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Autore: Medea__    10/02/2012    5 recensioni
Da premettere che sono una Tylorine sfegatata...ho in mente di scrivere una FF da parecchio tempo e finalmente mi sono decisa a farlo. Vi annuncio che sono una romantica,anche se un po' pessimista,perciò l'amore tra Tyler e Caroline lo vedrete costruirsi pian piano,con gli sguardi pieni di dolcezza,le farfalle nello stomaco o le mani sudate per l'imbarazzo. Spero davvero di poter trasmettere le emozioni che io stessa provo quando scrivo :) buona lettura!
Morgana
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Nuovo personaggio, Tyler Lockwood | Coppie: Caroline/Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono passate due settimane.

Forse avrei dovuto scriverti prima, forse non avrei dovuto nemmeno considerare l'idea, ma sai perfettamente che non sempre riesco a fare ciò che mi prefiggo e finisco col commettere errori madornali.

Sono sicura che ne sto compiendo uno proprio in questo momento, ma sono altrettanto sicura che se costringessi me stessa a non commetterlo me ne pentirei per il resto dell'eternità.

Non ti dirò dove sono, e non provare a chiedermelo torturandomi con mille sms o triliardi di telefonate... non te lo direi mai.

Nonostante vederti sia la cosa che più desidero al mondo.

Non ho idea di cosa tu stia facendo in questo periodo, se hai rivisto Klaus, se hai avuto problemi con lui o se magari ti sfoghi parlando con Eve...dopotutto era questo ciò di cui avevi bisogno quella sera, vero? Parlare con qualcuno.

Spero realmente che lei sappia ascoltarti. Meglio di quanto riesca a fare io. Spero che ti capisca totalmente e che, come lei stessa ti aveva detto in quel messaggio, sia furba e non commetta errori così da non farti allontanare.

Io...credimi non mi pento di essermene andata ma il dolore mi attanaglia giorno dopo giorno, e non lo dico per farti sentire in colpa... voglio che tu ti renda conto che le azioni hanno delle conseguenze, in certi casi, disastrose.

Continuo ad amarti, ti amo con tutta me stessa ma nello stesso tempo ti odio per tutto quello che mi hai fatto ma una cosa è sicura. Non mi rivedrai più.

Ho rischiato, ho perso e sofferto troppo e sai, non ti avrei mai rinfacciato una cosa del genere, se solo da parte tua avessi visto una risposta concreta.

Pensavo che con il fatto della trasformazione, che a causa delle minacce di Klaus tu fossi cresciuto. Ma sei il solito Tyler Lockwood che si crede il padrone del mondo e poi piange sul latte versato.

A proposito delle trasformazioni... Eve è brava a supportarti quando il dolore si fa così intenso che hai l'impressione che il tuo cervello stia letteralmente per esplodere? Riesce a trattenere le lacrime per farti forza, quando ti vede soffrire disumanamente? È in grado di abbracciarti delicatamente quando tutto è finito ma tu non riesci a muoverti perché ogni singola fibra del tuo corpo urla pietà?

Non chiamarmi più, non mandarmi nessun sms.

Ti basta sapere che sono viva e vegeta.

Caroline.


TYLER'S POV


Avevo riletto quel foglio almeno cinque volte da quando mi era arrivato. Ero rientrato a casa e l'avevo trovato sulla scrivania. Nessun mittente. Nessun luogo d'invio specificato. Mi tenevo stretta la testa tra le mani, i sensi di colpa mi davano l'impressione che potesse esplodermi, mentre mi sforzavo con tutto me stesso di non piangere.

Due settimane che non potevo più vederla. Due settimane che lei era chissà dove. Due settimane che avevo definitivamente rovinato l'amore della mia vita.

Lei soffriva così, solo a causa mia e forse ciò che mi era successo qualche giorno fa me lo meritavo. Magari il destino voleva punirmi per il fatto di aver ferito a morte la donna migliore che fossi in grado d'immaginare.

Tirai su con il naso e mi misi sull'attenti, sentivo una voce familiare dentro casa...capì subito di chi si trattata e velocemente riposi la lettera dentro il cassetto della mia scrivania. Mi distesi sul letto appena in tempo,quando quel qualcuno bussò alla porta.

-Avanti!- dissi con tono incolore, mentre ne stavo ad osservare il soffitto.

-Ehi bel Lockwood, disturbo?- mi voltai e la vidi chiudersi la porta alle spalle con un sorriso stampato in viso.

-Ehi Eve, no figurati!- risposi con voce tranquilla.

Si sedette accanto a me, mi fissava seria con i suoi occhi scuri e con i capelli lunghi e neri che le ricadevano sulle spalle.

-Stai ancora a pensare a quella! Oddio sei una palla Lockwood! Che cavolo ha di speciale quella biondina slavata che per di più è scappata da te!-

La rabbia affiorò in così poco tempo che forse non è nemmeno calcolabile, mi misi con le spalle dritte e la guardai furente, puntandole l'indice contro.

-Non ti azzardare a parlare di lei in questo modo! Te l'ho già detto altre volte!- digrignai i denti e mi concentrai per calmarmi o avrebbe certamente visto che non facevo più parte della categoria “umani”

-Adesso, se non ti dispiace, ho da fare.- conclusi sbrigativo, mentre incrociavo le braccia al petto.

Eve mi sorrise, sicura di sé... dov'era quella ragazza timida e dolce che mi era sembrata essere per il compleanno di Elena?

Si avvicinò a me, con uno sguardo penetrante come pochi, il suo naso ormai sfiorava il mio ma i suoi occhi puntavano solo ai miei, senza aver nessuna difficoltà a sostenere lo sguardo.

-Allora ti lascio libero per un po'. Ci vediamo dopo se ti va- mi disse continuando a guardarmi per qualche secondo e poi,finalmente, si alzò ed ancheggiando sensualmente, uscì dalla mia stanza.

Se l'avessi conosciuta prima di ogni casino non c'avrei pensato due volte a portarmela a letto, era tremendamente sensuale, ogni suo gesto era controllato e con uno scopo, non ti sfiorava o non ti parlava mai in un certo modo senza un fine preciso.

E lei si rendeva conto della chimica che c'era tra i nostri corpi, era proprio quella certezza che la spingeva a continuare quel suo gioco nei miei confronti.


Mi buttai di nuovo sul letto e velocemente presi il mio cellulare, magari dodici pagine di sms non sarebbero bastate per tutto quello che avevo in mente.

Sospirando, digitai il numero di Caroline ed iniziai a scriverle un messaggio che, come tutti gli altri, non avrebbe ottenuto risposta:


Amore, so che stai leggendo questo sms e mi basta sapere questo.

Mi è arrivata la tua lettera, l'ho letta non so quante volte di preciso e per la milionesima volta ti chiedo scusa per tutto quello che ho fatto...ma ti prego torna! Possiamo sistemare tutto, davvero! Io ti amo più di quanto sia in grado di dimostrarti...non so nemmeno descrivere quello che provo!

Ma c'è una cosa che devi sapere. Riguarda Klaus. La settimana scorsa ero in giro per la foresta e lui... me lo sono trovato davanti. È successo tutto troppo in fretta, non mi sono nemmeno molto chiari i passaggi ma... mi ha trasformato. Sono un ibrido adesso. Mi ha fatto bere il suo sangue, poi sono svenuto o non so, forse mi ha spezzato il collo e poi mi ha costretto a bere una fiala di sangue, credo fosse di un umano.

Care mi manchi. Ti prego torna. Tutto è più complicato e non solo perché ormai sono come quel mostro che ci ha reso la vita impossibile,ma soprattutto perché non ci sei tu qui. Ti amo.


Premetti invio e rimisi il cellulare in tasca. Lei non sarebbe più tornata, non mi avrebbe mai più voluto, soprattutto per quello che mi aveva reso Klaus. Forse davvero dovevo lasciarmi andare e seguire i consigli di Eve, forse seriamente dovevo rifarmi una vita e dimenticarla.

Ero destinato ad avere una vita senza Caroline, tanto vale prendere quel poco di buono che poteva esserci.

Con questa convinzione sempre più forte, che padroneggiava la mia mente, mi diressi in bagno e mi spogliai per rilassarmi sotto il getto d'acqua calda della doccia.



CAROLINE'S POV


Sentii il cellulare squillare, sapevo già che era Tyler e sapevo già che non gli avrei mai risposto però ricevere i suoi sms era l'unica cosa che mi manteneva in vita al momento. Mi mancava troppo, volevo solo averlo accanto, volevo solo essere stretta di nuovo dalle sue braccia sentendomi al sicuro, volevo rinchiudermi con lui in una bolla, fuori dal mondo, lontano da tutto e da tutti. Nizza era favolosa, ma per me non valeva nulla se non avevo lui accanto, ero lì da due settimane ma avevo messo il piede fuori casa solo per andare a caccia.

Sospirai e premetti “ok” per leggere il messaggio. Lessi tutto di corsa, sentendo i battiti del mio cuore accelerare parola dopo parola, metabolizzando il senso e la portata enorme della parola “Ibrido”.

Le lacrime stavano facendo capolino per la miliardesima volta, mi sentivo quasi in colpa per quello che Klaus gli aveva fatto, avevo la sensazione che se non fossi partita magari tutto quello non sarebbe successo. Era colpa mia. Ma come potevo continuare a stargli vicino dopo tutto quello che era successo?

Odiavo la mia vita, odiavo essere una morta non-morta! Volevo solo scomparire dalla faccia della terra e non dover più pensare a nulla.



TYLER'S POV


Ancora con le chiavi della macchina in mano, suonai il campanello della casa di Eve ed aspettai che mi aprisse. Non le avevo detto nulla ma ero certo che l'avrei trovata,dopotutto era un po' troppo presto per uscire in giro con gli amici.


Sentii i passi di lei farsi sempre più vicini, e con un sorriso sicuro mi aprì la porta.

Indossava un paio di shorts neri aderenti con una maglia scollata bianca. Indubbiamente non potevo fingere che non fosse stupenda.

Le feci un mezzo sorriso, quello che facevo ogni volta che cercavo di attirare l'attenzione di una donna.

-Posso entrare o disturbo?- le chiesi con tono divertito, mentre alzavo le spalle e non smettevo di guardarla.

Sapevo già che varcando la soglia di casa sua avrei commesso una madornale cazzata. Ma Caroline non sarebbe mai più tornata, dunque cosa aveva un senso ormai? Nulla. Assolutamente nulla.

-Certo che puoi, sai che a te non direi mai di no..- disse subito lei, con un tono di voce vellutato e sexy, mentre si scostava per farmi passare.

Nell'entrare le sfiorai volutamente la mano con la mia, ed avrei scommesso la qualunque cosa giurando assolutamente certo di averla vista rabbrividire.

Dopotutto stavo al suo insulso gioco...


Mi tolsi la giacca e la gettai sul divano come facevo tranquillamente a casa mia, sentivo già che lei era su di giri ed il ritmo dei suoi battiti aumentò visibilmente non appena i suoi occhi constatarono come mi stava bene la maglia attillata che avevo deciso d'indossare.

C'avrei giurato, sotto questo punto di vista era patetica come tutte le altre, mi bastava mettere un po' in risalto bicipiti e pettorali, che già andava in tilt.

-Lockwood, come mai sei passato?- chiese rompendo quel silenzio che m'infastidiva parecchio, mentre giocherellava con una ciocca di capelli scuri e mi guardava intensamente.

-Sai... voglio essere sincero.- dissi subito, infilando le mani in tasca ed iniziando a camminare lentamente nella sua direzione. -Ho pensato alle tue parole, ho bisogno di lasciarmi andare e vivere la vita come se non ci fosse un domani- continuai per poi sorridere complice con lei;

la fissavo negli occhi con fermezza e decisione... sapevo bene dentro me stesso che quella era tutta una farsa, che nulla ormai sarebbe stato lo stesso e proprio per quello mi sarei lasciato andare quella sera così come tutte le altre sere a venire...

Con un ultimo passo veloce, la raggiunsi e senza aggiungere altro l'avvicinai a me cingendole la vita con un braccio e la baciai.

Lei ricambiò immediatamente, rilassandosi nell'istante in cui le nostre labbra si erano toccate.

Quel bacio per lei era una vera vittoria, lo sentivo da come faceva muovere la sua lingua con trasporto all'interno della mia bocca, da come subito una sua mano era andata a stringermi il braccio e l'altra a torturarmi i capelli.

Per me era un bacio di pura sconfitta. Mi sentivo morto dentro. Una pugnalata al cuore secondo dopo secondo. Non mi piacevano quelle labbra, non erano morbide come quelle che desideravo con tutto me stesso, erano troppo diverse... non erano le sue.

-Credo che non basta aggiungere altre parole.- conclusi sorridendo, staccandomi per qualche secondo da lei ed interrompendo il bacio.

Il colore dei suoi occhi si era già fatto liquido ed ancora più intenso per l'eccitazione, il sorriso che aveva sul volto sapeva tanto di conquista, di raggiungimento di una meta.

Senza dire nulla, con una mano sul petto mi spinse sempre più vicino al divano, facendomi cadere di spalle su quei morbidi cuscini, per poi mettersi a cavalcioni su di me e continuare da dove ci eravamo fermati.

I suoi baci erano ancora più intensi e travolgenti, anche se non era il corpo e la persona che desideravo, la mia eccitazione si faceva sentire e non smetteva di crescere.

Con fare veloce, e di sicuro per nulla romantico, le tolsi la maglia che indossava, iniziando a torturarla con dei baci decisi tutto il collo ed il seno.

Tenevo gli occhi chiusi, cercando di concentrarmi su quello che stavo facendo, cercando di non immaginare e bramare altre curve dolci e sinuose rispetto a quelle che le mie mani stavano accarezzando; mi sforzavo di fare attenzione al ritmo cardiaco di lei così da non incazzarmi come una belva perché la voce che chiamava il mio nome,quasi con tono implorante, non era quella sensuale e dolce allo stesso tempo di Caroline.


Dov'era la mia Care? Perché non stavo facendo l'amore con lei anziché stare qui a spogliare una ragazza che neppure mi stava simpatica? Ma continuavo, continuavo in silenzio a ricambiare i suoi baci, a far muovere le mie mani sulla sua pelle liscia, a scostarle i capelli scuri dal collo, a stringerla forte mentre le mani di lei con decisione e senza un minimo d'incertezza arrivarono alla cintura dei miei jeans con il solo intento di aprirla.

Mi bloccai improvvisamente, non riuscivo più a baciarla in quel modo, su quel divano, con tutto quello che provavo. Non la volevo. Non volevo fare sesso con lei.


La fermai poggiando le mie mani sulle sue spalle e la guardai serio. Cosa potevo dirle adesso? Mi sentivo terribilmente in colpa nei confronti di Caroline, verso tutti i sentimenti che provavo per lei e adesso.. adesso volevo solo andarmene via.

-Eve, non è una buona idea, scusa non sarei mai dovuto venire.- affermai sicuro, mentre mi alzavo da quel divano e lasciavo lì lei, con un'espressione tra lo sbigottimento e la rabbia.

Velocemente presi la mia giacca e feci per andare via.

-Sei uno stupido Tyler, protesti avere me ma ti accontenti del ricordo di lei!- disse con astio.

Non la guardai nemmeno in faccia, ero troppo scosso, troppo pentito e mi sentivo terribilmente stupido per aver creduto che fosse bastato solo quello per accantonare il ricordo di Caroline.


Salii in macchina e misi in moto, pochi minuti e fui di nuovo a casa.

Volevo solo stare sotto le coperte e dormire, dormire per non pensare a lei e a come avevo rovinato tutto.

Arrivai subito in camera mia e con la stessa velocità con cui avevo aperto la porta, rimasi immobile per la sorpresa.


C'era il suo odore lì. Sapevo che era ancora nascosta nel buio di quella camera, riuscivo a sentire il suo cuore battere febbrilmente.

Dio come mi sentivo meglio adesso! In un nanosecondo accesi la luce e guardai in direzione dell'armadio, sapevo che si era appoggiata ad una delle ante... ed eccola. Era meravigliosa nonostante sembrasse più sciupata e... terribilmente triste. Desideravo stringerla di nuovo fra le braccia, sentire i suoi capelli dorati sulla mia pelle, le sue dita intrecciarsi alle mie e baciare ancora una volta quelle labbra perfette.

-Sei tornata!- dissi senza riuscire a smettere di guardarla e senza poter nascondere la mia felicità.

Ma lei se ne stava lì, ferma ad osservarmi quasi con le lacrime agli occhi, in silenzio.


NOTE DELL'AUTRICE: Ciao a tuttiii ^^ finalmente sono riuscita a scrivere quest'ultimo capitolo. Ci sono stata parecchio sia perchè i miei impegni sono aumentati ma anche per il semplice fatto che le mie idee per l'epilogo erano tante e tutte diverse. Alla fine ho deciso di fare un miscuglio ed ecco cos'è uscito fuori ahahah. Spero vi piaccia, anche se vi anticipo che QUASI CERTAMENTE CI SARà LA SECONDA PARTE DELLA STORIA.

Non ho nient'altro d'aggiungere, quindi a presto :)

Morgana.

   
 
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