Storie originali > Azione
Segui la storia  |       
Autore: Kiary92    05/02/2012    1 recensioni
Questa storia non l'ho scritta io, ma ho avuto il consenso di postarla.
***
La luna illuminava il cielo, facendo luccicare sia la pistola modello Beretta nella destra che la katana che teneva nella sinistra, sporca di sangue.
Il demone gracchiò - Non uccidermi. Ti darò tutto ciò che vorrai -
- Buffo.... - commentò l’altro - Voi demoni vi sforzate di parlare solo quando non avete più scampo -
Visto che la tattica della corruzione non aveva funzionato, il rospone passò alle minacce - Io servo un padrone molto più potente di .... -
- Dicono tutti così. - sbuffò il ragazzo, mentre due spari interrompevano il monologo del mostro.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Roma, 27 Gennaio 2010, ore 00.23.

I suoi passi non facevano il minimo rumore.
Camminava con calma, come se non avesse nulla da fare, anche se la sua missione era molto urgente.
Di giorno non sarebbe passato inosservato: pantaloni neri, giubbotto nero, guanti neri, stivali neri e occhiali da sole, neri, naturalmente. Sembrava un’ inno ambulante all’ oscurità. Ma la notte era il suo regno, e nessun mortale poteva individuarlo.
Purtroppo, la preda non era mortale.
Poteva avere vent’anni, forse qualcuno di più. Capelli castani, perennemente in disordine, occhi di un colore particolare, nocciola ma con una fascia verde ai bordi. I lineamenti, affilati eppure pieni, sembravano perfettamente adatti all’ espressione calma che portava, o che tentava di portare, sempre.
Il ragazzo stava controllando una specie di Gps che teneva al polso, seguendo il segnale che l’avrebbe portato alla fine di quella nottata. Hai fianchi portava due pistole calibro 9 con quindici colpi in canna, aveva un pugnale infilato in uno stivale e dalla schiena spuntavano le else di due katane. Molte persone che appartenevano al giro si stupivano che insistesse a portare armi così antiquate, considerando l’ ottima offerta di mitragliatrici e lanciafiamme, ma lui non ragionava così. Preferiva la furtività alla forza, e aveva scoperto che non esisteva nemico che, una volta decapitato, si alzasse per ricominciare a combattere.
Svoltò l’angolo per ritrovarsi in Piazza San Pietro. In qualsiasi altra occasione si sarebbe fermato e avrebbe fatto il turista, ma non quella volta. Non con un demone categoria pesi massimi che scorrazzava in giro.
Si fermò vicino a una delle colonne, controllando il segnale. Stava diventando sempre più forte ....
Fu il suo sesto senso al salvarlo. Effettuò un salto mortale all’ indietro proprio nel momento in cui il demone gli saltava addosso. Atterrò con grazia e estrasse le katane, pronto a combattere. Il demone si girò di scatto e ringhiò, frustato dal fatto che la vittima gli fosse sfuggita. Era un demone piuttosto comune, sebbene potente. Alto circa tre metri, sembrava un’ incrocio tra Hulk e una rana. Emanava un puzzo disgustoso, più che sufficiente a sconfiggere la maggior parte degli avversari. Il mostro non attaccò. Si fermò e studiò il nemico.
Il ragazzo si affrettò a spegnere gli occhiali e l’ auricolare, prima che cominciassero a inviargli inutili informazioni sul suo avversario. Oramai ne aveva ammazzati così tanti che ne conosceva le capacità a memoria. Com’ era prevedibile il demone si accucciò sulle quattro zampe da rana e si preparò all’attacco. Per evitare di rimanere schiacciato, il giovane si mise a correre, scalando una delle colonne della Piazza talmente in fretta che chiunque avrebbe giurato che il cilindro di marmo doveva essere orizzontale, invece che verticale. L’ enorme rospo demoniaco saltò comunque, afferrando la roccia per non scivolare, mancando il suo bersaglio di un paio di metri. Proprio mentre il demone attaccava di nuovo, il ragazzo saltò, spingendo le spalle verso il basso. Mentre gli passava dietro approfittò della velocità aggiuntiva della caduta e lo colpì, lasciando due ferite lunghe e profonde sulla schiena del mostro. Atterrò leggero sulla strada, come se non fosse caduto da un’ altezza di sette metri. Il demone a causa del dolore perse la concentrazione e sbatté violentemente la testa contro la balaustra, cadendo poi di schianto sulla schiena. Si era appena ripreso e stava per voltarsi quando sentì un dolore lancinante alle gambe, che cedettero immediatamente. Poco dopo si sentì la canna di una pistola puntata alla nuca. Il ragazzo era in piedi sulla sua spalla. La luna illuminava il cielo, facendo luccicare sia la pistola modello Beretta nella destra che la katana che teneva nella sinistra, sporca di sangue.
Il demone gracchiò - Non uccidermi. Ti darò tutto ciò che vorrai -
- Buffo.... - commentò l’altro - Voi demoni vi sforzate di parlare solo quando non avete più scampo -
Visto che la tattica della corruzione non aveva funzionato, il rospone passò alle minacce - Io servo un padrone molto più potente di .... -
- Dicono tutti così. - sbuffò il ragazzo, mentre due spari interrompevano il monologo del mostro. Passò la katana sulla pelle del rospo per pulirla, poi segnò il tipo di demone e la sua classe su un taccuino elettronico e se ne andò, lasciando ai regolari il compito di pulire la scena.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Azione / Vai alla pagina dell'autore: Kiary92