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Autore: Whatadaph    11/02/2012    23 recensioni
Il Mondo Magico vive nella pace, almeno finché una serie di eventi misteriosi non giungono a sconvolgere l'equilibrio faticosamente ricostruito nel corso di lunghi anni.
Un Torneo Tremaghi, un incantesimo annullato, oggetti di grande valore trafugati senza un motivo apparente; inspiegabili avvenimenti ed enigmi irrisolti si sovrappongono, conditi con qualche segreto di troppo: segreti che forse sarebbe stato meglio svelare a tempo debito.
I ragazzi di una generazione felice sono destinati a scoprire a loro volta cosa significhi sentire il pericolo sulla propria pelle.
"Hai paura?"
"Sì. Una paura matta."
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Louis Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Metamorphosis'
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A Tefnut, la mia alter ego.

A Wynne, la mia diletta amica.

A June, la mia Little-Genial-Teen.

A Pix, la mia mentore.

A tutti i miei lettori

E... beh. A Io-So-Chi.

Prologo



Tamara Graysand, figlia del ministro del Tesoro John Graysand, era agli occhi di tutti una giovane ereditiera indecentemente ricca, di bell’aspetto e dalla vita sentimentale chiacchierata e turbolenta.
« Davvero » commentavano le segretarie del ministro. « Quella ragazza proprio non sa cosa sia la dignità ».
Il suo volto finiva spesso sulla prima pagina delle più celebri riviste di pettegolezzi, spesso in compagnia della bella faccia di un qualche attore famoso e – magari – di alcolici e stupefacenti illegali. Una vita depravata, insomma, colma di lussi fino a scoppiare e al tempo stesso impiegata allo sbando più totale.
Poco le importava, inutile dirlo, dell’angoscia che provocava alla madre, o delle preghiere del padre affinché non diffamasse ulteriormente il suo buon nome.
« Sono loro ad avermi viziata disgustosamente da bambina » soleva dire. « Che cosa pretendevano, che sarei diventata come loro? »
La sua amica Jenny Squalor – altrettanto ricca e altrettanto ereditiera – non sapeva bene cosa Tamara intendesse con quelle parole, ma di certo il come loro non sarebbe stato così invitantemente cool quanto il resto.
Quella sera, la giovane Graysand pareva proprio in procinto di trascinare Jenny ad un’altra delle loro scriteriate botte di vita, che di legale avevano ben poco.
« Dove stiamo andando, Tam? » le chiese l’amica, quando cominciò a non riconoscere più il paesaggio, che vedevano scorrere attraverso i finestrini dell’automobile sportiva di Tamara.
La macchina fermò al semaforo.
« Oh, ti piacerà, vedrai... » replicò pigramente l’altra con fare misterioso, scrutandosi le lunghe unghie laccate fintantoché il disco di luce si manteneva rosso.
« Certo » rispose Jenny in tono mesto. « Ne sono sicura ».
La verità era che la figlia degli imprenditori Squalor non impazziva poi così tanto per lo sballo, o le avventure sessuali folli. Solo che Tamara aveva un carattere più volitivo del suo, e in qualche modo finiva sempre per coinvolgerla.
« Siamo arrivate » le disse dopo un po’. « Eccoti accontentata ».
Scesero dall’automobile. Il rumore dei tacchi alti di Tamara riecheggiava sull’asfalto liscio, la sua ombra ancheggiava assieme a lei alla luce dei lampioni. Jenny si affrettò a seguirla fino a quella che sembrava essere una casa privata, l’ultima di una lunga serie di villette a schiera.
Sebbene fosse agosto, era una notte molto umida. Il freddo entrava nelle ossa, sotto agli abiti leggeri delle due ragazze.
Tamara scosse con la mano i lunghi capelli scuri e suonò il campanello. Venne ad aprire loro la porta un uomo che non poteva avere più di trentacinque anni. Indossava abiti neri, non si era fatto la barba, puzzava di superalcolici e stantio. Jenny storse il naso mentre Tamara sorrideva, seducente e sicura di sé come al solito.
« Salve, splendore » la salutò quell’uomo disgustoso. « La figlia del ministro, se non sbaglio ».
« Non sbagli » confermò lei, guardandolo negli occhi. « Possiamo entrare? »
L’individuo si fece da parte. Tamara entrò, facendo cenno a Jenny di seguirla. L’interno era in penombra. C’erano persone che indossavano strani abiti e mugolavano deliri – somigliavano vagamente a preghiere in latino, pensò Jenny, ma avevano qualcosa di distorto.
« Tam » sussurrò Jenny. « Dove mi hai portata? »
Che sia una di quelle strane sette di cui parlavano l’altro giorno alla TV?
Le bastò lanciare un’occhiata a Tamara per avere risposta. Gli occhi dell’amica ardevano di eccitazione – Jenny invece aveva veramente paura.
La stanza divenne sempre più affollata e le due amiche si persero di vista. A Jenny venne offerto da bere e da fumare, e per non far fare brutta figura a Tam lei non rifiutò nulla.
Si risvegliò poche ore dopo, al tocco brusco di Tamara. Del viaggio di ritorno in macchina, strafatta com’era, in seguito avrebbe ricordato ben poco – ma una cosa non l’avrebbe più dimenticata.
Gli occhi sempre vivi di Tamara avevano perso ogni volontà.

A qualche contea di distanza, Lily Luna Potter sedeva sul davanzale della finestra a guardare lo stesso cielo.






Note dell’Autrice
Prima di tutto, questa long-fiction è il sequel della mia precedente long-fiction sulla Nuova Generazione. Vi chiederete se è necessario averla letta per leggere questa, e io vi dirò: in realtà no, poiché assieme al prossimo capitolo posterò anche una sintesi degli eventi della prima parte e i link ai capitoli che reputo degni di nota. Naturalmente, se vorrete leggere anche il prequel io non mi dispiacerà affatto!
Allora, da questo prologo si capisce ben poco... ma in seguito capirete, posso dire solo questo. Per adesso c’è poco da dire, insomma.
Grazie di aver letto!
Joie, Daphne.
   
 
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