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Autore: PiccoloSole    06/02/2012    2 recensioni
Lei è Sole,questa è la sua storia.
Sole è una ragazza semplice,di Manhattan con origini italiane,
è una bella ragazza,non tanto alta,occhi marron-rossicci,
capelli ricci rossi (tinti) con appena due dread
blu che le cadono sulle spalle.
Non le piacciono le "ochette" tipo cheerlider,infatti non ha molti amici.
Un nome che le rimarrà inciso sul cuore è Nathan.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Sembro una pazza,giro e rigiro per questa piazza ma lui non è ancora arrivato,siamo in pieno inverno,si gela, sono stata una cretina ad accettare il suo invito mi ha dato buca per l'ennesima volta, lo odio, no non è vero lo amo,lo amo come mai ho amato in vita mia,lui è cosi,così bello,magico,oscuro,quello che ti prende di lui è il suo essere così misterioso.In quella scuola hanno cercato in tante,forse troppe a sedurlo,non ci è mai riuscita nessuna,io ero l'unica a non dargli retta,non mi piaceva per niente,o forse si? forse volevo autoconvincermi di questo?forse perchè non mi pace unirmi a quella massa di oche?. Ma resta il fatto che lui ha scelto me,lo ricordo come fosse ieri,indossavo un paio di jeans e quella felpa larga che amo tanto,avevo i capelli scompigliatissimi,e stavo frugando dentro la borsa come una matta,non trovavo le mie sigarette,era stata una giornata pesante,si ricordo anche quello.Lui credo mi stesse osservando da molto vicino perchè al mio "Porca puttana,le sigarette!" l'ho trovato seduto accanto a me a fissarmi, mi ha fatto prendere uno spavento terribile tanto che quando mi sono girata e l'ho visto, ho fatto un salto di massimo 50 cm,e poi con un filo di voce gli ho detto"Cazzo,sei matto? Mi hai fatto prendere un colpo" e lui mi rispose "Oh,scusa non volevo metterti paura comunque senza volerlo ho sentito che hai finito le sigarette,quindi.Sigarettina?" io risposi solo con un misero"Ehm,si grazie" e accennai un sorrisetto strambo,mentre cercavo di soffiare via quella ciocca di capelli che mi era scivolata sul viso,poi lui mi sorrise,si alzo,mi volto le spalle,e scomparì in mezzo la folla,e io rimasi lì incantata da quei suoi occhi verdi,e quel suo modo di essere così gentile,ma così misterioso.Da quel giorno non ci parlammo più tra di noi ci furono solo lunghi e intensi sguardi.Ecco quello fu l'inizio della fine.Beh adesso mi ritrovo qui,al freddo e al gelo ad aspettare lui.Lui che mi ha colpito il cuore come cupido fa con le sue frecce a San Valentino,e io che odiavo le smancerie,i dolcetti, e l'amore adesso sono innamorata, beh lasciatemelo dire di una testa di cazzo che mi ha mollata qui, e adesso nevica anche,cosa potrà succedermi ancora,un mostro che mi vuole mangiare le cervella? un pazzo ubriaco che vuole stuprarmi?un passante che mi scambia per prostituta?. Vabbè non mi rimane che incamminarmi per la strada di casa,ormai è tardi è passata un'ora e mezza non credo si farà più vivo.Ho un po' paura di camminare per queste strade,una volta ho sentito che proprio in questa via hanno stuprato una ragazza,Dio più vado verso il buio più mi viene l'ansia,non c'è anima viva,la neve si fa sempre più fitta e densa non vedo quasi nulla,oddio sento una presenza dietro di me,nella mia testa penso 'No Sol,no non ti voltare' vedo quest'ombra avvicinarsi sempre di più,è un uomo,mi metto a correre lui comincia a correre insieme a me,mi ha afferata un braccio "Lasciami,lasciami" ho urlato, la neve,il buio,la luce artificiale dei lampioni,mi ha confusa.Poi sento quest'uomo abbracciarmi e stringermi al suo petto,era così caldo e piacevole,conoscevo quel profumo,era,era...
Riuscita a staccarmi dal suo abbraccio,riesco a guardarlo in faccia,si era lui,e ancora con il respiro affannoso gli dico"Ma sei matto?è possibile che ogni volta che ci incontriamo devi spuntare così dal nulla?vuoi farmi venire un colpo per forza eh?!",ripreso un attimo il respiro continuai "Ti avevo dato per disperso,ne un messaggio,ne una chiamata,niente,cazzo mi hai abbandonata lì al gelo per un ora e mezza.Adesso lasciami andare a casa,ho freddo,sonno e domani c'è scuola e non ho nemmeno studiato" e mi voltai per riprendere il mio cammino,ma nella mia mente pensavo-chiamami,ti prego chiamami- e lui mi chiamò" Ehi,Sole,aspetta un attimo fammi spiegare" mi voltai "Dimmi,sbrigati però che ho freddo" lui mi porse una mano "Vieni,andiamo in macchina ho anche un plaid" lo guardai per un attimo,guardai la sua mano e poi gliela afferrai " ok,andiamo".Durante quei pochi metri nessuno dei due disse una parola,arrivati in macchina mi disse"Sali,intanto io prendo la coperta dentro al bagagliaio" salì sulla macchina,mi appoggiai al sedile e poi misi i piedi sul cruscotto,lo feci non per stare comoda ma più che altro per fare un dispetto a lui,sapevo che gli avrebbe dato molto fastidio,infatti appena salito in macchina mi porse il plaid e mi disse"Leva i piedi da lì,sai quanto lo odio" e sottovoce sussurrai "Appunto",credo che lui fece finta di non sentirmi ma mi guardo con aria di fastidio,poi aggiunsi "Che dovevi dirmi?" lui fece un sospiro e disse "Scusami per il ritardo,ma mia madre sta poco bene e finchè mio padre non sarebbe tornato dal lavoro non mi sarei potuto muovere da casa" stentai a credergli e gli dissi "Avresti potuto mandarlo un messaggio,o anche fare uno squillo per avvertirmi.Comunque mi dispiace per tua madre,meglio che torni a casa visto che sta poco bene" lui mi guardò, mi prese la mano,e nella frazione di un secondo era appiccicato al mio naso, con un filo di voce mi disse "Sei ghiacciata" non mi diede nemmeno il tempo di rispondergli che subito mi ritrovai spiaccicate le sue labbra alle mie,piano tolse la mano dal mio ginocchio e la spostò sul viso,nel giro di pochi minuti eravamo trascinati in un bacio dolce,ma violento però sopratutto passionale,in quel bacio sentivo che mi desiderava,sentivo che mi voleva e che quel bacio valeva più di mille parole, la nostra effusione durò alcuni minuti quando si stacco mi diede un bacio sul naso e uno sulla fronte,poi mi disse "Dai piccola,ti accompagno a casa" io lo guardai e non dissi niente. Non distava molto casa mia,solo pochi minuti dalla piazza,arrivati sotto casa prima di scendere mi fermò e mi diede un piccolo bacio sulle labbra,e io gli dissi "Chiamami quando arrivi a casa,e fammi sapere come sta tua madre" lui mi rispose "Ok piccola",arrivata in casa corsi subito in camera mia,mi misi il pigiama e andai subito a letto,dopo mezzora arrivo la sua chiamata "Ciao,piccola".."Ciao,principe".Quella volta parlammo per tutta la notte.
  
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