Rumorose
come il vento, le voci si andavano ammassando sopra le teste degli
agitati
cittadini. C’era chi sventolava un foglietto ingiallito con
enfasi e chi come
il vecchio della locanda, Roland , brandiva il proprio bastone per
riportare
ordine e comprendere quale evento avesse dato vita a quella riunione
improvvisata. Quando Roland, con un’agilità non
propriamente confacente alla
sua età, strappò di mano il foglietto ad una
signora, la folla si placò.
Tutti
gli astanti prestarono attenzione al vecchio, che stava leggendo con
attenzione
quell’insolito volantino giallo.
“Il
circo della notte” - disse lentamente.
Era arrivato
nel villaggio un circo alquanto bizzarro proprio quella mattina, Roland
non
aveva avuto ancora l’occasione di vedere con i suoi malconci
occhi
quel’insolita struttura fatta di stoffe colorate che si
innalzava nella
periferia Nord del suo villaggio, o meglio del suo posto nel mondo.
Alzò
il capo
sulla folla di curiosi che lo guardava ancora, storse il naso
chiaramente
infastidito e si allontanò incamminandosi verso
quella punta
colorata che si stagliava contro
il cielo azzurro della primavera.
Quando
arrivò
nei pressi del circo vide un piccolo uomo intento ad alzare lo
striscione con su
scritto “le Cirque des Rêves”,
fece una smorfia di evidente intolleranza, stavano rovinando il terreno. Si allontanò facendo ritorno nella sua casa,
vuota come la sua
mente.
Quando era un
giovane mercante, un ragazzo felice, amava andare con sua
moglie alle feste di paese, agli spettacoli teatrali che si svolgevano
ogni
estate all’aperto, sotto un cielo carico di stelle.
Bei ricordi erano
quelli,lei e lui. Lei voleva sempre ballare durante
le feste, si agitava in maniera infantile come una bambina che non
vuole andare
a letto troppo presto. Le piaceva la sua vitalità, la sua
vita…
Non pensava di
aver vissuto male, ma aveva assaggiato solo l’inizio di
quella magia prima
che svanisse come un
sogno alle prime luci de mattino..
Da quanto
è che non veniva il circo lì?
Da talmente tanto
tempo che faticava a ricordarlo, forse ci sarebbe
andato quella sera chissà.
La sera
arrivò prepotentemente senza che lui se ne rendesse conto.
Era
seduto sul letto fissando le scarpe adagiate sul tappetino del bagno,
forse
sarebbe stato bello andare al circo, lo avrebbe fatto solo quella
volta, si
sarebbe concessa solo quella debolezza per tornare giovane e
spensierato. A
lei probabilmente avrebbe fatto piacere andarci e avrebbe voluto sedere
insieme
ai bambini in prima fila.
Animato da una
forza invisibile arrivò all’entrata del circo. L’illuminazione
era tanto suggestiva da
creare un atmosfera magica. Le luci sembravano vagare indisturbate
nell’oscurità riscaldando i cuori delle persone.
Era semplicemente
meraviglioso.
Si
soffiò il naso inutilmente solo per assicurarsi che era
perfetto,
che poteva finalmente immergersi in quel sogno. Entrò
lentamente all’interno,
facendo attenzione dove posava i piedi, era più buio di
quanto pensasse. Lo
spettacolo era iniziato, lui si sedette agli ultimi posti.
Il tempo sembrava
passare lentamente, sul palco si succedevano artisti colorati,
vivaci e dannatamente dinamici, le loro movenze ricordavo i migliori
balli di
lei.
Per il gran
finale salì sul palco Prospero l’Incantatore. La
sua
immagine era brillante, quasi disturbante, giocava con le luci in maniera
violenta tanto da accecarlo. Chiuse gli occhi istintivamente. Quando
lì riaprì
era tutto bianco introno a lui, non riusciva neanche a vedere il
proprio corpo
da quanto quel bagliore lo avvolgeva. Improvvisamente sentì
un calore, non ne
era sicuro ma probabilmente proveniva dalla sua mano.
E poi la vide Lei
che ballava leggiadra, sorrideva dolcemente nella sua
direzione. Era tornata o lui l’aveva raggiunta, non lo
sapeva, ma era lì,
davanti a suoi occhi.
Attorno a lei il
cielo cominciò a colorarsi, ma lei non smise di
ballare, i suoi movimenti erano ben studiati e si ripetevano ancora ed
ancora.
Finalmente
riuscì a focalizzare il suo corpo e sospinto da una musica
immaginaria iniziò a danzare con lei,
l’abbracciò, respirò il suo profumo
dolce, baciò le sue labbra incantevoli.
Era Il circo dei
sogni.