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Autore: MichaelJimRaven    10/02/2012    1 recensioni
Una visione particolare di una paura inconscia di molti di noi. A volte, Il buio non è quello che sembra.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buio.
Una sensazione più che uno stato. Mi sento avvolto in esso come fasciato nel mio migliore abito.
Non emetto alcun rumore mentre poso piano i piedi sull'erba del parchetto cittadino di Treviso. Il blackout imposto dalla giunta comunale per risparmiare sull'elettricità, capita a fagiolo. Solo i fanali delle poche auto regalano dei minuscoli coni di luce fuggevoli. Non possono impensierire il mio lavoro.
Mi arrampico veloce lungo la mura esterna del Bastione San Marco ,per scivolare come un ombra fino alla via interna che circumnaviga l'edificio scolastico del "Besta".
Sono nel pieno centro storico.
A chi toccherà questa sera? Da dieci anni , oramai, mi apposto tra le ombre di questa piccola città,scrutandone i più profondi peccati ,consapevole di non poterla più sanare del tutto.
Il mio incedere sicuro si ferma ,istintivo.
Sento nell'aria una fragranza inconfondibile:un profumo da quattro soldi, comprato sicuramente in qualche discount. Piacevole, comunque.
Il ticchettio che si avvicina a me e' inconfondibile:scarpa con il tacco..e piede stanco . Sicuramente la proprietaria avrà girato tutti i localetti di Treviso,consumando alcol e cercando compagnia...che non ha trovato.
Mi appiattisco lungo il muro dell'alto palazzo del Doge che mi fa da complice inconsapevole.
Sento distinta la voce della ragazza. Parla al cellulare.Litiga..con qualcuno.
abbasso il viso di quel che basta per celare il bianco dei miei occhi sotto la tesa del cappello.L'oscurità mi e' amica..lo e' sempre stata.
Non è così per la donna..e lei lo sa. Sembra nervosa ora che mi si ferma davanti, senza scorgermi. Potrei quasi toccarla.. basterebbe solamente stendere il braccio per sentirne la fisicità sotto le mie dita.
"Non mi piace Treviso al buio..potevi accompagnarmi, brutto stupido!"
le parole sono indirizzate ad un cavaliere poco cortese. Inaccettabile. Mai lasciare una dama da sola in una notte buia..mai.
La seguo, tenendomi a debita distanza, Non mi ha scorto quando le ero vicino e non lo farà ora che la pedino a qualche metro.So come muovermi, so come celarmi. E' il mio lavoro.
Le strette vie che circondano porta Fra Giocondo sembrano chiudersi minacciose su di essa. Accelera il passo. Ha udito un rumore vicino. Non e' sicura. Sento la sua paura...
Veloce, la mia mano destra sfila dal suo fodero,lo stiletto . E' tempo di agire..ne sono certo.
I miei passi si fanno più veloci. La donna fruga nella sua borsetta guardandosi intorno. Ha sentito ancora lo stesso rumore: passi. Vicini.
Mi fermo e osservo la scena. E' stupenda. Non ha un capello fuori posto nemmeno sotto pressione. I suoi occhi neri sembrano vedere dentro la notte. Sembrano..perchè non si avvedono della mia vicinissima presenza.
"Ciao, hai per caso da accendere?"
Quasi imprecando, si volta di scatto. L'uomo davanti a lei e' grande..e grosso. Parla un italiano perfetto, non biascicato..come farebbero gli stranieri.E' chiuso nel suo giubbotto in pelle e nel suo berretto di lana che ne cela la fronte .
"Mi ..mi dispiace , non fumo!.." pronuncia lei con un tremulo tono di voce.
L'uomo sorride. La vede voltarsi e riprendere a camminare più velocemente.
In un attimo, scatta.
La raggiunge con poche falcate, prendendola per i fianchi e sbattendola al muro di fronte,
"Era meglio se non scappavi, bella!!"
La sua voce e' eccitata..quasi irreale. La mano sinistra tappa la bocca della ragazza che non riesce ad emettere alcun suono, mentre cerca di divincolarsi. Nel buio, i suoi occhi luccicano in una disperata richiesta d'aiuto.
L'uomo posa la sua testa tra i seni di lei..farfugliando frasi incomprensibili. L'attimo di terrore che passa nello sguardo di lei e' quasi tangibile.
So' cosa pensa.. e so' anche a cosa pensa l'uomo.
Rapido, esco dall'ombra.Il cappotto fluttua nell'aria notturna provocando un sonoro schiocco. la tesa del mio cappello mi cela, la bandana scura che copre la mia bocca e' stretta e solida.
L'uomo non ha nemmeno il tempo di capire da dove provenga il rumore che ha sentito ne da chi.
Lo stiletto piantato nel suo collo,blocca l'espressione del suo viso in un incredulo ghigno spaventato.
Si affloscia ,cadendo davanti alla donna e rivelandomi a lei..che non riesce a parlare.
Il sangue dell'uomo rimane fermo lungo il suo giubbotto.
Meglio. Non dovrò pulire.
"Vattene...subito!"
La mia voce roca suona come l'ordine di un generale.
La ragazza balbetta qualcosa che non riesco a capire. Non me ne importa. Carico sulle mie spalle il cadavere dello stupratore.Attraverso di buon passo il piazzale, sparendo dietro la mura. Il tombino delle fognature e' li'.
Saluto con un gesto della mano,l'ultimo volo in basso del criminale.Il tonfo del suo corpo contro l'acqua stagnante e' quasi impercettibile. I topi, faranno il resto.
Lo so' cosa pensate..e so anche quello che credevate.
Io esisto..lo sapete tutti.
Mi chiamano in molti modi. Mi hanno visto in molte vesti..attraverso i secoli.
Proteggo da sempre le anime nel buio. Salvo da sempre chi e' in difficoltà, nella notte.
Viaggiate tranquilli.
Dormite sereni.
Io sono l'Uomo Nero.. e non sono MAi stato  come voi mi dipingete.
ORA, lo sapete.
  
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