Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: sophie_85    15/09/2006    22 recensioni
Voi credete all'amicizia tra uomo e donna? Io non ci credo più. Parla di un'amicizia finita.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La cosa più triste quando piangi, è capire che l’unica persona che può consolarti, è quella per cui stai piangendo” (Anonimo, almeno per quanto ne so)

 

 

 

Sei un bugiardo.

 

Io sono qui, in silenzio, nella mia stanza. Non ho più voglia di fare niente, perchè il mio cervello non fa altro che cercare di capire. Perchè? Che cosa è successo esattamente? Che cosa mi sono persa di così grossolano da fare così tanto la differenza?

 

Eppure mi avevi detto,

mi avevi giurato,

che non mi avresti lasciata mai.

Che saresti stato sempre con me,

che mi avresti protetta.

Nonostante i tuoi sentimenti.

Nonostante tutto.

 

Poi un giorno mi accorgo che non mi parli più come prima. C’erano dei periodi in cui ognuno di noi si prendeva il suo spazio, per metabolizzare le proprie ferite, le proprie inquietudini.

 

Ma poi ci cercavamo sempre,

perchè sapevamo che nell’altro avremmo sempre trovato appoggio,

sostegno,

coraggio.

 

Mi dicevi che mi amavi, ma che non avrebbe mai intaccato la nostra amicizia. Sono sempre stata chiara con te, e tu avevi accettato la cosa. Ne soffrivi tanto, lo so, ma non ti sei mai tirato indietro. E tu non sai quanto ti ero grata per questo. Tu eri il mio unico appoggio, sapevi tutto di me, e io di te.

 

E invece sei solo un bugiardo.

 

Un giorno smetti di parlarmi. Mi dici che hai bisogno di tempo, e io lo rispetto. Ma improvvisamente mi rendo conto che il tempo era più lungo del solito. Ti cerco, ma tu mi ignori, sfuggi i miei sguardi, non mi vuoi parlare.

 

E poi all’improvviso mi dici che non puoi più essere mio amico,

così,

da un giorno all’altro,

senza motivo.

 

Eppure ora non è più come prima, non sei più un innamorato non corrisposto, hai la tua ragazza che ami, e con cui stai insieme da molto tempo, quindi non è questo il motivo.

Mi dici che forse sono cambiata io, o forse sei cambiato tu, ma che della mia amicizia ormai non sai più che fartene. Quanti giorni ho passato a pensare a cosa ti ho aver mai potuto fare, quante notti mi ritrovavo a piangere, bagnando il cuscino. Non ho mai pianto tanto come quell’anno, passato a chiederti il perchè.

 

Mi sono resa ridicola al telefono,

cercando di parlarti,

cercando di capirti... ma l’unica cosa che sentivo dall’altra parte era la tua freddezza.

Non sei mai stato così freddo con me.

 

Sei diventato irriconoscibile. Della persona gentile che conoscevo è rimasto solo il nome.

 

Ho provato per un anno,

un intero anno,

a capire perchè,

a incolparmi,

a cercarti.

 

E mai una volta che mi sei venuto incontro.

Mai una volta un tentativo di riconciliazione.

Mai una volta una spiegazione.

 

Hai deciso di tagliare i ponti, senza neanche darmi il pretesto della litigata. Ma io in fondo al cuore pensavo che ancora ti importasse qualcosa di me, che ci tenessi. E invece no. Non ti importa più niente e l’ho capito nel modo peggiore. Quando ho avuto l’incidente stradale non ti sei neanche degnato di chiamare. Non che mi sia fatta chissà che male, ma la paura è stata tanta, e tu non c’eri. Non mi aspettavo di certo che ti precipitassi a casa mia, come avrei fatto io, ma ogni giorno che il telefono squillava, la tiepida speranza che mi scaldava il cuore  puntualmente veniva delusa.

 

Non una telefonata,

un biglietto,

un messaggio.

Niente.

 

Ormai il sole sta per tramontare, e la mia stanza è avvolta nella semioscurità, con i rumori soffusi del traffico che creano una strana atmosfera. Guardo una delle pochissime foto nostre che mi sono sfuggite quando ho messo via tutte le altre.

 

Eri tutto ciò che avevo, ma ho deciso di lasciarti andare.

 

E’ inutile stare dietro ad una persona che non ti considera più. Mi hai cancellato dalla tua vita come se fossi una macchia, e io ho intenzione di fare lo stesso con te. Quando ora ti vedo, è come se non ti riconoscessi. Non riesco neanche a starti vicino, non perchè la tua presenza mi fa male, ma perchè mi da fastidio. Sì, mi infastidisci. Sei diventato poco più di un estraneo, freddo, distaccato. Quando ti guardo provo solo disprezzo.

 

Vorrei urlarti contro  per farti capire quanto mi da fastidio la tua presenza,

per farti capire quanto mi hai ferito.

 

Ma non lo farò. Non ti darò anche questa soddisfazione. Tu devi pensare che per me vali meno di zero, che sei diventato l’ultimo dei miei pensieri, non devi sapere che mi fai nascere così tanta asprezza dentro da farmi paura.

 

Non devi sapere che nonostante tutto sei ancora abbastanza importante da farmi scrivere queste parole.

 

Non devi sapere che nonostante tutto, anche ora una stupida lacrima sta bagnando ancora una volta la nostra foto.

 

 

 

 

Cosa rimane ad un tratto della nostra amicizia? ...non è la fine di un viaggio, è solo il vuoto che inizia...

(Massimo di Cataldo - Cosa rimane di noi)

 














   
 
Leggi le 22 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: sophie_85