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Autore: __Alibi_Echelon92    12/02/2012    8 recensioni
Sequel della FF "When life decides to give you a gift."
Continua la storia di Rita e Shannon, adesso insieme alla loro piccola Eileen.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maybe I should let you go.



-“Shannon penso che noi due dovremmo parlare.” il suo sguardo si fa preoccupato. “Il fatto che tu abbia riconosciuto la bambina non cancella tutti gli errori che hai fatto... Usare nostra figlia non sarà un modo che mi porterà a perdonarti.. Voglio che questo sia chiaro.”

Ma io non sto usando nostra figlia per farmi perdonare.. Ho capito che è quello che voglio davvero..” sta torturando la penna.

Mi fa piacere.. E crescerai la bambina, sei suo padre e nessuno te lo nega.. Ma sai con lei c'è un legame di sangue.. E vedo che la ami.. Ma con me...”

Rita ti prego...”

Mi dispiace Shannon. Ho sofferto troppo, non pensi?”-

 

 

Cammino tra la folla in cerca di una panchina su cui sedermi.

Non appena la vedo da lontano accelero il passo.

Deve essere mia quella panchina.

Faccio lo slalom tra le persone e i bambini e arrivo a destinazione.

Mi seggo e prendo fiato.

“Posso sedermi sulle tue gambe, papà?” guardo la mia piccola Eileen e le sorrido.

“Ma che domande fai amore? Certo che puoi!” la prendo da sotto le ascelle e la alzo facilmente.

La adagio sulle mie ginocchia e le accarezzo dolcemente il viso.

Lei con la sua manina prende un fiocco di zucchero filato e lo mangia.

Non riesco a credere che abbia già quattro anni. Non sembra passato tutto questo tempo eppure..

“Papà ma stasera posso dormire a casa tua?” continua a mangiare lo zucchero filato e mi fissa con i suoi occhioni verdi.

“Dobbiamo chiederlo alla mamma, piccola..” le tolgo un pezzetto di zucchero dalla guanciotta e me lo mangio.

Lei comincia a ridere. La risata dei bimbi mi è sempre piaciuta ma quella di mia figlia è qualcosa di spettacolare.

Le inizio a fare il solletico sul pancino e lei butta indietro la testa e i suoi riccioli castani cominciano a vibrare nell'aria.

Tutto di lei mi ricorda Rita.

Devo dire che nonostante abbia deciso di chiuderla siamo rimasti in buoni rapporti.

Quando la vedo fingo di non soffrire, di non provare più niente nei suoi confronti.

Ma adesso, adesso che è tornata single non so se riuscirò a starle lontano per molto.

Per i primi due anni di vita di Eileen è rimasta libera per dedicarsi del tutto a nostra figlia, poi si è fidanzata con Steven e dopo un anno e mezzo si sono lasciati.

Non so per quale motivo ma adesso non c'è nessuno e io sono il padre di sua figlia.

Io sono l'uomo che ha sempre amato.

Forse dovrei semplicemente lasciarla andare, visto quello che ho combinato e tutto il male che le ho fatto ma mi sono reso conto che non c'è nessuno più importante di lei e di nostra figlia.

“Allora piccola, andiamo a casa? Così chiediamo alla mamma se stasera puoi dormire da me!” Eileen mette il broncio e poi mi guarda.

“Uffi, okay, papi...” quanto è tenera.

L'abbraccio e la riempio di baci.

“Papà! Mi pungi con la barba!” mi urla dandomi dei pugnetti sulle spalle.

Scoppio a ridere per la sua adorabile vocina che stuzzica il mio timpano.

Mi alzo tenendola ancora in braccio e fingendo di farla volare.

“La mia piccola farfallina!” la gente ci guarda sorridendo.

Tutti e due siamo davvero uno spettacolo meraviglioso.

Lei è l'unica cosa giusta che io abbia fatto in questi ultimi anni.

Vorrei poter avere al mio fianco anche Rita.

Tenere tutti e due le manine della nostra piccola mentre passeggiamo al parco.

Ma purtroppo non è così e non so se mai lo sarà.

Metto la mia bimba in macchina mettendole la cintura di sicurezza e poi vado dall'altra parte.

Entro anche io in macchina e metto in moto.

Metto il CD preferito di Eileen, This is war e insieme cantiamo Closer to the edge.

La strada che ci divide da casa di Rita ci permette di goderci tutto l'album e non appena finisce L490 scendiamo dalla macchina.

Busso al citofono ed entro.

“Sei stanca?” chiedo ad Eileen.

Mmm.. Se rimango a casa con mamma si. Se vengo con te no!” mi abbasso sorridendole e la stringo forte a me.

“Ti voglio bene, Eileen.. Lo sai vero?”

“Anche io ti voglio bene, papà!” mi butta le braccine al collo.

La prendo in braccio ed entriamo nell'ascensore.

Non appena usciamo c'è Rita che ci aspetta sulla porta.

“Ehi..” lascio scendere Eileen ed alzo la mano in segno di saluto.

La bimba corre dalla mamma e le salta addosso.

Non so come le abbia spiegato perchè non stiamo insieme e perchè mi debba vedere solo qualche volta a settimana.

Non so cosa le abbia inventato quando con lei viveva Steven.

“Mamma!”

“Piccola mia!” la prende in braccio e comincia ad annusarla tutta. “Ti sei divertita con papà?”

“Tantissimo! Anzi papà ti deve chiedere una cosa!” Rita mi rivolge uno sguardo e incrociando i suoi occhi mi brucia forte il petto.

“Cosa mi devi chiedere?” mi dice tenendo ancora Eileen tra le sue braccia.

“Se Eileen poteva dormire da me stanotte..” fa uno sguardo dispiaciuto.

“Mi dispiace ma stasera devo andare da Giorgia e Jared e Eileen viene con me.”

“Oh... Anche io sarei voluto passare da Jared..Ma dato che la bambina è con te io andrò a casa..”

“Okay..”

“Perchè papà non può venire con noi?” alle parole di Eileen io e Rita ci scambiamo uno sguardo.

“Beh.. Se papà non ha niente di meglio da fare...”

“No, non ho niente da fare... Il mio meglio è davanti ai miei occhi adesso..” dico imbarazzandomi e pentendomi di averlo detto.

“Evviva!” urla Eileen.

Rita la lascia scendere e le dice qualcosa a bassa voce facendola entrare in casa.

“”E' andata a prendere i giochi... Shan..”

“Si lo so.. Questo non significa niente...”

“Veramente ti volevo chiedere se andavamo con la tua macchina..” figura di merda.

“Ah beh.. Certo..” abbozzo un sorriso.

Eileen esce di casa con il suo zainetto pieno di bambole.

“Eccola la mia principessa!” dice Rita sistemandole i capelli. “Possiamo andare.” mi sorride.

È così bella quando sorride.

Così bella da farmi mancare il fiato.

Starei ore e ore a guardarla solo per rifarmi di questi quattro anni passati a vederci solo per le feste importanti.

Più la guardo e più capisco che, lasciandomela scappare, ho fatto l'errore più sbagliato di tutta la mia vita.

Sono stato un totale stupido.

Arriviamo in auto, la'iuto a sistemare Eileen nel sedile posteriore e poi le apro lo sportello.

“Prego.” dico fingendo un inchino.

“Grazie.” mi dice sorridente.

Salgo anche io e partiamo verso casa di Jared e Giorgia.

“Allora che avete fatto oggi?” chiede Rita.

“Papà mi ha portato alle giostre, mi ha comprato lo zucchero filato e ha allontanato un uomo cattivo.”

“Un uomo cattivo?” sento che Rita mi sta guardando.

“Si un tizio che si è avvicinato troppo ad Eileen..”

“Hanno fatto a botte!” urla la piccola.

“Oddio! Ti sei fatto male?” il suo tono è preoccupato.

Questo mi può solo far piacere.

“No, tranquilla! Papà gliele ha date di santa ragione, vero piccola?” do uno sguardo ad Eileen dallo specchietto.

“Proprio così! Papà è il mio supereroe!” ridiamo tutti e tre.

Proprio come una famiglia felice.

  
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