Potter,
esci con me?
“Ti
credi divertente, Potter” disse gelida. “Ma sei
solo un
bullo arrogante e prepotente. Lascialo stare”.
“Solo
se esci con me, Evans” replicò rapido James.
“Esci con
me, e non alzerò mai più la bacchetta su
Mocciosus”. […] “Non accetterei
nemmeno se dovessi scegliere fra te e una piovra gigante”
replicò Lily.
È
solo uno stupido
Grifondoro pompato. Stupido, stupido, stupido. Lo odio. Ma come si
permette di
trattarmi così! E poi chi si crede di essere!
“Evans,
vieni ad Hogsmeade con me?”
“Scordatelo,
Potter”
Tutte le volte
la
stessa storia. Sei anni che continua così. Anzi non proprio.
All’inizio era
solo un bimbetto undicenne con una miriade di capelli scuri. Poi
è diventato
giocatore di Quidditch, molto bravo tra l’altro –
ma non glielo dirò mai, se
voglio vivere libera. Ed è iniziata la sua insistenza nel
chiedermi di uscire.
Ha un fan club! Ma dico io, chi ha un fan club al giorno
d’oggi? I divi del
cinema! Non i giocatori di Hogwarts..
“Vieni
al lago con me, Evans?”
“Vacci
da solo dalla piovra, Potter”
Comunque, se ne
va
sempre in giro con Black, Sirius Black, rinnegato dai Black, e unico
Grifondoro
della famiglia. Lui, Black, Minus e Remus. Malandrini si fanno
chiamare. Non
capisco come faccia Remus, il caro Remus, ad essere loro amico. E sono
amici
davvero. Lo vedi da come scherzano, da come si parlano, da come ridono,
da come
si conoscono. Sarei quasi invidiosa se non fossero sempre in punizione
e in
mezzo ai guai.
“Evans,
esci con me?”
“Mai,
Potter”
Non so come
faccia ad
essere sempre così sorridente quel ragazzo. Va in giro per
la scuola tutto
felice, ridendo e scherzando, ammiccando visibilmente verso di me. E
non
demorde mai. Mi perseguita quasi. A volte penso mi segua. Ma no, no,
non siamo
arrivati a questo punto.
“Mi
dai un bacio, Evans?”
“Prenderei
l’herpes, Potter”
Vedo certe
ragazzine
guardarlo sognante. Ok, è un bel ragazzo, non lo posso
negare, ma è
tremendamente infantile e si burla di tutto. Troppo immaturo per me.
“Evans,
sei sempre più bella, sai?”
“Sono
uguale a ieri, Potter”
Non si scoraggia
mai.
È invidiabile la sua forza d’animo e la costanza
con cui mi chiede di uscire.
Se non fosse che non lo sopporto per la sua immaturità,
potrei quasi pensarci. Quasi, eh.
“Evans,
splendi come un raggio di sole”
“E’
nuvoloso, Potter”
Però
qualcosa negli
anni è cambiato. Si vede che è cresciuto,
è sempre lo stesso ragazzetto ma ogni
tanto fa cose sensate. E ogni tanto vedo che mi rivolge un sorriso
gentile. No,
non l’ho fissato, non così tanto almeno. Ok, un
po’ sì. È bello. Ha quel
qualcosa che gli da fascino.
“Evans,
vieni da Madama Rosmerta con me?”
“No,
Potter. Non sono tipo da cuoricini e panna.”
“Ma
non hai detto no!”
“Era
ovvio che fosse un no, Potter”
Non so ancora
come
faccia a continuare a chiedermi di uscire. Dopo tutti le porte sbattute
in
faccia, i rifiuti, le urla. Lui continua. Non posso essere solo un
trofeo. Ci deve
essere altro. Lo vedo come lo guardano le altre ragazze. Sembrano
sognanti. Ma lui
non le vede. Lo vedo che non le vede. Guarda me.
Lo vedo che guarda me. Sì, un po’ l’ho
fissato, ma poco. E lui
guarda me.
“Evans,
sei come un fiore, quando sbocci sei ancora più
bella”
“Potter,
non mi sembra di avere i petali”
Non ho accettato
una
volta un suo invito. Mi ero ripromessa che non avrei sprecato occasioni
nella
mia vita. Ma non so se questa sarebbe considerata
un’occasione sprecata.
È
qualche settimana
che Potter non insiste più nel voler uscire con me. Non
è che io stia male
senza le sue insistenze eh! Almeno non devo più correre per
cercare di
evitarlo. Ma lui mi guarda lo stesso. Lo vedo che mi guarda. Ma non si
avvicina. C’è una specie di tormento in quegli
occhi. Fa sempre il malandrino
ma lo vedo che c’è qualcosa che non va. Sembra
tormentato, sì. Con tutto quello
che sta succedendo nel mondo magico, è il minimo. Era
l’unico che sorrideva
sempre coi suoi amici, faceva ridere tutti, aveva una buona parola per
chiunque. Non è mai stato un cattivo ragazzo, no quello no.
Forse un po’ Malandrino.
Ma non cattivo.
Non è
possibile, sto pensando
a James Potter e non lo sto insultando mentalmente! Sembra impossibile.
Com’è
che si dice? Non ti accorgi di quello che hai, finché non lo
perdi. Bene. Non ho
intenzione di perderlo.
“Ehi
Potter! Potter
fermati!” mi avvicinò correndo. Mi guarda
sbalordito per un attimo, poi si
ricompone.
“Dimmi,
Evans! Avevi
bisogno di me perché volevi chiedermi di uscire?”
ammicca malizioso.
“Sì,
Potter”
“…”
“Potter?”
“…”
“Ehi,
Potter!!!”
“C-credo
di non aver
capito..” balbetta timido.
“Esci
con me, Potter?”
È una
cosa scritta
senza pretese. Avevo bisogno di lasciar scorrere le mani sulla tastiera
e l’ho
buttata giù. È un esperimento. La mia mente
sperimenta personaggi nuovi. Niente
di più.
La coppia
Lily/James mi
è sempre interessata e appena avrò tempo
scriverò una FF sulla loro storia, su
quello che la zia Row ha omesso. La scaletta c’è,
devo solo metterla per
iscritto.
La prima frase
è
ripresa dall’ordine della Fenice pari pari. Il resto me lo
sono inventato.
Se avete
piacere,
fatemi sapere cosa ne pensate.
Alla prossima!
Dafne