Libri > Il Circo della Notte
Ricorda la storia  |      
Autore: yako_chan    08/02/2012    3 recensioni
Le Cirque des Reves/ Celia/ N.Personaggio. ( Alice )
One Short.
[ … ] Alice è una sognatrice e, al contrario, Celia, la sua migliore amica quasi sorella, è invece molto realistica.
Celia, con sommo dispiacere del direttore, non ha mai provato a fare un trucco di magia, ne altro.
In compenso, però, è un’ottima addestratrice di adorabili scimmiette.
L’equilibrista le ha spesso chiesto il perché di quella scelta, ma la ragazza ha sempre liquidato la faccenda con un cenno della mano.
>
Questo però, non è vero.
[…]
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Once Upon A December

 
 
 
<< Da piccola mi avevi detto che saremmo sempre rimaste unite. >>

<< Sei sempre stata troppo ingenua, Ali. Tutti mentono. >>

Aggrotta le sopracciglia, Alice, fissandola stranita.

<< Posso perlomeno chiederti perché? >>

Celia sorride stanca: << Non credo capiresti, Ali. >>.


 
 
E’ strana, la vita nel circo.
Quando entri nel tendone, pare di esser di un altro mondo, tant’è diverso da quello reale.
Nel circo i sogni prendono vita, accade l’impossibile, si ha una visuale diversa del mondo dal quale siamo circondati.
Questo vale soprattutto per gli equilibristi che, con la loro grazia e bravura, danzano nell’aria, osservando da metri e metri d’altezza il palcoscenico sotto di loro.
Tutto sembra più piccolo, visto da lassù.
Le persone appaiono come piccoli puntini colorati che, uniti, formano costellazioni.
Il tendone, d’altro canto, pare il cielo.
Un cielo a strisce rosse e dorate dove al suo interno serpeggiano magie e illusioni che conquistano i cuori degli spettatori.
C’è però un circo in cui i sogni possono tramutarsi in incubi.
Si chiama “ le Cirque des Reves “ e la dentro, ladies and gentlemen, ogni acrobata è una stella, il firmamento attorno a loro è nero e bianco - come il manto di una zebra -  ed ogni notte, quando prende magicamente vita - una maledizione lanciata da una fata cattiva lo impone - sogni e incubi si uniscono, dando vita a qualcosa di assolutamente meraviglioso.
E li vi è Alice, e guai a sbagliare la pronuncia del suo nome!
E’ all’inglese: Alis.
Il suo vero appellativo è del tutto sconosciuto ed, anche se è una delle stelle più luminose che vivono in quel mondo a parte, è anche una spettatrice, che osserva quel mondo senza mai interferire se non quando è strettamente necessario.
Alice è una ballerina.
Ogni notte si esibisce su un filo sottile sospesa nel vuoto e danza.
E, tra pliè e giravolte, nelle città è famosa col nome di Alice la Magica.
E’ arrivata nel circo che era poco più che una marmocchia e da allora la sua vita è incondizionatamente cambiata.



 
 
Gonfia le guancie come una bambina e Celia ride nel guardarla.

E’ passato tempo, ma Alice è sempre la stessa.

All’inizio era spaventata e credere che col passare dei giorni, dei mesi, degli anni la bambina e ragazza che aveva imparato a conoscere fosse scomparsa, lasciando il posto a qualcuno di più maturo e estraneo l’aveva terrorizzata.

Invece, e non sa se gioirne o no, Alice è uguale a come l’aveva lasciata.

Con la gioia di vivere che l’aveva sempre caratterizzata, la visuale del mondo tutta sua e il suo sorriso gaio.

E a Celia viene naturale pensare che una come lei, la fuori, non potrebbe sopravvivere nemmeno un minuto.

Perché la realtà non è magica come Alice ha sempre pensato e la gente non è disposta ad aiutare gli altri pur non ricevendo nulla in cambio, come al contrario farebbe la sua giovane e gentile amica.

<< Mi sei mancata. >> le sussurra lei sull’orlo delle lacrime  << Ti ho cercata a lungo. >>
 



 
Aveva otto anni, tanto freddo e non una casa.
Il suo nome non ve lo dirà, non vuole.
Anche perché non cambierebbe la vita a nessuno saperlo e, francamente, non sono affari vostri.
Stava scappando, correndo via dai suoi peggiori incubi e, dopo tanto girovagare, ecco comparire davanti ai sui occhi verdi un bizzarro tendone a strisce.
C’è un’insegna, ma la bimba non sa leggere.
Incuriosita, entra circospetta, ed ecco Alice muovere i primi passi nel Paese delle Meraviglie.
Sei anni dopo la stessa bambina infreddolita, sola e impaurita ha quattordici anni, una casa con una famiglia un po’ strana e una migliore amica.
Quest’ultima un nome d’arte non ce l’ha.
Le ha detto una volta che è inutile nascondersi sotto un falso nome, che tanto la personalità non cambia, e che bisogna accettarsi per quello che si è.
Alice aveva replicato che lei non si nascondeva, ne fingeva di essere qualcun altro.
Semplicemente, quando si vive in un mondo magico, bisogna avere un nome adeguato.
Era rimasta in silenzio, l’amica, limitandosi a sorriderle dolcemente.
<< La vita non è sempre un sogno. >>
<< Si, invece. Sei tu che la vedi dalla prospettiva sbagliata. >>
Alice è una sognatrice e, al contrario, Celia, la sua migliore amica quasi sorella, è invece molto realistica.
Celia, con sommo dispiacere del direttore, non ha mai provato a fare un trucco di magia, ne altro.
In compenso, però, è un’ottima addestratrice di adorabili scimmiette.
L’equilibrista le ha spesso chiesto il perché di quella scelta, ma la ragazza ha sempre liquidato la faccenda con un cenno della mano.
<< Magie e illusioni. Non sono altro che semplici trucchi. Non ci trovo niente di emozionante. >>
Questo però, non è vero.
Perché Alice sa. Alice la conosce. Alice riesce a vederla, la scintilla che si accende nei suoi occhi quando osserva una delle illusioni del padre.
Perché Alice l’ha osservata, giorni addietro, allenarsi a mezzogiorno, quando il circo è nel più completo silenzio, con strumenti elementari come cilindro e bacchetta.
Ha visto le sue lacrime, i suoi sguardi tristi nel sapere di essere una delusione per il padre.
Alice però tace, sapendo che Celia è orgogliosa e che, se non è lei a permetterlo, non accetterà mai il suo conforto.
 

<< Quando quella volta, allo spettacolo non eri venuta, mi era preso un colpo. >> afferma candidamente Alice, calciando un sasso << Ho subito pensato al peggio. >>
 

Manca solo mezz’ora, all’inizio del suo spettacolo.
E’ nervosa, lo è sempre.
Stringe i pugni, mordendosi il labbro inferiore, facendolo sanguinare.
Gli occhi seguono frenetici il numero in corso: il lancio dei coltelli.
La ruota gira e i coltelli, uno dopo l’altro, si conficcano su di essa, accanto alle braccia, la testa e le gambe della giovane legataci sopra.
Le luci colorate illuminano l’ambiente ma il Lanciatore non si lascia distrarre e con maestrale bravura lancia le ultime due lame.
Scrosciano applausi e il Lanciatore con la sua assistente ora libera si inchinano, ringraziando il pubblico.
Ci sono addirittura richieste di un bis, però non si può.
Mancano solo due ore al sorgere del sole.
Lo spettacolo deve andare avanti.
 

 
<< Non pensavo di rivederti. >>
Sorride amara << Potrei dire la stessa cosa. >>
Celia fa una smorfia e si sistema un ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Sono trascorsi tre anni, e molte cose sono cambiate.
Alice ha tutto il diritto di avercela con lei e, per questo, le pare strano che sia così fredda.
<< Te ne sei andata senza dire nulla. >> dice all’improvviso Alice con tono piatto.
Gli occhi verdi, di solito allegri, sono ora inespressivi e l’unica emozione che trasmettono è l’assoluta indifferenza.
<< Si. >>
Servirebbe a qualcosa mentire?
No.
Alice assottiglia lo sguardo << Codarda. >>
<< Lo so. >>
<< Non hai altro da dire? >>
Non riesce a sostenere lo sguardo furioso che le sta rivolgendo Alice e perciò preferisce abbassare il suo, fissando la punta dei suoi stivali.
<< No. >>
 


<< Ho sempre trovato snervante la tua logica, sai? >>

<< Io posso decisamente affermare di poter provare la stessa cosa per la tua, di logica. >>
 


E’ una notte d’inverno, la neve arriva fino alle caviglie e ogni rumore tace.
S’ode solo il verso di un gufo che, con grandi occhi gialli, osserva quelle due strane figure al di sotto del suo albero.
Si tengono per mano, incrociando le dita tra loro.
Nei loro cuori un senso di profonda malinconia e tristezza.
I loro occhi fissano un punto di fronte a loro, vedendo qualcosa di visibile solo a loro.
La più alta delle due strattona leggermente l’altra, accennando con la testa il sole che sta per nascere.
Insieme osservano, inerti, l’astro splendente prendere il sopravvento su la loro amata oscurità.
 

Apre al Crepuscolo
Chiude all’Alba

 
Per loro, le esibizioni sono concluse.

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Circo della Notte / Vai alla pagina dell'autore: yako_chan