Penitenze
piacevoli
«Non
dargli troppa confidenza, Rosie. Nonno Arthur non ti perdonerebbe mai
se
sposassi un Purosangue».
Per 7 anni
Rose Weasley aveva seguito alla lettera le ammonizioni del padre. Per 7
anni
era stata la degna erede di Hermione Granger: aveva il massimo dei voti
in
tutte le materie ed era riuscita a superare la madre ottenendo
Eccezionale in
una materia, a sua detta inutile, come Divinazione. Rose Weasley era
davvero la
migliore studentessa che Hogwarts avesse mai avuto. Ottima giocatrice
di
scacchi e geniale stratega per il Quidditch di Grifondoro, nonostante
non
avesse mai accettato di far parte della squadra. Faceva parte del Club
dei
Duellanti ed era la studentessa con il maggior numero di duelli vinti:
le 23
persone che l’avevano sfidata, avevano tutte perso contro il
suo genio e il suo
talento naturale.
Avvicinarla
era quasi impossibile, circondata 24 ore al giorno dal clan
Potter-Weasley,
spendeva le sue giornate a chiacchierare con i suoi parenti, ed erano
davvero
tanti!
Aveva un
rapporto molto stretto con suo cugino Albus, smistato a Serpeverde, e
per
questo non potevano passare le serate davanti al camino in pigiama,
come
facevano quando erano alla Tana.
Albus,
l’unico della famiglia a non essere Grifondoro, non si era
mai sentito fuori
luogo nella sua Casa e aveva fatto subito amicizia con tutti; in
particolare
con Scorpius Malfoy, figlio di Draco. I due amici passavano insieme
gran parte
delle giornate, divertendosi e studiando.
Scorpius
aveva notato la cugina del suo amico, non era una ragazza che passava
inosservata. Aveva preso gli occhi azzurri dal padre e i capelli
ribelli dalla
madre. Non amava mettersi in mostra, ma nonostante questo girava voce
che molti
avessero tentato di uscire con lei, ma nessuno vi era mai riuscito e
dopo un
po’ di tempo nessuno ci aveva più provato.
Non che
Scorpius fosse innamorato di lei, nemmeno la conosceva bene!
Semplicemente però
era attratto dalla sua intelligenza e dal suo carisma, e gli sembrava
impossibile non aver ancora avuto un’opportunità!
Lui era Scorpius Malfoy,
Serpeverde amato da tutte le ragazze di Hogwarts, o almeno quasi tutte!
Dopo
diversi tentativi in cui aveva cercato di rimanere da solo con lei o
quanto
meno di avvicinarla, tentativi andati rovinosamente a vuoto si intende,
Scorpius Malfoy aveva deciso di sfidarla a scacchi. Se non poteva
conoscerla
tramite la popolarità che Draco gli aveva dato, allora
avrebbe provato a
conoscerla solo grazie alla sua intelligenza. Scorpius era
particolarmente
dotato, non amava studiare, ma era in grado di ottenere facilmente voti
alti;
era un ottimo cercatore e anche lui adorava giocare a scacchi.
Una sera
lui e Albus si ritrovarono nella sala comune dei Serpeverde, vuota in
quel momento
vista l’ora tarda. Albus era a conoscenza del desiderio
dell’amico di conoscere
Rose e, non vedendoci niente di male, aveva deciso di aiutarlo. Come
ogni anno,
la sera prima di San Valentino, Rose sgattaiolava fuori dalla torre
Grifondoro
per andare a trovare il cugino nei Sotterranei. Era un segreto tra loro
due, ma
Rose non amava passare quella serata con le compagne di casa: loro
infatti
passavano il tempo a ipotizzare amori ipossibili che sarebbero venuti
fuori il
giorno seguente e provavano abiti su abiti. Rose non si considerava una
ragazza
così frivola e per questo preferiva passare quella serata a
giocare a scacchi
con suo cugino.
Arrivata
fuori dalla sala comune Serpeverde, Rose pronunciò la parola
d’ordine per
entrarvi, “Serpentese”, e si diresse verso il
divanetto su cui ogni anno
passava quella serata. Ad attenderla trovò suo cugino Albus,
sorridente come
sempre, e il suo migliore amico Scorpius Malfoy. Contrariata da quella
presenza, che lei considerava estranea, chiese ad Albus “Che
ci fai lui qui?”
indicando il biondo.
“Ho
pensato che per una volta avresti potuto giocare contro di lui visto
che contro
di me vinci sempre” le rispose il cugino mostrando un visetto
angelico.
Scorpius
si alzò dalla poltrona su cui era seduto e si
avvicinò alla ragazza “Piacere,
io sono Scorpius” le disse gentile.
Rose,
abituata ad essere educata e gentile con tutti, gli rispose
“Piacere mio
Scorpius, io sono Rose” e strinse la mano al ragazzo.
Scorpius poté subito
notare la stretta salda della Grifondoro e ne fu compiaciuto. Rose, dal
canto
suo, fu obbligata a fissare negli occhi il Serpeverde, e un sorriso le
scappò
dalle labbra, ma subito si ricompose.
Si
sedettero davanti al camino e diedero inizio alla partita a scacchi.
Scorpius
era veramente un ottimo giocatore! Dopo
due ore avevano una partita vinta a testa e stavano per iniziare
l’ultima
manche, quella che avrebbe decretato il vincitore. Rose poche volte era
stata
battuta e sempre dal padre Ron, per cui essere sconfitta da un suo
compagno di
scuola non era il massimo per la sua autostima. Dall’altra
parte Scorpius
sapeva che, per farsi almeno notare da lei, avrebbe dovuto stupirla, e
quale
modo migliore per farlo se non dimostrarle che aveva un cervello
notevole?
Albus,
annoiato da quella partita interminabile, si era appisolato in un
divanetto
poco distante, in attesa di andarsene a dormire e non si accorse che
sua cugina
e il suo migliore amico avevano iniziato a parlare.
“Allora
Rose” iniziò Scorpius “Cosa hai
intenzione di fare una volta presi i MAGO?” le
chiese dopo aver detto alla torre di spostarsi in E6.
“Ancora
non lo so. Posso scegliere di fare qualsiasi cosa e vorrei fare
tutto” gli
disse lei sincera, notando l’astuta mossa sulla
scacchiera. Dannazione,
Malfoy è in vantaggio! Pensò
la grinfoncina osservando la scacchiera.
“E tu Scorpius? Cosa vuoi fare dopo Hogwarts?” gli
chiese. Nella sua mente
continuava a chiamarlo Malfoy come suo padre le aveva insegnato, ma a
voce,
visto che lui la chiamava Rose, sarebbe stato scortese non chiamarlo
con il suo
nome di battesimo.
“Io penso
che farò il pozionista” le disse lui guardandola
“Mi viene naturale preparare
pozioni” continuò sollevando con noncuranza le
spalle.
La partita
continuò per qualche minuto in silenzio, mentre il giovane
acquisiva sempre
maggior vantaggio. Ad un tratto lui le chiese “E se dovessi
vincere io?”.
Lei lo
guardò un po’ e poi rispose “Penso che
sarebbe la prima volta che vengo battuta
qui a scuola”.
“E per
questo fatto, non dovrei guadagnarci qualcosa?” le chiese lui
in tono di sfida. Ecco
la sua parte Serpeverde.
Lei rimase
tranquilla “Immagino di sì. Quando si
verrà a sapere guadagnerai una notevole
fama. Non che quella che tu abbia sia poca eh” gli disse
continuando a pensare
al modo in cui batterlo. Ma dannazione! Lui la stava
circondando con le
pedine!
Rose non
amava essere battuta, amava eccellere in tutto, e la sconfitta che da
lì a poco
avrebbe subito, le bruciava parecchio.
“Non ho
intenzione di andare a urlare ai quattro venti la mia
vittoria” disse lui
fermando il gioco e guardandola negli occhi. Rose Weasley era davvero
carina e,
vista la sua intelligenza, era davvero intrigante come ragazza. Parlare
con lei
non era mai noioso e si poteva discorrere di ogni argomento, non a caso
veniva
chiamata So-Tutto-Io come la madre.
“E cosa
intendi fare?” le chiese lei non capendo dove lui volesse
andare a parare.
“Voglio
una possibilità” le disse lui sincero e deciso.
“Una
possibilità?” domandò lei continuando a
non capire. Rose Weasley era tanto
intelligente nella vita riguardante lo studio, quanto era ingenua nelle
questioni di cuore.
“Voglio
conoscerti” disse lui serio.
“Ma mi
conosci” ribadì lei “Io sono Rose e tu
sei Scorpius” continuò in modo ovvio.
“No. Io
voglio uscire con te” le disse infine lui, stanco di girare
attorno alla
questione.
Rose lo
guardò a lungo e poi sbuffò. Rima di poter
rispondere, lui la precedette “So
che tuo padre non vuole che tu esca con me” le disse. Notando
il suo sguardo
stupito continuò “Me lo ha detto Al”.
“E allora
se lo sai, sai anche che seguo quello che mi viene detto”
disse lei, un poco
dispiaciuta in quel momento per la sua indole che la portava a seguire
ogni
cosa le dicevano i suoi genitori.
“Quindi
non vuoi uscire con me?” lei chiese lui mentre una nota di
dispiacere compariva
sul suo volto. Intanto Scorpius mosse il cavallo, rendendo praticamente
certa
la sua vittoria.
Rose
Weasley era finita a Grifondoro per il suo coraggio, ma il cappello
avrebbe
potuto benissimo smistarla a Corvonero per il suo spiccato acume.
Rose
Weasley non era una stupida e passare quella serata con Scorpius era
stato
piacevole come mai avrebbe immaginato.
La ragazza
mosse l’ultima pedina e dichiarò conclusa la
partita: aveva perso 2 a 1 contro
una Serpe. Stranamente poco dispiaciuta per quella sconfitta, disse al
ragazzo
che le stava di fronte “Non posso accettare il tuo
invito” e vide un’ombra di
dispiacere passare sul suo volto “Certo è che se
tu mi dicessi che come
penitenza per la mia sconfitta io debba venire a Hogsmeade domani, non
potrei
rifiutare. Si tratterebbe di onore” terminò lei
con un sorrisetto furbo.
Scorpius
in quel momento apprezzò l’acume che
caratterizzava la giovane e, non perdendo
occasione, le disse malizioso “Rose, visto che ho vinto,
verrai con me ad Hogsmeade
per San Valentino domani”.
Lei si
alzò dalla poltrona su cui era e, senza rispondere, si
avvicinò all’uscita
della sala comune Serpeverde. Indugiò un minuto
sull’uscio e, prima di
andarsene, rispose “Volentieri. Alle nove dal portone. Non
fare tardi” e si
allontanò.
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Buon San
Valentino a tutti/e!
Intanto vi
dico che dedico questa FF alla mia amorA *-* Buon San Valentino Matty
*-*
Questa
One-shot è nata nella mia mente ieri sera e in quattro e
quattr’otto (4+4=8 xD)
stamani l’ho scritta. È senza pretese, ma volevo
condividere qualcosa con voi
er questo giorno.
Non sono
amante del giorno degli innamorati: troppi dolci, troppi cuori, troppo
rosso e
rosa!
Ma come ho
detto ieri a Slab, se io volessi andare a mangiare una pizza con il mio
ragazzo
un martedì e se casualmente quel martedì fosse
proprio San Valentino, che
problema ci sarebbe? Nessuno! Quindi stasera pizza fuori col ragaboy!
*-*
Bene, dopo
aver provato a intrattenermi con questo Rose/Scorpius mi dileguo!
Piccola
nota: la prima frase è copiata dai Doni della Morte! Tutto
il resto me lo sono
inventato!
Se avete
piacere ditemi cosa ne pensate!
Alla
prossima!
Dafne