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Autore: jessica80    08/02/2012    6 recensioni
Per chi ama continuare a sorridere...
Genere: Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Cure alternative'
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Mie adorate fanciulle, dedico questa storiella a Federica (che mi sopporta e supporta con tanta pazienza… NON GONGOLARE PERO’!!! ^_^) e a Saliman che mi aiuta con i dettagli tecnici!
Prima di leggere, comunque, vi suggerisco di guardarvi in internet le foto del castello di Neuschwanstein (Castello della Nuova Pietra del Cigno) e il cartone animato di Shrek.

 
*** *** ***
 
- Allora Toby come va a scuola? Stai migliorando in matematica?-
Sarah si portò un pezzo di pizza alla bocca, guardandolo con affetto.
Era felice che suo fratello fosse andato a trovarla per il week-end, si vedevano di rado da quando si era trasferita a Cranford per lavoro.
- Insomma… ma a cosa servono tutte quelle espressioni? Per essere un campione di baseball non ho bisogno di tutte quelle stupide nozioni aritmetiche.-
- Beh, e se non riuscissi a diventare un campione di baseball cosa pensi di fare in futuro senza un adeguato titolo di studio?-
Sarah osservava suo fratello che non ricambiava il suo sguardo ma teneva il viso rivolto verso il basso, fissando il piatto. Non aveva quasi toccato la sua pizza e sembrava pallido, stanco, le guance leggermente arrossate.
- Toby ti senti bene? Hai una pessima cera.-
- No, non sto bene, ho tanto mal di testa e mi fanno male le orecchie. Ho come la sensazione che una palla da baseball si sia conficcata nei timpani e ora cerchi di uscire portandosi dietro la materia grigia.-
- Beh, almeno l’umorismo non ti manca… Fa vedere.-
Sarah si alzò dal tavolo e andò verso suo fratello, si chinò su di lui e gli tastò il retro  delle orecchie con le dita.
In effetti le ghiandole erano molto gonfie e la pelle gli scottava di febbre.
- Ok ragazzo, tu mettiti a letto, io intanto avviso Karen.-
 
POCHI ISTANTI DOPO AL TELEFONO…
 
- Pronto casa Williams.-
- Ciao Karen, sono Sarah.-
- Sarah tesoro va tutto bene? Toby è arrivato?-
- Sì è arrivato questo pomeriggio ma non sta bene. Credo abbia gli orecchioni e non mi risulta che lui li abbia ancora presi. Me lo puoi confermare?-
- Certo tesoro, Toby non ha mai avuto gli orecchioni ma… pensi sia grave? Guarirà presto?-
- No non è grave, non preoccuparti. Dovrebbe stare bene entro pochi giorni ma preferisco tenerlo qui da me per evitare eventuali complicazioni. Tu e papà non avete nulla in contrario, vero?-
- Assolutamente no Sarah anzi… avviserò io Robert. Toby non può essere in mani migliori. Ti auguro una buona notte, e da un bacio a Toby da parte nostra!-
- Ok, sarà fatto, buona notte a voi!-
E con ciò Sarah chiuse la conversazione.
Ora doveva occuparsi di suo fratello e cercare di aiutarlo ad abbassare la febbre.
 
QUALCHE ORA DOPO…
 
Toby finalmente era riuscito ad addormentarsi. La Tachipirina cominciava a fare effetto e Sarah tirò  un sospiro di sollievo (e di stanchezza) mentre chiudeva la porta della stanza dove riposava il ragazzo.
- Se non sapessi che quello lì dentro è tuo fratello potrei esserne davvero geloso, considerando tutte le attenzioni che gli stai regalando.-
Il re di Goblin fissava Sarah con sguardo magnetico, la schiena contro la parete del corridoio, un piede sollevato e appoggiato al muro.
- Maestà, non vorrei sembrare indelicata ma sì, tu sei geloso, anche se si tratta di mio fratello. Ma comunque sono lieta che tu sia qui, ho bisogno di alcuni favori.-
Il volto del re si illuminò di gioia.
- Tutto ciò che vuoi mia preziosa, ogni tuo desiderio è un ordine per me e tu lo sai.-
- Perfetto! Come prima cosa togli subito i piedi dal muro. Secondo, nessuno di voi goblin, re compreso, deve mettere più piede in questa casa fino al mio prossimo ordine. Sono stata chiara?-
Jareth abbassò il piede fissando perplesso la sua Sarah. Per la prima volta dopo tanti anni, gli stava dicendo che non voleva più vederlo, lo stava forse liquidando?
- Sarah, i miei sudditi ti hanno causato qualche problema forse?-
La ragazza si avvicinò a lui, consapevole del dolore che inconsciamente gli aveva causato.
- No Jareth, assolutamente no, i tuoi goblin non hanno nessuna colpa ed io sono ben felice di ospitarli in casa mia. È solo che Toby ha la febbre alta, le orecchie gonfie e sicuramente ha preso gli orecchioni e dubito che tu li abbia mai avuti.-
- Ore… cosa?- Chiese il sovrano del labirinto visibilmente confuso.
- Come non detto, non li hai avuti. Si tratta di orecchioni Jareth e non vorrei che, se trascurati, mio fratello fosse attaccato da un momento all’altro da un’orchite. E credimi, l’ultima cosa che voglio in questo momento è che anche tu possa venirne coinvolto.-
Il re leggeva sincerità e preoccupazione nello sguardo della ragazza. Malgrado la tenerezza che provava per lei, non riuscì a reprimere una vampata improvvisa di rabbia.
- Hai detto orchite, Sarah?-
- Sì Jareth, hai capito bene.-
Il re socchiuse gli occhi fissandola con attenzione.
- Mi occuperò io di questa faccenda e tornerò non appena avrò sistemato la questione, non temere.-
Detto ciò, le diede un casto bacio sulle labbra e sparì dalla sua vista. Inutile dire che l’improvviso sbalzo di umore del re iniziò a preoccupare Sarah più della febbre di Toby.
 
Jareth si materializzò nel regno di Dreamworks alla ricerca di quello che lui aveva sempre creduto un suo amico fidato. Si incamminò veloce lungo il viale del castello, incurante degli splendidi fiori colorati che sbocciavano lungo il sentiero.
- Ciao Jareth, bella giornata non trovi?-
Il re di Goblin non degnò Fiona nemmeno di uno sguardo.
Di solito si fermava a giocare con i suoi figli, ma questa volta sembrava davvero arrabbiato.
Entrò nel grande castello della Nuova Pietra e con ampie falcate ne attraversò i corridoi per raggiungere la sala di ricevimento di re Harold. Spalancò le porte della grande stanza e si diresse a gran velocità verso la scrivania dove il povero sovrano era intento a scrivere una lettera. Non si era neppure accorto dell’arrivo del re di Goblin.
Il sovrano del labirinto si piazzò di fronte a lui, dall’altra parte del tavolo, afferrò  Harold per la collottola della camicia e lo sollevò dalla sedia. 
-  Che diavolo stai combinando, Harold?-
-  Per tutti i lumi Jareth, io non so davvero di cosa tu stia parlando!
-  Oh sì che lo sai, tu sai molto bene cosa sta succedendo!-
Harold era visibilmente allarmato e a dir poco terrorizzato dallo sguardo omicida del re di Goblin.
-  Senti Jareth, che ne diresti di rimettermi giù? Magari ne possiamo parlare con calma…-
Il sidhe aveva avvicinato il viso a quello del re di Dreamworks.
Se Jareth fosse stato un drago, sicuramente Harold avrebbe visto uscire fumo nero dalle narici del fae.
-  Io non voglio parlare. Tutto ciò che voglio in questo momento è staccarti la testa e darla in pasto agli stupidi orchi di cui tu sei re! Hai permesso a tuo genero Shrek e al suo esercito di attaccare l’Aboveground, non è vero? Avevi promesso di tenerlo d’occhio ma nemmeno tua figlia c’è riuscita e ora l’equilibrio dei due mondi è in serio pericolo.-
-  Credo ci sia un malinteso Jareth. Nessuno di noi è al corrente di questa cosa…-
Il re di goblin aveva lasciato ricadere il povero Harold sulla sedia con un tonfo. Gli ci volle qualche secondo al piccolo re degli orchi per riprendere fiato.
-  Davvero Jareth, io non so proprio di cosa tu stia blaterando. È vero, Shrek ha istituito un piccolo esercito locale per salvaguardare la vita di Fiona e dei figli ma tale armata è guidata da Ciuchino e non credo sia in grado di creare grossi danni, oltre a distruggere i giardini del castello e mangiare tutto ciò che di commestibile gli capiti sotto tiro. Ora, ti va di dirmi cosa ti è successo?-
-  Si tratta di Tobias, il fratello di Sarah, la mia Sarah. Sta diventando un… orco!-
Il re di goblin sputò l’ultima parola con disgusto.
-  Un orco? Ma ne sei sicuro?-
-  Certo che ne sono sicuro. Sarah mi ha detto che Toby ha la febbre alta, le orecchie gonfie e da un momento all’altro può essere attaccato dagli orchi. Sicuramente è già iniziata la sua mutazione così com’era successo a Fiona.- Rispose schifato all’idea.
-  Senti Jareth, io non credo che Shrek e Ciuchino siano in grado di fare del male a Sarah o a Toby anche se tutto è possibile in questo posto. Che ne dici se vengo di persona a valutare la situazione?-
L’idea non era male e, a pensarci bene, il divertimento più grande di Shrek era sguazzare nel fango e trascorrere le vacanze nella gora del labirinto in compagnia dei goblin. Forse Shrek e Ciuchino non c’entravano niente in tutto questo ma allora di chi era la colpa? Sicuramente Harold avrebbe potuto trovare la soluzione al problema.
Detto fatto. I due sparirono dalla grande sala del castello della Nuova Pietra per teletrasportarsi in un batter di ciglia nell’appartamento di Sarah.
 
Nell’Aboveground era sera inoltrata e Sarah si era addormentata sul divano. Una mano guantata e un forte profumo di cuoio la svegliò dal suo sonno tranquillo.
-  Jareth, che ci fai qui a quest’ora?- Chiese mentre si alzava, stropicciandosi gli occhi.
-  Ho trovato la soluzione ai vostri problemi Sarah, vieni.-
Il re la prese per mano e la accompagnò nel corridoio appena fuori della stanza di Toby dove c’era Harold ad aspettarli.
-  Jareth cosa sta succedendo? Di che problemi parli?-
-  Sto parlando della mutazione di Toby. È molto probabile che la sua trasformazione abbia a che fare con l’Underground.-
Sarah guardava basita i due uomini (se così si potevano definire – ma forse “maschi” era il termine più appropriato) di fronte a lei.
-  Lady Sarah, re Jareth mi ha raccontato della metamorfosi di  tuo fratello. Non credo abbia a che fare con gli abitanti del regno di Dreamworks, ma ti assicuro che avrai tutta la mia collaborazione per individuare l’orco che vi ha causato questo disagio.-
Se prima Sarah era confusa, ora stava davvero impazzendo. Si puntellò le mani sui fianchi, irritata.
-  Metamorfosi? Disagio? Ma di cosa state parlando? Jareth, esigo una spiegazione.-
-  Della trasformazione di Toby. Me l’hai detto tu che ha la febbre alta, le orecchie gonfie e che può subire un attacco dagli orchi!-
Attaccato dagli orchi? Sarah rifletté qualche istante, giusto il tempo di riordinare le idee.
-  Jareth, non ho mai detto che Toby sta per essere attaccato dagli orchi. Lord Harold, la prego di scusarci per l’inconveniente. Lei può tornare tranquillamente a Dreamworks mentre il re di Goblin si fermerà qui per discutere la questione.-   
-  Nessun problema Lady Sarah, qualora avessi bisogno di me…-
-  Non si preoccupi, terrò presente.- Rispose la ragazza senza mai distogliere lo sguardo glaciale dal sovrano del labirinto.
Non appena Harold se ne fu andato, Sarah prese il fae per mano e lo portò in cucina, facendolo accomodare su uno sgabello, mentre lei prendeva posto di fronte a lui.
-  Jareth sei impazzito? Ma perché non chiedi quando non capisci qualcosa?-
-  Sarah, io ho agito secondo…-
-  Tu non devi agire maestà, tu devi pensare. Ti rendi conto del trambusto inutile che hai creato?-
Il re si alzò visibilmente irritato. Non avrebbe tollerato un minuto di più la sua insolenza.
-  Ascolta una cosa, ragazzina crudele da strapazzo, mi hai detto tu che Toby ha la febbre, le orecchie gonfie e che rischia l’attacco degli orchi. In caso contrario io non mi sarei mai preoccupato!-
Sarah si alzò e si avvicinò al re cercando di mettere nella sua voce tutta la calma di cui era capace.
-  Ricordo perfettamente di averti detto che Toby ha gli orecchioni. Si tratta di una malattia dell’Aboveground che crea febbre e infiammazione alle orecchie. Ricordo anche di averti detto di non venire più qui perché questa malattia è contagiosa e che, se trascurata, può causare l’orchite.-
-  E cosa c’entrano gli orchi?-
-  Assolutamente nulla maestà! Anche l’orchite è una malattia dell’Aboveground e non vorrei mai che tu la contraessi.-
Ora era il turno del re di Goblin di essere perplesso.
-  E… cos’è questa orchite? Come si manifesta?-
Sarah cominciò a girargli lentamente intorno come un avvoltoio, mettendo nelle parole tutta la sua autorevolezza e professionalità.
-  Si manifesta con febbre alta Jareth, a volte supera i 38 gradi. Si soffre di inappetenza, forte sudorazione, stordimento, infiammazione, prurito e dolore forte a… beh…- Si fermò di fronte a lui puntando gli occhi sull’evidente protuberanza del re. – Sarebbe un tale peccato…-
 Lui seguì la direzione dello sguardo di Sarah, e abbassò gli occhi  fissando lo stesso punto.
-  Stai scherzando spero!- Le chiese mentre risollevava la testa di scatto verso la ragazza, il terrore riflesso negli occhi spaiati.
-  Io sono un medico, lo sai. Non scherzo mai su queste delicate... questioni.-
Rispose alzando gravemente le sopracciglia.
Mai nessuno, nella sua lunga vita, gli aveva prospettato che potesse esistere una tale tortura nell’Aboveground. Avrebbe preferito essere rinchiuso nella gora per l’eternità in compagnia dei suoi goblin (o anche da solo) piuttosto che sopportare una crudeltà simile.
Povero Tobias… Pensò in un attimo di compassione.
Jareth attirò bruscamente la ragazza a sé e regalandole un delicato bacio sulle labbra.
-  Mia Sarah, non permetterei mai che tu venissi privata di un tale… piacere. E comunque mi sono ricordato di un impegno improvviso a cui non posso assolutamente mancare. Sai com'è... uhm... il dovere mi chiama... Ci rivedremo presto mia preziosa!- E il re scomparve, lasciando nell’aria il suo dolce profumo speziato.
Sarah sghignazzò divertita e si incamminò verso la sua camera per tornare a dormire.
  
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