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Autore: Marziolin    07/02/2012    10 recensioni
"Quando Nick entrò nella sua stanza quella sera, dopo aver attraversato il corridoio nella più totale oscurità a causa di un blackout improvviso e aver passato l’intero pomeriggio a ripassare per il compito di Letteratura con Thad, tutto si sarebbe aspettato tranne trovare Jeff – o almeno quella sembrava la sagoma di Jeff – rannicchiato sulla poltrona.
- Fermo!- si sentì gridare addosso appena chiuse la porta alle sue spalle, lo zaino contenente i libri di scuola ancora stretto tra le mani.
- Chiunque tu sia, non ti muovere- lo avvertì nuovamente Jeff, mentre, con uno sguardo perplesso, Nick restava immobile nell’oscurità della stanza."
[Nick/Jeff]
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval, Warblers/Usignoli | Coppie: Nick/Jeff
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blackout

 
Quando Nick entrò nella sua stanza quella sera, dopo aver attraversato il corridoio nella più totale oscurità a causa di un blackout improvviso e aver passato l’intero pomeriggio a ripassare per il compito di Letteratura con Thad, tutto si sarebbe aspettato tranne trovare Jeff – o almeno quella sembrava la sagoma di Jeff –  rannicchiato sulla poltrona.
- Fermo!- si sentì gridare addosso appena chiuse la porta alle sue spalle, lo zaino contenente i libri di scuola ancora stretto tra le mani.
- Chiunque tu sia, non ti muovere- lo avvertì nuovamente Jeff, mentre, con uno sguardo perplesso, Nick restava immobile nell’oscurità della stanza.
Il ragazzo si lasciò andare a una risatina divertita.
- Nick, sei tu?- chiese Jeff, con voce leggermente sollevata.
- No, sono Babbo Natale - sbuffò Nick, allungando le mani davanti a sé per evitare di inciampare.
- Certo che sono io, con chi condividi la stanza, idiota?- disse poi, mentre con il piede destro inciampava in quella che con tutta probabilità era una scarpa.
- Oh grazie al cielo!- esclamò Jeff, sollevando appena le coperte, mentre batteva un paio di colpi sul bracciolo della poltrona per far capire all’amico la sua posizione.
- Chi pensavi che fosse, Jeff?
- Non lo so! Sono venti minuti che chiunque passa davanti alla porta inizia a bussare, credendo che si tratti della propria stanza!
Nick rise, poggiando la mano su qualcosa di morbido e liscio.
 - Hai la mano sulla mia faccia, Nick- disse poi il ragazzo biondo, afferrandogliela per tirarlo accanto a sé.
- Oh, scusa- borbottò quest’ultimo, mentre avvertiva Jeff allontanarsi per far posto anche a lui sulla poltrona.
- E tu che ci facevi qui al buio?
Jeff aprì la bocca per parlare, quando un rumore improvviso proveniente dal corridoio lo fece saltare sul posto; il ragazzo afferrò il braccio del ragazzo seduto accanto a lui, per poi stringerlo forte.
- Ehi, tranquillo. Sarà qualcuno dei ragazzi che è andato a sbattere. Io l’ho fatto almeno tre volte prima di arrivare alla stanza giusta- gli disse Nick, accarezzandogli la spalla per tranquillizzarlo un po’.
- Forse hai ragione- cedette Jeff, mentre Nick lo sentiva annuire accanto al suo petto.
Nick arrossì leggermente, l’oscurità dalla sua parte.
- Nick?- domandò Jeff, dopo un paio di minuti di silenzio durante i quali non aveva mai allentato la sua presa attorno al braccio del migliore amico.
- Sì?
- Devo confessarti una cosa- borbottò poi, il naso arricciato in una smorfia imbarazzata invisibile a Nick.
Il ragazzo trasalì, mentre un brivido gli percorreva la schiena.
“È forse possibile che anche Jeff…?”
- Vedi, non è una cosa facile da dire, perché è piuttosto imbarazzante e…
Nick rise leggermente, allungando il braccio libero per cingergli le spalle, lasciandolo accomodare meglio contro il suo petto.
- Non preoccuparti, Jeff, credo di aver capito- lo interruppe Nick, un sorriso sereno sul viso e il cuore più leggero.
- E… allora perché non stai ancora ridendo?
- Perché siamo sulla stessa barca.
Jeff sgranò gli occhi, sorpreso.
- Anche tu?!- esclamò sorpreso, mentre Nick annuiva.
- Da almeno due anni.
- Due anni? Io è dalle scuole elementari, credo.
Nick si voltò di scatto verso il compagno, riuscendo a scorgere nell’oscurità il riflesso della collana che era solito portare al collo.
- Aspetta, ma di cosa stai parlando?- domandò poi, confuso.
- Della mia paura del buio. Tu di cosa stai parlando?
“Illuso, non sei altro che un cretino, come hai potuto pensare di piacere a Jeff?”
- Lascia perdere, era una stronzata.
-Eddai, Nick, sei il mio migliore amico, se io ho tirato fuori le palle e ti ho confessato una cosa che non sa nemmeno mia madre, tu dovresti fare lo stesso.
- Tirare fuori le palle?- domandò Nick, ridendo.
- In senso figurato, ovviamente.
- Peccato, e io che speravo di fare qualche numero, stasera- ironizzò poi, suscitando le risate di Jeff, che non ne voleva sapere di lasciargli il braccio. Non che a Nick dispiacesse, comunque.
- Non fare l’idiota, Nick! E sii serio.
Nick sbuffò, portandosi la mano sul volto e lasciandola scivolare sugli occhi scuri.
- È proprio questo il punto, Jeff. Io sono serissimo.
- Quindi il tuo unico problema è il volerti dare da fare con me?- lo incalzò Jeff, con voce divertita.
- E ti sembra poco?- domandò Nick, con una risatina isterica. –Sei il mio migliore amico, Jeff! Non dovrei nemmeno pensarle, certe cose!
- Il mio è decisamente un problema più grave- convenne infine Jeff, mentre Nick alzava gli occhi al cielo.
- Dici?- chiese ironico Nick.
- Assolutamente. Il tuo, chiamiamolo “problema”, è facilmente risolvibile, mentre io sono più di dieci anni che convivo con questa cosa.
- Risolvibile, eh? E come?
- Così.
Nick non fece nemmeno in tempo a chiedere spiegazioni che si ritrovò le mani di Jeff sulle guance e la sua bocca che, sfidando l’oscurità, si poggiava sulla sua.
- Dio, quanto tempo è che volevo farlo…- sussurrò infine Jeff, la fronte appoggiata a quella di Nick e un sorriso ebete sulle labbra.
- Davvero?
- Oh sì, almeno dalle scuole elementari.
Nick rise, unendo nuovamente le sue labbra a quelle del migliore amico e poggiando una mano sul suo fianco.
Il rumore di qualcosa che cade si espanse per i dormitori, ma questa volta Jeff non si spaventò, stringendosi solo un po’ contro Nick.
- E la tua paura del buio?- domandò quest’ultimo, facendo scontrare il naso con quello del ragazzo seduto vicino a lui.
- Diciamo pure che ho trovato un ottimo diversivo- rispose Jeff, poggiando la testa sulla spalla di Nick.


Quando, tre ore dopo, con un leggero “tin” il blackout terminò, la luce trovò i due ragazzi seduti ancora su quella poltrona stretti in un abbraccio la testa di Jeff abbandonata sul petto di Nick, la coperta distesa sopra entrambi e le mani intrecciate sopra di essa.
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
Fluff a palate?
Sì.
Ma non è colpa mia, Nick e Jeff mi ispirano dolcezza a non finire D:
Ormai ci sto prendendo gusto con le Niff <3
Alla prossima, Marzia!

   
 
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