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Autore: Maylea    08/02/2012    1 recensioni
Animato da una forza invisibile arrivò all’entrata del circo. L’illuminazione era tanto suggestiva da creare un atmosfera magica. Le luci sembravano vagare indisturbate nell’oscurità riscaldando i cuori delle persone. Era semplicemente meraviglioso.
Era il circo dei sogni...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rumorose come il vento, le voci si andavano ammassando sopra le teste degli agitati cittadini. C’era chi sventolava un foglietto ingiallito con enfasi e chi come il vecchio della locanda, Roland , brandiva il proprio bastone per riportare ordine e comprendere quale evento avesse dato vita a quella riunione improvvisata. Quando Roland, con un’agilità non propriamente confacente alla sua età, strappò di mano il foglietto ad una signora, la folla si placò.

Tutti gli astanti prestarono attenzione al vecchio, che stava leggendo con attenzione quell’insolito volantino giallo.

“Il circo della notte” - disse lentamente.

Era arrivato nel villaggio un circo alquanto bizzarro proprio quella mattina, Roland non aveva avuto ancora l’occasione di vedere con i suoi malconci occhi quel’insolita struttura fatta di stoffe colorate che si innalzava nella periferia Nord del suo villaggio, o meglio del suo posto nel mondo.

Alzò il capo sulla folla di curiosi che lo guardava ancora, storse il naso chiaramente infastidito e si allontanò incamminandosi  verso  quella punta colorata che si stagliava contro il cielo azzurro della primavera.

Quando arrivò nei pressi del circo vide un piccolo uomo intento ad alzare lo striscione con su scritto “le Cirque des Rêves”, fece una smorfia di evidente intolleranza, stavano rovinando il terreno. Si allontanò facendo ritorno nella sua casa, vuota come la sua mente.

Quando era un giovane mercante, un ragazzo felice, amava andare con sua moglie alle feste di paese, agli spettacoli teatrali che si svolgevano ogni estate all’aperto, sotto un cielo carico di stelle.

Bei ricordi erano quelli,lei e lui. Lei voleva sempre ballare durante le feste, si agitava in maniera infantile come una bambina che non vuole andare a letto troppo presto. Le piaceva la sua vitalità, la sua vita…

Non pensava di aver vissuto male, ma aveva assaggiato solo l’inizio di quella magia  prima che svanisse come un sogno alle prime luci de mattino..

Da quanto è che non veniva il circo lì?

Da talmente tanto tempo che faticava a ricordarlo, forse ci sarebbe andato quella sera chissà.

La sera arrivò prepotentemente senza che lui se ne rendesse conto. Era seduto sul letto fissando le scarpe adagiate sul tappetino del bagno, forse sarebbe stato bello andare al circo, lo avrebbe fatto solo quella volta, si sarebbe concessa solo quella debolezza per tornare giovane e spensierato. A lei probabilmente avrebbe fatto piacere andarci e avrebbe voluto sedere insieme ai bambini in prima fila.

Animato da una forza invisibile arrivò all’entrata del circo.  L’illuminazione era tanto suggestiva da creare un atmosfera magica. Le luci sembravano vagare indisturbate nell’oscurità riscaldando i cuori delle persone. Era semplicemente meraviglioso.

Si soffiò il naso inutilmente solo per assicurarsi che era perfetto, che poteva finalmente immergersi in quel sogno. Entrò lentamente all’interno, facendo attenzione dove posava i piedi, era più buio di quanto pensasse. Lo spettacolo era iniziato, lui si sedette agli ultimi posti.

Il tempo sembrava passare lentamente, sul palco si succedevano artisti colorati, vivaci e dannatamente dinamici, le loro movenze ricordavo i migliori balli di lei.

Per il gran finale salì sul palco Prospero l’Incantatore. La sua immagine era brillante, quasi disturbante, giocava con le luci in maniera violenta tanto da accecarlo. Chiuse gli occhi istintivamente. Quando lì riaprì era tutto bianco introno a lui, non riusciva neanche a vedere il proprio corpo da quanto quel bagliore lo avvolgeva. Improvvisamente sentì un calore, non ne era sicuro ma probabilmente proveniva dalla sua mano.

E poi la vide Lei che ballava leggiadra, sorrideva dolcemente nella sua direzione. Era tornata o lui l’aveva raggiunta, non lo sapeva, ma era lì, davanti a suoi occhi.

Attorno a lei il cielo cominciò a colorarsi, ma lei non smise di ballare, i suoi movimenti erano ben studiati e si ripetevano ancora ed ancora.

Finalmente riuscì a focalizzare il suo corpo e sospinto da una musica immaginaria iniziò a danzare con lei, l’abbracciò, respirò il suo profumo dolce, baciò le sue labbra incantevoli.

Era Il circo dei sogni.

  
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