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Autore: strana90    11/02/2012    8 recensioni
Spalancò gli occhi dietro gli occhiali scuri: una parte del corridoio era piena di mattoni e calcinacci di una parete crollata.
Chissà che cazzo stava facendo Jake?!
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per il mio Jake personale.
Ti Amo, Baby.


Due uomini e un cappello

Forse non era stata una buona idea quella rissa in cortile, però quel tipo gli aveva tolto l’armonica mentre stava suonando.
L’isolamento era una fottuta scocciatura.
Chissà che stava facendo Jake?
Si rimise gli occhiali che il secondino gli passò con un sorriso.
Anche lì dentro non erano in molti abituati a vederlo senza.
Avanzò con calma, una sigaretta sopra l’orecchio.
Due guardie lo superarono di corsa. Poi altre tre, imprecando.
Svoltò l’angolo.
Spalancò gli occhi dietro gli occhiali scuri: una parte del corridoio era piena di mattoni e calcinacci di una parete crollata.
Chissà che cazzo stava facendo Jake?!
Accelerò il passo fino a raggiungere le guardie. Erano fermi tra le macerie fissando quella che era la cella sua e di suo fratello.
- Cristo!-
Esclamò fissando l’enorme buco nel muro che aveva distrutto il letto e la scrivania.
Forse non era stata una cattiva idea quella rissa in cortile, in fondo quel tipo gli aveva tolto l’armonica mentre stava suonando.
- Ciao, El! Com’era l’isolamento? -
- Cosa diavolo…-
I cinque secondini, il direttore del carcere e svariati detenuti restarono sbalorditi nel vedere Elwood Blues sfilarsi gli occhiali per fissare suo fratello Joliet, ammanettato al letto, completamente nudo a parte gli occhiali, nella sua cella quasi completamente distrutta, con il cappello della band a coprire le sue parti intime.
Gli mancò la voce per finire la domanda. Che poi come avrebbe dovuto terminarla?!
Guardò ancora l’assurda scena e aggrottò la fronte pensando cosa avrebbe potuto dire.
Cosa diavolo è successo al muro?
Cosa diavolo ci fai ammanettato al letto?
Cosa diavolo ci fai nudo ammanettato al letto?
Perché diavolo sei così calmo?
Avanzò tra le macerie, chinandosi a raccogliere la sua armonica che aveva visto luccicare al sole del mattino. La portò alle labbra e ne trasse un intonatissimo Sol.
Si rimise gli occhiali come se quella nota avesse dato un senso alla situazione.
- Ti dispiacerebbe passarmi una sigaretta? Dovrebbero essere qui…sotto qualcosa.-
Gli chiese Jake con la sua voce controllata, sembrava perfettamente a suo agio.
Una guardia arrivo correndo attraverso il cortile e si fermò tra le macerie.
- Capo, non l’abbiamo presa. È fuggita in macchina e aveva la targa coperta.-
- Blues, dammi un nome e un cognome e vi faccio uscire sei mesi prima.-
Chiese il direttore indicando anche Elwood per convincere il carcerato.
Jake alzò le sopracciglia e rimase a fissare il vuoto per qualche secondo.
- …non me lo ricordo.-
- Quella donna ha distrutto il mio carcere per farsi una chiavata con te e tu non ti ricordi nemmeno come si chiama?!-
Elwood scansò un paio di mattoni con il piede e raccolse il pacchetto di Marlboro porgendone una al fratello e accendendogliela.
- Di nuovo lei? Quella del racket delle pompe funebri?-
- …lo sai che le donne non mi resistono.-
- Non mi piace quando non ti resistono sul mio letto. –
Commentò raccogliendo il cappello di suo fratello da sotto il letto distrutto e scambiandolo con quello che “indossava”. Diede il suo a un secondino.
- Me lo faccia lavare, per favore.-
  
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