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Autore: RobTwili    06/02/2012    11 recensioni
Mac e Zac.
Mac, innamorata di uno dei suoi migliori amici da quando, il primo giorno d'asilo, quel bambino con gli occhi blu, si è avvicinato a lei.
Zac, piccolo genio della matematica, che di donne non ne capisce.
Lei segretamente innamorata di lui.
Lui pubblicamente innamorato di Natalie Portman.
E se, una fatina bionda, spingesse Cupido a lanciare la freccia?
Spin-off di 'The revenge of the nerd'.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nerds do it better'
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zmac
Questa storia è uno spin-off di ‘The revenge of the nerd’. Questi avvenimenti  sono collocati prima dell'epilogo. Ricordo che questa storia si concentra sulla coppia di amici Zac e Mac.
 
 




Idiota, ecco come mi sentivo.
Perché, camminando avanti e indietro, in quella piccola stanza, mi sentivo proprio così.
Hugh, il mio compagno di camera, si era gentilmente offerto di passare la notte nella stanza di un nostro compagno di corso, vista la situazione delicata nella quale mi trovavo.
Mentre aspettavo, cominciai a pensare che nemmeno l’idea che avevo avuto era delle migliori.
Tutti quei sotterfugi per cercare di stupirla, i favori chiesti a Francis e le ore passate in video chat con lui.
«Zac, apri». La sua voce mi fece trasalire, tanto che lasciai cadere i miei occhiali per terra.
Riuscii a raccoglierli al secondo tentativo, avvicinandomi alla porta a grandi passi per non farla attendere.
«Ciao» salutai, appena il suo bellissimo viso si tese in un sorriso.
«Ciao. Su, fammi entrare». Era ancora arrabbiata, e aveva ragione.
Però, forse il suo umore sarebbe cambiato, una volta vista la mia sorpresa.
Da quella mattina fingevo di non ricordare che fosse il nostro anniversario: tre anni prima, proprio quella sera, ci eravamo scambiati il nostro primo bacio, durante lo Spring ball.
«Allora? Che problemi ha questo PC?» sbottò, senza nemmeno avvicinarsi per darmi un bacio. Era davvero arrabbiata, sapevo quanto teneva a quella data, proprio per quel motivo mi ero organizzato da un paio di mesi.
«Non lo so, un hacker credo. C’è sempre una scritta quando cerco di aprire un file» spiegai, sedendomi sul letto di fianco a lei e nascondendo le mani perché non notasse quanto stavo tremando.
«Vediamo che cos’ha» sospirò, sistemandosi il mio PC sulle ginocchia.
Trattenni il respiro quando la schermata del PC diventò nera; continuavo a tenere lo sguardo fisso sul volto di Mac, pronto a captare ogni sua singola reazione.
Quando il messaggio comparve sullo schermo, cominciò a ridere, guardando il soffitto. «Che razza di hacker idiota è? Poteva almeno fare qualcosa di diverso. Originale, certo, ma “Vuoi sposarmi?”, cioè…» parlò, tra le risate, non capendo quello che in verità stava succedendo.
Ero un idiota, ecco il vero motivo.
Perché il mio era stato un piano stupido, che tra l’altro non aveva nemmeno funzionato.
Non riuscii a dire nulla, continuavo a guardarla, la sua testa abbandonata all’indietro, in preda a un attacco di risate che non riusciva a placare.
«Togliamo questa cosa» bofonchiò, asciugandosi una lacrima e tossendo. Schiacciò qualche tasto, aggrottando leggermente le sopracciglia, confusa. «Ma…» sussurrò, quando comparve una finestrella sullo schermo, «Zac… qualcuno ti ha installato questo virus, vedi? Questo numero indica che è qualcosa caricato direttamente, non l’hai preso navigando in internet. È stato Hugh?». Alla sua domanda capii che era giunto il momento di farmi coraggio.
Portai la mano in tasca, tastando il cerchietto d’oro.
Sì, era quello giusto.
«Mac, vuoi sposarmi?» chiesi, inginocchiandomi davanti a lei, e tenendo l’anello tra il pollice e l’indice.
Il suo sguardo saettò dall’anello ai miei occhi, per poi tornare di nuovo all’anello.
«È… è uno scherzo, vero?» mormorò, incredula. Continuava a guardare l’anello tra le mie dita, divertita, preoccupata ed emozionata.
«No, oggi è il nostro terzo anniversario e io voglio sposarti». Cercai di sorridere, sistemandomi gli occhiali che erano scesi sul naso.
«E me lo stai chiedendo con un anello con la faccia di Darth Vader sopra?» strillò, indicando l’anello, allibita.
Cominciai a ridere, sapendo che quella era esattamente la reazione che mi ero aspettato.
«Veramente questo era l’anello di prova, per vedere se mi avresti risposto sì o no. Aspetta…» mi giustificai, portando la mano in tasca e trovando il vero anello, «Mac, vuoi sposarmi?» tornai a chiedere, tenendo una mano sul polso perché stavo tremando decisamente troppo.
«È per me?». Indicò l’anello, con gli occhi che si stavano riempendo di lacrime.
«Se tu mi dici di sì, credo che lo sia» ironizzai, facendola ridere.
«Tu mi stai chiedendo di sposarti? E hai creato un programma per chiedermelo?». Vidi una lacrima sfuggire lungo la sua guancia e le circondai il volto con le mani, dandole un bacio sulle labbra.
«Mac, voglio sposarti più di quanto un elettrone sia attratto da un protone» spiegai. Cominciò a ridere per il mio riferimento alla chimica.
«Così tanto?» rise, tra le lacrime di gioia.
«». Non riuscii ad aggiungere altro, perché Mac spostò il PC dalle sue gambe, avvicinandosi a me per baciarmi.
Le sue braccia circondarono il mio collo e non riuscii a trattenere un sorriso: interpretavo il suo gesto come una risposta affermativa alla mia domanda.
«Mac» soffiai sulle sue labbra, quando mugolò infastidita perché avevo interrotto il bacio, «dovremmo ringraziare Francis, è stato lui a chiederti tutte quelle cose per il programma. Da solo non sarei mai riuscito a crearlo» spiegai.
«Sì, sì. Lo ringraziamo domani» ghignò, portando una mano sul mio petto e spingendomi verso il pavimento.
«Mac, dai» sghignazzai, prendendola in braccio e appoggiandola delicatamente con la schiena al materasso. «Prima almeno indossa l’anello».
Presi la sua mano sinistra e infilai il piccolo cerchietto d’oro all’anulare, poi le baciai il dito.
«Sai?» bisbigliò, avvicinando la mano al viso per guardare meglio il diamante, «quasi quasi preferivo l’altro».
A quella sua affermazione non resistetti, portai le mani sui suoi fianchi e cominciai a farle il solletico, ridendo del suo contorcersi sotto di me e del suo strillare il mio nome per convincermi a fermarmi.
Inutile. Non avrei smesso per un bel po’, appena prima di passare a una tortura diversa.

 
 
 
 
 
 
 
 
Ci siamo, eh?
Sono terminate anche le avventure di Zac e Mac, e ufficialmente la serie dei nerd è conclusa.
Io volevo davvero ringraziare tutti quanti, chi ha solo letto, chi ha recensito qualche capitolo e chi l’ha fatto con tutti.
Avevo pensato a un sacco di cose da dire, ma in questo momento non mi ricordo nulla.
In ogni caso, per qualsiasi cosa, NERDS’ CORNER è il gruppo e ROBERTA ROBTWILI è il mio profilo. Per favore se mi aggiungete agli amici almeno ditemi che siete lettori, grazie.
Per chi fosse interessato, YOU SAVED ME è la mia nuova originale.
Grazie ancora.
Rob.

   
 
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