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Autore: Daenerys_Snow    09/02/2012    4 recensioni
- A volte è così stupido – sussurrò la ragazza con gli chignon a quella dagli occhi color bianco perla.
- Può darsi che l’abbia fatto solo per farti capire che tiene a te, non pensi? – le chiese Hinata.
Non le arrivò risposta dopo trenta secondi e pensò di aver centrato il segno.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
- Questa storia fa parte della serie 'Smile & Juy'
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Siamo cresciuti ed io voglio vivere
 
 
 
Una ragazza con gli chignon correva per le strade del Villaggio della Foglia. Le mancava quasi il fiato. Il vento si faceva sentire e le scompigliava alcuni ciuffi sul viso.
-         Finalmente sei arrivata!– esclamò un ragazzo con il giubbotto e con la pelliccia che gli copriva gran parte del volto. – Non ci speravo più ormai.
-         Scusami – disse lei con il respiro leggermente irregolare. Le mani poggiate sulle ginocchia piegate fecero notare a Kiba che la sua amica aveva corso molto.
-         Non fa nulla, dai.– disse mettendole una mano sulla spalla – E poi non mi perdonerebbe mai Akamaru se ti dicessi qualcosa. – dicendo ciò, fece uscir fuori dalla felpa il piccolo cagnolino che saltò addosso a Tenten.
 
 
-         Ehi, Ten, stai bene?
Kiba si stava veramente preoccupando per la sua amica. Non riusciva a concentrarsi per niente e non mirava correttamente nemmeno un bersaglio.
-         Oh, ehm… tutt’apposto, tranquillo, Kiba.– rispose lei grattandosi la nuca leggermente imbarazzata.
-         Dimmi la verità– continuò l’altro alzandosi da terra e avvicinandosi.
-         Ma io te l’ho detta: sto bene, te lo giuro.– tentò di giustificarsi lei per quegli strani comportamenti.
-         Sicura? A me puoi dire come…
-         Sto bene, ok?!– gridò Tenten con fare arrabbiato e dopo pochi secondi di silenzio alzò i tacchi e se ne andò.
Forse non dovevano allenarsi insieme quel giorno.
 
 
-         Dove si sarà cacciata?– si chiese Kiba camminando per le strade del Villaggio. Akamaru era triste e gli camminava accanto. – Sì, forse hai ragione - rispose al fedele compagno di viaggio – Stavolta s’è veramente arrabbiata. Ho esagerato, non è vero?
Dal cagnolino ricevette solo un impercettibile annuire del capo. Sì, Kiba era simpatico, convincente e molto d’aiuto quand’eri giù di morale. Ma spesso capitava che fosse piuttosto invadente negli affari degli altri, specie di chi gli era amico. Un po’ come Ten, la sua compagna d’infanzia, anche se durante l’accademia non erano troppo affiatati.
-         Chissà dove si sarà cacciata ora…
 
 
-         A volte è così stupido– sussurrò la ragazza con gli chignon a quella dagli occhi color bianco perla.
-         Può darsi che l’abbia fatto solo per farti capire che tiene a te, non pensi? – le chiese Hinata.
Non le arrivò risposta dopo trenta secondi e pensò di aver centrato il segno.
-         Non gli hai ancora detto di Neji, non è così Ten?– domandò sempre la stessa facendo un minuscolo sorriso e alzando lo sguardo per guardare gli occhi dell’amica.
-         No…- rispose semplicemente Tenten dispiaciuta. Non voleva deludere nessuno, ma non ci poteva fare nulla se si era perdutamente innamorata di uno dei migliori amici del suo amico.
 
 
Il giorno dopo Kiba si alzò col piede sbagliato. Dopo aver passato intere ore a pensare a Tenten, non era riuscito a dormire, e questo gli provocò il cattivo umore di quel giorno. Tant’è che nemmeno si accorse che il povero Akamaru aveva una fame tremenda.
-         Non guardarmi con quella faccia. – disse in direzione dell’animale – Non è giornata. – affermò serio e irato prendendo i suoi vestiti dall’armadio.
Ma dopo nemmeno cinque secondi sentì dei Toc provenire dalla porta. Forse era Hinata che si voleva sfogare con lui parlandogli per intere ore del suo amore impossibile per Naruto. O magari era qualcun altro venuto a rompergli.
-         Buongiorno, Kiba– disse semplicemente Tenten sulla porta dopo che l’amico le aveva aperto con una faccia a dir poco sbalordita. – Ti va di parlare un po’?
 
 
 
I due ragazzi incominciarono a passeggiare per il Villaggio. Il silenzio sembrava aver avuto la meglio, finché Kiba non prese parola.
-         Come stai oggi, Ten?
-         Io? Bene, perché? Che domande fai?– chiese un po’ preoccupata per l’atteggiamento serio dell’amico, il quale non aveva mai assunto un comportamento del genere.
-         Ieri sei scappata e pensavo che stessi male, tutto qui. Sicura di star bene?– chiese ancora più premuroso.
-         Sì, certo, ovvio. Io sto alla grande… Giusto stanotte non ho dormito benissimo, ma sai come sono fatta, no? Sono ansiosa… anche se appaio sempre come la ragazza determinata.– finì con un sorrisetto timoroso che l’altro potesse scoprire da quelle semplici parole la verità.
-         Se lo dici tu…- e mise le braccia dietro la nuca. – Mi fido. Ma com’è stanotte eri ansiosa? – chiese leggermente incuriosito.
-         Perché… io ti devo dire una cosa…- aspettò uno sguardo d’approvazione da parte dell’altro che non tardò. – Mi piace Neji.
 
 
Dopo quelle tre parole, Kiba aveva trascinato per un braccio la povera Tenten fino ad arrivare davanti casa di lui.
-         Stai scherzando, vero? – chiese all’improvviso il ragazzo lasciandola.
Sta di fatto che a Kiba non piaceva Neji. Ok, qualche chiacchierata (per modo di dire) se la facevano anche, ma per lui il ragazzo dagli occhi color bianco perla non era abbastanza affidabile. E poi non voleva che la sua amica lo frequentasse: era sempre stato un tipo solitario, di poche parole e poi non conoscevano proprio tutto del suo passato.
-         Ma qual è il problema?– chiese lei confusa. Infondo se l’aspettava una scenata del genere, ma non così appariscente.
-         Lo sai che non mi piace come tratta la gente, e tu mi vieni a dire che sei innamorata di quello lì? Ma sei fuori, eh?– ci mancava poco che urlasse.
-         Sei tu quello fuori, Kiba. Non capisci che a me piace sul serio?– ma dall’amico non ricevette risposta: aveva lo sguardo altrove e cercava di non incontrare quello di Tenten.
 
 
-         Lo odio con tutta me stessa!!– urlò ad alta voce Ten mentre lanciava tutti i possibili tipi di armi ai bersagli che aveva messo nel bosco il giorno prima con Kiba. La rabbia era troppo forte per rimpiazzarla con qualche misera lacrima; era molto meglio sfogarsi con gli allenamenti. – Come si permette di dirmi ciò che devo e non devo fare? Chi è per ordinarmi di fare qualcosa?
Ma dei passi la fecero calmare, forse per la paura.
-         Neji, che ci fai qui?– chiese stupita. Il rossore fece la sua comparsa ben presto.
-         Niente, ero venuto solo per allenarmi. Ma ti ho vista ed ho notato la tua rabbia, diciamo…- la guardò con sguardo severo. – Vuoi parlarne?
Era la prima volta che le diceva una cosa simile. E Neji, notando lo sguardo sconvolto dell’amica, disse – Magari domani possiamo uscire insieme.
 
 
 
-         Ehi, Hinata, che ti porta fino a casa mia?– chiese ancora sulla porta Kiba con uno sguardo molto preoccupato.
-         Ti devo parlare di Ten…- la ragazza notò subito lo sguardo dell’altro. – E non mi importa nulla se non hai voglia di ascoltarmi. Ma sappi che Tenten ti voleva dire la verità fin da subito, ma si vergognava da morire a dire certe cose a te.
-         E perché? Non siamo amici, forse?– chiese l’altro come arrabbiato per quell’affermazione.
-         Non è questo, ma devi capire che certe cose sono difficili da dire ai ragazzi per noi donne. Anche se siamo amici da una vita.– aspettò un qualche cenno, ma niente e così continuò – A lei piace Neji, ma non per questo ti abbandonerà se mai si metteranno insieme. Capisci questo, vero?
-         Certo che lo capisco, ma perché non mi ha voluto dire nulla? Cavolo, pensavo che mi considerasse il suo amico.– lo sguardo triste di lui fece interrompere il discorso.
-         Lo sai che domani uscirà con lui, vero?– chiese alla fine Hinata che si aspettava dall’altro una reazione più che eccessiva.
 
 
Il giorno dopo Tenten era comodamente seduta sul suo letto a pensare a cosa indossare per l’uscita con il ragazzo che le piaceva, Neji. Sì, quello che non parlava mai con nessuno e voleva sempre fare di testa sua. Quello che, però, l’aveva conquistata fin da subito. Anche se lei ha sempre cercato di non darlo troppo a vedere, ma ormai quest’impresa si presentava ardua: Kiba continuava a farle domande che la mettevano a disagio e che puntualmente centravano il segno.
-         Forse la camicetta rossa e nera va bene…- ma il solito Toc la fece risvegliare dai suoi pensieri.
-         Ancora tu?!– chiese Ten non appena vide chi c’era sulla porta di casa sua.
-         Senti, Ten, ti devo parlare seriamente questa volta.– disse Kiba prendendola per un polso non appena lei si girò, prima ancora di sapere cosa le volesse dire. – Voglio parlare con la mia amica, quella che mi manca da morire…
 
 
-         Allora, oggi uscite assieme, non è così?– chiese lui notando dei vestiti piuttosto carini buttati sul letto dell’amica.
-         T’interessa?– chiese stizzita Tenten con le braccia incrociate al petto.
-         Giusto un po’, ma nulla di più: infondo io e te siamo amici, no?– un sorriso si fece largo sul volto di Kiba – E come tali dobbiamo sostenerci a vicenda senza ficcare il naso negli affari dell’altro. Mi sbaglio? Dimmelo.
-         Io… - Ten era senza parole – Hai ragione… come sempre, d’altronde. Mi dispiace non averti detto prima che mi piaceva Neji; ma avevo paura che poi tu mi riempissi di domande “strane” e quindi ho preferito non dirti nulla, ma sai che c’è? Credo proprio di aver sbagliato facendo ciò… - lo sguardo triste fece capolino sul suo visino. Fissava quegli abiti che in quell’istante le sembravano quasi d’intralcio.
-         Ehi, Ten– le prese il mento alzandoglielo e rivolgendole un sorriso a trentadue denti – Tutt’apposto. Ora preparati che senno fai tardi al tuo appuntamento. – un sorriso albergò sul volto di entrambi.
 
 
-         Ti piace questo? – gli chiese la ragazza provandosi un abito lungo nero molto elegante.
-         Sinceramente o vuoi una bugia?– le disse l’altro sorridendo mestamente.
-         Nessuna delle due. Mi cambio, ho capito… - disse Ten un po’ stufa di tutte quelle prove. Intanto Kiba era seduto sul letto ed aspettava ogni volta che l’amica uscisse dal bagno lì vicino con un vestito diverso. Una sfilata di moda in piena regola.
-         Sai cosa ti potresti mettere stasera? Quella camicetta di prima, che stava sul letto, capito di quale parlo?
-         Ah sì, ho capito. Me la vado a provare. – e detto fatto, dopo pochi minuti uscì con addosso quell’indumento tanto semplice con una gonnellina nera.
-         Te l’ho mai detto che sei bella?– chiese senza accorgersene Kiba che la fissava come incantato da quella visione. L’altra leggermente arrossita gli rivolse uno sguardo un po’ imbarazzato e scappò in bagno a truccarsi, quel poco che bastava per far cadere ai suoi piedi il ragazzo che le piaceva troppo.
 
 
-         Ehi, Tenten, hanno suonato alla porta! Che faccio: apro? – chiese il ragazzo seguito da Akamaru dal corridoio dell’abitazione di Tenten.
-         No, aspetta, vado io, che sicuramente è Neji! – disse Ten legandosi i capelli in una coda alta e arrivando finalmente al corridoio difronte alla porta. Poi rivolse uno sguardo un po’ cupo all’amico. – Tornerò sana e salva, te lo prometto.
-         Sicura? – chiese l’altro con un sorriso finto sul volto.
-         Certo… vado. – e s’incamminò verso la porta. Mille pensieri le frullarono in testa: Kiba approvava quella sua cotta, e finalmente Neji le aveva chiesto di uscire assieme. Sembrava tutto andare a gonfie vele.
-         Un’ultima cosa… - disse con la testa bassa il ragazzo. Aspettò che l’amica si girasse e che lo guardasse negli occhi. –Sta attenta.
Un sorriso si fece spazio sul viso di Tenten – Come sempre.
 
 
Kiba guardava dalla finestra i due che camminava uno affianco all’altro, così romanticamente perfetti. A lui non dava fastidio, ma non voleva che Tenten se ne andasse per abbandonarlo per qualcun altro. Poi specie se questo qualcuno era una persona poco affidabile come Neji.
La ragazza, affiancata da quello dagli occhi color perla, camminava pensando a Kiba: quando capirà che lui per lei era il migliore? Che nessuno la sapeva consolare meglio di lui? Forse sono risposte che al ragazzo in questione non arriveranno mai, ma se questo si domandasse qualcosa del genere, forse… sì, forse capirebbe che la sua amica nutre per lui un profondo affetto, proprio come due bambini di 4 anni se lo potrebbero dimostrare.

 

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Spazio della signorina TenSmile

Salve e buonasera a tutti!
Allora, vi avviso che questa è la mia prima fic in questo fandom, quindi abbiate pietà di me, per favore.
Vi dico che in questa OneShot, come avrete ben visto, Tenten e Kiba hanno un rapporto piuttosto profondo, e non ho approfondito più di tanto il legame tra lei e Neji; solo perché sinceramente credo che questa fic parli più dell’amicizia fra i due componenti della prima coppia da me citata. Tutto qui.
Io amo la NejiTen ma qui voglio dar spazio anche a Kiba, che secondo me è uno dei migliori personaggi in assoluto. Forse è il mio primo personaggio maschile seguito da Neji e poi da Naruto.
So di aver deluso tantissima gente. Troppa, direi. Ma almeno ci ho provato.
Dà molto sullo stile romantico (nel modo in cui è scritta) e poco sullo stile di Naruto: non ci sono battaglie, guerre, sangue e violenza. Un po’ di ira, sì, ma quella non deve mancare mai.
Un’ultima cosa: questa Shot la dedico a due persone importantissime. Si tratta di Evangeline143 e di Matt2291. Ho detto che sono importanti? Pff… ho detto un’assurdità. Volevo dire che sono due cose rare da trovare… sono due persone splendide.
Non sono brava ad esprimere le mie emozioni, e l’avrete notato, però vi chiedo un favore: per favore ditemi che ne pensate, perché io volevo scrivere qualcosina in questo fandom ma se non ne sono in grado lascio stare, ovvio. Ma se voi non scrivete un commento, come faccio a capire ciò che ne pensate?
Comunque grazie lo stesso.
Tantissimi baci,
Beatrice
  
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