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Autore: Ryta Holmes    10/04/2004    3 recensioni
Ciao a tutti, eccomi di nuovo qui, con una fanfic di Ufo Baby. Siccome ho avuto richieste di pubblicare “Ho bisogno di te 3”, e dato che avevo una voglia matta di scrivere una fanfic, sull’attesissimo seguito di questo manga, e visto che più o meno le storie avrebbero avuto diversi punti in comune, ho scritto questa storia, basandomi sulle ultime pagine dell’ultimo volumetto. Spero tanto che vi piaccia, e aspetto i vostri commenti. Un bacio, e buona lettura. Ciaoooo Ryta Holmes
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, è da tanto che non ci sentiamo, vero

CAPITOLO 8

 

 

Che stupida… era stata solo una grandissima stupida. Come aveva potuto pensare di innamorarsi di lui, di potergli confessare tutto e di essere felice con Lou? Era stato solo un sogno, uno stupido e infantile sogno di una bambina troppo immatura per pensare seriamente a quello che stava facendo. Era sola nella sua stanza e non aveva voglia di vedere nessuno. Lou era andato fuori con dei compagni di scuola, l’ultima volta così da poterli salutare.

Yuko aveva provato a telefonarle in quei giorni, ma Miu non le aveva mai detto niente, non se l’era sentita di mettersi a piangere con lei per una cosa così stupida, perché ormai era chiaro che doveva rinunciare a lui. Yuko che si era trovata impossibilitata ad andare da lei per via del lavoro, aveva più volte ricordato alla ragazza di rivelare i suoi sentimenti a Lou, almeno prima che lui partisse, ma Miu non aveva mai accettato.

- Ma sei impazzita? A cosa servirebbe poi? Tanto lui deve andarsene di qui e chissà quando e se tornerà!-

- Ma Miu non puoi arrenderti così!- aveva provato Yuko senza speranza.

- Invece devo farlo… non mi resta che dimenticarlo… tanto quando se ne andrà sarà molto più facile… per ora devo solo resistere…- Yuko non sapeva cosa dire. Avrebbe tanto voluto poter restare con la sua amica, ora che lei aveva bisogno di aiuto e per la prima volta sentiva di odiare il suo lavoro! Per giunta non era nemmeno riuscita a parlare con Lou... anche se per dirgli cosa poi? Non poteva certo dirle cosa provava Miu per lui, l’amica non glielo avrebbe permesso! Forse anche lei si doveva rassegnare, non c’era altra scelta. Lou non poteva certo rimanere sulla Terra con lei, ammesso sempre che fosse innamorato di Miu, cosa impossibile anche solo da immaginare.

- Che brutta situazione!- sospirò tristemente riagganciando la cornetta…

 

*   *   *

 

- Ciao mamma sono tornato!- Lou era entrato in casa giusto all’ora di cena. Sembrava contento, ma quando Miyu lo vide che indossava le pantofole nell’ingresso, si rese conto che molto probabilmente stava soltanto cercando di contenere la sua tristezza.

- Ciao Lou. Vai a lavarti le mani che è pronta la cena e vedi di chiamare Miu per favore! E’ ancora in camera sua…- aggiunse un po’ preoccupata. Lou a quelle parole si rabbuiò. Miu negli ultimi giorni era sempre stata schiva e silenziosa e lui sapeva bene che la colpa era soltanto della sua partenza. Scavalcò Baumiau in preda ad una delle solite crisi di pianto che da alcune settimane a quella parte si facevano sempre più frequenti e si diresse verso la camera della ragazza.

- Miu! La cena è pronta!- esclamò bussando con decisione alla porta. Per un secondo non si sentì nessun suono provenire da dentro, ma dopo un lontano “Sì, arrivo”, decise lasciarla e di tornare in sala da pranzo.

 

Miu era stata colta di sorpresa quando aveva sentito la sua voce. Aveva chiuso gli occhi per un attimo con il cuscino stretto tra le sue braccia e il viso affondato in esso, ed era sussultata quando lo aveva sentito. Le ci era voluto solo un attimo per potersi riprendere e rispondere senza che la sua voce tremasse e sperò sinceramente che lui non se ne fosse accorto. Prima di uscire dalla stanza si controllò nello specchio e cercando di non far notare gli occhi rossi di pianto si diresse nel bagno a sciacquarsi il viso. Doveva essere forte, si ripeté mentre l’acqua fresca le dava più vigore.

Cenò come al solito in silenzio, ascoltando i discorsi dei suoi genitori, di suo nonno e di Lou e di Baumiau. Ormai, più il giorno della partenza si avvicinava e più l’argomento era sempre lo stesso, non si parlava d’altro ormai!

Beh, pensò Miu sorridendo amaramente, domani sera ci sarà un nuovo argomento: che bello quando c’era Lou!

Mancava solo un giorno e poi lui sarebbe partito…

-… tutti quanti!-

- Cosa?- chiese Miu ritornando con i piedi per terra.

- Ho detto che domani verranno tutti quanti per salutare Lou!- si rispiegò Kanata pazientemente.

- Ah…- riuscì soltanto a dire Miu – bene…-

- Allora facciamo una bella festa, no?- propose Miyu già con la mente in moto. Avrebbe dovuto faticare un po’, ma per se era per Lou niente l’avrebbe fermata. Kanata annuì pensieroso.

- E’ una buona idea… adesso che finiamo allora chiamo un po’ tutti per avvisarli…-

- Buona idea Kanata, e dì loro di portare qualche piccolo pensierino per Lou!- propose Miyu entusiasta.

- Ma Miyu, non sai pensare a niente di meno materiale?- le chiese il marito acido.

- Ma non capisci?- si stizzì lei – Lou potrà avere un bel ricordo di tutti quanti ora che partirà, sarà più bello per lui!-

- Ma cosa vuoi che se ne faccia di…- iniziò Kanata, ma la figura di Miu che si alzava da tavola lo distolse dal concluderla.

- Miu dove vai?- chiese la madre alla ragazza, che si irrigidì. Probabilmente aveva sperato di poter allontanarsi in silenzio senza che nessuno se ne accorgesse.

- Vado… vado a finire i compiti…- rispose con aria spenta -… se domani festeggeremo non credo che avrò molto tempo per farli…- e senza attendere oltre, si allontanò seguita dagli sguardi fastidiosi di tutti i presenti, Lou compreso, che la osservava con una sfumatura di tristezza sul volto.

Doveva resistere… doveva resistere…

 

*   *   *

 

Il mattino dopo era splendido. Un’incantevole giornata di aprile, piena di sole e di allegria. Ma a Miu quello sembrava come il giorno più burrascoso e oscuro dell’anno. Lou se ne stava andando… ma non doveva farsi vedere in quello stato da lui. La sera prima lo aveva notato, Lou si era intristito quando lei aveva deciso di allontanarsi da tavola e non doveva assolutamente fargli pesare la sua partenza. Per giunta aveva evitato di chiacchierare con lui per più di dieci minuti, perché ogni volta sentiva di non poter resistere. Ma oggi no, oggi doveva essere forte, doveva mostrarsi a lui con il sorriso sulle labbra, scherzare per l’ultima volta e lasciarsi prendere in giro e poi salutarlo con dolcezza, augurandogli ogni bene. Si era preparata per giorni a questo, perciò non doveva arrendersi!

- Ciao Lou!- disse raccogliendo le forze per sorridere, quando lo incontrò di prima mattina che si trascinava sbadigliando lungo il corridoio. Lou, sorpreso per il suo atteggiamento, così differente da quello degli ultimi giorni, inghiottì lo sbadiglio e la guardò stranito.

- C’è qualcosa che non va?- gli chiese senza smettere di sorridere.

- N-no… va tutto bene… sei allegra stamattina!- rispose lui riprendendosi.

- Sì, è vero… oggi mi sento proprio bene!- aggiunse lei alzando le braccia come per mostrare i muscoli.

- Chissà…- ipotizzò lui, assumendo un’espressione maligna ma ironica -… forse è perché finalmente mi levo di torno…-

- Può darsi! Così finalmente avrò il bagno libero tutto per me!- esclamò lei facendogli una linguaccia e allontanandosi ridendo.

E’ andata bene… per ora, pensò mentre si dirigeva in cucina, seguendo la scia profumata della colazione. Quel giorno aveva cucinato suo padre.

- Uhm… che buon odorino! Era ora che cucinassi tu, papà! Ero stufa della colazione bruciacchiata della mamma!- esclamò avvicinandosi al padre e dandogli un affettuoso bacio sulla guancia.

- Beh sì… in effetti ero stanco anch’io…- aggiunse il padre senza curarsi di non alzare troppo la voce.

- Guarda che ti ho sentito!- si sentì la voce di Miyu provenire dal corridoio – se non ti piace vorrà dire che d’ora in poi preparerai sempre tu la colazione!- Kanata borbottò qualcosa come: “Così almeno mangeremo meglio!”, ma non si fece più sentire da Miyu, che si era allontanata del tutto.

- Va tutto bene?- chiese all’improvviso Kanata alla figlia dopo un momento di silenzio, interrotto solo dal rumore delle bacchette e delle ciotole di riso. Miu alzò lo sguardo dal suo piatto imbarazzata.

- Come?- chiese.

- Ti ho chiesto se va tutto bene…- suo padre la guardava con quello sguardo intenso ma rassicurante che le rivolgeva solo quando sapeva che lei aveva un problema.

- No papà… va tutto bene…- rispose seriamente cercando di reggere il suo sguardo.

- Ne sei sicura?- chiese ancora, non convinto. Miu annuì sorridendo e ringraziandolo mentalmente per quel gesto.

- Va bene… oh dimenticavo, quando hai finito potresti andare a chiamare il nonno? Sta pregando nel tempio e dovrei parlargli un attimo…-

- D’accordo… sto andando!- esclamò lei alzandosi in piedi, avendo finito di mangiare e dando un altro bacio a suo padre prima di allontanarsi.

- Hai capito anche tu… finalmente!- esclamò Miyu che era appena entrata nella stanza e aveva dato un bacio al marito.

- Beh se c’è arrivata anche una come te, mi sembra ovvio!- scherzò il marito con il solito sguardo che rivolgeva alla moglie tutte le volte che la prendeva in giro.

- Stupido!- esclamò Miyu dando un colpo doloroso a Kanata e sedendosi al suo fianco sorridente.

 

*   *   *

 

La festa in giardino si rivelò davvero parecchio allegra, tanto che quasi non sembrava che di lì a poco Lou se ne sarebbe andato via per sempre. Miu lo aveva osservato per tutto il tempo, mentre scherzava con gli amici e veniva quasi strangolato da Josephine che aveva appreso la notizia che il suo amore doveva andare via e non voleva che accadesse.

Come la capisco… aveva pensato Miu osservando la ragazzina. Mentre con lo stato d’animo che aveva avrebbe potuto tranquillamente accompagnare un corteo funebre, dal di fuori si sforzava di essere sempre allegra e scherzosa. Yuko che l’aveva vista così, nonostante non fosse convinta del suo comportamento, aveva comunque rimandato ogni discussione a dopo… ma di sicuro non avrebbe atteso che Lou se ne andasse prima!

- Miu… lo sai che dobbiamo parlare, vero?- le aveva detto quando si era resa conto che il momento della partenza era imminente. Baumiau infatti aveva calcolato che partendo a quell’ora, avrebbero sfruttato la forza di gravità terrestre per percorrere il viaggio fino al pianeta Otto in linea retta.

- Adesso no… Lou tra un po’ parte, non vedi? Dobbiamo salutarlo!- rispose cercando di non cedere alla sua proposta.

Yuko non disse altro, anzi decise di rassegnarsi e di raggiungere il ragazzo che già abbracciava Miyu in lacrime.

La festa sta iniziando a diventare triste pensò Miu, mentre un forte dolore al petto si impossessava di lei e il bisogno di allontanarsi da quel posto così carico di tensione e di tristezza diventava sempre più impellente.

No, devo resistere!, si ripeteva dentro, non poteva comportarsi così!

Ma quella situazione era insostenibile. Non lo avrebbe salutato, sarebbe scomparsa, sarebbe stato meglio. Sarebbe scesa per la scalinata del tempio così nessuno l’avrebbe vista fino a che Lou non se ne fosse andato. Ormai la sua mente non ragionava più, l’unico pensiero che aveva in testa era quello che doveva allontanarsi e dirgli addio da lontano…

 

- Do…dov’è Miu?- chiese Lou cercandola intorno al giardino.

- Non lo so, fino ad un momento fa era qui con noi…- disse Miyu anche lei preoccupata.

- Signorino Lou… dobbiamo andare, o perderemo l’effetto della spinta terrestre! Le ho spiegato che adesso la Terra è sulla direzione del pianeta Otto perciò non dobbiamo perdere tempo!- Lou lo guardò combattuto. Era vero, Baumiau glielo aveva spiegato diverse volte, ma come fare con Miu? Lui non poteva lasciarla così!

- Va… va bene…-

 

*   *   *

 

- Addio Lou! Ci mancherai!!-

Miu sentiva già i saluti di tutti. Era ferma davanti alla strada dove aveva visto Lou per la prima volta. Quanto lo aveva odiato per le sue battute, e adesso…

- Ma dico sei impazzita? Lou se ne sta andando, potresti almeno salutarlo!- la voce di Yuko la fece sussultare e voltare di colpo.

- E’ meglio così…- rispose con lo sguardo chino.

- E’ meglio così un corno! Per tutto il giorno non hai fatto altro che fingere, che recitare una stupida farsa! Dovevi salutarlo, almeno!- continuò ancora l’amica con rabbia.

- Sì? E che dovevo fare, salutarlo col pericolo che mi mettessi a piangere come una disperata e magari svenissi perché non riesco a sopportare che lui se ne vada?- esclamò Miu anche lei furiosa. Yuko non sapeva cosa dirle: aveva ragione, ma comunque le sembrava sbagliato quello che aveva fatto.

- Non rispondi adesso?- continuò Miu – è tutto inutile, meglio così! Lou non saprà mai cosa provo per lui e adesso che è partito penserà che non mi importa niente. Dopotutto è questo quello che dovevo fare, no? Non potevo certo dirgli che mi ero innamorata di lui… che cosa avrebbe fatto!?!-

- Io non sono ancora partito…- Miu che fino a quel momento si era sfogata con la sua amica si irrigidì non appena sentì la voce di Lou… ancora la sua…

Aveva ancora il volto stravolto dalla rabbia e dalle lacrime che la solcavano le guance, ma adesso aveva anche un’espressione di terrore e di sorpresa nascosta da una mano che si era portata alla bocca.

- Oh, beh, sarà meglio che vada…- disse Yuko non appena si rese conto della situazione – in bocce al lupo, Lou!- esclamò infine passandogli di fianco e dandogli una gomitata incoraggiante. Lou non la sentì nemmeno, troppo impegnato com’era a fissare Miu.

- Ma signorino Lou, non abbiamo molto tempo!- si sentì Baumiau che gridava scendendo le scale, ma Yuko lo fermò in tempo, prima che potesse raggiungere il ragazzo.

- Stai buono un attimo, ora è meglio che se la sbrighino da soli quei due!-

 

 

- Perché non me l’hai detto prima…- chiese Lou fissando Miu sconvolto e avvicinandosi a lei con passi svelti.

- Per fare cosa? Lasciarti partire più triste e pieno di sensi di colpa di come non lo eri già?- disse Miu dopo aver abbassato lo sguardo e non averlo rialzato più – Mi dispiace che tu l’abbia saputo, se ti ha dato fastidio scusami, ma…-

- Ma sei impazzita?- la interruppe lui – come potrebbe darmi fastidio, sciocca!- esclamò, prendendola per le spalle e guardandola dritto negli occhi. Miu non poteva credere alla sue orecchie… possibile che anche lui provasse gli stessi sentimenti? Vide il suo volto farsi sempre più vicino, i suoi occhi chiudersi e poi il tocco delle sue labbra.

La stava baciano… no, anzi si stavano baciando. Com’era doloroso ma allo stesso tempo liberatorio, come si sentiva in tempesta dentro di sé, mentre sfiorava le sue labbra e si avvicinava di più a lui posandogli le braccia sulle spalle e accarezzandogli i capelli biondi. Non avrebbe più voluto doversi staccare dalle sue labbra, da lui…

Quando Miu non sentì più Lou così vicino a lei, aprì gli occhi per incrociare il suo sguardo.

- Potevi deciderti prima, no?- le disse scherzosamente.

- Signorino Lou!- esclamò Baumiau all’improvviso interrompendo quel momento magico – non c’è più tempo dobbiamo andare!- Lou si staccò dalle sue braccia, dopo averle dato un altro veloce bacio.

- Ora devo andare… abbi fiducia Miu… ti prego, abbi fiducia!- le disse correndo verso l’alien-sitter – Ti amo!- Miu non riuscì a rispondere a quella dichiarazione, che un fascio luminoso le offuscò la vista e quando riprese a vedere, Lou era sparito… sparito per sempre…

 

*   *   *

 

- Kanata, adesso basta! Non ti preparerò mai più la colazione te lo giuro!-

- Ah si? Meglio, almeno la smetterò di avere mal di stomaco mentre sono a lavoro!-

- Uffa, non ne posso più di voi!! Io vado a scuola!-

Miu uscì di casa sospirando. Era passato un anno ma tutto sembrava come prima, come quel giorno in cui Lou era venuto sulla Terra. Scese lentamente i gradini del tempio, mentre si godeva l’aria autunnale prima della stagione delle piogge. Ora che era in terza si sentiva più grande, ma era sicura che tutto quello che era successo in primavera l’aveva fatta maturare più di quanto non se ne rendesse conto.

Da quando Lou se n’era andato lei si era rassegnata. Sapeva che lui non sarebbe più tornato, eppure si sentiva felice, perché sapeva che lui ovunque fosse, anche a milioni di anni luce di distanza provava i suoi stessi sentimenti. Era quello sensazione che l’animava ogni giorno e faceva sì che lei fosse sempre sorridente e davvero felice.

Per ora andava avanti così, poi chissà finalmente sarebbe riuscita a dimenticare Lou e avrebbe pensato di nuovo alla sua vita sentimentale. Per ora nel suo cuore c’era solo lui, il resto non aveva importanza.

Percorse la strada dove l’aveva incontrato la prima volta e per un attimo ebbe un brivido al pensiero di quel bacio così meraviglioso che li aveva uniti non più di qualche mese fa… se solo lui fosse stato ancora lì con lei…

Era ancora immersa nei suoi pensieri che sussultò quando si rese conto che qualcosa le impediva di andare oltre.

 

Una folata di vento, un bagliore accecante, e poi un viso sorridente…

- Lou!-

 

FINE

 

 

E con questo ho concluso questa luuunga e sofferta storia! Dico sofferta perché per un lungo periodo non l’ho più toccata perché aveva perso completamente l’ispirazione, poi finalmente mi sono decisa a concluderla e non in modo troppo banale, come invece sarebbe risultata se mi fossi imposta di scriverla. Sono soddisfatta del lavoro che ho fatto e ringrazio le persone che hanno trovato carina questa storia e che hanno voluto recensirla. Un grazie di cuore! Dopo questa storia vorrei pubblicare un’altra fic su Ufo Baby, scritta un anno fa… spero che la leggerete e che vi piaccia, è un finale alternativo del manga, che però rivela tutta una nuova storia (Come al solito, ormai…-.-). Recensite, vi prego! Sono curiosa di conoscere il vostro parere su questa conclusione! Un bacio a tutti

Ryta Holmes

 

   
 
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