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Autore: Arya__    08/02/2012    11 recensioni
“Evans, sei come un fiore, quando sbocci sei ancora più bella”
“Potter, non mi sembra di avere i petali”
Non ho accettato una volta un suo invito. Mi ero ripromessa che non avrei sprecato occasioni nella mia vita.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Potter, esci con me?

 

“Ti credi divertente, Potter” disse gelida. “Ma sei solo un bullo arrogante e prepotente. Lascialo stare.

“Solo se esci con me, Evans” replicò rapido James. “Esci con me, e non alzerò mai più la bacchetta su Mocciosus”. […] “Non accetterei nemmeno se dovessi scegliere fra te e una piovra gigante” replicò Lily.

 

 

È solo uno stupido Grifondoro pompato. Stupido, stupido, stupido. Lo odio. Ma come si permette di trattarmi così! E poi chi si crede di essere!

 

“Evans, vieni ad Hogsmeade con me?”

“Scordatelo, Potter”

 

Tutte le volte la stessa storia. Sei anni che continua così. Anzi non proprio. All’inizio era solo un bimbetto undicenne con una miriade di capelli scuri. Poi è diventato giocatore di Quidditch, molto bravo tra l’altro – ma non glielo dirò mai, se voglio vivere libera. Ed è iniziata la sua insistenza nel chiedermi di uscire. Ha un fan club! Ma dico io, chi ha un fan club al giorno d’oggi? I divi del cinema! Non i giocatori di Hogwarts..

 

“Vieni al lago con me, Evans?”

“Vacci da solo dalla piovra, Potter”

 

Comunque, se ne va sempre in giro con Black, Sirius Black, rinnegato dai Black, e unico Grifondoro della famiglia. Lui, Black, Minus e Remus. Malandrini si fanno chiamare. Non capisco come faccia Remus, il caro Remus, ad essere loro amico. E sono amici davvero. Lo vedi da come scherzano, da come si parlano, da come ridono, da come si conoscono. Sarei quasi invidiosa se non fossero sempre in punizione e in mezzo ai guai.

 

“Evans, esci con me?”

“Mai, Potter”

 

Non so come faccia ad essere sempre così sorridente quel ragazzo. Va in giro per la scuola tutto felice, ridendo e scherzando, ammiccando visibilmente verso di me. E non demorde mai. Mi perseguita quasi. A volte penso mi segua. Ma no, no, non siamo arrivati a questo punto.

 

“Mi dai un bacio, Evans?”

“Prenderei l’herpes, Potter”

 

Vedo certe ragazzine guardarlo sognante. Ok, è un bel ragazzo, non lo posso negare, ma è tremendamente infantile e si burla di tutto. Troppo immaturo per me.

 

“Evans, sei sempre più bella, sai?”

“Sono uguale a ieri, Potter”

 

Non si scoraggia mai. È invidiabile la sua forza d’animo e la costanza con cui mi chiede di uscire. Se non fosse che non lo sopporto per la sua immaturità, potrei quasi pensarci. Quasi, eh.

 

“Evans, splendi come un raggio di sole”

“E’ nuvoloso, Potter”

 

Però qualcosa negli anni è cambiato. Si vede che è cresciuto, è sempre lo stesso ragazzetto ma ogni tanto fa cose sensate. E ogni tanto vedo che mi rivolge un sorriso gentile. No, non l’ho fissato, non così tanto almeno. Ok, un po’ sì. È bello. Ha quel qualcosa che gli da fascino.

 

“Evans, vieni da Madama Rosmerta con me?”

“No, Potter. Non sono tipo da cuoricini e panna.”

“Ma non hai detto no!”

“Era ovvio che fosse un no, Potter”

 

Non so ancora come faccia a continuare a chiedermi di uscire. Dopo tutti le porte sbattute in faccia, i rifiuti, le urla. Lui continua. Non posso essere solo un trofeo. Ci deve essere altro. Lo vedo come lo guardano le altre ragazze. Sembrano sognanti. Ma lui non le vede. Lo vedo che non le vede. Guarda me. Lo vedo che guarda me. Sì, un po’ l’ho fissato, ma poco. E lui guarda me.

 

“Evans, sei come un fiore, quando sbocci sei ancora più bella”

“Potter, non mi sembra di avere i petali”

 

Non ho accettato una volta un suo invito. Mi ero ripromessa che non avrei sprecato occasioni nella mia vita. Ma non so se questa sarebbe considerata un’occasione sprecata.

È qualche settimana che Potter non insiste più nel voler uscire con me. Non è che io stia male senza le sue insistenze eh! Almeno non devo più correre per cercare di evitarlo. Ma lui mi guarda lo stesso. Lo vedo che mi guarda. Ma non si avvicina. C’è una specie di tormento in quegli occhi. Fa sempre il malandrino ma lo vedo che c’è qualcosa che non va. Sembra tormentato, sì. Con tutto quello che sta succedendo nel mondo magico, è il minimo. Era l’unico che sorrideva sempre coi suoi amici, faceva ridere tutti, aveva una buona parola per chiunque. Non è mai stato un cattivo ragazzo, no quello no. Forse un po’ Malandrino. Ma non cattivo.

Non è possibile, sto pensando a James Potter e non lo sto insultando mentalmente! Sembra impossibile. Com’è che si dice? Non ti accorgi di quello che hai, finché non lo perdi. Bene. Non ho intenzione di perderlo.

 

“Ehi Potter! Potter fermati!” mi avvicinò correndo. Mi guarda sbalordito per un attimo, poi si ricompone.

“Dimmi, Evans! Avevi bisogno di me perché volevi chiedermi di uscire?” ammicca malizioso.

“Sì, Potter”

“…”

“Potter?”

“…”

“Ehi, Potter!!!”

“C-credo di non aver capito..” balbetta timido.

“Esci con me, Potter?”

 

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È una cosa scritta senza pretese. Avevo bisogno di lasciar scorrere le mani sulla tastiera e l’ho buttata giù. È un esperimento. La mia mente sperimenta personaggi nuovi. Niente di più.

La coppia Lily/James mi è sempre interessata e appena avrò tempo scriverò una FF sulla loro storia, su quello che la zia Row ha omesso. La scaletta c’è, devo solo metterla per iscritto.

La prima frase è ripresa dall’ordine della Fenice pari pari. Il resto me lo sono inventato.

Se avete piacere, fatemi sapere cosa ne pensate.

Alla prossima!

Dafne

  
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