Ultimo
Capitolo
Mi
schifavo, o perlomeno mi costringevo a farlo.
Nonostante
continuassi a insultare quell’ipocrita nei miei pensieri
volli sapere cosa
c’era sotto il letto. Mi diedi una pizza in faccia e mi
sdraiai.
La
mia stanza era piena di malinconia, tristezza. Odiavo tutto
ciò.
Sentii
bussare. Alzai la testa. Era il mio Ron.
Si sedette sul letto e mi accarezzò la fronte. Sorrisi. Mi
misi seduta.
Avvicinammo
i nostri visi. Poggiò le labbra sulle mie. Non potevo farlo.
Non potevo
baciarlo dopo un altro, non era leale.
Una
lacrima mi scese sulla guancia. Era sempre stato buono con me, mi aveva
amata.
Io ero quella che piangeva?
Sentì
i miei singhiozzi.
-Amore,
che succede?- Domandò. Mi asciugai gli occhi.
-No
è che…non mi sento bene.- Non era del tutto una
bugia, ma non contava. Stavo
giocando sporco. Lo abbracciai. –Ti amo così
tanto…- Mormorai.
-Sicura?-
Domandò quasi sospettoso. Deglutii.
-Si,
perché lo chiedi amore?- Mi ignorò.
-Ami
anche quello schifoso di Malfoy?- Scesi dal letto ed indietreggiai fino
a
sbattere contro la porta.
-Che
vuol dire?
-Che
non puoi dire di amarmi dopo aver pomiciato con quel verme.- Mi
precipitai ad
abbracciarlo. Non sapevo perché, forse poteva ascoltarmi.
Mi
strinse le braccia e mi sbatté contro il letto. Se ne
andò.
La
testa mi faceva male così mi stesi.
Vidi
una scatola.
La
tirai fuori combattendo contro i giramenti di testa.
La
aprii e vidi un abito bianco, lo tirai fuori. Era lungo ed
apparentemente
sembrava adatto ad un matrimonio.
Cercai
di dimenticare tutto e me lo infilai, per vedere come ci stessi.
Probabilmente
era da parte di Ron. Deglutii.
Mi
stava benissimo anche se risaltava un po’ il mio seno. Mi
morsi un labbro.
Attaccato
alla scatola c’era un biglietto scritto in magnifica
calligrafia. Sussultai. Non
era quella del mio fidanzato. La aprii.
Giardino della scuola. 23.00
ora Babbana.
Draco
Avevo
voglia di schiacciarlo, di ucciderlo. Decisi di andarci ed anche col
vestito
che mi aveva regalato indosso.
***
Mi
trovavo su una panchina in marmo. Ero in anticipo.
Sentii
una mano arrivarmi sulla gamba per poi scendermi all’inguine.
Mi eccitai.
-Marlfoy.
Mollami.- Non mi ascoltò e poggiò le sue labbra
sulle mie di nuovo. Maledettamente
ricambiai un’altra volta.
La
sua mano scendeva sempre di più arrivando in posti dove non
doveva.
Mi
baciava dappertutto.
Si
slacciò i pantaloni e capii di star facendo il
più grande sbaglio della mia
vita, ma continuai.+
Continuai
con lui che mi entrava dentro e mi sbatteva sul muro.
Sentivo
il piacere che saliva, i miei gemiti, i suoi.
Stavo commettendo il più grande errore della mia vita.
Angolo Dell'autrice:
VI PREGO DI
RECENSIRE TUTTI.