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Autore: dangerandmandy    06/02/2012    10 recensioni
"... Gli occhi di tutti gli uomini erano puntati su di lei, eppure aveva un'espressione… desolata, come se si sentisse persa e cercasse se stessa. Ho paura di tutte queste sensazioni, Liam!''
''Non devi averne. Osa, Lou.''
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Una volta in pista, Niall strinse la biondina a sé cingendole la vita con un braccio. Lo sguardo di Alison ormai non lo intimoriva affatto. Anzi, gli infondeva un coraggio che non aveva mai pensato di possedere.
***
Storia scritta a quattro mani. Due identità, due modi di vivere l'amore.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Erano due. Erano amiche. Era la loro magica estate. Era l'inizio di qualcosa di nuovo.
Bridget ed Alison. Il fuoco e il ghiaccio. Si conoscevano praticamente dalla nascita. Le madri erano state inseparabili, anche se la loro amicizia si era affievolita con il procedere degli anni, con l’incalzare dei problemi. Ma quella di Bridget e Allie no. Non era destinata a finire. Non era nemmeno destinata a iniziare. Eppure erano lì.
Se una delle due doveva superare un problema, l'altra c'era. Senza troppe tragedie o problemi. Vivevano l'una in funzione dell'altra. Bee rompeva con un ragazzo e Allie sentiva il cuore spezzato per lei. E viceversa.
E il dettaglio più strano della loro amicizia era che se a una delle due stava per capitare una disgrazia o un avvenimento felice, potevano percepirlo in anticipo.
Le due amiche erano invidiate da tutta Manatthan per vari motivi. Entrambe le famiglie cui appartenevano erano benestanti, ma non se ne vantavano. Le due biondine erano grate per tutto ciò che possedevano, anche se ciò non bastava ad evitare loro occhiate cariche di odio e di invidia e allusioni taglienti al loro stato sociale. Inoltre erano belle, ma senza sforzo. Per questo a scuola ogni ragazzo era praticamente ai loro piedi. Bridget ne era lusingata e sfruttava il suo fascino per conoscerne quanti più possibile. Erano tutti come ipnotizzati da lei e la cosa la divertiva alquanto, ma non aveva mai trovato qualcuno che la guardasse come lei desiderava. Ad Allie invece infastidiva quel loro comportamento assurdo. Come potevano rinunciare alla loro dignità così facilmente? Si sentiva soffocata dalle loro proposte ridicole, dal loro morboso attaccamento a lei. Desiderava qualcuno che le fosse amico. Bridget ed Allie avevano un mucchio di sogni che avrebbero voluto realizzare insieme, ed uno di questi era certamente Londra. La patria di quei cinque ragazzi che le avevano aiutate a superare i momenti più difficili. Quanto avrebbero voluto incontrarli. Desideravano ridere e scherzare con loro e ringraziarli per tutto quello che avevano fatto per loro senza neanche saperlo. Avevano avuto bisogno delle loro voci, perché la loro vita non era così perfetta come sembrava. Entrambe avevano vissuto esperienze che le avevano segnate profondamente. Solo Allie sapeva ciò che Bridget aveva dovuto affrontare, e soltanto Bee sapeva ciò che il destino aveva riservato per Allie.
 
Bridget

Dei biondi capelli lunghi, lisci come la seta, incorniciavano il volto di Bridget. Erano simili al colore del miele, come le ripeteva sempre sua nonna. 'I tuoi capelli sono un dono', le ricordava continuamente accarezzandoglieli. Il colore della pelle della ragazza ricordava quello dell'ambra, le guance erano morbide e vellutate, le labbra rosse e carnose.
Bridget era anche molto alta, infatti era stata assunta come ragazza immagine presso diversi marchi e dopo aver posato, trovava anche il tempo per danzare. Era una forza della natura, quella ragazza. Ed era anche un'ottima calciatrice.
Quando Bridget camminava possedeva una grazia eterea, sovrannaturale. Gli occhi avevano una forma particolarmente insolita, erano grandi, furbi e sinceri. Il loro colore variava a seconda dell'umore: talvolta erano verdi, altre volte d'oro.
Il trucco che usava Bridget era muoversi, muoversi sempre, a passo tanto veloce da risultare inebriante, ma anche incauto.
Quello era il modo che usava per non ricordare: non guardare mai indietro.
Durante l'inverno si era fermata un po' e le cose dolorose, vecchie cose che credeva di aver dimenticato, l'avevano raggiunta. Non sembrava affatto Bridget Jolie.
Chi diceva che doveva esserlo?
Bridget era stata una ragazza allegra, solare, attiva e invidiata da tantissime ragazze. I ragazzi le ruotavano attorno come la terra attorno al sole.
Adorava feste, brunch e balli, adesso invece preferiva starsene a dormire e commiserarsi.
L'unica cosa che l'aveva trattenuta al mondo era stata Allie, che osservava l'amica sentendosi male per lei. Bridget era stata la sua forza, speranza e porto sicuro.
Allie tuttavia sapeva che prima o poi la sua Beezy avrebbe cominciato a ricordare e avrebbe mostrato la sofferenza che aveva rinchiuso a forza in un armadio. Ma si sa,prima o poi il passato ritorna sempre a farci visita.
A partire dai suoi 14 anni, Bridget aveva ricevuto così tanti inviti e fischi di ammirazione da non riuscire a ricordare un periodo in cui non fosse stato così.
Perché lei non era solo bella, ma faceva colpo. Il sole sembrava sorgere e tramontare sulla testa della bionda. Tutte le ragazze si perdevano un pochino, con la potente Bridget in giro.
Dopo una serie di ragazzi davvero poco sensibili e delicati, ma solo rudi e prestanti, Bridget era caduta nella rete di un uomo sposato. La mattina successiva al loro incontro aveva ascoltato le parole che l'uomo, di cui non ricordava nemmeno il nome, mormorò alla figlia per rassicurarla.''Tornerò presto a casa'', diceva. Bridget non potè fare a meno di non reputare quella situazione analoga alla sua.
Corse a casa e cominciò a ricordare, nonostante lottasse contro se stessa per non farlo. Chiuse gli occhi, si accasciò sul pavimento e ricordò il volto della madre solcato dalle lacrime.
Ricordò i suoi occhi lucidi.
Ricordò quella bambina che osservava attonita suo padre che faceva le valigie.
Sentì la voce di suo padre che le mormorava: ''Tornerò.'' E non lo aveva mai fatto.
La madre di Bridget, Madeline, una forte donna in carriera, rafforzata ulteriormente dalla scoperta del tradimento del marito, aveva condotto la figlia di appena sei anni da uno psicologo dopo che la terribile vicenda era avvenuta.
Il dottore parlava di "catatonia". Bee amava il padre, amava correre in spiaggia con lui, amava quando la teneva sulle spalle, amava sentirsi protetta. E lui l'aveva lasciata. Dopo sei mesi la piccola Bridget si riprese fino a diventare una ragazza forte, ironica, sicura di sé. Aveva dimenticato di provare nostalgia.
Ma in seguito all'incontro con quell'uomo, dopo una notte di eccessi, l'impertinente diciottenne divenne un fantasma.


Alison

Nessuno di quelli che la conoscevano riuscivano a capire chi era davvero Alison. Il mistero faceva parte di lei, lo si capiva guardandola negli occhi, quegli occhi che ricordavano il mare d'inverno. Non solo per il colore, azzurro scuro screziato di bianco, ma anche perchè il mare, in inverno, è tormentato, agitato, indomabile. E così era il suo animo. Tuttavia, sembrava sempre che riuscisse a tenere sotto controllo tutta la sua vita, quando invece era esattamente il contrario. Quanto avrebbe voluto avere il coraggio di cambiare la sua vita. Viveva in una specie di gabbia d’oro. Le sue giornate non conoscevano un attimo di svago. Subito dopo la scuola, il suo autista personale la conduceva nella scuola dove studiava danza, l’unico luogo dove si sentiva davvero al sicuro. Al termine della lezione era riportata a casa, dove la aspettava l’insegnante di pianoforte. E ancora lezioni di francese, portamento, poi svolgeva i compiti per il giorno seguente e dopo cena ripeteva i passi di danza, ossessionata com’era dall’essere perfetta. L'unica con cui era davvero se stessa era Bridget, anche se non mancavano momenti in cui neanche l'amica riusciva a spiegarsi certi suoi comportamenti.
Allie aveva una lunga chioma bionda, quasi bianca, mentre il colorito della sua pelle era candido come la neve, con accenni di rossore e qualche lentiggine sulle guance.
La sua bellezza la faceva sentire impacciata e scoperta. Le infliggeva il genere di attenzioni che detestava.
Alison passava troppo tempo ad accertarsi che nessuna delle persone di cui si fidava desse importanza al suo aspetto fisico, e a evitare quelli che lo facevano. I ragazzi della sua età la temevano, ma Allie non lo sapeva. Allontanava le persone senza neanche rendersene conto. Non sapeva che era il suo stesso sguardo ad incutere timore. 
Un giorno la sua vita prese una svolta inaspettata: si innamorò.
Allie non si lasciava mai travolgere dalle emozioni, così, quando per la prima volta si impadronirono di lei, divennero incontrollabili. Allie ebbe per la prima volta il coraggio di osare, di abbandonare la sua vita rigida e schematica, che certo non si addiceva ad una ragazza di diciassette anni. Visse insieme al suo primo amore la migliore estate della sua vita, ma, una volta giunta al termine, qualcosa si spezzò nel cuore di Allie: la madre, apprensiva nei confronti della figlia ai limiti dell’inverosimile, la costrinse a porre fine a quella relazione che tanto l’aveva cambiata, dato che si avvicinava l’autunno, e con sé il ritorno alla sua vecchia, noiosa vita.
In genere Allie registrava che una cosa era triste prima di sentirla. Questa volta l’ordine era inavvertito. E la colse di sorpresa. Faceva così male che non riusciva a sopportarlo. Era troppo difficile tornare a vivere come se nulla fosse successo. E così accadde un’altra cosa che la ragazza non aveva programmato: non toccò più cibo. Il suo corpo lo rifiutava. E si spense. Ma Allie era forte, anche se non lo dava a vedere e, nel giro di un inverno, riuscì a placare il dolore.
Era arrivata di nuovo l’estate. Era arrivata una nuova occasione per cambiare ciò che era.
    
  
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