponde lei ironica “Guarda che io ho sempre saputo cucinare. Solo che non ne ho mai avuto il tempo.”
“O la voglia.”
Lei si volta e lo fulmina con lo sguardo, ma poi annuisce.
“Kate?”
“Sì?” Beckett ha concentrato la sua attenzione di nuovo sulle uova.
Lo scrittore la circonda con le braccia da dietro, poggiandole il mento sulla spalla e facendola sorridere.
“Vieni a vivere da me.”
“COSA?!?” Kate si gira di scatto e lo guarda con gli occhi sgranati.

Are you afraid of being alone?
Cause I am. I'm lost without you.
Are you afraid of leaving tonight?
Cause I am. I'm lost without you.

“L’hai detto tu che non vuoi più stare da sola.” Risponde lui calmo, senza togliere le mani dai suoi fianchi.
“Ma Rick… Tua madre? E Alexis? Non posso venire a stare da te così, di punto in bianco!”
“Kate, guardami.”
Lei alza lo sguardo.
“Io ti amo Kate.Ti amo, e voglio vivere con te. Non voglio perdere neanche un minuto di più. Abbiamo aspettato già abbastanza, non credi?”
“Neanche io voglio più perdere un minuto. Ma sei sicuro che a Martha e Alexis andrebbe bene?”
“Kate, è da tre anni che mia madre mi tormenta perché ti inviti a cena, secondo te le dispiacerebbe?”
“E Alexis?” ribatte Kate, ma sa già che accetterà la proposta di Richard.
“Mia figlia andrà al college tra poco. E comunque lo sai che le stai simpatica!”
“Allora… Se proprio mi guardi con quegli occhioni da cucciolo…”
“Non sto facendo lo sguardo da cucciolo!”
Kate alza un sopracciglio.
“Ok, sto facendo lo sguardo da cucciolo. Ma mi stai dicendo che vieni a vivere da me?”
“Solo se mi aiuti con il trasloco! E se non dovrò essere sempre io a portare fuori Roy!”
“Detective, per chi mi hai preso? Sono un gentleman, io…”
Ridono insieme, e si baciano ancora.
“Ti amo, Rick.” Sussurra Kate all’orecchio di Castle.
“Ti amo Kate.”
Restano abbracciati ancora un po’.
“Kate?”
“Mmmmh”
“Dici che i cani possono mangiare un uomo?”
“Perché Rick?”
“Beh… Guarda come ci sta guardando il nostro cane!”
Kate guarda il cucciolo, che in effetti ha uno sguardo piuttosto affamato. Kate tira fuori dalla dispensa una scatoletta di cibo per cani e la vuota in un piattino, sul quale Roy si avventa immediatamente.
“Quando dici che faccio gli occhi da cucciolo… Non intendi che ti guardo così vero?” Chiede lo scrittore a metà fra il sarcastico e il preoccupato.
“Beh, Castle, ieri notte ci eri molto vicino.” Gli risponde la sua musa, avvicinando pericolosamente le labbra alle sue.
Rick deglutisce a vuoto.
“Fa caldo qui dentro…”
Kate ride.
“Castle, prima di andare al distretto penso di dover proprio fare una doccia.” Dice la donna avviandosi verso il bagno. Poi si gira e guarda lo scrittore con fare provocante.
“Mi aiuti?”
Richard corre in bagno, ad aiutare la sua musa.
 

 

                - My Corner -

Hello!! Vi avevo avvisato che era una storia un po’ lunga XD
Recensite in tanti, è la mia prima ff su una serie TV! Non abbiate paura di criticare!
Bye bye!
 
 


 

 

  
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