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Autore: JoJo    13/02/2012    2 recensioni
Si trova un corpo, si raccolgono le prove e, in base a quelle, si trova il colpevole fra una lista di sospetti. È così che funziona. Cosa faranno Horatio Caine e il suo team quando si troveranno di fronte il colpevole ancora prima di conoscere il crimine?In un caso in cui tutti sembrano nascondere la verità, le prove diventano l'unica ancora a cui appigliarsi.
Genere: Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Horatio Caine, Ryan Wolfe, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Marcus Fuentes non sembrava il tipico spacciatore.
Non aveva un aspetto trasandato e l'aria cospiratrice di un brutto ceffo che si potrebbe incontrare in un vicolo buio e poco frequentato.
Marcus Fuentes, alto, abbronzato, con abiti alla moda, si confondeva perfettamente fra la gente che affollava le strade iridescenti di Miami. Eppure la sua fedina penale urlava che non era un comune cittadino o un semplice turista: rapine, aggressioni e il recente interesse per lo spaccio di droghe di vario genere facevano di lui un criminale in piena regola. E proprio per queste sue esperienze passate con le forze dell'ordine, l'uomo era perfettamente in grado di fiutare un poliziotto anche a un chilometro di distanza.

Marcus Fuentes?” fu tutto ciò che Eric riuscì a domandare, mentre si avvicinava guardingo all'incarnazione del disegno di identikit che era stato fornito secondo le indicazioni del sergente Mahony.
Non aveva nemmeno finito di pronunciare l'ultima sillaba che il criminale partì a correre con uno sprint degno di un atleta professionista, le persone fra lui e la sua via di fuga dei meri ostacoli che scostava brutalmente con forti gomitate e spallate ben assestate.

Perché va sempre a finire così?”sibilò fra i denti il CSI cubano, allungando il passo e partendo all'inseguimento, seguito a ruota da Ryan. Con due balzi eccezionalmente agili il giovane CSI superò il collega che, malgrado odiasse ammetterlo, a causa della sua corporatura da nuotatore era decisamente più lento nella corsa.
Marcus Fuentes sfrecciava fra la folla, voltandosi di tanto in tanto per controllare se i suoi inseguitori fossero ancora così maledettamente vicini. Ringhiò un'imprecazione decisamente scurrile quando si accorse che uno dei due poliziotti era soltanto a qualche passo di distanza. Tornando a guardare di fronte a sé, con lo sguardo pieno di panico di un animale braccato, decise di svoltare in una via laterale. Il criminale approfittò del leggero vantaggio guadagnato cercando di individuare una via di fuga efficace. Fortunatamente per lui, il palazzo che costeggiava quella strada aveva una balaustra facilmente raggiungibile così, dandosi una forte spinta sulle gambe e saltando in quella direzione, l'uomo fu in grado di salirvi senza troppi sforzi. Da lì sopra, riusciva ancora a sentire le imprecazioni e richiami dei due CSI alle sue spalle che gli intimavano di fermarsi, ma ormai Fuentes era convinto di avercela fatta. Approfittando del vantaggio datogli dalla sua nuova posizione rialzata, allungò nuovamente il passo, correndo a più non posso verso il lato opposto della via. Raggiunta la fine della balaustra non dovette nemmeno pensarci due vole e, con un balzo agile, si lanciò dall'altra parte della strada. Non riusciva a vedere nessuno dei suoi due inseguitori così si acquattò lungo le pareti del palazzo procedendo di nuovo verso una strada più frequentata dove, sperava, sarebbe riuscito a confondersi fra la folla. Stava per immettersi sulla strada attigua, sempre più vicino alla propria meta, quando un clic sonoro lo fece immobilizzare sul posto.
Ad accoglierlo dietro l'angolo che aveva appena svoltato c'era la canna di una pistola. Fuentes spalancò gli occhi, sorpreso, ma tutto quello che fu in grado di fare, mentre cercava di riprendere fiato, fu fissare in cagnesco l'uomo dai capelli rossi che gli stava puntando l'arma addosso.

Direi che la tua corsa finisce qui.” lo informò Horatio, con il consueto tono imperturbabile.


Se gli sguardi fossero in grado di uccidere, Delko e Wolfe sarebbero stati due uomini morti.
Seduto sulla sedia della sala interrogatori, incapace di stare fermo probabilmente perché fin troppo consapevole del proprio destino, Marcus Fuentes faceva saettare le proprie occhiate al vetriolo da Eric, seduto di fronte a lui, a Ryan, che se ne stava in piedi, a braccia incrociate, pochi passi più in là.

Allora, signor Fuentes, è sicuro di non conoscere questa ragazza?” ripeté di nuovo il CSI di origini cubane, mentre picchiettava il dito abbronzato sulla foto di Juliet Robinson che aveva fatto scivolare sul tavolo di fronte al loro sospettato.
Lo spacciatore non fece nemmeno l'atto di analizzare di nuovo i tratti della donna e rispose immediatamente, senza staccare lo sguardo dall'uomo che aveva davanti “Mai vista in vita mia.”
Wolfe inarcò un sopracciglio “Ne è davvero sicuro?Perché abbiamo un testimone che ha giurato di averla vista seguirla per un'ora questa mattina.”
Il volto fino a quel momento fintamente rilassato di Fuentes lasciò cadere quell'espressione “Un testimone?”

Esatto.- confermò il giovane con un sorriso soddisfatto sulle labbra sottili- Ed è pronto a confermarlo in tribunale.”
Ok, ok, la stavo seguendo!- sbottò quindi il criminale, scuotendo la testa esasperato: come aveva fatto ad essere così stupido da lasciarsi beccare in quel modo?- Lo ammetto. Ma non è un reato.”
No, questo no. - annuì Delko, senza distogliere il suo sguardo determinato- Ma lo spaccio di sostanze stupefacenti lo è.”
Lasciò passare qualche secondo, facendo intendere all'uomo che c'era qualcosa di più dietro alle proprie parole poi, quando lo vide vacillare ancora di più, aggiunse una nuova domanda “Perché la stavi seguendo?”
Fuentes gli rivolse un sorriso asciutto “Sembrava sconvolta, volevo assicurarmi che stesse bene.”

Quindi il tuo è stato un gesto umanitario?” ribatté Eric con tono incredulo.
Va bene, d'accordo, diciamo che la conosco e che volevo controllarla.- ammise di nuovo Fuentes stringendo gli occhi chiari- Avevo paura che facesse qualcosa di stupido.”
Tipo andare alla polizia?” intervenne Ryan, avvicinandosi al tavolo dove erano seduti gli altri due uomini.
Già.- ringhiò lo spacciatore- Quando l'ho vista entrare in quel negozio dell'esercito pensavo si fosse calmata. Suo padre è nei corpi speciali, quindi è sempre stata in fissa con tutte quelle stronzate da militari...”
Quelle ultime informazioni catturarono immediatamente l'attenzione di Delko “Sembra che tu la conosca piuttosto bene.”
Fuentes si accorse di aver parlato di nuovo troppo, quindi si limitò a rispondere con una scrollata di spalle.

Forse- continuò con la sua ipotesi il CSI cubano- Juliet Robinson frequenta il tuo stesso giro. O, forse, è addirittura una tua cliente, oppure una collega, o....”
L'uomo si fece sfuggire dalle labbra una risata amara “Pff, come se Juliet potesse davvero...”
Fuentes interruppe la frase a metà, mordendosi il labbro inferiore per non andare oltre.

Potesse cosa?- incalzò Delko appoggiando entrambi i palmi sul tavolo- E' una tua cliente o no?”
Certo.- ammise quindi il criminale- Andavo da lei una volta alla settimana.”
Wolfe aggrottò la fronte “Per cosa?”
Sul volto di Fuentes si aprì un sorriso obliquo “Alla signorina piace la neve, a quanto pare.”

Fammi capire.- ricapitolò quindi il giovane CSI- Tu ti prendevi la briga di andare da lei una volta alla settimana e, in più, ti sei accertato che stesse bene quando l'hai vista così sconvolta?Sembra che questa ragazza sia molto importante per te, eppure sono certo che non sei stato tu a regalarle quell'anello di fidanzamento, giusto?”
Il sospettato si irrigidì sulla sedia “I miei rapporti con Juliet erano puramente d'affari, ma non sono così stupido da non tenermi da conto una cliente del genere.”

Sei stato abbastanza stupido da farti beccare.” ribatté quindi Ryan con un ghigno sulle labbra.
Delko tornò a rivolgersi all'uomo seduto di fronte a sé “Conoscevi un certo dottor Gilbert Evans?”

No, chi diavolo è?” domandò Fuentes, guardandoli con sguardo interrogativo.
L'uomo che è stato ucciso ieri sera, probabilmente dalla tua cara amica Juliet.- spiegò quindi Eric- Ora, che ne dici di farti un favore e dirci tutto quello che sai su di lei?”
Durò solo per un breve attimo, ma per qualche istante fu del tutto visibile agli occhi dei due CSI il terrore sul volto dello spacciatore “Sapete una cosa? Questo interrogatorio finisce qui. Voglio un avvocato.”

Come vuoi.- acconsentì Eric, mentre faceva un cenno al poliziotto che se ne stava di guardia in un angolo- Spero che ti divertirai col tuo nuovo soggiorno dietro le sbarre. Ormai dovresti esserci abituato,no? Portatelo via.”
Fuentes non rispose, ma si alzò e seguì docilmente l'agente che lo avrebbe scortato fino in carcere. Prima di uscire dalla sala interrogatori, però, si fermò e tornò a fissare i due CSI “Ci sono rospi che si sputano e altri che invece devono essere ingoiati. E se, ingoiandone uno, finisco dietro le sbarre ma resto vivo, direi che preferisco questa opzione all'altra possibilità...”
Wolfe si voltò verso il collega, le sopracciglia aggrottate “Che cosa avrà voluto dire?”

Non ne ho idea, ma credo che sia un'ulteriore complicazione per questo caso.- rispose il cubano, passandosi una mano fra i corti capelli corvini- Traffico di animali, spaccio di stupefacenti, la scomparsa dalla faccia della terra della Robinson negli ultimi anni...Direi che c'è molto più in ballo di un semplice omicidio.”
Già.” annuì gravemente il giovane CSI.
Signori?”
La voce calma del tenente Caine li raggiunse dall'uscio della sala interrogatori. Il capo della scientifica non aveva bisogno di spiegare di aver ascoltato l'intera conversazione poiché la sua espressione seria e meditabonda mentre si rigirava gli occhiali da sole fra le dita faceva perfettamente intuire quali fossero i suoi pensieri.
Delko si alzò, pronto a mettersi all'opera “Dobbiamo eseguire un test del capello per verificare la testimonianza di Fuentes.”

Già, dobbiamo.” confermò Horatio con un breve cenno del capo.
Ryan annuì risoluto “Userò uno dei capelli che abbiamo trovato sulla scena del crimine.”

Bene, signor Wolfe.- ribatté il rosso annuendo- Credo che la signorina Robinson stesse nascondendo qualcosa di molto grosso prima dell'aggressione e dobbiamo scoprire cosa.”


Se non fosse stata lì per lavoro Natalia avrebbe faticato a trattenere l'entusiasmo. Entrò nel negozio senza tradire il fatto che stava cercando di non guardarsi intorno con più interesse del dovuto, mentre Frank la seguiva senza dar segno di essere toccato minimamente dal luogo in cui si trovavano.
L'edificio Seybold era un paradiso per adulti. In particolare per adulti di sesso femminile.
Situato in una delle zone più belle della città, a poca distanza dalle spiagge di sabbia bianchissima, il palazzo ospitava su una decina di piani almeno duecento gioiellerie, piazzandosi così meritatamente al secondo posto per quanto riguarda le rivendite di gioielli negli Stati Uniti.
Ma quella in cui Natalia e Frank erano entrati, Buchwald, era decisamente uno dei negozi più raffinati dell'intero complesso. Non appena i due misero piede nel luminoso atrio furono accolti da un luccichio insistente proveniente dalle decine di espositori: dall'altra parte di quei vetri lucidi centinaia di anelli, collane, orecchini e bracciali, facevano loro l'occhiolino, i brillanti sfavillanti come non mai.
La commessa che si affrettò ad andare loro incontro, pronta ad accoglierli, poteva benissimo essere stata una modella coi capelli rossi adagiati in morbide onde sulle spalle ossute e il tubino nero che le fasciava sapientemente un corpo sinuoso. “Benvenuti da Buchwald, posso esservi d'aiuto?” domandò cortese, la voce vellutata come i cuscinetti che custodivano i gioielli del negozio.
Tripp le fece vedere il distintivo con un gesto fulmineo “Vorremmo parlare con il titolare del negozio.”
Gli occhi appesantiti da diversi strati di ombretto nero si spalancarono per lo stupore “Oh, d'accordo. Vado subito a...”

Non ce ne sarà bisogno, Naomi.- la voce fece voltare di scatto Natalia e Frank che si trovarono così a fissare una donna sulla quarantina dall'aspetto regale- Prego, seguitemi. Vi ho visto dalle telecamere di sicurezza. Ne abbiamo dieci ma, dopotutto, con il tipo di merce che trattiamo non possiamo farne a meno.”
I due investigatori seguirono la donna lungo un corridoio laterale nascosto alla vista dalla porta a specchio immacolata e lucente. I suoi tacchi a spillo producevano un ipnotico ticchettio attutito dalla moquette color vinaccia che rivestiva il pavimento. Con un gesto elegante della mano affusolata li invitò ad entrare in quello che doveva essere a tutta probabilità il suo ufficio, dopodiché si accomodò dietro una scrivania di mogano ampia e decorata da soprammobili di cristallo.

Allora, agenti. In cosa posso esservi utile?” la sua voce era vellutata, ma il luccichio dietro gli affilati occhi color ghiaccio faceva intendere quanto quella donna non ammettesse problemi nel proprio lavoro.
Lei è la titolare di questo negozio?” chiese quindi conferma Tripp, alzando un sopracciglio.
Sì. Sono Eloise Rendford e dirigo questo negozio da tredici anni ormai. Ci sono dei problemi?”
Natalia fece un passo avanti e appoggiò sul ripiano in legno della scrivania una busta trasparente che conteneva l'anello che avevano sequestrato a Juliet Robinson.
Dopo averlo portato a Valera per un'analisi del DNA del sangue che ricopriva in parte la superficie, la bella CSI aveva infatti proceduto con uno studio più analitico dell'oggetto, scoprendo così che il grosso diamante che decorava quell'anello di fidanzamento era autentico. Boa Vista era a conoscenza del fatto che ogni diamante venduto legalmente negli Stati Uniti doveva essere registrato e riconoscibile grazie ad un'incisione laser sulla superficie e non le era occorso molto tempo per scoprire da dove provenisse il gioiello. Horatio le aveva suggerito di recarsi al negozio insieme a Tripp, nella speranza di poter scoprire chi l'avesse acquistato.

Questo anello è stato acquistato nel suo negozio.- affermò quindi Natalia, indicando il gioiello con un cenno del capo- Lo ricorda?”
Elosie Renford afferrò il sacchetto e ne analizzò il contenuto minuziosamente prima di parlare di nuovo “Certo che me ne ricordo.- confermò, prima di puntare di nuovo i suoi occhi dal taglio felino sui due agenti che si trovava davanti- Anello di fidanzamento di platino, con diamante da tre carati e mezzo, di colore E, taglio Ascher, contornato da due brillanti da un carato. È una delle nostre migliori creazioni, un pezzo unico.”
Tripp fece un passo avanti, stupito che la donna potesse ricordarsi così dettagliatamente di un semplice anello “E, per caso, si ricorda anche chi l'ha acquistato?”
La signora Renford scosse la testa, facendo ondeggiare la chioma color platino “No, in genere non sono io a servire i clienti e questo anello è stato venduto un paio di anni fa, quindi dubito che la ragazza che ha effettuato la vendita possa ancora ricordarsi del compratore.”
L'uomo fece per aprire la bocca per porre un'altra domanda, ma a quanto pareva la titolare della gioielleria non aveva ancora finito di parlare.

Questo anello costava quarantacinquemila dollari ed è stato pagato in contanti.- li informò con un mezzo sorriso soddisfatto- Di solito cancelliamo le registrazioni delle telecamere di sicurezza dopo tre settimane, ma in casi come questo aspettiamo cinque anni prima di eliminarle.”
Abbiamo bisogno di quelle registrazioni.” affermò risoluta Natalia.
La donna annuì “Aspettate un attimo. Controllo nei registri la data dell'acquisto e vado in archivio a prendere il nastro che vi interessa.”
Rimasti soli nella stanza i due investigatori si fissarono increduli “E' stato davvero così facile?” domandò Frank, abituato a lottare anche con le unghie e con i denti per accaparrarsi una prova.
La CSI si strinse nelle spalle “Pare di sì. Quello che dobbiamo sperare è che ciò che c'è su quel filmato possa aiutarci a far luce sui buchi nella memoria della Robinson e sul nostro omicidio.”

Calleigh entrò nel laboratorio tracce con passo leggero, sperando di trovare ad attenderla delle novità che fossero in grado di sciogliere almeno uno dei mille misteri che sembravano avvolgere il loro nuovo caso.
Hey Calleigh!- la salutò Michael Travers, alzando lo sguardo dal tavolo retroilluminato su cui giacevano in apparente disordine tutto ciò che Eric, Natalia e Frank avevano trovato nell'appartamento del dottor Evans- Stavo giusto per chiamarti.”
La bionda si avvicinò ulteriormente “Hai scoperto qualcosa?”

Sì, in effetti sì.- replicò il tecnico di laboratorio, additando una serie di lunghi corni di color avorio sul ripiano di fronte a sé- Hai presente quei resti di rinoceronte che Natalia ha trovato nell'appartamento del dottor Evans?”
Sì, i corni.- annuì la donna, rammentandosi della minuziosa descrizione fornitole da Delko- Probabilmente erano destinati al mercato nero in Asia.”
Il giovane inglese si strinse nelle spalle esili “Beh, non posso dirti se la nostra vittima volesse venderli, ma so per certo che erano falsi.”

Falsi?” ripeté incredula Calleigh, inarcando un sopracciglio.
Esatto.- annuì Travers, ben contento di ripetere ad alta voce la conclusione cui era arrivato solo mezz'ora prima- I corni di rinoceronte sono fatti di cheratina, ovvero lo stesso materiale dei capelli umani. Ora, questo, oltre a provare l'assoluta stupidità di questo traffico, ci dimostra anche che è possibile creare dei corni di rinoceronte artificiali usando semplicemente della cheratina e della resina, ed è quello che ha fatto il dottor Evans. La cheratina d questi corni è umana, ho trovato resti di capelli.”
La bionda CSI aggrottò la fronte “Quindi può essere che sia questo che l'ha fatto uccidere: ha deciso di provare a fregare qualche trafficante internazionale, è stato scoperto e ha avuto la peggio.”
Michael sembrava condividere quella teoria “E' altamente probabile. Di solito dietro a traffici di questo tipo ci sono le stesse bande del crimine organizzato che si occupano anche di droga e armi illegali. Di certo non il tipo di persone con cui sarebbe saggio provare a fare i furbi.”

No di certo.- concordò la donna- Ciò spiegherebbe anche il tipo di morte che è toccata al dottor Evans: il metodo dell'esecuzione preceduto da torture è tipico di alcuni gruppi della malavita.”
Mentre finiva di pronunciare quella frase la voce tonante di Walter Simmons la raggiunse dal corridoio “Calleigh!Ti stavo giusto venendo a cercare.”

Sì?” ribatté incuriosita la bionda, notando che il grosso ragazzo reggeva fra le braccia una scatola.
Ho questo per te!” annunciò trionfante Walter, svelando il suo carico.
Calleigh alzò un sopracciglio ben depilato “Che cos'è?”

Il calco del morso con cui si è presentata in ospedale la Robinson qualche mese fa.- spiegò il giovane, soddisatto. E' appena asciugato.”
La CSI gli rivolse un sorriso radioso “Non ci resta che confrontarlo con il nostro database.”

L'ho già fatto: signore e signori, abbiamo di fronte mascella e mandibola di una Crocuta crocuta, appartenente alla famiglia degli Hyaenidae e al genere della Crocuta.- spiegò con tono fintamente pomposo Simmons- Animale conosciuto ai comuni mortali con il nome di iena maculata.”
Juliet Robinson è stata morsa da una iena maculata?” domandò incredulo Travers
Questo è quello a cui hanno portato le nostre prove.” disse Walter con una scrollata delle ampie spalle.
Ma non ha senso.- continuò il tecnico di laboratorio inglese- Non ha lavorato presso nessuno zoo ed è illegale tenere una iena come animale domestico, o sbaglio?”
Tecnicamente no.- lo spiazzò Calleigh- Ho letto un articolo sul Miami New Times l'anno scorso e parlava di uno spogliarellista che ha fatto di tutto per guadagnare abbastanza da comprarsi una iena.”
Anche Walter sembrava incredulo quanto il collega a quelle parole “Stai scherzando, vero?”
La bionda rise della loro reazione “No. È vissuto a pane ed acqua per diverso tempo pur di riuscire a comprarsi quell'animale in New Jersey. In ogni caso, dopo aver letto l'articolo mi sono informata: in Florida è legale avere una iena come animale, ma solo se si ottiene il permesso della
Fish & Wildlife Conservation Commission.”
Walter aggrottò la fronte, meditabondo “Se il morso di Juliet Robinson è davvero quello di una iena, dubito fortemente che l'animale e il suo padrone siano registrati. Il dottore che l'ha avuta in cura sostiene che si sia rifiutata di spiegare l'origine della ferita, cosa di per sé piuttosto strana, e che sosteneva che gliel' avesse procurata un cane randagio.”
“Ottenendo così un'iniezione anti-rabica addominale.- concluse la donna- Non so te, ma io non vorrei affatto affrontare una procedura così dolorosa, potendo evitarlo.”
“Infatti.- concordò il CSI di colore- Quindi presumo che il morso sia stato davvero inferto da un animale illegale, probabilmente che fa parte dei traffici di cui si occupava con l'ausilio della nostra vittima.”
Soddisfatta delle conclusioni cui erano arrivati Calleigh uscì in fretta dal laboratorio tracce “Vado a informare Horatio. Forse alcune di queste informazioni potrebbero solleticare la memoria della nostra smemorata.”


Non sembrava pericolosa.
Fu questa la prima cosa che Ryan Wolfe pensò quando si ritrovò faccia a faccia con Juliet Robinson. Eppure indossava già la tuta arancione del carcere femminile, segno che il crimine di cui si era macchiata era reale, e i suoi polsi erano ornati da lucenti manette, che dimostrava che in effetti non era così docile come poteva sembrare. Se i boccoli biondi, gli occhi da cerbiatta e i tratti delicati del viso parlavano di una ragazza innocua come molte altre, tutto il resto dell'aspetto della Robinson urlava il contrario.
Tuttavia Wolfe non riusciva a non pensare che non sembrasse affatto pericolosa. Ma poi si ricordò di essere a Miami. Si ricordò di quei genitori apparentemente normali che avevano ucciso a sangue freddo la bulletta che aveva reso un inferno la vita dei loro figli. Si ricordò di un ragazzino indifeso che invece era stato in grado di uccidere il fratello di cui era geloso. Si ricordò del ragazzo apparentemente amorevole e che invece picchiava la fidanzata. Lì, a Miami, anche quella giovane dal viso d'angelo poteva essere una spietata assassina.
Juliet Robinson scrutò attentamente i due uomini che erano appena entrati nella sala interrogatori.

Tenente Caine.” salutò, con un velo di timore nella sua cortesia, prima di lanciare un fulmineo sguardo interrogativo a Ryan.
Ad Horatio quel gesto non sfuggì “Il signor Wolfe mi affiancherà in questo interrogatorio.”

Wolfe?” ripeté Juliet con voce incredula, prima che una risatina nervosa le uscisse dalle labbra.
Che c'è?” sibilò il giovane CSI, abituato fin dall'infanzia all'ironia sul proprio cognome.
La Robinson scosse la testa, facendo ondeggiare i propri boccoli biondi “Niente, solo che trovo piuttosto karmico che proprio nello stesso periodo in cui dovrei trovarmi in Colorado per occuparmi dei branchi di lupi nelle riserve naturali, io stia per essere interrogata da un agente di nome Wolfe riguardo a un omicidio.”

E come mai non ti trovi in Colorado, ma hai deciso di arrivare fin qui per uccidere un uomo?” ribatté Ryan, le braccia incrociate al petto e un atteggiamento quasi di sfida.
Il sorriso senza ironia che era comparso sul volto della ragazza sparì immediatamente “Non me lo ricordo.”

Il dottore ha detto che potresti recuperare la memoria una volta che l'ematoma si sarà riassorbito.” le ricordò Horatio.
L'uso del condizionale non è molto incoraggiante.- ribatté lei, rivolgendogli un sorriso amaro- Perché mi avete chiamata di nuovo qui?”
Wolfe fece scivolare davanti alla ragazza la foto segnaletica di Fuentes “Hai mai visto quest'uomo?”
Juliet si concesse qualche secondo per analizzare i tratti di quel viso prima di alzare lo sguardo e rispondere con sicurezza “Sì. Stamattina.”

In che circostanza?” incalzò il giovane CSI.
L'ho incrociato poco lontano dall'albergo.” rispose di nuovo, con altrettanta determinazione.
Avete parlato?” chiese di nuovo Ryan
La veterinaria scosse la testa “No. Non lo conosco, stamattina è stata la prima volta in cui l'ho visto. È importante?”

Lo decideremo noi.- tagliò corto Horatio, non volendo rivelare troppo alla loro unica sospettata- Mentre eri all'ospedale ho parlato con il medico che ti aveva in cura: sostiene di averti già vista in pronto soccorso dove ti sei recata tempo fa per curare un morso.”
Juliet aggrottò la fronte, sorpresa “Un morso?”

Di iena.” specificò il capo della scientifica inclinando la testa di lato.
Iena?” ripeté in un soffio la ragazza.
Ti pare così strano?” domandò quindi Wolfe, alzando un sopracciglio.
La giovane veterinaria si passò una mano fra i capelli color grano “Se sono davvero stata morsa da una iena e sono ancora tutta intera significa che sono dannatamente fortunata. Sapete che il morso di una iena di sessanta chili equivale ad una pressione di quattrocentocinquanta chili? Non è una cosa che proverei a rischiare di sperimentare.”

Non è il genere di lavoro a cui sei abituata?- indagò di nuovo Ryan- Curare animali potenzialmente pericolosi, intendo.”
Juliet annuì distrattamente “Ho curato iene in passato, ma in centri qualificati un animale è sempre tenuto sedato durante gli incontri col veterinario.”

Quindi questo morso non l'hai avuto in un centro legale.” disse il tenente Caine, traendo la logica conclusione in base alle parole appena udite.
La ragazza si limitò ad annuire, mentre si stringeva nelle spalle.

Le nostre indagini ci hanno portato a scoprire qualcosa di più riguardo Gilbert Evans, la vittima.” continuò quindi l'uomo dai capelli rossi.
Pare che il dottor Evans, stesse cercando di truffare i trafficanti con cui collaborava.” intervenne quindi Wolfe, gli occhi verdi ben puntati sulla sospettata per coglierne ogni minima reazione.
Juliet alzò le sopracciglia, confusa “In che senso?”

Cercava di piazzare resti artificiali di animali.- continuò a spiegare il giovane CSI- Ne abbiamo trovati parecchi, nel suo appartamento, insieme a dei codici per messaggi crittografati.”
Se non sbaglio tu hai frequentato una scuola militare con addestramento particolare per entrare nei corpi speciali.- continuò a parlare Horatio, rigirandosi gli occhiali da sole fra le dita con gesto abituale- Abbiamo controllato e pare che tu abbia seguito anche dei corsi di crittografia.”
State ancora cercando di accusarmi di quei traffici?- ribatté con una nota di stizza la ragazza, l'espressione ora completamente allerta e l'aria di volere chiudersi a riccio a quella nuova accusa-Non vi basta che io abbia confessato l'omicidio?”
Horatio le rivolse uno sguardo che sembrava essere quasi rassicurante “Ti ho già spiegato che la tua confessione non ha più valore in seguito alla diagnosi sul tuo trauma cranico. E poi dobbiamo sapere il perché del tuo gesto.”
La giovane veterinaria alzò il mento “Avete prove a riguardo?”

Prego?”
Potete dimostrare che io sia collegata in qualche modo a questi traffici?” riformulò quindi la domanda.
Ryan cominciò ad elencare le prove che avevano raccolto “C'è il morso di iena. Tu stessa hai detto che non puoi essertelo procurato in un centro legale.”

Ho detto che non dovrei essermelo procurato in un centro legale.- specificò quindi Juliet- È diverso, e comunque sarebbe circostanziale. Avete altre prove?”
Ci sono i codici crittografati e le parti animali.” ribatté prontamente Wolfe.
Collegati all'uomo morto.”
A cui tu eri collegata.”
Juliet si passò una mano sul volto esausto “Sentite, so che la mia posizione riguardo a questo omicidio non è molto chiara, ma non potete accusarmi di traffico di animali rari solo per un collegamento che potrebbe permettervi di capire il movente dell'omicidio. Se troverete delle prove potrete accusarmi di ciò che volete, ma altrimenti...”

Fino a ieri confessavi di aver ucciso un uomo e oggi invece hai già cambiato idea?- domandò incredulo il giovane CSI- Credi che sia uno scherzo?”
No!Io...Io sono pronta a prendermi le mie responsabilità.- spiegò la ragazza, la voce improvvisamente più incerta- Solo che...Vorrei che ne foste davvero sicuri.”
Horatio le rivolse un'occhiata determinata “E lo saremo, signorina Robinson. Lo saremo.”

Abbiamo finito qui.” concluse quindi Wolfe, alzandosi.
Tenente Caine?” pigolò quindi la ragazza, improvvisamente restia a tornarsene in cella.
Sì, Juliet?”
La giovane veterinaria si morse il labbro inferiore “Potrebbe esservi d'aiuto parlare con il proprietario della iena, così...così potreste scoprire come mi ha trovato e per chi altri lavoravo...”

Che cosa stai suggerendo?” chiese quindi Caine, inclinando leggermente la testa per scrutarla meglio.
Juliet prese un bel respiro e incominciò a parlare “Quando si cercano animali detenuti illegalmente, bisogna cercare ciò di cui i loro padroni hanno bisogno per mantenerli vivi. Veterinari abilitati alla cura di animali del genere ricercato, fornitori di cibo e fabbri per le gabbie o i recinti. Chi detiene un animale selvatico di solito pianifica ogni cosa fino all'ultimo dettaglio. Soprattutto se è coinvolto nella vendita illegale di tali esemplari.”
Ryan aggrottò la fronte “Credi che il padrone della iena che ti ha morso possa avere un allevamento illegale? Come fai a saperlo?”

Fa parte del mio lavoro conoscere certe cose.- ribatté lei con un sorriso spento- E, inoltre, qui in Florida le iene fanno parte della seconda classe degli animali selvatici, ovvero è possibile detenere un esemplare come animale domestico una volta ottenuto il regolare permesso. Un morso a un veterinario da parte di un animale regolarmente registrato sarebbe equivalente al morso da parte di un cane e sarebbe catalogato come incidente sul lavoro senza conseguenze troppo pesanti sul proprietario dell'animale.”
D'accordo Juliet.- annuì Horatio: i suggerimenti della veterinaria sarebbero potuti essere decisamente utili al suo team- Hai detto di poterci dare delle dritte per trovare questi individui.”
Nello stato della Florida è proibita la detenzione di animali selvatici con scopo di vendita ed esposizione da parte di privati, ma questo non vuol dire che ciò non accada.- spiegò con sicurezza la ragazza- Il modo più diffuso per organizzare incontri con questi scopi è attraverso internet. Posso darvi i nomi di chat room e siti d'asta che nascondono dietro scambi apparentemente innocui qualcosa che potrebbe interessarvi.”
Molto bene.- concluse Wolfe allungando un block notes e una penna alla ragazza- Comincia a scrivere, Juliet.”
La Robinson afferrò i due oggetti e iniziò a riempire pagine con siti web e istruzioni per partecipare alle aste senza destare sospetti e mentre lei scriveva, Horatio riconobbe la sagoma snella e ben proporzionata di Natalia proprio fuori dalla sala interrogatori, sul bel volto un'espressione quasi trionfante.
Il capo della scientifica si scusò con i presenti e raggiunse la bella CSI.

Horatio?- esordì Natalia porgendogli l'ingrandimento di una foto- Ho il fotogramma di cui ti parlavo.”
Non ebbe bisogno di spiegare che si trattava del filmato che lei e Tripp avevano recuperato alla gioielleria e nemmeno che ritraeva il fidanzato fino a quel momento sconosciuto di Juliet Robinson.
Quando gli acuti occhi color ghiaccio di Caine si posarono sull'immagine le sue pupille si dilatarono quasi impercettibilmente. Tuttavia ciò non sfuggì allo sguardo ben allenato di Boa Vista.

Lo riconosci?”
Horatio annuì lentamente “Sì. Questo è Eduardo Rodriguez. Dovrebbe essere morto da cinque anni.”
Natalia aggrottò le sopracciglia, confusa “Questo fotogramma è di due anni fa.”


   
 
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