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Autore: manubibi    11/02/2012    1 recensioni
[Moriarty/Moran] «Dovresti fare più attenzione, Seb» Mormora, per la prima volta con una nota anche solo un po' vaga di preoccupazione. Di solito Jim Moriarty non si allarma per nessun motivo, di solito ha sempre ogni cosa - ogni filo della ragnatela - sotto controllo. Qualsiasi missione o commissione affidi ai suoi sottoposti, si può stare certi che vada a buon fine, perché non c'è un'opzione differente.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Jim Moriarty
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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«Dovresti fare più attenzione, Seb» Mormora, per la prima volta con una nota anche solo un po' vaga di preoccupazione. Di solito Jim Moriarty non si allarma per nessun motivo, di solito ha sempre ogni cosa - ogni filo della ragnatela - sotto controllo. Qualsiasi missione o commissione affidi ai suoi sottoposti, si può stare certi che vada a buon fine, perché non c'è un'opzione differente.
Sebastian Moran - Colonnello Sebastian Moran - non è abituato a farsi leccare le ferite da qualcun altro: in genere si chiude da qualche parte con una bottiglia di vino e attende qualche ora che le ferite fisiche smettano di fare male. Ma questa volta Moriarty ha voluto a tutti i costi che si accomodasse sul divano bianco. Che ora è sporco di sangue.
Una pallottola ha malamente colpito il braccio del Colonnello, quello col quale punta il fucile, rendendolo incapace di compiere l'omicidio che Jim gli aveva ordinato. Doveva esserci una guardia del corpo nascosta, cazzo.
«Non sapevo ci fosse uno stronzo pronto a spararmi» Borbotta a mo' di scusa, voltando lo sguardo altrove mentre Jim, seduto su uno spazio vuoto, versa del disinfettante sulla ferita precedentemente liberata dalla pallottola.
«Oh, ti assicuro che non ne uscirà impunito» Risponde Jim, con l'aria placida di quando ordina rapimenti o rapine a sangue freddo. «E nemmeno tu. Dovevi stare attento, imbecille» Aggiunge, gli occhi che lampeggiano di rabbia.
Il Colonnello Sebastian Moran non si spaventa mai, dopo l'infanzia che gli è toccata le ha viste davvero tutte, ma quando Moriarty assume quell'espressione demoniaca c'è davvero poco da rimanere tranquilli. Anche perché quando promette qualcosa si può rimanere certi che manterrà...
«Lo so.»
«Ti avevo detto di controllare l'edificio, prima. E tu non l'hai fatto. Ti insegnerò a non disobbedirmi mai più, nemmeno sul minimo dettaglio.»
Moran deglutisce, guardando il proprio mandante, il proprio Generale, dritto negli occhi. «Non succederà più.»
Jim rimane in silenzio, coprendo la ferita con un tampone e premendolo forte sul suo braccio, strappandogli un lamento. «Lo so, Seb. Lo so bene, perché la prossima volta il fatto che sei il mio cecchino preferito non basterà». Continua a parlare con calma e freddezza, prima di chinarsi sulle sue labbra, lasciandovi un bacio bagnato e languido.
Moran chiude gli occhi, annuendo, accettando la minaccia e rinnovando la propria fedeltà. «È che... Quando vado in missione mi eccito, perdo di vista le cose...»
«Zitto» Intima Jim, accigliandosi. «Lo so benissimo, Seb. Sto solo dicendo che la prossima volta non accetterò scuse, chiaro?»
Sebastian annuisce, sentendo la vergogna colorargli le guance, giusto un po'. «Sì, Jim.»
«Bravo» Annuisce Jim, passando una mano fra le cosce appena aperte del Colonnello, che spalanca gli occhi.
«Moriarty, non vorrai mica...?»
«Sì che voglio. Lo sto facendo» Ghigna l'altro, tornando a baciare la sua bocca, infilando la lingua più a fondo che può, assaporando la nicotina e la liquirizia. Sebastian adora la liquirizia. Lo sente gemere piano nella propria gola, mentre palpa delicatamente - sadicamente - il cavallo dei suoi pantaloni.
«Seb, Seb, ti ecciti con niente» Cantilena sulle sue labbra. Moran si morde il labbro per la frustrazione, guardando il proprio capo con aria di sfida. Ma rimane in silenzio, realizzando che forse le minacce velate di qualche minuto prima erano dei preliminari. Non c'è nulla che ecciti Sebastian Moran più del pericolo e della vicinanza della morte, e Jim lo sa così bene...
Rimane in silenzio, perché non trova nulla da ribattere, e Jim allarga il proprio sorriso malizioso, prendendo a sbottonare con lentezza i jeans di Seb, pronto a fargli dimenticare il dolore. In un modo un po' anticonvenzionale, ammissibilmente. Il corpo di Moran si contrae lievemente, come spaventato, tremando sotto la pelle. Jim si abbassa di nuovo su di lui, riprendendo a baciarlo possessivamente, la lingua che sembra volersi allungare per scendere più a fondo lungo la gola, per assaggiarlo completamente. La sua mano che si infila fra i pantaloni ed i boxer scuri di Calvin Klein del cecchino, inarcato lievemente sulla pelle ruvida del divano. La sua mano che prende ad accarezzare l'erezione costretta contro la pelle, mentre il bacino di Sebastian si muove per incontrarla, come una preda attirata dal cacciatore. Jim sorride dentro di sé, sentendo risuonare gemiti appena soffocati nella propria gola, separandosi solo quando entrambi sentono mancare del tutto l'aria.
«Moriarty... Cazzo» Mugola Moran, trattenendo i grugniti che vorrebbe emettere.
«Sì? Scusami se non ti tocco, ma non voglio sporcarmi» Canticchia, continuando a masturbarlo attraverso i boxer.
Sebastian avrebbe tanti complimenti da indirizzargli, in senso sarcastico, ma li tiene per sé, sicuro che usare le parolacce in questo momento non sarebbe esattamente saggio. E di cazzate per oggi ne ha fatte abbastanza. Rimane zitto, per quanto possibile, respirando velocemente e continuando ad avvertire brividi sempre più forti lungo tutto il corpo, specialmente nella spina dorsale, su e giù, uno scambio continuo di elettricità. E Jim continua a sussurrargli velate e perfide minacce, giusto per giocare, e Sebastian si sente crollare un po' di più ad ogni secondo che passa, e Sebastian vorrebbe davvero intimargli di stare zitto, ma quelle parole si disintegrano sulla lingua quando un altro bacio geloso e caldo si schianta contro le proprie labbra, mandando nebbia fra i suoi pensieri.
E poi tutto finisce, in una scossa più forte, una scossa umida che bagna il tessuto sintetico dei boxer, che lo lascia vibrare ancora qualche secondo prima di calmarsi, il dolore al braccio che torna dopo qualche secondo a pulsare piano. Jim ridacchia, sfilando la mano dai suoi pantaloni, lasciandogli un altro bacio più morbido - solo un po' - sulle labbra ed alzandosi lentamente, con calma.
«Bene, Seb. Ti lascio a casa un paio di giorni, basteranno. E che non si ripeta mai più. Esco, tu resta lì. Esattamente dove sei.» E quella sì, è una minaccia.
Nonostante il fatto che Sebastian ami il pericolo, non è stupido, ed annuisce.
Due ore dopo, Jim lo troverà lì, addormentato. E sorriderà appena, soddisfatto.


NdA: Scritto per il P0rn Fest con il prompt Hurt/Comfort che mi sono fatta promptare apposta perché necessitavo di scrivere su di loro ç_ç e come al solito Moran ha un pizzico della caratterizzazione del Newman!verse, dato che nella serie, come sappiamo, non è ancora apparso.

   
 
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